martedì 29 novembre 2011

amici x disabili umani -cavalli archivio

giovedì, 24 settembre 2009
http://blindsight6.blogspot.com/2009/02/un-cavallo-mi-guidera.html

10/02/09

UN CAVALLO MI GUIDERA'




E' per istinto naturale la migliore guida in assoluto: è il cavallo.

Da alcuni anni, diciamo dal millennio scorso, si addestrano mini cavalli o
pony come guida per ciechi, naturalmente non qui in Italia, inutile dirlo, ma in America: sono eccezionali!

Sono docili, intelligentissimi, sensibili, hanno una supervisione in quanto i loro occhi sono disposti di lato e raggiungono un'ampiezza di circa 350 gradi, sono quelli che al buio totale vedono meglio (infatti le prime volte il mio cane sbatteva insieme a me per casa se non accendevo le luci, ora mi ci porta lui all'interruttore prima di avventurarsi nel corridoio di casa con me), non si stancano quasi mai e possono camminare per chilometri e chilometri senza mai perdere la concentrazione sul loro lavoro e della loro responsabilità. Naturalmente decidono il percorso con meno ostacoli per guidare il proprio umano cieco, ma questo lo fa anche il mio Artu, solo che il cavallo lo fa per istinto, Artu ha dovuto imparare che i suoi percorsi a me non interessavano (tutti percorsi che portavano in bar, pizzerie, pasticcerie ecc. ..). Un cavallo non ha pulci, anche chi è allergico al pelo del cane non ha nessuno problema col pelo del cavallo che, comunque, a differenza del cane non necessita di continue attenzioni da parte del padrone (il mio Artu ogni mezzora deve avere la sua conferma d'amore e certe volte è peggio di Otello!), poi a differenza di quanto si pensa, un cavallo non soffre se non ha un "branco" e può stare tutta la vita senza un compagno, l'importante per lui è sapere che ha una "cuccia", da mangiare, il suo lavoro e qualcuno che si occupi di lui, possibilmente con la stessa devozione con cui lui guida. Un cavallo pony può vivere anche oltre i 50 anni, a differenza dei tempi brevissimi (purtroppo) di un cane che al massimo raggiunge i 14 anni, ma di certo non può guidare fino a quell'età.

Io non so che farei per avere un cavallo guida, un po' perché è l'animale col quale vado più d'accordo, un po' perché ritengo che sia la guida più sensibile per noi ciechi, oltre a quanto di pregio ho già elencato sopra, ma i pregi di un cavallo sono tanti da elencare qui, mi sono soffermata su quelli più evidenti e utili alla guida, e ne aggiungo un altro che ricordo ora: un cane è associato dai vedenti solo all'animale di compagnia, se entro in un negozio con un cavallo bardato da guida difficilmente penserebbero alla compagnia, almeno credo. Certo la strada da fare qui in Italia è tanta su queste cose, non si accettano i cani guida, penso ci vorrà un altro millennio affinché capiscano tutti che qualsiasi animale, se mi guida, dev'essere accettato. Alcuni problemi seri, in Italia, potrebbero essere questi per me: su un taxi, che non vuole manco un cane, dove lo metto un cavallo? E i bisogni? Bisogna abitare in una fattoria? perché una cacca di cane è una cosa, quella di un cavallo, anche se pony, è un'altra! Ricordo qui la
campagna contro l'ippofagia (un cavallo si abbraccia forte non si mangia!), ma anche quella solita sul cane guida di Blindsight Project che, se avrà fondi, di sicuro la prima cosa che farà sarà creare un centro per l'importantissima ippoterapia (fantascienza in Italia e i pochi centri esistenti si fanno pagare salatissime le ore), affinché l'"amore per gli animali" vada oltre il solito cane, che poi quando guida manco lo si rispetta.

