martedì 20 dicembre 2011

storie dis 22

venerdì, 13 novembre 2009
Chase, un anziano cane tripode che gareggia in obedience (e vince!!!)
http://www.youtube.com/watch?v=CDmEK2Tc91s

Chase, 11yr old Whippet, had his right rear leg amputated due to cancer. He is doing the scent articles 3 weeks post-op.
Chase, un anziano Whippet di 11 anni, ha subito l'amputazione della sua zampa destra posteriore a causa di un tumore. Qui sta facendo la ricerca degli oggetti in base al loro odore appena 3 settimane dopo l'operazione


venerdì, 13 novembre 2009
http://www.gliamicideglianimali.com/public/?p=698

Gennaro

Immag009
Era il 28 gennaio del 2005 e uscendo il pomeriggio da casa proprio sulla salita della mia via vedo un gatto bianco e rosso che barcollava in mezzo alla strada schivato dalla macchina che mi precedeva.
Fermo la macchina e mi accosto un po’ timorosa al gatto, che, girandosi mi mostra il suo muso completamente gonfio e sanguinante … corro in macchina, prendo il mio giaccone e cerco di avvolgerlo per catturarlo, ma vista la paura e il dolore che provava si è divincolato mordendomi.
Poi è corso via, fortunatamente in un cantiere ormai senza operai.
Torno a casa prendo un trasportino e chiamo una mia amica vicina di casa per farmi aiutare a prenderlo.

gennarino e porcellini 001
Andiamo nel cantiere, aprendo cancelli che non potevamo aprire, e quel povero gattone stava su un pezzettino di cartone a riposare ignaro della nostra vicinanza… apro il trasportino, glielo metto davanti intanto la mia amica da dietro lo sfiora e lui con un balzo entra nel trasportino…Evviva è fatta!
Immediatamente lo porto dal mio veterinario di allora, che subito lo visita e mi dice che probabilmente gli avevano sparato sul muso con il sale grosso (usanza, sembra, comune fra le belve umane verso gli animali).
Che si poteva fare?

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Antibiotici, collirio per quei poveri occhi doloranti e su mia iniziativa visita da un ottimo oculista per sapere come salvargli la vista.
Infatti, prendo subito appuntamento, e dopo pochi giorni però la triste diagnosi: il mio dolce Gennaro (questo è il suo nome) aveva perso per sempre l’uso degli occhi, col tempo si sarebbero atrofizzati come un qualsiasi organo morto!E quasi certamente sarà necessario toglierli!

Maledetti bastardi e vigliacchi umani!!!
Il mio odio per chi gli aveva fatto questo mi poteva portare a commettere qualcosa di grave per cui decisi di non approfondire la cosa e mi dedicai solo a Gennaro.

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L’oculista mi disse che i gatti, in particolare, riescono a trovare il modo di adattarsi a questa orribile menomazione, utilizzando le vibrisse (ovvero i baffi) per evitare gli ostacoli, per cui era indispensabile (inutile dirlo) evitare di tagliarle e cercare di mantenergliele sempre in buona “salute”.
Tanti pareri contrari (come al solito la gente cerca sempre la via più facile!) ma la mia decisione fu di lasciarlo vivere perchè io mi sarei impegnata ad essere per sempre i suoi occhi, la sua guida!
Non c’è stato bisogno di molto tempo che il morbido Gennarino ha cominciato ad ambientarsi in casa e addirittura in giardino, salendo e scendendo un po’ titubante le sedie, gli scalini insomma osava, voleva aiutarmi ad aiutarlo, il mio tesoro!
E’ nato un amore profondo, scambievole perchè lui ha tanto bisogno di me quanto io di lui!

