lunedì 5 dicembre 2011

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lunedì, 29 dicembre 2008
I cani hanno paura dei botti di Capodanno. Come si cura questa fobia?


http://www.focus.it/Animali/CANI_GATTI__C/

I cani hanno paura dei botti di Capodanno




I cani spesso quando sono spaventati emettono dei vocalizzi, un modo per "tenere a freno" l'ansia

Capodanno è probabilmente la festa meno amata dai cani! Sono infatti numerosi gli animali domestici che vivono molto male il rumore provocato dallo scoppio dei fuochi d’artificio, assai frequenti in questo periodo dell’anno. Si parla in questo caso di una fobia specifica nei confronti dei rumori. La fobia è una risposta improvvisa e anormale che sfocia in un comportamento di estrema paura. I sintomi rimangono anche dopo la scomparsa dello stimolo e talvolta la reazione fobica può innescarsi anche senza uno stimolo specifico. Le fobie per i rumori sono tra le più comuni tra i cane. I cani rispondono spesso in modo esagerato al rumore, spesso cercando di fuggire o con comportamenti ansiosi (come urinare in giro, vocalizzare, ansimare, tremare e tentare di nascondersi, ecc.). In casi estremi, mostrano una sintomatologia simile a un vero e proprio “attacco di panico”. E possono essere spaventati anche dai temporali e da tutti i fenomeni associati come il fulmine, il vento etc..

Come si cura questa fobia?
Il trattamento è abbastanza complesso e richiede spesso anche il supporto di una terapia farmacologia.

Ma ci sono alcuni comportamenti che possono comunque aiutare il nostro cane:
Consentire al cane spaventato di raggiungere un nascondiglio in cui sentirsi sicuro
Il proprietario inoltre deve cercare di ignorarlo il più possibile finché manifesta lo stato di agitazione. Rassicurare e tranquillizzare il cane in queste circostanze equivale infatti a premiarlo proprio nel momento in cui è estremamente agitato.

Mentre gli specialisti di solito per il trattamento delle fobie, utilizzano dei CD in cui sono registrati i suoni che spaventano l’animale. Il CD viene fatto sentire al cane partendo da un volume molto basso, aumentandolo gradatamente se il cane rimane tranquillo. Durante questi esercizi, il proprietario interagisce con il cane facendogli fare qualcosa di estremamente bello e piacevole per lui (per es. giocare). Lo scopo è quello di fare in modo che il rumore arrivi in modo controllato e che il cane possa associarlo solo a un evento positivo per lui.
Pubblicato venerdì 21 dicembre 2007 17.03 di Manuela Michelazzi e Simona Cannas
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martedì, 23 dicembre 2008
L'artrosi nel cane - http://www.aisb.it/veterin/artrosi.html


http://www.aisb.it/veterin/artrosi.html




L'artrosi nel cane
HOME


Dott.ssa Federica Rossi
Libero professionista - "Specialista in Radiologia Veterinaria"

Le problematiche legate all'ARTROSI sono purtroppo frequente argomento di interesse per i proprietari di cani, in particolare di grossa taglia, e spesso il Veterinario è chiamato a rispondere ad innumerevoli domande a riguardo. Dall'esperienza di numerosi anni di attività clinica sono convinta che le idee a tale proposito siano molto confuse, anche perché spesso si pensa sia giusto trasferire al proprio animale quello che si sa o che si è sentito dire di questa malattia nell'uomo.
Innanzitutto è bene precisare che è più corretto parlare di OSTEOARTRITE piuttosto che di artrosi, in quanto tutte le condizioni che vengono raggruppate con questo termine sono malattie articolari accompagnate da un processo di tipo infiammatorio. .....

CONTINUA A LEGGERE QUI

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lunedì, 22 dicembre 2008
LIBRO - Curare il Cane con l'Omeopatia - Hans Gunter Wolff


Annalisa ci consiglia questo splendido libro

http://www.macrolibrarsi.it/libri/__curare_il_cane_con_l_omeopatia.php







Libro , Pagg. 247
Formato: 13,5x21
Prezzo € 7,50 invece di € 14,99
(Sconto: 50%)






Recensioni: 1
Voto:

Hans Gunter Wolff
Curare il Cane con l'Omeopatia


Edagricole - giugno 2000



art. attualmente esaurito
(dovete cercarlo in biblioteca)


Lo trovi in: Omeopatia Veterinaria


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Scritto in uno stile divulgativo e comprensibile, "Curare il cane con l'omeopatia" è la sintesi degli studi di Wolff, un veterinario tedesco scomparso qualche anno fa, noto per il suo grande amore per gli animali (e i cani in particolare) tanto da essere definito dai suoi innumerevoli lettori "il novello San Francesco d'Assisi". I suoi consigli terapeutici sono sempre azzeccati, esaustivi, precisi, tanto da divenire anche un valido punto di riferimento per gli uomini, oltre che naturalmente per gli animali.