Guido io. I cavalli che aiutano chi non vede a superare gli ostacoli
10/02/2009
Negli Stati Uniti ormai vengono preferiti ai cani. Perché, è vero, i piccoli guide- horse che conducono i ciechi mangiano molto e devono vivere all'aperto, ma, in compenso, sono docili, molto intelligenti e non perdono mai le staffe
USA. Una donna esce di casa. Raggiunge il cavallo che l'aspetta nel prato e gli calza delle scarpe da ginnastica, fatte su misura per i suoi zoccoli. Un taxi si ferma davanti al giardino, la donna discute brevemente con il conducente, poi sale nell'auto con il cavallo e si fa portare ad un ristorante in centro. Lì entra nel locale con il cavallo e siede a un tavolo, mentre l'animale aspetta tranquillamente al suo fianco. Sembra la scena di un film, e invece la donna esiste davvero: si chiama Ann Edie, abita ad Albany, vicino New York, ed è cieca. II suo cavallo, Panda (in realtà grande come un cane San Bernardo), è il suo animale-guida, cioè addestrato ad accompagnare i non vedenti. E le scarpe? Servono per affrontare parquet e pavimenti lisci senza scivolare, mentre una maniglia legata sul dorso permette ad Ann di stargli sempre accanto. Così attrezzato Panda è in grado di fare esattamente le stesse cose che fanno i normali cani guida, anzi, secondo Edie, di farle anche meglio.
L'idea di usare cavalli nani come guide per ciechi venne dieci anni fa agli allevatori di questa razza equina, che fondarono la Guide Horse Foundation a Kittrell, North Carolina. I cavalli sono animali intelligenti, pensarono, docili e gregari, e, adeguatamente istruiti,
possono sostituire agevolmente i cani guida, per i quali, negli Usa, c'è una domanda superiore all'offerta, il che li rende molto costosi e, talvolta, non del tutto all'altezza del loro difficile compito. I cavallini addestrati dalla Ghf, costano in effetti decine di migliaia di dollari, ma in genere vengono forniti gratuitamente ai ciechi che ne fanno richiesta, perché le spese vengono sostenute da donazioni private e associazioni di assistenza ai disabili. Ma perché preferire un cavallo ad un cane? Lo spiega bene la stessa Edie, intervistata dal Magazlne del New York Times. «La ragione più importante è che i cavalli vivono molto più a lungo dei cani, cioè oltre trent'anni, contro dieci o poco più» ha detto. «Questo fa sì che si arrivi a conoscersi molto meglio, e allontana lo strazio della separazione. Panda, per esempio, ha già otto anni, e probabilmente per almeno un altro paio di decenni continueremo a vivere insieme. Fosse stato un cane, avremmo già dovuto cominciare a pensare a come sostituirlo» Sembra anche che i cavallini siano sotto certi aspetti, più affidabili.
«Io ho già avuto tre cani guida» ha spiegato Edie, «due dei quali mi hanno talvolta messo in situazion di pericolo, inseguendo gatti o scoiattoli. Panda, al contrario, non si lascia distrarre da uomini o animali» In effetti i cavalli, essendo erbivori sono anche molto calmi, prudenti, e dotati di una vista a quasi 360 gradi per scoprire pericoli tutto intorno. Vivendo solitamente in gruppo, tendono a sincronizzare il loro comportamento con quello degli altri membri del branco: in questo caso, il loro branco è semplicemente la persona che accompagnano.
Infine, da millenni gli equini sono usati per i lavori più diversi e quindi esistono tecniche di addestramento ben collaudate per tutte le possibili situazioni. È importante, per esempio, che i cavallini-guida non si lascino spaventare dalla confusione delle strade, dalla folla o dai rumori improvvisi, proprio come nei secoli scorsi era richiesto ai cavalli da guerra. Del resto, spiegano alla Guide Horse Foundation, anche in natura i cavalli, in caso di evento inaspettato, tendono a guardare il capobranco per capire come reagire: se quello resta calmo, anche loro si adeguano. Poi ci sono abilità da insegnare come quelle di aiutare i non vedenti a trovare maniglie o pulsanti, di riconoscere i semafori e di evitare gli ostacoli durante le passeggiate: per raggiungere lo scopo gli addestratori utilizzano tecniche prese dagli esperimenti di psicologia comportamentista di Burrhus Skinner, basate sulla presentazione all'animale di un numero crescente di informazioni, da usare ne lla risoluzione di compiti via via più complessi. A fine corso, il cavallino sa rispondere a un minimo di ventitré comandi vocali base, ma è in grado di impararne poi altri nel corso della lunga convivenza con il padrone.
Certo, in tutto questo c'è anche qualche svantaggio: i cavalli, per esempio, mangiano molto più dei cani, cioè alcuni chili di foraggio e avena ogni giorno, e per la stessa ragione devono fare i loro bisogni molto spesso, più o meno ogni due ore. È ovvio quindi che devono avere la possibilità di vivere gran parte della loro giornata all'aperto. Non temono il freddo, ma hanno bisogno di un riparo e di un prato dove pascolare, recintato, non tanto per il timore che scappino, quanto per difenderli dagli attacchi dei cani.
II cavallino guida è quindi un'ottima idea, ma che difficilmente vedremo in Italia. Anche per questioni legali: negli Usa la legge sugli animali di accompagnamento prevede solo la necessità di un certificato che dica che l'animale deve seguire una persona per cause mediche, senza specificare quali altrimenti si violerebbe la privacy. Con quel documento, agli animali si spalancarlo automaticamente le porte di ristoranti, hotel, studi medici, musei, taxi, autobus, treni e persino aerei (i cavallini non viaggiano nella stiva ma in prima classe). In Italia, invece, la normativa prevede al momento solo la possibilità di cani guida per ciechi. Il cavallo può attendere.
ALEX SARAGOSA fonte: Venerdì di Repubblica 08-02-2009

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mercoledì, 26 agosto 2009

http://www.ilportaledelcavallo.it/articoli_nuovo/articolo2.asp?id_articolo=598&id_testata=587&id_corpo=587&id_colonna=0
ARCA-DEL-SEPRIO150x150.jpg Corso di formazione per volontari
VOLONTARI ALL’ARCA: TRA CAVALLI, PICCOLI ANIMALI, NATURA E RAGAZZI SVANTAGGIATI

Settembre – Novembre 2009

Sede del corso: Club house c/o C.R.E. L’arca del Seprio Via A. Doria 32, 21040 Vedano Olona (VA)
L’ASSOCIAZIONE

Il Centro di Rieducazione Equestre si occupa di integrare le tradizionali tecniche riabilitative inserendo l’utente in un contesto di trattamento personalizzato che comprende differenti attività da compiere a cavallo e con il cavallo: dall’ippoterapia alla rieducazione equestre, dal grooming all’equitazione e al volteggio. Si rivolge a tutte le persone portatrici di handicap motori, psichici, congeniti o acquisiti, con disturbi relazionali, comportamentali, psicomotori, disordini della sfera emotiva, patologie della personalità, etc.