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E’ un gattone unico, speciale, coraggioso, ha affrontato il disagio di una tale infermità con una forza invidiabile … io non ci sarei riuscita!
Ama tutti, soprattutto i gattini che mi capita di portare in casa, passa le ore a coccolarli e a pulirli facendo delle fusa rumorose.
Poi però un giorno ha cominciato ad inclinare un po’ la testina e a sgrullarla spesso; allora sotto consiglio del veterinario vista l’otite resistente che aveva sviluppato, lo portai da un famoso neurologo (una persona meravigliosa!) che mi disse che l’otite proveniva dall’orecchio medio (ovvero molto profonda) e quindi era meglio operarlo (un’operazione molto delicata, che sapevo, che solo lui era in grado di fare) ma prima doveva essere effettuata una tac per essere certi ed individuare bene il punto su cui intervenire.
Mi separai, molto a malincuore, dal mio Gennarino, che doveva rimanere ricoverato in attesa degli esami e dell’operazione. Chiamai tutti i giorni per avere notizie, ma il giorno della tac la “sorpresa”!
Non gli avevano sparato con il sale grosso, come si pensava, ma con il piombo ed era impossibile eseguire l’esame perchè Gennaro era come se indossasse un elmetto, tanti erano i pallini che aveva conficcati nel cranio!
Fortunatamente, si ritiene, nessuno ha raggiunto il cervello e non c’è stata miracolosamente una intossicazione da piombo!
Quindi niente operazione ma solo prodotti per evitare grossi fastidi che questa otite profonda può dare.

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Riprendo di corsa il mio Gennarino, stravolto dalla mancanza del mio contatto, e gelosamente me lo riporto a casa rassicurandolo che mai più mi sarei separata da lui.
E così è stato, sono quasi 5 anni che siamo felicemente insieme.
Lui, ovviamente, gira in casa e giardino come un qualsiasi gatto normale. Rincorre l’unica gatta che odia (Isotta la mia prima gatta), coccola tutti gli altri, cani e gatti che siano e qualsiasi nuovo arrivato è sempre il ben venuto per lui (dopo una ricca annusata).
Forse è il regalo più bello che la vita mi ha fatto:
questa bella storia d’amore con un gattone bianco e rosso dagli occhi sognanti e che vede con il cuore!

Copia di P06-26-06_07.41
postato da: amicidigreta alle ore 13:58 | Link | commenti
categoria:animali disabili, storie di animali speciali, storie - gatti ciechi
mercoledì, 11 novembre 2009
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/11/05/zampa-artificiale-per-elefantessa-ferita-da-una-mina.html

10/11/2009

Zampa artificiale per elefantessa ferita da una mina

Four is better than three
 Motola, una femmina di elefante tailandese, cammina di nuovo quasi normalmente grazie a una protesi ortopedica.

L'elefantessa ha perso una parte della zampa sinistra per aver camminato su una mina mentre lavorava trasportando legname in un accampamento lungo il confine col Myanmar, una zona piena di ordigni non esplosi.

elefante_protesi1.jpg
 Veterinari e orpotedici hanno preso l'impronta della zampa menomata e hanno realizzato un arto meccanico che le hanno attaccato qualche giorno fa.

"Spero che accetterà la nuova zampa come ha fatto Mosha, un cucciolo di elefante che è stato ferito da una mina nel 2007 e che è cresciuto con un arto finto", ha dichiarato Soraida Salwala, segretario generale dell'associazione non governativa Friends of the Asian Elephant.

 elefante_protesi2.jpg
 Entrambi gli animali sono stati curati e operati all'Elephant Hospital, una struttura creata da Soraida nel 1993.

Motola è stata ferita nel 1999 in una zona della Tailandia che più di cinquant'anni di guerre civili hanno disseminato di mine anti-uomo.

 elefante_protesi3.jpg
Per salvarle la vita è stato necessario ampultarle la parte ferita e ha camminato precariamente su tre zampe finché, due anni dopo, non le è stato applicato un arto temporaneo molto rudimentale.

La nuova zampa artificiale è stata costruita dalla Prostheses Foundation che realizza anche protesi ortopediche a bassissimo prezzo ma di qualità per umani.