Dello stesso autore:
Curare il Gatto con l'Omeopatia

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Medicina Veterinaria Olistica - Vol. 2




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The Secret - Il Segreto




Le vostre recensioni


> Scritto da: Maria Angela (milano) Voto: *****
E' un libro utilissimo, scritto in modo comprensibile e veloce da consultare. Le cure funzionano, mentre trovare bravi veterinari omeopati è impresa rara! e soprattutto c'è una visione d'insieme, ad esempio la mia cagnolina perdeva urina nel sonno, a nessun veterinario è venuto in mente potessero essere parassiti intestinali, nel libro si dice che una delle cause della perdita d'urina sono i vermi, ed era così tolti quelli, non è più successo. E' ricco di consigli preziosi, indipendentemente se si crede o no nella omeopatia. Io prima non ci credevo, ora visto che funziona sì!



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venerdì, 19 dicembre 2008
DIARIO DI BIRILLO - 'Ascolta il tuo cane' di Jan Fennel: il libro che mi ha salvato la vita


AGGIORNATO il diario di una famiglia di pelosi (tra cui alcuni disabili e una gatta2zampe con pannolino) scritto a due mani e due zampe dalla mamma di Greta (in nero) e da cagnolino Birillo (in blu)

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'Ascolta il tuo cane' di Jan Fennel: il libro che mi ha salvato la vita

.





La mia mamma non aveva mai avuto cani. Non mi capiva. Non mi sapeva gestire...

Un addestratore (senza scrupoli) voleva convincerla che se non mi avrebbe messo il collare a strozzo e che se non mi avesse trattato duramente per annientare la mia volontà io sarei diventato un cane dominante e aggressivo e pericoloso...

io..???

Ma per fortuna mamma ha trovato in biblioteca questo libro e non ha dato retta all'addestratore: ha dato retta a me, ha imparato ad ascoltarmi!

E io, da cane infelice (e ingestibile) in una settimana sono diventato il cane più felice del mondo e ascolto sempre la mia mamma (e le chiacchiere delle sue amiche).

Come? se sono "addestrato"? nooo...

Semplicemente io e la mia mamma ora ci capiamo alla perfezione e sappiamo fare dei lunghi e complicati discorsi e lei è il mio leader: non ubbidisco perchè ho paura di lei, semplicemente trovo fantastico quello che propone e mi impegno per contribuire al buon andamento della famiglia.

Sono fiero della mia mamma so con certezza che la mamma è fiera di me! (me lo dice spessissimo!)

Questo libro mi ha salvato la vita!

Parola di Birillo!

http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8884511240




Jan Fennell

Ascolta il tuo cane

Salani Collana: Varia-

Pagine 192 - Formato 14x21 - Anno 2002 - ISBN 9788884511249
Argomenti: Animali
Normalmente spedito in 3-5 gg. lavorativi

Prezzo di copertina € 12.00

Promozione fino al 6/1/2009 - Prezzo: € 10.20
Sconto promozionale 15.00% - Risparmio € 1.80







Note: Un nuovo metodo per comunicare con l'amico a quattro zampe - Traduzione di Laura Sgorbati Buosi

Caratteristiche: brossura, copertina plastificata



Note di Copertina

Un libro indispensabile per chiunque abbia un cane.