La relazione che si instaura tra cavallo e cavaliere, ricca di scambi a livello emozionale, consente di attivare molte proposte di tipo educativo/riabilitativo assai motivanti. Il centro ha attivato anche attività di tipo occupazionale (cura degli animali e degli ambienti in cui vivono, piccole mansioni relative alla cura del verde) e un progetto di pet-therapy con asinelli, caprette e pecore. Da alcuni anni il centro è aperto anche a bambini e giovani, normo dotati e svantaggiati sociali in un ottica di integrazione sociale, alla cui base sta la comune passione per gli animali e la natura…

IL CORSO

I BISOGNI
Il centro ha la necessità di formare ogni anno i volontari che intendono prestare servizio presso il C.R.E. data la peculiarità dell’ambito in cui opera (rapporto con persone diversamente abili e gestione del cavallo durante le sedute di R.E. o in altri momenti autorizzati). Il centro intende creare un percorso formativo durante il quale da un lato si daranno indicazioni generali circa le patologie dei ragazzi in carico al centro, dall’altro si tratteranno argomenti relativi agli strumenti di lavoro impiegati: cavalli in particolare e piccoli animali.

SCOPO FORMATIVO
Formare persone seriamente motivate a prestare la loro opera di volontariato con cavalieri diversamente abili, sensibilizzando le persone sia alla disabilità sia avvicinandoli al mondo del cavallo e piccoli animali utilizzati come strumento terapeutico ed educativo.
Il corso ha altresì lo scopo di formare e informare i volontari sullesistenza della rieducazione equestre come differnte tecnica riabilitativa presente sul territorio, rispetto alle metodiche più tradizionali (fisioterapia, terapia in acqua, psicomotricità etc.).

DURATA DEL PROGETTO: Settembre-novembre 2009

I DESTINATARI
Il progetto è rivolto a persone dai 18 anni in su, a studenti per crediti formativi o esperienze di tirocinio pratico, a giovani interessati a svolgere il servizio civile nazionale. Il corso si attiva con un numero minimo di 12 persone e massimo 25.

PROGRAMMA DEL CORSO

4 settembre ’09 ore 21:00 presentazione del corso, discorso introduttivo della dott.ssa Tania Tosi.
5 settembre ’09 ore 9:00 (giornata intera) preparazione del cavallo per la terapia e simulazione di una seduta
11 settembre ’09 ore 21:00 terapie con animali: dalla terapia alla pratica (a cura della dott.ssa M.Pia Onofri NPI)
18 settembre ’09 ore 21:00 la relazione triangolare utente-terapista-cavallo (a cura della dott.ssa Giusy Castiglioni, psicologa)
25 settembre ’09 ore 21:00 “Il cavallo è per me… le mie gambe!” quali risorse per le patologie motorie (a cura del Dott. Carlo Cornaro, fisiatra)
2 ottobre ’09 ore 21:00 psicomotricità e rieducazione equestre (a cura delle dott.sse Silvia Ferretti e Paola Livio, TNPEE, e Ilaria Ravazzani psicomotricista)
9 ottobre ’09 ore 21:00 la valenza educativa nella R.E. (a cura delle dott.sse Raffaella Lorenzi, Aldizio Chiara e Valentina Bassetto)
16 ottobre ’09 ore 21:00 cenni di ippologia e di etologia equina (a cura della signora Gabriella Varsalona)
23 ottobre ’09 ore 21:00 pet-therapy e terapia occupazionale ( a cura del dott. Mauro Festa e dott.ssa Beatrice Garzotto)
30 ottobre ’09 ore 21:00 la parola ai genitori e ai ragazzi. Esperienze dirette all’arca del Seprio.
6 novembre ’09 ore 21:00 il prezioso impegno del volontario. Episodi, aneddoti e fatti veramente accaduti raccontati da alcuni volontari dell’Arca.
13 novembre ’09 ore 21:00 visione di filmati e tavola rotonda conclusiva.
6/7 novembre o entro il 30 novembre tirocinio pratico da concordare con le terapiste.


Le schede di adesione dovranno pervenire entro il 3 settembre 2009 presso: info@arcadelseprio.it o fax 0331 849113

LA PARTECIPAZIONE AL CORSO E’ GRATUITA!

COME CONTATTARCI
c.r.e. L’Arca del Seprio: 0332 401963 Silvia 335 8328837 Chiara 340 4055077 Fax 0331 849113 info@arcadelseprio.it


postato da: amicidigreta alle ore 14:24 | Link | commenti
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