 Fonte: nydailynews
mercoledì, 11 novembre 2009
 

9 novembre 09
(storia precedente: http://www.gattopoli.it/lettere-a-gattopoli/un-miracolo-la-mia-piccina-ce-lha-fatta.html)

E' morta nella mattinata tra le mie braccia mentre dormivo..........la sua ultima notte con me.

Ti mando alcune foto di lei:

una è Molly appena adottata, già epilettica  ma ancora "camminante";
l'altra è la mia piccina dopo l'incidente: si  capisce perchè ha il pannolino e e calzerotti....in questa era stata
appena sterilizzata....sembra abbia l'ombelichino.
 Era stupendo andare a letto la sera con lei tra le braccia: riuscivo a dormire senza praticamente girarmi per non disturbarla e quando mi svegliavo la notte le stampavo subito baci sulla testolina. 
L'amo così tanto che mi pare di impazzire
 
Carissima Elena, mi sono commossa nel leggere l'appoggio di tutte queste persone su Facebook. Quando potrai, ringraziali profondamente da parte mia e della piccola Molly.
 
Abbraccio virtualmente tutti: l'amore per gli animali ci accomuna tutti e realmente ci rende uguali perchè sappiamo cosa sia amare incodizionatamente.
 
Barbara
  
 

lunedì, 09 novembre 2009


Con questa mi ricollego a quella di Nicoletta - Il ponte dell'arcobaleno.

Alla fine l'ha salvata! E' un miracolo, perchè doveva andarsene la mia piccina. La mia vet, la mia santa l'ha salvata. Ancora.
Per chi non lo sapesse la mia Molly ha una storia di sofferenze. l'ho adottata malata di epilessia e poi paralizzata dopo una caduta dal sesto piano. Problemi epatici dovuti alla somministrazione di farmaci e problemi neurologici.

L'accudisco come una neonata e lei, certo benissimo non sta, ma vuol vivere. E' tempo e lavoro, spesso salti mortali ma l'amo. Ho creduto di doverle dire addio per sempre e pensavo di dover aspettare a casa che la dottoressa mi chiamasse per darmi l'ultimo responso la mattina in questione. Non ce l'ho fatta. La pensavo da sola, senza l'amore di casa e per di più morente. Ho creduto d'impazzire. Salto in auto e come una pazza guido fino all'ambulatorio ancora chiuso. Busso. Mi apre l'infermiere. Lo supplico di farmi entra e lui mi fa entrare. trovo la mia piccina e la prendo subito in braccio inondandola di baci e lacrime.

"Ti prego, non mi lasciare....ti prego resisti........" Mai e poi mai l'avrei lasciata, mai e poi mai le lascerò attraversare il ponte da sola ma anche mai e poi mai vorrei vederla soffrire: per amarla significa anche essere disposta a dirle addio..........anche se significa morire.
 Con lei ho capito una cosa che vale per ogni essere vivente: se ami realmente qualcuno i sacrifici che fai non li vivi come tali ma come dimostrazioni d'amore.
 
Ringrazio quanti, col l'energia del loro pensiero, hanno sostenuto la mia piccina in questo momento tremendo.
Spero che quando morirò io andrò anch'io là dove si trovano i nostri pelosini: un paradiso senza animali non mi interessa.
 
Barbara
 
P.S.: Grazie per il vostro appoggio: vi sento vicine come se vi conoscessi fisicamente
 

 Aggiornamenti:
purtroppo Molly si è addormentata per sempre...
mercoledì, 04 novembre 2009
La storia di Sabrina: una cucciola di pincher affetta da idrocefalia
(adottata da La Collina Degli Animali onlus)
http://www.youtube.com/watch?v=kZ5INVh5pS0

mercoledì, 04 novembre 2009
Salima "la salvata"agnellina col pannolino
--- guardate come sono VIDEOcarina... ---
Ciao, vi ricordate di me?
la mia mamma ha voluto che le mie foto le potessero vedere tutti,
per capire che anche un'agnellina può avere dei sentimenti,
fare i capricci...
dormire in una culla,
frignare quando ha il pannolino sporco per farselo cambiare,
giocare con i sonaglini dei bimbi,
costringere mamma e papà a togliere la pila dal giochino di pelouche che se morsicato su una manina riproduce anche alle due di notte un minivideo sonoro sullo schermo della panciotta...
essere curiosa,
essere intelligente e imparare cose nuove,
guardare la tv,
farsi spingere il carrellino dall'amico cane per esplorare il mondo...