1. Il "legame amicale": come stabilire la leadership nel branco
2. Vite separate: come affrontare l'angoscia da separazione
3. Le guardie del corpo: cani iperprotettivi
4. Un gioco irritante: cani che saltano addosso
5. Cane contro cane: come raffreddare i bollenti spiriti
6. L'angolo di Winnie Pupù: cani che fanno i loro bisogni in casa
7. Mordere la mano che nutre: i problemi legati al cibo
8. Ho il cane, non posso spostarmi: come affrontare il caos dei viaggi in macchina
9. L'effetto yo-yo: come superare i problemi dei cani presi nei canili
10. Giocattoli, non trofei: il potere del gioco

"... il comportamento di Purdey era stato provocato dalla mia incapacità di comunicare con lei, di farle capire che cosa volevo. In termini più semplici: lei era un cane, faceva parte del mondo canino, eppure io usavo con lei il linguaggio umano." Dopo la drammatica esperienza con un cane ritenuto ingestibile l’autrice ha deciso di studiare il comportamento di questi animali per trovare un sistema di addestramento alternativo a quello classico, un metodo che invece di dare semplicemente ordini cercasse di ascoltare e di capire i cani e il loro linguaggio, un approccio non finalizzato alla mera obbedienza ma alla comunicazione.
Visti i successi ottenuti anche con cani difficili ritenuti "irrecuperabili", Jan Fennell ha voluto condividere in questo libro la sua esperienza con chiunque abbia un cane, abbia intenzione di adottarne uno o semplicemente ami questo animale. Un manuale per imparare a comunicare con l’amico a quattro zampe, un libro che insegna una tecnica e un linguaggio partendo dall’esperienza diretta dell’autrice, da storie e aneddoti allegri, tristi, commoventi e ricchi di spunti illuminanti.

Un brano:
"Negli ultimi dieci anni ho imparato ad ascoltare e a capire il linguaggio dei cani. Man mano che questa comprensione cresceva sono riuscita a comunicare con loro, ad aiutare sia loro sia i loro padroni a superare i problemi. In molti casi il mio intervento è servito a non far sopprimere il cane per un comportamento apparentemente incorreggibile. E immensa è stata la mia gioia ogni volta che ho potuto salvare la vita di un cane...
Lo scopo del libro è di divulgare le mie conoscenze, spiegherò come sono arrivata al metodo che seguo attualmente. Descriverò poi a grandi linee come potete imparare questo linguaggio. Come tutti i linguaggi, va preso sul serio. Se lo imparerete bene vi assicuro che il vostro cane vi ricompenserà con la sua cooperazione, la sua lealtà e il suo amore."



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giovedì, 18 dicembre 2008
Perchè i gatti si grattano - Le malattie del gatto causate da parassiti e allergie (a cura di www.micimiao.it)


http://www.micimiao.it/pulci.htm

Perchè i gatti si grattano
Le malattie del gatto
causate da parassiti e allergie




PULCI e HAEMOBARTONELLA FELIS
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PIDOCCHI
COME PULIRE LE ORECCHIE AL GATTO

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lunedì, 15 dicembre 2008
**novita'** ...COSA FARE SE... **novita'** a cura di Progetto PiccoleCucce - *** Accudire dei cuccioli trovatelli***


http://www.piccolecucce.it/

Progetto
*** PICCOLE CUCCE ***
a cura dei Volontari di Lucca

presenta

**novita'**
...COSA FARE SE...
**novita'**


*** Accudire dei cuccioli trovatelli***

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martedì, 09 dicembre 2008
Epilessia nel cane - a cura del Prof.T. J. Dunn, Jr. della DVM (USA)


http://www.aisb.it/veterin/epiles.html


Epilessia
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Prof.T. J. Dunn, Jr. della DVM (USA)

Una delle scene più spaventose, cui può assistere il padrone di un cane, è quella di vedere il proprio amico durante un attacco epilettico grave.
Una volta visto, sarà difficile dimenticarsene. Gli episodi epilettici sono abbastanza comuni nei cani e, in realtà, si manifestano più frequentemente in alcune razze piuttosto che in altre. Invece, per ragioni sconosciute, l'epilessia è piuttosto rara nei gatti. In questi, gli episodi epilettici possono celare inoltre meccanismi molto più seri che non nei cani. Approfondiamo un poco questo disturbo cercando meglio di capire cosa accade durante un episodio epilettico.

Prima di tutto dobbiamo conoscere la terminologia …

Si definisce EPILESSIA un disturbo neurologico caratterizzato da improvvisi e ricorrenti attacchi di disfunzioni muscolari, sensoriali e psichiche, con o senza convulsioni e perdita di coscienza.

