sabato 19 novembre 2011

consigli archivio 13

venerdì, 09 luglio 2010

Una tartaruga può sopravvivere senza una zampa? Winky, 50 anni, Tartaruga con Rotella al posto della Zampa
http://www.pausaxn.it/2009/04/tartaruga-con-rotella-al-posto-della-zampa/
Delle volte un piccolo aiuto umano può rendere migliore la vita di un animale che ha qualche problema (anche se molto spesso è il contrario mi piace sperare nel meglio di tanto in tanto). In questo caso una tartaruga che ha perso una zampa è stata aiutata attraverso l’impianto, un po’ sperimentale ma sicuramente efficace, di una rotella che la aiuta a rimanere stabile e a camminare con meno fatica. Se ne vedono molti di cani ormai vecchi o con problemi che girano con il carrellino e le rotelle, ma una tartaruga… è la prima volta per me.


in natura:
http://www.herpetosavona.it/portal/cheloni/testuggine-palustre-europea.html
Testuggine Palustre Europea
Scritto da Fabio Rambaudi -Mercoledì 12 Novembre 2008 19:08
(Emys orbicularis - Linnaeus, 1758)

Emys orbicularis
Gli adulti non hanno pressoché nemici, grazie alla presenza di una robusta corazza ossea, alla loro capacità criptica ed alla rapidità di fuga in acqua; a tal proposito bisogna però segnalare il ritrovamento di un maschio adulto con una zampa amputata, probabilmente da un cinghiale.

giovedì, 08 luglio 2010

http://www.tartaportal.it/forums/9352-non-muove-le-zampe-posteriori.html
Teresa, tartaruga baby hermanni ex-paralizzata
                      18/06/2007

Non muove le zampe posteriori

Salve a tutti,
ho da due giorni una baby hermanni di 20 grammi che non muove le zampe posteriori e la codina. La tartina non si ritrae dentro al carapace neppure se stimolata, mangia e beve se le vengono messi cibo e acqua sotto il naso e non si muove. E' nata ad agosto 2006 e ha fatto regolarmente il letargo.
Non mi sembra nulla di buono, da l'idea di essere paralizzata.
Rieccomi a darvi notizie!
Ho trovato la Dr. ssa Torelli, cordialissima e molto preparata ( lei stessa alleva tarte ). Mi ha consigliato di intensificare i bagnetti e di farglieli con il Supradyn, perchè si tratta verosimilmente di un disturbo neurologico da carenza vitaminica. quindi 4 o 5 bagnetti al giorno, più Betotal da far assumere come possibile, eventualmente tramite il Sera raffy, se riesco, oppure, vista l'emergenza, con un pezzettino di pane. ha suggerito di darle anche la parte polposa della foglia dell'aloe, che ha una buona azione antinfiammatoria.Ho seguito le istruzioni e già dopo il primo bagnetto le gambe sono meno rigide e le muove impercettibilmente, fa qualche abbozzo di movimento verso il cibo ma si stanca molto facilmente.
Non mi ha dato certezze, ma mi ha consigliato tantissima pazienza e quella non manca.
Io non so se il peso sia troppo basso o no, è nata a fine agosto e fa parte di una nidiata di tartine decimate da un inverno troppo caldo.
Vi ringrazio davvero tutti, continuerò a darvi notizie.

Mi permetto solo di consigliarti di fare i bagnetti al caldo sotto la lampada, al chiuso senza correnti d'aria, e di tamponarla molto bene dopo, perchè se è debole ci sono forti rischi che si raffreddi.
Appena è asciutta, portala a prendere del sole vero, magari evita le ore più calde, e sorvegliatela, se lei ha difficoltà a camminare potrebbe restare troppo a lungo sotto il sole.
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20/06/2007
Teresa sta facendo dei piccoli progressi incoraggianti: continua a bere e ieri ha urinato. Inoltre ha mangiato un po' di indivia riccia tagliata a pezzettini, "condita" con qualche goccia di Betotal. Adesso i movimenti sono più decisi, anche se è ancora molto debole e non riesce a strappare la verdura. Non uso lampada perchè non ne ho nessuna esperienza e non voglio imparare a spese sue e penso che siano meglio dei bagni di sole vero. La teniamo in un piccolo terrario trasportabile, tenuto nella "lolla" della casa campidanese di mia madre, che ha dei finestroni perennemente aperti da cui entra il sole e delle zone in ombra ma con una temperatura abbastanza calda. Il terrario viene spostato ogni due ore circa dal sole all'ombra e come indicatore della gradevolezza della temperatura usiamo la sorellina di Teresa, che ha la stessa età, lo stesso peso, ottima vitalità e un appetito robustissimo. Il liquido del bagnetto viene riscaldato al sole e Teresa sta al sole durante i 10 minuti di bagnetto e nella mezz'ora successiva. Fa comunque i bagni nelle ore più calde della giornata ed il primo bagno della giornata, quello in cui beve di più, è arricchito con il Betotal, mentre gli altri li fa nel Supradyn, come mi ha suggerito la tartavet.
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25/06/07
Un piccolo aggiornamento su Teresa, sperando che possa essere utile a chi ha problemi simili e per ringraziarvi dei vostri incoraggiamenti e consigli.
Oggi ha mangiato metà foglia di indivia, due centimetri quadri di radicchio e qualche boccone di fico molto maturo .
Ha gli occhietti molto più vispi, gira la testina intorno e sembra interessarsi a quello che succede: è bellissimo vederla "puntare" il cibo e stiracchiarsi per raggiungerlo, anche se ancora non cammina bene e quindi la aiutiamo mettendoglielo sotto il naso. Ora riesce a tenere fermo il cibo per strappare i bocconi ma glielo spezzettiamo comunque per non affaticarla, anche se i movimenti sono molto più decisi.
Non vorrei peccare di ottimismo ma mi sa che Teresona ha svoltato
, devo ringraziare molto anche mia madre che la cura mentre io sono a lavoro. Domani sentirò la vet per chiederle lumi ulteriori per la continuazione/sospensione delle vitamine ( nonchè per vedere il suo strepitoso allevamento come mi ha gentilmente promesso )
Vi ringrazio tutti e auguro di cuore a chi ha tarte malate di vederle riprendersi al più presto.
dai un'occhiata anche qui:
http://www.tartarughe.org/testo/malattie_d.htm
mercoledì, 07 luglio 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/06/29/a-un-gatto-sono-state-impiantate-due-zampe-meccaniche.html