insomma anche un'agnellina può essere amata ed essere FELICE pur essendo disabile (e pur essendo un'agnellina, altrimenti destinata a diventare un arrosto).
Ecco i filmati: giudicate voi se non sono VIDEOfantastica!!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=RoI3HI0Kf9Y
STORIA DI UN AGNELLINA NATA DISABILE, MA CHE CON LA SUA DOLCEZZA HA RIEMPITO LA NOSTRA VITA (sequenza di foto) 

http://www.youtube.com/watch?v=Zcdvm3WOGt8
 COME UNA PICCOLA AGNELLINA PU0' RIEMPIRTI LA VITA (filmato)

la collina degli animali 2



venerdì, 30 ottobre 2009
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/10/26/gufetta-molto-miope-ha-trovato-la-felicita.html

28/10/2009

Gufetta molto miope ha trovato la felicità

Solo per i tuoi occhi
 Lucy, una femmina di gufo con un grave handicap visivo, è riuscita a ritagliarsi il suo posto nel mondo.

Lucy ha cinque anni e riesce a vedere soltanto da una distanza molto ravvicinata a causa di un'aggressione subita quando era ancora un pulcino. 

gufa_cecata1.jpg
L'uccello, che è alto 15 centimetri e pesa 225 grammi, è stato trovato quasi morto, sotto il suo nido a Santa Barbara, in California.

Entrambi gli occhi erano sati feriti da un predatore, probabilmente un piccolo falco o un corvo.

La gufetta sarebbe certamente morta se non fosse stata salvata da un membro dello staff del Ojai Raptor Center che si prende cura di pulcini orfani e giovani uccelli.

Kim Stroud, la direttrice del centro, ha dichiarato: "Il campo visivo di Lucy non va oltre i 4 metri, ma non credo che riesca a mettere bene a fuoco gli oggetti. Se la liberassimo morirebbe".

gufa_cecata2.jpg
 Nonostante il suo handicap, Lucy potrebbe vivere nel centro per altri 15 anni. Ed è anche un'ottima madre.

"Ogni volta che troviamo uova di gufo abbandonate le diamo a lei che le cova fino a farle schiudere. Si prende cura anche dei pulcini sperduti o feriti che vengono accolti dal centro. Ne ha già tirati su 15.

Ha un istinto materno sviluppatissimo, e la sua natura di predatore la rende attenta e protettiva. Si fa toccare e accarezzare, ma non quando sta covando o quando si prende cura dei piccoli.

Allora diventa aggressiva, e urla molto. Accetta di essere nutrita a patto che stiamo a debita distanza dalle uova o dai pulcini".

 Fonte: Orange News
venerdì, 23 ottobre 2009
ADOTTA UN BULL!
http://adottaunbull.blogspot.com/2008/07/i-pitbull-da-combattimento-del-campione.html

mercoledì 8 luglio 1998

I PITBULL DA COMBATTIMENTO DEL CAMPIONE DI FOOTBALL SONO TORNATI CANI NORMALI - dal Corriere.it

Uno ha imparato a far compagnia ai malati terminali, mentre un altro partecipa alle gare di frisbee
Da
Corriere.it

WASHINGTON - Quando il campione di football americano Michael Vick fu condannato a due anni di carcere per avere fatto combattere i suoi pit bull in lotte di cani, uno sport illegale, per avere ucciso gli sconfitti e avere seviziato i vincitori, l'America si chiese che cosa sarebbe successo degli animali sopravvissuti. Di solito, in casi come questo, i pit bulls, ritenuti la razza forse più feroce e pericolosa di tutte, vengono subito soppressi. Il giudice invece sentenziò che venissero esaminati a uno a uno per stabilire se potessero essere "riabilitati", addossandone le spese, un milione di dollari, a Vick. Un anno dopo, i fatti gli hanno dato ragione.

