giovedì 3 gennaio 2013

Incontra gli Animali...... maiali

http://larcobalenodipatty.blogspot.de/

domenica 28 ottobre 2012

Incontra gli Animali......2° puntata


Incontra gli Animali
Per conoscere gli animali, capirli, rispettarli

Fonte: http://www.incontraglianimali.org/maiali.html


Maiali




Chi sono

I maiali, come gli esseri umani, sognano e possono distinguere i colori, e sono animali socievoli. Nelle notti d'estate si stringono tra loro e amano dormire naso contro naso.
La società che questi animali hanno costruito nel corso dei millenni è di tipo matriarcale, la famiglia è formata dalle femmine e dai piccoli. I cuccioli di maiale sono molto giocherelloni, amano lottare, inseguirsi, rotolare lungo i pendii. Nel suo libro del 1985, "In a Pig's Eye" (Nell'occhio di un maiale), Karl Schwenke spiega che:
« I maiali sono animali gregari. Come i bambini, sviluppano affetto, apprezzano i giocattoli, la durata della loro attenzione è limitata e si annoiano facilmente. »
I maiali si nutrono quasi esclusivamente di vegetali (in natura, il 90% della loro dieta è costituita da frutta, semi, radici e tuberi). I pochi fortunati che vivono nei rifugi anziché negli allevamenti, amano variare la propria dieta, e mangiano più volentieri cibi che rappresentano per loro una novità. Sono animali molto puliti, anche schizzinosi. Non faranno mai i propri bisogni nella stessa zona in cui dormono o mangiano.
Storie e aneddoti
« I maiali esprimono amicizia verso i propri simili in numerosi modi: con la voce, con il linguaggio del corpo, dormendo insieme, gironzolando ed esplorando il territorio in compagnia durante il giorno. Kim Sturla, del rifugio Animal Place, racconta di un maiale, Floyd, trasferito all'Animal Place da un altro rifugio per animali, il Farm Sanctuary. Floyd non riusciva ad ambientarsi e cadde in quella che aveva tutta l'aria di una grave depressione. Sembrava che non desiderasse più vivere; si stava lasciando morire. Kim non riusciva a capire come mai. Alla fine, Diane Miller, che si era occupata di Floyd quando viveva al Farm Sanctuary, andò a vedere qual era il problema. Non appena l'animale la vide, il suo comportamento cambiò. L'annusò con quella che pareva un'espressione di sollievo, sembrò sopraffatto dall'emozione; strillò di piacere, e lo stesso maiale che prima si muoveva a fatica corse verso il furgone e balzò nel retro, pronto a tornare a casa. Non chiedeva altro che questo: tornare a casa dagli altri maiali che conosceva e amava. Non appena fece ritorno al Farm Sanctuary, la sua depressione sparì. Aveva avuto nostalgia di casa. [Masson] »
Jeffrey Moussaieff Masson racconta della sua visita al rifugio per maiali "Pigs", in Virginia:
« Attraversando un campo popolato da maiali domestici, maiali vietnamiti e cinghiali, un cinghiale mi ha accompagnato per tutto il tempo camminando accanto a me. Che cosa lo attirava così tanto? Era il senso di novità? Quella creatura aveva tutte le ragioni per detestare e fuggire la specie umana, compreso il sottoscritto, eppure non lo faceva. Sembrava desiderare che gli accarezzassi la pancia. Infatti ha rovesciato i suoi trecento chili, e pareva estasiato mentre gli strofinavo il ventre con cautela. Dico con cautela perché era dotato di grosse zanne affilate e so che perfino gli elefanti nutrono un giusto rispetto per le doti di combattente di un cinghiale adulto. Eppure la cosa più cattiva che aveva in mente questo esemplare era ricevere la propria dose di carezze sul ventre.[Masson] »
Numerose persone che vivono con i maiali in fattorie rifugio hanno dichiarato di notare, ogni giorno, che i maiali provano molte emozioni: soddisfazione, felicità, amore, dolore, paura, rabbia, tristezza.
« I maiali sono creature straordinarie, che meritano il nostro rispetto e le scuse più profonde. E' ora di guardare ai maiali non come ad animali da mettere in tavola, ma come a una famiglia lontana cui siamo legati da un'affinità profonda e speciale: stanno solo aspettando il segnale che siamo finalmente pronti a vivere con loro considerandoli esseri pari a noi per svelarci con esuberanza suina l'intera gamma della loro complessa personalità emotiva. [Masson] »

Filmati





Vuoi salvarli?