06/07/2010

A un gatto sono state impiantate due zampe meccaniche

Il gatto bionico
Un gatto ha ricevuto due arti biomeccanici che potrebbero trasformare radicalmente i trattamenti medici per le persone che hanno subito un'amputazione.
gatto_arti-bionici1.jpg
 Oscar era privo delle zampe posteriori in conseguenza di un incidente con una mietitrice, ma adesso può correre e saltare di nuovo, grazie a due impianti meccanici.

Le protesi sono state attaccate alle caviglie del gatto e poi trattate con una sostanza che permette alle ossa e alla pelle di ricostituirsi attorno al metallo.

 gatto_arti-bionici2.jpg
Il giorno dopo l'operazione, eseguita dal pionieristico veterinario inglese Noel Fitzpatrick, Oscar ha tentato di alzarsi e una settimana dopo camminava. Adesso riesce perfino a correre.

Questo tipo di protesi innovative, sviluppato da un team dell'University College London guidato dal by Professor Gordon Blunn, è stato usato per la prima volta, e con risultati sorprendenti, su una donna che aveva perso una gamba nel 2005.

 Fonte: BBC
mercoledì, 16 giugno 2010
Le mie "veline": la mora è Wendi, mentre la bionda è Luna, cieca per botte ricevute. Wendi è praticamente il suo 'cane guida'!!!!
Tratto da facebook
(http://www.facebook.com/pages/Chi-mi-porta-fuori-il-cane/121288861225068)

Alessandra Nicastro Ciao Gilda, ti presento le mie "veline": la mora è Wendi, mentre la bionda è Luna. Luna purtroppo è cieca a causa delle botte che ha ricevuto prima che la trovassi nel cassonetto sotto casa... Wendi è praticamente il suo "cane guida"!!!!

Luna     Alessandra Nicastro

11 giugno alle ore 4.46
Luna e Wendy

venerdì, 11 giugno 2010

http://www.equiweb.it/forum/puledro-cieco-t3675-15.html
Consigli per un puledro nato cieco
26 maggio 2006.
mi è nato un puledro 6 giorni fa, ma purtroppo è cieco da entrambi gli okki :-(
il veterinario ci consiglia di abbatterlo x la vita difficile ke lo potrebbe aspettare, ma siamo molto in dubbio e cerco qlk1 ke possa darmi consigli o raccontarmi le proprie esperienze...

***   Irene scrive
non è che la vista sia così importante per un cavallo... non mette a fuoco (se non per una percentuale bassissima del suo campo visivo) già di suo, non distingue bene i colori, se tutto il resto è a posto e lo tiene al prato secondo me ha tutte le possibilità di vivere: esiste l'olfatto, il tatto, l'udito...

***   Rhox scrive
conoscevo una cavalla cieca completamente che lavorava benissimo col cavaliere perchè si faceva guidare.. però aveva problemi dopo in quanto stava a paddock in cui la recinzione era fatta completamente in legno ben piallato e la capannina era sospesa perchè la cavalla rischiava di sbatterci contro quando si spostava e aveva una compagna che se ne occupava..
ma era divenuta cieca man mano..
non saprei come potrebbe comportarsi un puledro

***   MarettaD scrive
Una volta mi é stata raccontata la storia di un cavallo completamente cieco (nn so se dalla nascita o a causa di un incidente), il quale viveva con un altro cavallo che gli faceva da guida, un po' come il cane con gli umani ciechi. Non so dirti di più, non ricordo la storia esatta.

***   Andrea scrive
In allevamento a pavia, hanno una cavalla cieca.. sta al paddok come le altre e vive bene e serena.
E' un'ottima mamma, si fida dell'uomo, col tempo ha preso i suoi riferimenti (ovvio a furia di testate poveretta..pero' ci è riuscita)non abbatterlo, dalla foto è bellissimo.. vedrai, si abituera'..gli animali hanno 1000 risorse!!

***   Fantasyname scrive
ti dirò, fosse cieco da un occhio solo la cosa sarebbe alquanto differente (un mio amico aveva un cavallo cieco da un occhio e saltava in C3), ma in queste condizioni, proprio non so che dirti se non riporre la tua fiducia in un buon veterinario. Qualsiasi sarà la tua decisione, ricordati che non sarà un cavallo come altri


***   RachiEZLN scrive
Ragazzi, leggete il libro di Giorgio Martinelli "Lo Stallone Cieco". Sono 25 storie vere di cavalli. Una di queste appunto parla dello stallone cieco...


***   Danielix scrive
vagando in rete ho trovato la storia di Valiant.. (vedi foto a lato) cavallo cieco e dressagista che merita una lettura !
ecco il link :
http://www.valianttrust.org
(con foto e video delle gare)
martedì, 08 giugno 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/05/25/una-piccola-king-charles-non-vedente-ha-il-suo-cane-guida.html

27/05/2010

Una piccola King Charles non vedente ha il suo cane guida

Luce dei miei occhi
 Ellie è una deliziosa cucciola cieca che nella sfortuna è molto fortunata perché ha un cane guida: Leo, un pastore tedesco che è anche il suo migliore amico.
cane-cieco_cane-guida2.jpg
Elli, una King Charles Spaniel, ha quattro mesi e a causa delle cataratte a entrambi gli occhi vede soltanto ombre.

Ma la presenza di Leo le consente di avere una vita quasi normale: il cane l'aiuta a camminare e le fa da guardia del corpo.

