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martedì, 25 settembre 2007
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Un omaggio a Marina...
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Ho trovato solo ora questo bellissimo articolo sulla nostra amica Marina, dell'Oasi dei Veterani in Svizzera, la meravigliosa oasi di cui si parla nella prima antologia "Amicizie speciali - Storie di animali disabili ma FELICI".
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Tutti i giorni si occupa dei suoi 22 quattrozampe ultracentenari: incontinenti, diabetici, ipertesi e bisognosi di particolari cure
Marina Tami
“La mia vita tra Matusalemme pelosi”
Da Lugano a Friborgo per aprire il primo ricovero romando per cani anziani
di Patrizia Guenzi
VAULRUZ (Friborgo) - Eliane e Pacha sono ipertesi e si godono il sole sulla sdraio. Doris e Fanny diabetiche, si fanno compagnia sotto un albero. Tina e Rasta, invece, non si reggono sulle gambe per via dell’artrite. E poi c’è Timmi, 80 chili e una protesi all’anca, e Baian, che si guarda bene dal fare il minimo sforzo e osserva tutto e tutti con sguardo placido. Benvenuti all’“Oasi dei veterani”, a Vaulruz, nel canton Friborgo, dove, giornalmente, si fanno i conti con incontinenza, problemi di cuore, gengiviti, colesterolo, diabete e attacchi epilettici. Ma non siamo in un istituto per persone anziane, come potrebbe sembrare in un primo momento, bensì di un ospizio per cani in età Avs. È gestito da Marina Tami, 48 anni, che due mesi fa ha traslocato dal Luganese con i suoi figli, di 15, 12 e 11 anni, e ben 22 cani al seguito. “La maggior parte sono dei veri Matusalemme - spiega -. Vivono in casa con me perché hanno il diritto di trascorrere in modo dignitoso i loro ultimi anni”.
In realtà, l’impegno di Marina Tami è ormai decennale. “Ho sempre avuto la passione per i cani anziani - spiega -. In passato, durante le vacanze, invece di comperarmi un abito o qualcosa per ricordo visitavo il canile e mi portavo via l’ospite più vecchio”. Nata e cresciuta nella Svizzera francese, dopo il divorzio ha pensato di farvi ritorno. “Qui gli spazi sono più ampi - dice -. Infatti, ho avuto la fortuna di trovare questa fattoria immersa in oltre tremila metri quadrati di verde. Un luogo tranquillissimo, dove i cani non danno fastidio a nessuno e dove, in futuro, avrò anche la possibilità di ingrandirmi”. Una sorta di vocazione quella di Marina che non ha l’aiuto di nessuno. Soltanto quello dei tre figli, molto apprezzati dai vecchi Fido. “Soprattutto i due più piccoli - aggiunge. Passano ore e ore ad accudirli, carezzarli, parlarci”. Ma oltre all’impegno materiale c’è pure quello economico. “L’unico sostegno che ho è il padrinato - spiega -. Fortunatamente, grazie al sostegno di altre associazioni, tutti i cani hanno un padrino che mi assicura un’entrata di venti franchi al mese. Così, almeno le spese del veterinario sono più o meno pagate”.
Pubblicato il: 19 novembre 2006
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