Un ATTACCO EPILETTICO produce contrazioni involontarie di muscoli. Gli attacchi possono avere origine da una anormale attività elettrica nel cervello originata da tumori, coaguli di sangue o dal tessuto cerebrale, o possono essere la conseguenza di squilibri chimici causati da farmaci, livelli di zucchero bassi nel sangue, o da medicinali che stimolano i nervi. Un attacco può riguardare tutti i muscoli dello scheletro o essere localizzato ad una sola fascia muscolare. Quando vediamo cadere un atleta, che poi fa stretching e si massaggia il muscolo del polpaccio durante un crampo ….. quel muscolo sta avendo un "attacco". Ciò è dovuto ad una crescita di acido lattico causata dalla ridotta disponibilità di ossigeno all'interno del muscolo stesso.

Un ATTACCO EPILETTICO GRAVE (detto grande male) produce violente e diffuse contrazioni dei muscoli dello scheletro. I muscoli scheletrici sono in generale quelli che si attaccano alle ossa e che sono garanti del movimento corporeo; ci sono i muscoli lisci che non si attaccano alle ossa che di solito non sono coinvolti in un attacco epilettico. Questi muscoli risiedono principalmente nel tratto intestinale ed in tessuti di organi specifici. Il muscolo del cuore è diverso sia dai muscoli dello scheletro sia dai muscoli lisci. Gli attacchi epilettici gravi sono piuttosto scioccanti da vedere.

Un ATTACCO EPILETTICO LIEVE (detto piccolo male) è la forma meno grave di attacco epilettico. Il paziente ha ancora parzialmente il controllo volontario del movimento ma alcuni muscoli "fanno quello che vogliono" e l'attività elettrica cerebrale è leggermente scoordinata. Ad un osservatore possono essere visibili episodi di vertigine-non equilibrio, "sguardo fisso" ed altre forme di non-coordinazione.

Una CONVULSIONE riguarda in genere un attacco epilettico grave. A volte tutti questi termini sono imprecisamente riferiti ad un qualsiasi episodio epilettico. Noi potremmo dire che un paziente sta avendo "un attacco epilettico", o "un attacco" o ancora "una fitta". Comunque lo si descriva, per la vittima e per l'osservatore sarà sempre poco piacevole!

Lo STATO EPILETTICO si riferisce ad una situazione molto pericolosa nella quale si manifestano, in rapida successione, attacchi epilettici gravi senza pause o rilassamento muscolare. Tale stato richiede un pronto intervento medico.