La padrona dei due
cani, Julie Lander, ha dichiarato: "Li porto a passeggiare nel parco, Leo guida Ellie e tiene i cani più vivaci lontani da lei".
cane-cieco_cane-guida1.jpg
 Julie, che abita a Royton in Inghilterra, sta cercando di racimolare i 3000 euro necessari per restituire la vista a Ellie.

"Nell'attesa, i suoi occhi sono quelli di Leo. Vederli insieme è meraviglioso, lei lo segue dappertutto e gli si accoccola accanto e lui la lecca e la protegge".

 Fonte: Manchester Evening News
venerdì, 04 giugno 2010
    IL DIABETE NEL GATTO   
IL DIABETE:

Come noi umani, anche i nostri amici gatti possono ammalarsi di diabete, più frequentemente in età anziana.

IN CHE COSA CONSISTE LA MALATTIA
Gran parte del cibo che un animale (uomo compreso) mangia viene trasformata attraverso numerose reazioni chimiche in uno zucchero semplice: il glucosio. L’insulina è l’ormone che permette l’assimilazione del glucosio. In un organismo sano viene prodotta dal pancreas, in piccole quantità, ogni volta che l’organismo riceve cibo. In caso di diabete, l’organismo deperisce perché le cellule non ricevono più il giusto nutrimento, mentre si ha un accumulo di glucosio nel sangue e nelle urine. Inoltre si possono avere complicazioni a livello dei reni, del fegato e degli arti posteriori.

I cani ed i gatti (e anche gli uomini) che non producono insulina sono affetti da una malattia chiamata diabete mellito.

ESISTONO DUE FORME DI DIABETE
DI TIPO I: è caratterizzata dalla totale assenza di produzione da parte del pancreas di insulina (diabete insulino-dipendente o giovanile).

DI TIPO II: l'insulina, in questo caso, viene prodotta dal pancreas, ma l'organismo non è assolutamente in grado di utilizzarla (diabete non insulino-dipendente); questa forma di diabete si manifesta soprattutto negli animali con problemi di obesità ed in quelli anziani.

SINTOMI COMUNI A GATTO E CANE
Sete intensa (polidipsia): per diluire lo zucchero accumulato nel sangue.
Continua necessità di urinare (poliuria): per espellere lo zucchero in eccesso.
Aumento dell'appetito (polifagia): non riuscendo a utilizzare il glucosio, non riesce a saziarsi.
Progressivo dimagrimento.
Debolezza e cattivo stato di salute generale.
Opacamento dell'occhio, provoca un calo della vista.

Se uno o più di questi sintomi dura per più di due-tre giorni, è fondamentale portare al più presto il gatto dal veterinario, che con un semplice prelievo di sangue potrà accertare l’eventuale presenza di diabete.
I sintomi sono diversi, comunque, a seconda della fase della malattia in cui si trova l'animale. Il più evidente è la tendenza ad urinare spesso, sia nei gatti (che bagnano di continuo la sabbietta, costringendo il padrone a pulire la cassetta igienica anche 5-6 volte al giorno), sia nei cani (che a volte non riescono a "trattenersi" fino al momento della passeggiata.

Un’alimentazione scorretta che conduce a obesità, e l’uso prolungato di alcuni farmaci, come il cortisone, possono essere causa di diabete.

GLI ESAMI PER RICONOSCERLO
Poiché altre malattie danno gli stessi sintomi, per diagnosticare il diabete si devono fare esami particolari.
Dopo aver fatto una visita generale, il veterinario deve:
- Prelevare un campione di sangue ed uno di urine per valutare i livelli di glucosio.
- Ricercare la quantità di insulina nel sangue.

A seconda dei risultati, si escluderanno altre malattie, indirizzando la diagnosi verso il diabete

ESAMI DELLE URINE: controllo della proteinuria (presenza di proteine nelle urine), glicosuria ed ematuria (presenza di zuccheri e sangue nelle urine) e della acetonuria (presenza di acetone nelle urine. Se si riscontra in presenza di forte glicosuria, è indice di grave scompenso del diabete. Valori normali: assenza di acetone nelle urine). Valutazione dell'aspetto delle urine.

ESAMI DEL SANGUE: per individuare eventuali eccessi di sostanze tossiche in circolo: esame emocromocitometrico, natriemia, potassiemia.
Gli esami del sangue per valutare la funzionalità del rene sono: azotemia, creatininemia, fosfatasi alcalina

COME TENERLO SOTTO CONTROLLO
Trattare e curare il diabete mellito non è facile, soprattutto in considerazione del fatto che dal diabete non si guarisce, ma è soltanto possibile tenere sotto controllo la malattia.
Ciò che si vuole ottenere con le cure, è che l'animale diabetico possa condurre il più possibile una vita sana e felice.

FARE ATTENZIONE ALLA DIETA
Gli animali affetti dal diabete di tipo II (diabete non insulino-dipendente) non possono essere curati con l'insulina, ma è possibile ottenere risultati soddisfacenti controllando la dieta.
Lo scopo è abbassare il livello di zuccheri nel sangue: ciò piò essere ottenuto alimentando l'animale solo con prodotti speciali ricchi di fibra e poveri di zuccheri ed associando a questa dieta farmaci ipoglicemizzanti (cioè che tendono a diminuire lo zucchero nel sangue) che si danno per bocca.

RISPETTARE QUANTITA' ED ORARI
La condizione indispensabile per curare e vincere la malattia è che il proprietario sia disposto a seguire in dettaglio le prescrizioni indicate dal veterinario.
I "pasti speciali" devono essere dati ad orari fissi e devono essere rispettate determinate quantità giornaliere.
Il primo ostacolo che si incontra è che queste "pappe" non sono in genere molto gradite ai nostri amici.
Il proprietario, però, non deve cedere: è importante ricordare che anche un solo dolcetto può rendere critiche le condizioni di un animale diabetico.

ESERCIZIO FISICO
L'animale deve svolgere con regolarità un buon esercizio fisico.
Questo significa che:
per il gatto sarà sufficiente che il suo padrone si ricordi di farlo giocare e correre almeno un quarto d'ora ogni giorno;
il cane ha bisogno di essere portato fuori anche più di tre volte al giorno e la passeggiata non deve essere breve.