Questi animali, così intelligenti e sensibili, nella realtà degli allevamenti di oggi non hanno mai la possibilità di esprimere la propria natura e vivere la propria vita così come spiegato finora. Vivono prigionieri, in condizioni pietose, vengono ammazzati in modo cruento. Nei prossimi paragrafi spiegheremo come vivono e come muoiono queste creature. Ma ricorda che...

La differenza sei TU!
Se vuoi salvare questi animali il modo migliore è...
smettere di mangiarli!

Non mangiare la loro carne, nelle varie forme in cui viene venduta (braciole, prosciutto, salami, ecc.) ti permette di salvare innumerevoli vite innocenti e anche... migliora notevolmente la tua salute!
E' facile, ecco come fare: Salva questi animali!

Come vivono nella realtà...
Il già citato autore di "Nell'occhio di un maiale", Karl Schwenke, spiega nel suo libro che quando i maiali non possono vivere in maniera naturale, ma sono costretti in allevamento "il loro mondo si riduceva all'istante al proprio vicino, al cibo e al porcile, e, man mano che crescevano, diveniva sempre più piccolo. Il tedio della loro esistenza presto diveniva evidente: erano letargici, presentavano orecchie lacere, code cadenti, e assumevano presto quello sguardo spento che i guardiani di porci associano ai maiali da riproduzione di sei o sette anni d'età".
Ma la realtà di oggi è ancora peggiore di questa: la quasi totalità degli allevamenti di maiali è di tipo intensivo, e gli animali vengono tenuti in grossi capannoni, ingrassati fino all'immobilità, impossibilitati a esplorare e scavare nel terreno come in natura sono abituati a fare, il loro innato senso della pulizia frustrato perché obbligati a urinare e defecare nello spazio dove dormono.
Gli animali sfruttati in questo modo manifestano gravi patologie organiche e psicologiche, che li rendono spesso o letargici e apatici o aggressivi, e finiscono per aggredirsi divorandosi la coda o le orecchie l'un l'altro.
Per "risolvere" il problema, pratica comune negli allevamenti è menomare gli animali: vengono loro tagliati i denti e la coda e strappati i testicoli (il tutto senza anestesia) e si tenta di arginarne l'aggressività mettendo dei "giocattoli" all'interno dei box, come vecchi copertoni, sui quali gli animali si possono sfogare. Così, anziché rimuovere la causa di stress si "cura" solo il sintomo, l'aggressività.
Le scrofe non se la passano meglio: dopo la fecondazione artificiale vengono trasferite in piccole gabbie di ferro che le fasciano totalmente, impedendo loro ogni movimento, compreso quello del semplice girarsi su se stesse. In queste condizioni sono costrette a vivere per la maggior parte del loro tempo, dato che sfornano una cucciolata dietro l'altra.

... e come muoiono nella realtà

Per i suini il momento del macello è particolarmente penoso, perché il numero delle uccisioni è altissimo, anche 1000 animali in una mattinata. In queste situazioni lo stordimento (che avviene applicando alla testa dell'animale una forte scarica elettrica) molte volte non viene ben applicato, e quindi gli animali vengono sgozzati, e poi gettati nelle vasche di acqua bollente, ancora coscienti. Infatti, quando se ne esaminano i polmoni, molto spesso si vede che contengono sia sangue che acqua, il che dimostra che gli animali erano ancora vivi e hanno respirato acqua bollente quando sono stati gettati nelle vasche.
Masson nel suo libro racconta che le grida di un maiale che viene abbattuto hanno un'atroce somiglianza con le grida umane e che le persone che le hanno sentite sono rimaste impressionate. La moglie di un contadino che lo scrittore conosceva ne fu talmente colpita che rifiutò per sempre di partecipare alla macellazione e disse al marito che l'avrebbe lasciato se non avesse trovato il modo di fare il contadino senza uccidere animali. Oggi coltivano pesche.


Salvali...
Dipende solo da te.


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