DESCRIZIONE GENERALE

I veri episodi epilettici, quelli nei quali il meccanismo non è dovuto ad avvelenamento, ipoglicemia o ad altri stimolanti chimici hanno origine all'interno del tessuto cerebrale. I ricercatori pensano che esista un luogo (punto o area del cervello) dove il tessuto nervoso cerebrale è anormale o danneggiato. Questa piccola zona non causa conseguenze nel 99.9 % di volte. Ma per varie ragioni, alimentari, farmacologiche o persino psicologiche, questo minuscolo "luogo" di tessuto anomalo decide di iniziare ad emettere segnali. Le cellule nervose normali a questo adiacenti sono intaccate da questi impulsi e rispondono ad essi. Tale risposta poi attiva altre cellule nervose vicine ed il risultato di questa reazione a catena è la perdita totale di coordinazione.
I nervi del cervello che stimolano i muscoli volontari del corpo (chiamati nervi motori) continuano a dire ai muscoli di lavorare ma, senza un'adeguata supervisione e controllo, i diversi gruppi di muscoli si contraggono senza una coordinazione integrata. Pensate a ciò come ad un'orchestra in cui tutti i musicisti stanno suonando la stessa melodia senza la presenza del direttore. Ogni musicista inizia e si ferma a propria discrezione senza alcun riguardo a quello che ogni altro musicista sta facendo. Non è certamente un risultato piacevole …… l'armonia, il coordinamento e la melodia non si integrano più nella musica. Accade lo stesso con l'EPILESSIA.
Se accade ciò al vostro animale, la prima reazione è quella di correre al telefono e chiamare il veterinario. Fortunatamente la maggior parte degli episodi epilettici è di breve durata: di solito da1 a 3 minuti. Per episodi che durano dai 5 ai 10 minuti si entra in un range di durata più serio, mentre per quelli che superano la durata di 10 minuti si richiede in generale l'intervento medico.
Un tipico attacco epilettico grave può manifestarsi nel seguente modo: il cane sembra perfettamente normale quando, senza preavviso, inizia a vacillare mentre cammina. Sembra che non abbia le forze, si siede sulle zampe posteriori e i muscoli facciali e le palpebre iniziano a contrarsi in spasmi. (Ciò è chiamato "contrazione fascicolare dei muscoli"). Spesso anche i muscoli della mascella si contraggono e sembrerà che, sbavando, il cane si stia mordendo. Il respiro sarà forzato e se la mascella è in posizione chiusa ciò trasformerà la saliva in schiuma. Il cane sembrerà produrre schiuma bianca dalla bocca.
In altri casi, se la mascella è aperta il cane sembrerà in procinto di ingoiare qualcosa oppure sembrerà tentare di guaire senza che alcun suono sia emesso. Questa può veramente essere un'esperienza terrificante e spiacevole sia per il cane sia per il suo proprietario! Se l'evento continua il cane può riversarsi su un lato, irrigidire zampe e collo, ruotare gli occhi all'insù, produrre bava dalla bocca ed entrare in uno stato rigido. Può persino sembrare che il cane non respiri a causa delle gravi contrazioni muscolari e della postura rigida.
Dopo pochi secondi (che appaiono però lunghissimi!) il cane inizia a rilassarsi, il respiro ritorna normale e si manifesta movimento volontario. Ecco un fenomeno interessante: se il respiro è interrotto al punto che il cane inizia a perdere coscienza, la mancanza d'ossigeno al cervello fa cessare l'attacco! Così, proprio quando pensiamo che il nostro cane stia morendo, l'attacco cessa! Anche coloro che guardano l'evento ritornano ad un respiro normale!Poco dopo, il cane si siederà, si scuoterà e ritornerà alle sue normali attività, appena un po' intontito, ma come volesse dire "Che cosa è successo?".Dall'inizio alla fine l'intero episodio può durare da 1 a 5 minuti … in tempo per chiamare il veterinario e dirgli che il vostro cane sta morendo. Di solito, sarà più calmo e tranquillo per circa un'ora dopo l'attacco. Prima di aver finito di descrivere al telefono ciò che è avvenuto, il cane sarà già di nuovo sulle sue zampe, alla ricerca del giocattolo con cui stava giocando prima che fosse interrotto. Il veterinario ci dirà di descrivere cosa è accaduto e ci dirà poi cosa fare.
E cioè far visitare il cane… forse non necessariamente subito. Ma certamente qualsiasi cane che ha avuto attacchi di questo tipo deve essere visitato e sottoposto ad alcuni prelievi di sangue per accertarne lo stato fisico e biochimico.

GLI ESAMI
Durante la visita completa il veterinario vorrà accuratamente valutare il cuore e i riflessi neurologici. Spesso l'esame fisico è normale … Durante la visita il veterinario preleverà campioni di sangue per valutare in laboratorio i meccanismi metabolici invisibili del vostro cane.

I CAMPIONI DI SANGUE
I campioni di sangue sono uno strumento fondamentale per stabilire se squilibri chimici sono alla base di episodi epilettici. Per esempio, il fegato è responsabile di migliaia di funzioni e, se qualcuna non è propriamente svolta o regolata, si possono verificare effetti sul sistema nervoso che conducono poi ad un attacco. Le concentrazioni di zucchero nel sangue devono essere regolate entro certi limiti, per non far insorgere problemi neurologici o di altro ordine. E gli elettroliti, come il sodio, il potassio, il calcio ed il fosforo devono essere presenti in modo equilibrato. Se il veterinario scopre uno squilibrio nei valori sanguigni, ne consegue di solito un esame più approfondito che porterà alla diagnosi di ciò che ha causato l'attacco.