NON TRASCURARE LE CURE NECESSARIE
La preoccupazione maggiore per il proprietario di un animale che ha bisogno delle iniezioni di insulina una o due volte al giorno, è la necessità di dover fare egli stesso le iniezioni.
Fortunatamente, è un dato di fatto che un proprietario responsabile si impratichisce subito e si convince del fatto che il suo animale non sente alcun dolore o fastidio particolari ogni volta che gli si pratica l'iniezione.
Ogni 3-6 mesi, il veterinario deve controllare i valori degli esami del sangue e variare le dosi di insulina in base ai nuovi risultati.
Il proprietario non deve decidere da solo di aumentarle o diminuirle.

I CONTROLLI CHE SI POSSONO FARE A CASA
Strisce reattive per la determinazione del glucosio e dei chetoni nel sangue e nelle urine.
Glucosio: pungidito per il prelievo facile e indolore del sangue capillare. Si bagna una striscia con la goccia di sangue e si inserisce la striscia in uno strumento automatico per l'autocontrollo della glicemia.
Chetoni: i test disponibili sfruttano cartine reattive impregnate di particolari sostanze che sviluppano un colore quando poste a contatto dei chetoni presenti nell'urina. I test sono sensibili soprattutto all'acido acetoacetico e in modo minore all'acetone; sono invece insensibili alla presenza di un altro corpo chetonico, chiamato beta idrossibutirrato. Non è quindi detto che un test negativo indichi con assoluta certezza l'assenza di corpi chetonici, perché potrebbero essere presenti nell'urina altri corpi chetonici, diversi dall'acido acetoacetico, non evidenziabili.

LE COMPLICANZE SONO SERIE
Se il diabete mellito non viene subito curato può causare complicazioni che possono portare anche alla morte dell'animale.
Il gatto dimagrisce a tal punto che per la sua debolezza non riesce più a muoversi e può soffrire di pancreatiti (malattie del pancreas), con gravi problemi all'intestino.
Il cane può perdere la vista e soffrire di pancreatiti, di infezioni alle vie urinarie, dei polmoni e della pelle.

In generale possono comparire: cataratta (opacamente del cristallino); neuropatia periferica (debolezza muscolare, difficoltà a camminare o a saltare, il gatto tende a camminare con tutta la zampa. Di solito vengono colpiti simmetricamente gli arti posteriori. Può esserci dolore alla palpazione); sono più soggetti ad infezioni, che costituiscono uno stress per l’organismo e possono alterare l’equilibrio glicemico (comuni le infezioni del tratto urinario, dovute alla presenza di glucosio nelle urine che diventano terreno favorevole per i germi; della bocca (gengiviti, stomatiti), che possono trarre beneficio da una detartrasi. Tutte le infezioni richiedono comunque una visita veterinaria e la somministrazione di un antibiotico adatto.
Possono essere più difficili da curare, richiedere un antibiotico più forte del normale, o un periodo di trattamento più prolungato. Le ferite possono rimarginarsi più lentamente).


LA CHETOACIDOSI
La chetoacidosi è una grave situazione di iperglicemia che richiede terapie di emergenza.
Nel paziente diabetico, l'incapacità dell'organismo di utilizzare il glucosio porta all'utilizzo dei grassi che lasciano, come prodotto finale del loro metabolismo, delle sostanze di natura acida chiamate corpi chetonici. Questi tendono a formarsi in modo particolare quando il diabete non è ben controllato o il paziente è ammalato (febbre, vomito cronico) o è a digiuno. Questi corpi chetonici tendono a produrre uno stato di acidosi che può essere particolarmente grave se non è prontamente trattato: il paziente avrà dapprima nausea, vomito e, successivamente, confusione, perdita della coscienza fino a giungere, nei casi estremi, alla morte.
I sintomi possono essere: sonnolenza, mancanza di appetito, debolezza e vomito, depressione, difficoltà a muoversi, rapida disidratazione. L’alito può avere odore di frutta matura.


COME FRONTEGGIARE UNA CRISI IPOGLICEMICA: di norma può avvenire quando la quantità di insulina iniettata è eccessiva rispetto al fabbisogno, ovvero entra in circolo senza essere controbilanciata da un adeguato apporto di cibo. È fondamentale cercare di prevenirla e di imparare a riconoscerla prima che si aggravi. Accertarsi sempre che l’animale mangi dopo la somministrazione di insulina.
La cosa migliore è somministrare l’insulina a fine pasto in quanto il gatto potrebbe vomitare e in questo caso andrebbe diminuita la dose o addirittura saltata. Lo stesso dicasi in caso di inappetenza.
Se il gatto dovesse vomitare dopo la somministrazione di insulina, dobbiamo tenerlo sotto stretto controllo per cogliere in tempo i segnali di una eventuale crisi.
I sintomi principali sono: tremori, sbandamenti, debolezza, disorientamento, strani miagolii. In caso di forte gravità si arriva a perdita di coscienza. In questo caso spalmare miele nelle gengive e nel palato e portare immediatamente l’animale al pronto soccorso più vicino.


PER PREVENIRE
Non far ingrassare troppo l'animale.
Assicurargli una dieta equilibrata.
Movimento... dunque dedicare un po' di tempo al gioco... divertente e rilassante non solo per il Vostro amico ma... anche per Voi!

CI SONO ANIMALI PIU' A RISCHIO DI ALTRI
Circa il 60% dei gatti diabetici manifesta la malattia di tipo II, mentre quasi il 100% dei cani hanno quella di tipo I.

La malattia può svilupparsi anche in seguito alla comparsa di malattie virali, ormonali o del fegato che i nostri animali hanno contratto precedentemente; inoltre, ci possono essere forme causate da medicinali oppure da sostanze tossiche che possono aver danneggiato il pancreas.
Il diabete si manifesta più spesso in animali adulti, due volte più frequentemente nelle femmine rispetto ai maschi.
In alcune razze di cani (Pinscher, barboncino, Labrador, Yorkshire; Terrier, Siberian Husky) la patologia compare più spesso, fatto che suggerisce che essa sia legata a fattori ereditari.