I CANI SALVATI - Dei 49 pit bulls del campione di football sequestrati dalle autorità, solo due sono stati uccisi con una iniezione indolore, il primo perché troppo aggressivo il secondo perché semiparalizzato. Degli altri 47, 25 sono diventati dei normali "pet", animali domestici, e uno è addirittura diventato un cane da terapia, uno di quei cani che visitano i malati terminali in ospedale per tenere loro compagnia e rallegrarli. Gli ultimi 22 si trovano in speciali canili: rimangono in riabilitazione non perché rappresentino una minaccia per gli esseri umani, ma perché sembrano ancora ostili agli altri cani. In America, la culla degli amici degli animali, la storia dei 49 pit bulls di Michael Vick ha destato sensazione: i più pensavano che si trattasse di una razza di irrecuperabili.

LE LORO STORIE - Il Washington Post, che li ha rintracciati tutti, ha spiegato che è il contrario e che, anzi, alcuni pit bull sono eccezionalmente buoni. Oltre a Leo che fa da cane terapia in California, ha riferito, c'è Hector, che partecipa alle gare di frisbee per cani nel Minnesota; c'è Gracie, che ha per compagno un gatto; c'è Teddles, che segue ovunque il padroncino di 2 anni; c'è Sweet Jasmine che gioca con un enorme alano. Il giornale ha aggiunto che tutti portano le cicatrici delle lotte sostenute, ma sono pacifici e obbedienti. Randy Lockwood, uno degli specialisti che li ha curati, ha ammesso di essere stupito della loro riabilitazione: «Credevamo di poterne recuperare al massimo cinque o sei, ma ci siamo resi conto che la loro aggressività non era congenita, era invece all'isolamento in cui erano tenuti e ai maltrattamenti subiti, ognuno legato a un albero lontanissimo dagli altri». Tim Racer, un altro specialista, si tiene in continuo contatto con le famiglie che hanno accolto i 25 riabilitati: "Si dicono felici di averli con sé" racconta. "In America è da 150 anni che i pit bulls vengono usati per combattimento ma non sono diversi dagli altri cani. I cani sono tutti animali di gruppo, e la natura vuole che non si azzannino a vicenda". Racer è convinto che anche i 22 difficili si riabiliteranno: tra di essi c'è Lucas, il più grosso e il più forte, probabilmente il campione di Michael Vick. Lo specialista conclude che prima della loro trasformazione in animali d'attacco, i pit bulls erano i prediletti dell'America. Nella guerra civile, dal 1861 al 1864, ebbero fama di "cani infermieri", perché proteggevano i feriti e i bambini; nella prima guerra mondiale affiancarono talvolta i soldati, alcuni vennero persino decorati; e i primi anni della tv, figurarono nei programmi per l'infanzia. Un buonismo eccessivo? Sì, secondo John Goodwin, uno specialisti dissidente: "Io non mi fiderei" ribatte Goodwin "una rondine non fa primavera".

Ennio Caretto
07 luglio 2008

venerdì, 23 ottobre 2009
sono la "mamma" di una gattina  "a due zampe" si chiama Sasha di 5 mesi...
metto in evidenza il commento a un post
Salve! anche io sono la "mamma" di una gattina "a due zampe" si chiama Sasha di 5 mesi... è una gattina dolcissima, stiamo imparando a convivere.. è difficile ma l'amore x gli animali fa superare tutte le difficolta..anche se non sono poche.. il carrellino con 2 ruote ke sarrebbe la sua independenza mi costa 260 euro... le cure (punture omeopatiche 100 euro) il veterinario....
sono contenta di aver trovato voi ..mi aiutate a capire e a imparare tante cose!!!grazie!!!!!!!!!  

postato da: amicidigreta alle ore 14:04 | Link | commenti
categoria:storie di animali speciali, storie - gatti paralizzati

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