I CAMPIONI DI URINA
Un campione di urina può rivelare infezioni del tratto urinario sebbene le infezioni urinarie raramente colpiscano il sistema neurologico. Relativamente agli attacchi, l'analisi delle urine può rivelare zucchero nelle urine, cosa che potrebbe suggerire una condizione di diabete esistente. Possono essere trovati chetoni nelle urine, cosa che suggerisce l'eccessivo utilizzo di proteine, al posto di carboidrati e grassi, per l'energia. Ogni fattore anormale nelle urine è segnale che qualcosa nella chimica corporea dell'animale non va bene e richiede ulteriori approfondimenti. Ma quali?
Più del 99% dei cani che soffre di episodi epilettici avrà valori del sangue e delle urine NORMALI. Questo è perlomeno quanto i veterinari si attendono visitando un cane con sospetta epilessia. Essi con i suddetti esami vogliono solo assicurarsi che tutto funzioni correttamente.
Ora vi chiederete "ma se tutti i test sono normali, cosa provoca l'epilessia?". I veterinari hanno una diagnosi anche per questi casi …infatti vi diranno con sicurezza che il vostro cane ha una EPILESSIA IDIOPATICA. "Oh" replicherà il proprietario "Cosa significa?" Ed il veterinario risponderà "Significa che non ne conosciamo la causa".
I ricercatori pensano che se potessimo guardare dentro il cervello con un potente microscopio troveremmo sicuramente una minuscola parte di cellule nervose alterate. Queste stimolano altre cellule vicine innescando una cascata che sconvolge la armonia elettrica di tutto il cervello e come conseguenza si produce così un attacco.

COSA CAUSA L'EPILESSIA IN PRIMO LUOGO?
Cosa causa quell'insieme di nervi ribelli? Una delle varie teorie sostiene che un trauma (anche di lieve entità) alla testa possa aver provocato una piccola emorragia cerebrale. Sebbene i grumi di sangue si scompongono e sono riassorbiti, può rimanere comunque una piccola zona di tessuto danneggiata che interrompe l'integrità dei neuroni. Anche i piccoli tumori possono originare una anormale attività nervosa. Ecco perché casi di epilessia che sembrano essere progressivamente in peggioramento possono avere tra le cause scatenanti tumori del cervello, in particolar modo, nel caso di episodi epilettici su soggetti di media età o anziani.
E' stata mostrata una predisposizione genetica all'attività epilettica in alcune razze di cane. Tuttavia resta ancora da scoprire l'esatto meccanismo con cui i determinatori genetici influenzano le cellule nervose.
Anche gli stimoli psicologici possono avere un loro ruolo. Sono a conoscenza di un caso in cui il cane si stressava così tanto ogni volta che il suo padrone partiva per un viaggio, lasciandolo a casa, da provocarsi un vero attacco!
Così pure un'insolita allergia alimentare può essere chiamata in causa. Per stabilire però una relazione epilessia-cibo occorre veramente un ottimo ed abile diagnostico, che agisca in cooperazione con padroni molto disponibili.

PREVENZIONE
Cosa si può fare per prevenire l'epilessia? La risposta dipende da diverse variabili. Se il cane ha avuto un episodio singolo di epilessia e se gli esami fisici ed i test di laboratorio sono normali e se la diagnosi è EPILESSIA IDIOPATICA (causa sconosciuta) non si richiede per il momento alcuna cura. Se il cane invece comincia a manifestare ricadute dell'episodio, diciamo ogni 3 - 4 settimane, si può considerare la possibilità di iniziare con basse dosi di medicinale per inibire tali attacchi.
E' importantissimo sviluppare uno stretto legame di fiducia con il vostro veterinario sulla possibilità di iniziare o no una cura. Altre eventualità possibili:
Se il cane, invece, ha un attacco di due minuti ogni sei mesi, pensate che gli debba essere prescritta lo stesso una cura giornaliera? In questo caso è consigliato prendere alcuni appunti: segnate la data, l'ora della giornata, i fattori ambientali correlati, la lunghezza dell'episodio epilettico e la gravità dell'attacco.
Se gli attacchi sono lievi (piccolo male) e durano solo qualche secondo, anche se la loro cadenza è abbastanza frequentemente, il cane deve essere curato giornalmente in via preventiva?
Vedete… non possiamo predire quando questi episodi accadono pertanto la cura preventiva è una questione definitiva. Se noi sapessimo che ogni sabato alle 5 il cane avesse un attacco, potremmo iniziare la cura 12 ore prima e poi interromperla fino la settimana successiva. Sfortunatamente ciò non avviene. O la cura viene data giornalmente per un determinato periodo di tempo, o non viene data per nulla. Alcuni pazienti, dopo molti mesi o anni di trattamento, vengono lentamente tolti dai farmaci e non soffrono mai più di attacchi epilettici.