IN VIAGGIO
Il diabete ben controllato non è una controindicazione al viaggio ma il viaggiatore diabetico si trova costretto a confrontarsi con situazioni non abituali che possono provocare episodi iper- o ipoglicemici e richiedere modificazioni delle normali somministrazioni di antidiabetici o di insulina. Cibi inusuali, irregolarità nei pasti, aumento della normale attività fisica, l’eventuale impossibilità a procurarsi o a somministrare la dose abituale di insulina. Quest'ultima dovrebbe essere mantenuta in fresco, tuttavia conserva le sue caratteristiche e attività per mesi anche a temperatura ambiente purché non ecceda il 30°C. La necessità di insulina potrebbe variare durante il viaggio in conseguenza del variare del fuso orario. Per coloro che assumono antidiabetici orali non si consiglia una variazione della frequenza nell’uso del farmaco abituale, mentre per coloro che richiedono la somministrazione di insulina è necessario un aggiustamento del dosaggio quando il viaggio comporta una variazione di almeno sei fusi orari; negli altri casi può essere mantenuto lo schema abituale accordandolo con il fuso orario della destinazione. Le indicazioni sul corretto uso dell’insulina possono soltanto essere generiche e i viaggiatori prima della partenza dovrebbero riferirsi al proprio medico che conosce l’esatta dose necessaria.
Viaggi verso Est: il giorno viene abbreviato. Pertanto, al momento dell’arrivo, la dose mattutina dovrebbe essere ridotta a due terzi della dose abituale. Se il livello di glucosio, controllato mediante destrostix, rimane elevato per le dieci ore successive (> 240 mg%) sarà indicata una dose aggiuntiva di insulina pari ad un terzo della dose standard.
Viaggi verso Ovest: in questo caso il giorno si allunga. Pertanto, potrebbe rendersi necessaria una dose aggiuntiva se il livello di glucosio rimane elevato ancora 18 ore dopo la dose del mattino.

Portare un segno distintivo che consenta un rapido riconoscimento della condizione di diabetico, una certificazione medica indicante lo stato diabetico, la dose quotidiana standard di insulina ed il recapito del Medico curante.
Autonomia terapeutica: quantità sufficiente di insulina per l’intero viaggio; prescrizione di insulina (in lingua inglese).
Siringhe in numero sufficiente per il viaggio, accompagnate da lettera (in inglese) che ne documenti l’impiego.
Un flacone di Insulina pronta per emergenze.
Strisce reattive per la determinazione del glucosio e dei chetoni nel sangue e nelle urine.
Zucchero o alimenti per ipoglicemia.
Mantenere tutto l’occorrente nel bagaglio a mano.


Se al vostro gatto è stato diagnosticato il diabete, prima di tutto non disperate. Il diabete è una malattia cronica, ma non è incompatibile con una buona qualità di vita. Il micio potrà godere di buona salute ancora per parecchi anni, se curato con competenza, attenzione e amore.
Tradotto in pratica questo significa:

1) Avere un bravo veterinario con il quale collaborare.
La cura e la gestione quotidiana del diabete saranno affidate a voi: avrete quindi un ruolo fondamentale nel benessere del vostro gatto. L’insulina iniettabile, del tipo specifico per animali, è solitamente la cura base.
Il veterinario stabilirà (spesso con una curva glicemica) il dosaggio più adatto al caso, e la distribuzione giornaliera (nel gatto, di solito due iniezioni al giorno). Dovrà poi insegnarvi come fare le iniezioni sottocute al gatto.
In alcuni casi possono essere usati gli ipoglicemizzanti orali. Studi recenti ne hanno però segnalato la tossicità.
2) Seguire le prescrizioni e gli orari stabiliti per i pasti (verrà probabilmente prescritta una dieta a basso contenuto di carboidrati) e prestare molta attenzione al comportamento del gatto. Controllare se beve molto, se urina troppo, se perde l’appetito o diventa letargico. Controllare spesso la presenza di glucosio nelle urine con le apposite strisce reattive. Se dovete assentarvi da casa, occorrerà una persona che sia in grado di fare le iniezioni quotidiane al gatto, rispettando gli orari stabiliti.
3) Evitare il più possibile stress, lunghi viaggi ecc.

Il diabete del nostro gatto non è una passeggiata, ma nemmeno una tragedia. E’ una condizione con la quale dobbiamo imparare a convivere il più serenamente possibile, sapendo che dovremo dedicargli qualche attenzione in più. La maggior parte dei gatti si adatta pazientemente alle iniezioni quotidiane e alle visite periodiche dal veterinario con relativi prelievi di controllo.
E’ importante ricordare che il micio è sensibilissimo al nostro umore e percepisce le nostre incertezze e paure, perciò coraggio, mano ferma…e tante carezze!

{liberamente tratta da "Amici di Casa" e da internet}


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: omero il 22-10-2007 14:29 ]

altri link per informazioni:
http://www.diabete-cane-gatto.it/default.asp
Gestione del Diabete.. Per i proprietari di cani e gatti diabetici
http://www.kiwithecat.it/diabete.htm
KIWI THE CAT - THE WONDERFUL WONDERFUL CAT
LA PAGINA DELLA SALUTE - DIABETE



