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Incontra gli Animali
Per conoscere gli animali, capirli, rispettarli
Fonte: http://www.incontraglianimali.org/maiali.html
domenica 28 ottobre 2012
Incontra gli Animali......2° puntata
Incontra gli Animali
Per conoscere gli animali, capirli, rispettarli
Fonte: http://www.incontraglianimali.org/maiali.html
Maiali
Chi sono
I
maiali, come gli esseri umani, sognano e possono distinguere i colori, e sono
animali socievoli. Nelle notti d'estate si stringono tra loro e amano dormire
naso contro naso.
La
società che questi animali hanno costruito nel corso dei millenni è di tipo
matriarcale, la famiglia è formata dalle femmine e dai piccoli. I cuccioli di
maiale sono molto giocherelloni, amano lottare, inseguirsi, rotolare lungo i
pendii. Nel suo libro del 1985, "In a Pig's Eye" (Nell'occhio di un maiale),
Karl Schwenke spiega che:
« I maiali sono animali gregari. Come i bambini, sviluppano
affetto, apprezzano i giocattoli, la durata della loro attenzione è limitata e
si annoiano facilmente. »
I
maiali si nutrono quasi esclusivamente di vegetali (in natura, il 90% della loro
dieta è costituita da frutta, semi, radici e tuberi). I pochi fortunati che
vivono nei rifugi anziché negli allevamenti, amano variare la propria dieta, e
mangiano più volentieri cibi che rappresentano per loro una novità. Sono animali
molto puliti, anche schizzinosi. Non faranno mai i propri bisogni nella stessa
zona in cui dormono o mangiano.
Storie e
aneddoti
« I maiali esprimono amicizia verso i propri simili in numerosi
modi: con la voce, con il linguaggio del corpo, dormendo insieme, gironzolando
ed esplorando il territorio in compagnia durante il giorno. Kim Sturla, del
rifugio Animal Place, racconta di un maiale, Floyd, trasferito all'Animal Place
da un altro rifugio per animali, il Farm Sanctuary. Floyd non riusciva ad
ambientarsi e cadde in quella che aveva tutta l'aria di una grave depressione.
Sembrava che non desiderasse più vivere; si stava lasciando morire. Kim non
riusciva a capire come mai. Alla fine, Diane Miller, che si era occupata di
Floyd quando viveva al Farm Sanctuary, andò a vedere qual era il problema. Non
appena l'animale la vide, il suo comportamento cambiò. L'annusò con quella che
pareva un'espressione di sollievo, sembrò sopraffatto dall'emozione; strillò di
piacere, e lo stesso maiale che prima si muoveva a fatica corse verso il furgone
e balzò nel retro, pronto a tornare a casa. Non chiedeva altro che questo:
tornare a casa dagli altri maiali che conosceva e amava. Non appena fece ritorno
al Farm Sanctuary, la sua depressione sparì. Aveva avuto nostalgia di casa. [Masson] »
Jeffrey
Moussaieff Masson racconta della sua visita al rifugio per maiali "Pigs", in
Virginia:
« Attraversando un campo popolato da maiali domestici, maiali
vietnamiti e cinghiali, un cinghiale mi ha accompagnato per tutto il tempo
camminando accanto a me. Che cosa lo attirava così tanto? Era il senso di
novità? Quella creatura aveva tutte le ragioni per detestare e fuggire la specie
umana, compreso il sottoscritto, eppure non lo faceva. Sembrava desiderare che
gli accarezzassi la pancia. Infatti ha rovesciato i suoi trecento chili, e
pareva estasiato mentre gli strofinavo il ventre con cautela. Dico con cautela
perché era dotato di grosse zanne affilate e so che perfino gli elefanti nutrono
un giusto rispetto per le doti di combattente di un cinghiale adulto. Eppure la
cosa più cattiva che aveva in mente questo esemplare era ricevere la propria
dose di carezze sul ventre.[Masson] »
Numerose
persone che vivono con i maiali in fattorie rifugio hanno dichiarato di notare,
ogni giorno, che i maiali provano molte emozioni: soddisfazione, felicità,
amore, dolore, paura, rabbia, tristezza.