TRATTAMENTO / CURA
Fortunatamente la maggior parte di casi di epilessia può essere controllata. Curata? Probabilmente no, fino a che il meccanismo interno ad essa soggiacente non viene scoperto e corretto. Inoltre, se un attacco è dovuto ad un tumore, è improbabile che i tentativi di controllare gli attacchi saranno a lungo efficaciMolti casi di epilessia nei cani richiedono comunque un trattamento medico. Si raccomanda una ripetizione degli esami ematologici ad intervalli di tempo
stabiliti per essere sicuri che siano somministrate dosi adeguate di farmaci e che non si manifestino valori troppo alterati, specialmente a carico del fegato. Fortunatamente, a molti cani trattati per episodi epilettici per un certo periodo di tempo possono essere gradatamente tolti i farmaci, senza che questi necessitino di ulteriori farmaci. (Mai eliminare improvvisamente i farmaci contro l'epilessia! Ciò provocherebbe un attacco lungo e grave).
Il fenobarbital (barbiturico dal nome com.le Gardenale, Luminale) è il farmaco più comunemente usato per il trattamento dell'epilessia nel cane. Se somministrato nei dosaggi minimi richiesti per tenere gli attacchi sotto controllo, può essere un farmaco utilissimo con effetti collaterali bassi. Molti cani trattati con il fenobarbital conducono una vita felice e normalissima. Alcuni proprietari sono contrari a dare al loro cane un "medicinale" per lunghi periodi e pensano che la condizione di avere un animale "costantemente sotto farmaco" sia inaccettabile. Fortunatamente la maggioranza di questi proprietari si ricrederà ben presto dati i pochi, se non nulli, effetti collaterali causati dal trattamento.
Da citare anche una sostanza chiamata Dilantina (fenitoina) che è stata usata da anni ma sempre come scelta secondaria al fenobarbital.
In alcuni casi si può usare anche il Diazepam (Valium), se il Fenobarbital non può essere usato o se viene prescritta una combinazione di farmaci.
Il Bromuro di potassio (KBr) è usato in alcuni cani se e quando la risposta alla medicina tradizionale non è soddisfacente. Questo farmaco è stato usato nel trattamento dell'epilessia umana per lungo tempo. Può essere l'anticonvulsivante scelto per quei cani, sofferenti di fegato, dove il Fenobarbital peggiorerebbe il quadro epatico. A volte i veterinari prescrivono il Bromuro insieme al Fenobarbital per cani che non rispondono al solo Fenobarbital. Il Bromuro non è facilmente ottenibile e può succedere che il farmacista debba preparare lui stesso le piccole dosi occorrenti rapportate al peso del cane.
Il cervello deve essere in armonia con il resto del corpo, così dobbiamo cercare un equilibrio nel trattamento dell'epilessia. Troppi farmaci non sono positivi a meno che vogliamo un cane con sensi offuscati.
Qualsiasi cane che riceve cure anti-epilettiche dovrebbe essere sottoposto a controlli periodici e dato che molti farmaci sono eliminati dal corpo attraverso il fegato, è prioritario tenere sotto controllo le funzioni epatiche.

COSA FARE DURANTE UN ATTACCO
Se vi capita di assistere ad un attacco, non c'è molto che potete fare per controllarlo. Cercate di spostare qualsiasi oggetto che si trova in zona e con il quale il cane possa ferirsi. Non tentate di aprire la bocca del vostro cane ed estrarre la lingua. Sebbene possa accadere, è estremamente raro che il vostro cane "inghiotta la lingua" e si soffochi. Inoltre la forza delle mascelle del cane renderà inutile qualsiasi tentativo di aprirgli la bocca per ispezionare la zona.