postato da: amicidigreta alle ore 14:42 | Link | commenti
categoria:consigli vari, consigli x disabili, consigli - gatto diabete
giovedì, 20 maggio 2010
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Piaghe da decubito in cani e gatti
Consigli per la prevenzione e la gestione
Riceviamo molte e-mail in merito alle prevenzione e gestione delle piaghe da decubito in cani e gatti.
In un animale disabile, con limitata autonomia o anziano o ancora incontinente, il rischio che si formino piaghe da decubito è purtroppo molto elevato. In questi casi è indispensabile rivolgersi al veterinario e sapere che il problema si può evitare o rallentare con una corretta gestione dell’animale e con prodotti specifici.
Le piaghe si formano con la concomitanza di diversi fattori:
• pressione specifica in un punto ben localizzato
ad esempio in un animale paralizzato che non cambia mai la sua posizione;
un animale che è costretto a rimanere su una superficie dura: il peso non viene distribuito ma concentrato in punti di limitata dimensione. In questo modo si viene a creare localmente una pressione maggiore di quella del sangue che circola nei vasi sottocute. In queste zone l'irrorazione sanguigna si annulla e si formano micronecrosi.
Per ovviare a ciò Tdogarden si sta adoperando per proporre ai suoi clienti un moderno materasso che permetta una distribuzione tangenziale del peso, in modo che la pressione dei vasi sanguinei sottocute sia sempre maggiore di quella che l'animale esercita sul sostegno stesso.
E' importante aiutare l'animale a cambiare posizione almeno ogni due ore.
• ridotto passaggio dell'aria
è molto importante che l'animale sia steso su una superficie che permetta il passaggio dell'aria e lo scambio termico e di umidità. Spesso si commette l'errore di adagiare gli animali immobilizzati su cuscini rivestiti di materiale plastico impermeabile, dal momento che spesso tali animali sono anche incontinenti.
Questo è un grandissimo errore che provoca in tempi brevissimi la comparsa delle piaghe.
Tdogarden consiglia prima di tutto di circoscrivere il problema dell'incontinenza con l'utilizzo di
mutandine o fasce porta pannolino. Sono soluzioni specifiche, che una volta indossate consentono  di limitare moltissimo le fuoriuscite di urina, riducendo la fasciatura al solo spazio necessario. I moderni pannolini per neonati/anziani, fra l'altro, hanno la caratteristica di assorbire l'urina ma di tenere la parte a contatto con la pelle asciutta.
Risolvendo in questo modo il problema della gestione dell'incontinenza, non avrete bisogno di usare un materasso rivestito di pvc o altro materiale plastico impermeabile, permettendo all'animale di rimanere su un telo traspirante, ad esempio in cotone.
Avendone la possibilità, anche un bel prato soffice è sicuramente una buona soluzione.
Raccomandiamo di non commettere l’errore di fasciare il cane con le normali traversine assorbenti, altrimenti state certi che le piaghe faranno velocemente la loro comparsa. Come mai? È presto detto: le traversine sono elementi assorbenti ma che non consentono, per il loro limitato spessore, di dividere la parte assorbente che trattiene l’urina con quella superficiale a contatto con la pelle. Pelle e pelo restano a contatto con l’urina, che si distribuirà su tutta la superficie. In ultimo, lo strato di pvc aumenta come già detto la temperatura e non permette alla pelle di respirare. Le traversine non sono state pensate e prodotte con quello scopo, ricordatevelo.

• igiene, pulizia e nutrimento della pelle
il terzo aspetto estremamente importante che contribuisce alla formazione delle piaghe da decubito è la mancanza di pulizia dell'animale.
Normalmente il pelo dell'animale è coperto da un cappuccio oleoso, di grasso e acido linoleico, che contribuisce a dare un aspetto lucente e ad evitare che umidità e batteri entrino nella struttura stessa del pelo. Nel caso di un animale anziano o debilitato queste sostanze tendono a venire meno, l'animale mostra un mantello opaco, appiccicaticcio o secco, e incomincia a manifestare un odore cattivo.
I batteri che si formano, alimentati dall'umidità, trovano terreno fertile nell'immobilismo di un animale anziano o disabile e proliferano attendendo solo di espandersi all'apertura della prima piaga.

Tdogarden

05/05/2010

Tdogarden interviene anche in questa fase proponendo per i suoi clienti una linea igienizzante veramente unica. Prima di tutto una linea che rispetti la filosofia Tdogarden, perciò prodotti non testati su animali ma solo su un campione di volontari umani, completamente naturale e incredibilmente efficace. Lo shampoo igienizzante è molto delicato, composto unicamente da ingredienti naturali e consente di pulire efficacemente l'area interessata o tutto l'animale, lasciando un gradevole e duraturo profumo. Caratteristica molto importante di questo prodotto è la sua non aggressività sulla pelle, da cui vengono eliminate le impurità lasciandola elastica e fresca.

Lavorando simultaneamente su questi 3 importanti e indispensabili fattori di prevenzione delle piaghe da decubito, Tdogarden ancora una volta, si propone ai suoi clienti come l'unica realtà commerciale specificamente nata per risolvere i problemi legati alla gestione quotidiana degli animali disabili, debilitati o anziani.

giovedì, 20 maggio 2010
Prodotti con Glucosammina e condroitina sono stati studiati ed usati per curare le ferite della cute, disturbi di stomaco e problemi articolari in cani, gatti, cavalli, ecc.
http://www.canedapastoretedesco.info/Documenti/Glucosammina%20e%20condroitina.htm
Glucosammina e Condroitina
di  Joe Bodewes, DVM
Drs. Foster & Smith, Inc.
Veterinary Services Department
Tradotto e curato da Dario Sgroi
 
 

La storia della Condroitina e della Glucosammina

La Glucosammina e la Condroitina sono usate in Europa da oltre venti anni per curare le osteoartriti. Di recente, medici e veterinari negli Stati Uniti hanno incominciato a prescrivere questi prodotti ai loro pazienti con risultati molto soddisfacenti. Tali prodotti si sono dimostrati utili nei trattamenti contro le malattie invalidanti da osteoartrite che affliggono i cani di una certa età, in tutti gli USA. Queste sostanze sono considerate dei nutrienti, contenuti in gran parte negli alimenti ed annoverati negli aminozuccheri. Gli studi americani su questi componenti si sono diversificati da quelli già preformati da tempo e compiuti in Europa. I risultati ottenuti hanno invogliato così le case farmaceutiche americane a produrre su larga scala delle linee di prodotti con a base tali sostanze e finanziare cospicuamente nuovi progetti di studio.