« I maiali sono creature straordinarie, che meritano il nostro
rispetto e le scuse più profonde. E' ora di guardare ai maiali non come ad
animali da mettere in tavola, ma come a una famiglia lontana cui siamo legati da
un'affinità profonda e speciale: stanno solo aspettando il segnale che siamo
finalmente pronti a vivere con loro considerandoli esseri pari a noi per
svelarci con esuberanza suina l'intera gamma della loro complessa personalità
emotiva. [Masson] »
Filmati
Vuoi salvarli?
Questi animali,
così intelligenti e sensibili, nella realtà degli allevamenti di oggi non hanno
mai la possibilità di esprimere la propria natura e vivere la propria vita così
come spiegato finora. Vivono prigionieri, in condizioni pietose, vengono
ammazzati in modo cruento. Nei prossimi paragrafi spiegheremo come vivono e come
muoiono queste creature. Ma ricorda che...
La
differenza sei TU!
Se vuoi salvare questi
animali il modo migliore è...
smettere di mangiarli!
Non
mangiare la loro carne, nelle varie forme in cui viene venduta (braciole,
prosciutto, salami, ecc.) ti permette di salvare innumerevoli vite innocenti e
anche... migliora notevolmente la tua salute!
E'
facile, ecco come fare: Salva questi animali!
Come vivono
nella realtà...
Il
già citato autore di "Nell'occhio di un maiale", Karl Schwenke, spiega nel suo
libro che quando i maiali non possono vivere in maniera naturale, ma sono
costretti in allevamento "il loro mondo si riduceva all'istante al proprio
vicino, al cibo e al porcile, e, man mano che crescevano, diveniva sempre più
piccolo. Il tedio della loro esistenza presto diveniva evidente: erano
letargici, presentavano orecchie lacere, code cadenti, e assumevano presto
quello sguardo spento che i guardiani di porci associano ai maiali da
riproduzione di sei o sette anni d'età".
Ma
la realtà di oggi è ancora peggiore di questa: la quasi totalità degli
allevamenti di maiali è di tipo intensivo, e gli animali vengono tenuti in
grossi capannoni, ingrassati fino all'immobilità, impossibilitati a esplorare e
scavare nel terreno come in natura sono abituati a fare, il loro innato senso
della pulizia frustrato perché obbligati a urinare e defecare nello spazio dove
dormono.
Gli
animali sfruttati in questo modo manifestano gravi patologie organiche e
psicologiche, che li rendono spesso o letargici e apatici o aggressivi, e
finiscono per aggredirsi divorandosi la coda o le orecchie l'un l'altro.
Per
"risolvere" il problema, pratica comune negli allevamenti è menomare gli
animali: vengono loro tagliati i denti e la coda e strappati i testicoli (il
tutto senza anestesia) e si tenta di arginarne l'aggressività mettendo dei
"giocattoli" all'interno dei box, come vecchi copertoni, sui quali gli animali
si possono sfogare. Così, anziché rimuovere la causa di stress si "cura" solo il
sintomo, l'aggressività.
Le
scrofe non se la passano meglio: dopo la fecondazione artificiale vengono
trasferite in piccole gabbie di ferro che le fasciano totalmente, impedendo loro
ogni movimento, compreso quello del semplice girarsi su se stesse. In queste
condizioni sono costrette a vivere per la maggior parte del loro tempo, dato che
sfornano una cucciolata dietro l'altra.
... e come muoiono nella realtà
Per
i suini il momento del macello è particolarmente penoso, perché il numero delle
uccisioni è altissimo, anche 1000 animali in una mattinata. In queste situazioni
lo stordimento (che avviene applicando alla testa dell'animale una forte scarica
elettrica) molte volte non viene ben applicato, e quindi gli animali vengono
sgozzati, e poi gettati nelle vasche di acqua bollente, ancora coscienti.
Infatti, quando se ne esaminano i polmoni, molto spesso si vede che contengono
sia sangue che acqua, il che dimostra che gli animali erano ancora vivi e hanno
respirato acqua bollente quando sono stati gettati nelle vasche.
Masson
nel suo libro racconta che le grida di un maiale che viene abbattuto hanno
un'atroce somiglianza con le grida umane e che le persone che le hanno sentite
sono rimaste impressionate. La moglie di un contadino che lo scrittore conosceva
ne fu talmente colpita che rifiutò per sempre di partecipare alla macellazione e
disse al marito che l'avrebbe lasciato se non avesse trovato il modo di fare il
contadino senza uccidere animali. Oggi coltivano pesche.
Salvali...
Dipende
solo da te.
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