 

Usi della Glucosammina e Condroitina

I prodotti con a base la Glucosammina sono stati studiati ed usati per curare le ferite della cute, disturbi di stomaco e problemi articolari. L'uso principale che se ne fa è di lenire e curare con successo i sintomi delle patologie articolari negli uomini, nei cani, nei cavalli, nei gatti ecc. Questo articolo nello specifico si occupa dell'applicazione della Glucosammina e della Condroitina in cani e gatti. Sono diverse le articolazioni nel cane interessate dalla osteoartrite: la più comune è quella dell'anca. La displasia dell'anca è una patologia molto frequente in una larga parte di razze canine. Tale condizione inasprisce il normale rivestimento di cartilagine a protezione della superficie dell'osso quindi il buon funzionamento dell'articolazione. Quando il rivestimento cartilagineo viene a mancare si ha il contatto diretto fra le ossa con la conseguente sensazione di dolore. Anche cani strutturalmente sani  possono accusare una diminuzione dello strato di cartilagine nelle articolazioni (anca, gomito, spalla, ginocchio) con segni artrosici o persino il solo passare del tempo (condizione di usura) può determinare nei cani d'una certa età perdita o distacco di cartilagine nelle articolazioni. L'utilizzo della Glucosammina e della Condroitina si consiglia per prevenire l'insorgenza di complicazioni nella fisiologia articolare, a preservazione dello strato cartilagineo sopraosseo. Glucosammina e Condroitina sono usate di frequente in aiuto e nella cura delle lesioni dei dischi spinali o come trattamento post operatorio a seguito di un intervento chirurgico ad un'articolazione. Il paziente tipico che richiede il trattamento con Glucosammina e Condroitina è il cane di età matura o anziana, di taglia media o grande. La sintomatologia di questi pazienti è data da zoppia o irrigidimento degli arti al mattino, in specie durante la stagione fredda, per poi scomparire dopo aver effettuato un po' di moto o di esercizio. Alcuni cani invece hanno difficoltà a salire degli scalini o entrare o sortire dagli autoveicoli. Alcuni cani rispondono al trattamento con aspirina deacidificata o carprofen (Rimadyl), ma quando il prodotto non viene più somministrato il dolore e i sintomi si ripresentano immediatamente.  L'osteoartrite affligge anche i cani di piccola taglia e gatti, la Glucosammina e Condroitina sono impiegate con risultati molto efficaci relativamente all'entità dei loro sintomi. La maggior parte dei cani di una certa età possono essere interessati da diversi stadi di osteoartrite. Molti proprietari  attribuiscono all'età la perdita di performance del proprio animale senza però identificare la vera origine del problema, non valutando il reale danno apportato dall'osteoartrite. Situazione che si può invece ovviare con un'appropriata terapia a base di Glucosammina e Condroitina,

 

Glucosammina e condroitina, dove reperirle?

La Glucosammina e la Condroitina sono sostanze che si trovano normalmente negli animali viventi e la loro massima concentrazione si riscontra nelle cartilagini. Sfortunatamente questa si degrada durante i processi digestivi. Si può affermare che la Glucosammina necessaria, il giusto apporto alla dieta giornaliera. è insufficiente nella maggior parte dei casi. L'organismo di un animale in buona salute quindi sintetizza il glucosio e per mezzo di reazioni biochimiche ottiene la glucosammina necessaria per il normale stato di mantenimento delle cartilagini corporee. Se l'animale è anziano o se si verifica un danno a carico della cartilagine articolare, questi non è in grado di sintetizzare abbastanza glucosammina per i propri bisogni fisiologici. In questi casi è richiesto espressamente l'apporto di una dose supplementare dall'esterno, a compensazione di questo squilibrio metabolico. 
Glucosammina supplementare: è una  2-amino deriva dal glucosio ottenuta dall'idrolisi della chitina, un polisaccaride presente nella conchiglia di un crostaceo. I crostacei hanno un'alta concentrazione di chitina e le loro conchiglie (esoscheletri) costituiscono un'affidabile risorsa a basso costo.
Condroitina: si trova in natura nelle cartilagini animali. La condroitina supplementare deriva principalmente dalle cartilagini bovine o suine in specie dal collare cartilagineo della trachea. Può derivare anche dalla cartilagine di squali e balene, tuttavia molti consumatori per motivi di ordine ecologico preferiscono optare per la cartilagine proveniente dagli animali da reddito.

 

Glucosammina e condroitina, come agiscono? 

La Glucosammina è il componente di base nella costituzione della nuova cartilagine.
Spiegare le funzionalità della Glucosammina nel contesto del biomeccanismo articolare non è così  semplice.  Giusto per semplificare, si può affermare che la cartilagine è un tessuto fibroso composto da diverse celle ed alcune di queste sono dette condrociti. Esse hanno la funzione di sintetizzare nuova cartilagine. A condizioni normali. la cartilagine è soggetta a rotture, ma al contempo viene sostituita con la nuova. Se il cane ha displasia alle anche o è in età avanzata, i condrociti non sono in grado di rimpiazzare la cartilagine deteriorata con la nuova in quanto privi della componente elementare necessaria. La Glucosammina fornisce appunto questi componenti elementari che sono in definitiva i costituenti di base per la sintesi della nuova cartilagine.   La Glucosammina è il componente primario necessario per la produzione della sostanza detta glucosaminglicano che combinata con l'acido ialuronico danno luogo alla sostanza proteoglicano. I proteoglicani ed il collagene sono i componenti primari della struttura cartilaginea. 

La condroitina è anch'essa una componente basilare utile alla sintesi dei glucosaminoglicani,   comunque  il suo ruolo principale consiste nel combattere e distruggere gli enzimi distruttivi nell'articolazione. C'è  sempre un livello minimo di presenza di enzimi distruttori di cartilagine nell'articolazione, il loro numero  è in crescita allorché si ha una rottura o un danneggiamento, allora si ha una riduzione dello stato di  cartilagine. La condroitina, se presente nella dieta quotidiana, aiuta l'articolazione controllando il livello di presenza di questi enzimi distruttivi.
 

Quali sono gli effetti collaterali?

Gli effetti collaterali sono molto blandi o trascurabili. I dottori Forster e Smith hanno prescritto decine e decine di migliaia di prodotti a base di Glucosammina e Condroitina e mai uno di questi pazienti ha lamentato degli effetti indesiderati. Alle volte, se il dosaggio è alto, il cane può avere diarrea o vomito, cosa che si può alleviare riducendo il dosaggio o somministrando il prodotto contestualmente al cibo. Il prodotto una volta assunto per otto settimane a dosaggi più sostenuti, può essere ridotto se per uso continuativo (terapia di mantenimento). La somministrazione a vita si prefigura nei casi in cui  la degenerazione dell'articolazione non vada a ripresentarsi. A questi prodotti si possono aggiungere vitamine o altri farmaci, è consigliabile però che il veterinario abbia il controllo di queste ulteriori somministrazioni.

 

Dov'è possibile acquistare Glucosammina e Condroitina?

Glucosammina e Condroitina si possono trovare in diverse forme. La Glucosammina pura o combinata con la Condroitina si può acquistare nei negozi di pet food, nelle farmacie (oggi si usa anche l'acquisto online di prodotti per animali domestici). Non tutti i prodotti sono uguali, ma differiscono fra loro per il dosaggio, per la tipologia delle vitamine incluse e per la purezza dei componenti. I prodotti a base di Glucosammina e Condroitina per uso umano, sono di norma di migliore qualità rispetto quelli denominati per uso animale. Nei prodotti designati per uso animale in aggiunta troviamo anche delle concentrazioni di acido ascorbico e di manganese. Ciò è dovuto al fatto che questi due ultimi componenti favoriscono nei cani l'assorbimento della Glucosammina e della Condroitina. Questi prodotti specifici per cani sono fortificati con sali minerali (selenio, zinco, ecc). Il prodotto più costoso inoltre non è necessariamente il migliore, occorre comparare gli ingredienti proprio per vedere cosa si paga.
La condroitina riduce gli enzimi distruttivi che rimuovono la cartilagine danneggiata all'interno dell'articolazione
Alcuni quesiti riguardo il trattamento con Glucosammina e Condroitina

- E' possibile usare Condroitina e Glucosammina insieme con antidolorifici?

Molti animali affetti da osteoartrite sono sotto cura di aspirina or carprofen (Rimadyl) prima di essere trattati con la terapia a base di Glucosammina/condroitina . Solitamente si incoraggiano i proprietari di animali interessati da disordini articolari a trattarli con degli antidolorifici per un periodo massimo di 6 settimane nel contempo che si assumono Glucosammina e Condroitina e che tali sostanze abbiano effetto. Alcuni animali afflitti da forme severe di artrosi potrebbero necessitare anche basse dosaggi di aspirina deacidificata al fine di godere di un certo sollievo, oltre ai benefici derivanti da Glucosammina e Condroitina. Altri elementi, come complessi multivitaminici ed gli acidi grassi polinsaturi sono spesso somministrate all'animale insieme alla Glucosammina senza alcun problema.

- Qual'è la differenza tra Glucosammina idrocloridrato (HCL) e Glucosammina solfato?

Glucosammina idrocloridrato (HCL) e la Glucosammina solfato agiscono entrambi egregiamente nelle patologie ossee del cane. La forma solfato fu usata in origine in Europa. La forma idrocloridrato è di recente composizione ed applicazione poiché essa è molto più pura della prima, inoltre il dosaggio di unità prodotto per chilo di peso del cane corrisponde molto di più alle reali esigenze curative.

- Per quanto tempo devo somministrare questi prodotti al mio cane?

La cura di sostegno nei cani affetti da disfunzioni articolari dura come la vita del cane stesso. Recenti studi hanno dimostrato che la sospensione della cura riacutizza i disturbi articolari nel giro di 4/6 settimane ed in alcuni casi in soggetti più giovani fino a 3 mesi di tempo dalla sospensione della cura.

- Posso usare questi prodotti nella prevenzione della displasia?

Non ci sono indicazioni certe per affermare che questi prodotti siano in condizione di rallentare la progressione, ne che fungono a prevenzione dallo sviluppo di displasia dell'anca. In ogni caso, molti animali traggono giovamento da questi prodotti in quanto conservano la cartilagine articolare in buono stato e riducono il dolore causato da un eventuale disturbo articolare.
Avvertenza: articolo a puro scopo informativo. Ogni eventuale utilizzo dei prodotti sopra citati deve essere sottoposto alla supervisione dal proprio veterinario.
martedì, 11 maggio 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/05/05/salvata-porcospina-con-una-zampa-rotta.html

10/05/2010

Salvata porcospina con una zampa rotta

La signora in rosa
 Una giovane femmina di porcospino, che aveva la zampa anteriore destra fratturata, è stata rinvenuta in un giardino a Northampton, in Inghilterra.
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La piccola è stata immediatamente portata al St Tiggywinkles Wildlife Hospital, una struttura specializzata in animali allo stato brado.

Le infermiere dell'ospedale che le hanno ingessato la zampetta pensano che la porcospina si ristabilirà in sei settimane.

La piccola è stata salvata e curata proprio durante la settimana dell'Hedgehog Awareness, un evento annuale che ha lo scopo di mettere in evidenza i problemi che devono affrontare i porcospini dovendo dividere l'habitat con gli umani.

porcospino_ingessatura1.jpg
 Nel 2006 la catena di fast food McDonald's ha modificato il design dei contenitori del McFlurry, un gelato, perché i porcospini rimanevano con la testa incastrata dentro il recipiente cercando di leccare i residui di cibo.
 Fonte: Daily Mail

Foto: Jeff Moore
postato da: amicidigreta alle ore 14:10 | Link | commenti
categoria:storie varie, consigli x disabili, consigli - riccio zampa rotta

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