NOTA: Se il vostro cane in realtà stava masticando qualcosa e sta sbavando ed ha difficoltà respiratorie, dovete invece intervenire. In tal caso ispezionate la bocca in cerca di "oggetti".
Può essere utile parlare gentilmente al cane e metterlo "a suo agio" durante l'attacco, coprendolo con una coperta o accarezzandolo. Se tentate di sollevare il cane, dovete fare molta attenzione perché il cane si muoverà molto e rischiate di farlo cadere. Cercate di abbassare la musica alta e fate attenzione agli altri possibili stimoli quali le luci alte o i bambini che gridano. Durante gli attacchi ci si dice sempre "Fai qualcosa! Fai qualcosa!" ma tutto quello che si può fare è aspettare.
La peggior cosa di cui potete essere testimoni capita invece prima di un attacco grave (grande male). Il cane si irrigidisce, cessa di respirare, e non appena pensate che sia morto, il cane si rilassa e ricomincia a respirare.
Il fatto è che l'epilessia, sebbene sia una condizione critica nel cane, nella maggior parte dei casi può essere trattata con successo. Curata …no, ma controllata …sì. Dato che ogni animale è unico, l'epilessia dovrebbe essere trattata su base individuale. Alcuni casi non avranno mai un attacco, alcuni solo e soltanto uno, altri avranno intervalli prevedibili tra gli attacchi cronici, altri ancora attacchi debilitanti ripetuti ed incurabili. Nessuno di questi sarà esattamente uguale.







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martedì, 09 dicembre 2008
Consigli per chi dovesse trovarsi ad affrontare una crisi epilettica canina


http://forum.wintricks.it/archive/index.php/t-80360.html

Consigli per chi dovesse trovarsi ad affrontare una crisi epilettica canina:

- non mettete assolutamente le mani in bocca al cane, anche se dovesse mordersi la lingua o le labbra, utilizzate un bastone di legno (un cucchiaio bello doppio, il mio cane ne ha spezzati due ed è di taglia medio piccola, 15 KG circa). Se potete, che il cucchiaio sia piatto e magari con lo spago avvolgete un po' di stoffa al legno. Nella fase iniziale della crisi tendono a spalancare la bocca è il momento per mettergli in bocca il cucchiaio ti traverso, senza forza, non in profondità. In seguito serreranno la mandibola sul legno stesso. Nonostante tutto possono causarsi dei tagli alla lingua ed alle labbra perdendo un po' di sangue. Non è nulla di grave.

- durante la crisi NON tenete il cane. Lasciate decorrere la crisi naturalmente, stanno coricati su un fianco agitando zampe e schiena con la mandibola serrata, sbavando. La posizione in cui io mi sono trovato meglio è accovacciato immediatamente dietro la schiene tenendole una mano sul costato e con l'atra il bastone in bocca. Verso la fine della crisi potrebbero tendere ad alzarsi ma non si reggono in piedi e tendono a cadere, continuando con gli spasmi è la fase in cui si possono fare male. In questa fase la tenevo in modo che le zampe anteriori non toccassero terra e lei avesse la senzazione di stare in piedi. Cercate di creargli uno spazio in cui potere avere liberamente la convulsione. Durante la convulsione possono urinare.

- Il latrato, per quanto lacerante ed angosciante lo sentirete alla fine della crisi ed è parte di quella, è una reazione incontrollata da parte del cane. In questa fase avere a portata di mano qualche pezza per asciugare la bava e l'eventuale sangue sotto il mento può essere utile, potete a questo punto sedervi, a terra, accanto il cane e tenerlo delicatamente poggiato sulle vostre gambe. Continuerà a sbavare e probabilmente, spaventato, comincerà a mugolare ed a piagnucolare.

- Tenete a portata di mano la ciotola con l'acqua ed uno straccio con acqua e candeggina, o ciò che preferite per disinfettare il pavimento.
Dopo la crisi bevono moltissimo, e tendono ad urinare nei minuti successivi alla crisi stessa, sopratutto se bevono.

- Evitate luci intense, movimenti bruschi ed evitate di allarmarvi, muovetevi con calma ma decisi. Non urlate e parlate al cane durante tutta la crisi e subito dopo. Ricordate che non sono lucidi dopo la crisi, evitate di approcciare l'animale dall'alto, fategli capire che vi state avvicinando. Le pupille si dilatano per cui non vedono neanche bene.

- Inoltre, le crisi epilettiche lunghe 'devono' superare i 3 o 4 minuti. A quel punto può essere utile iniettare direttamente nel muscolo degli arti posteriori del valium che rilassa immediatamente i muscoli ed il cane facendo terminare la crisi. Se l'iniezione del valium avesse un effetto eccessivo lo si può somministrare via retto, sempre con la siringa (togliendo l'ago). Il valium ha il compito di interrompere la crisi non di evitare le successive.

NB la diagnosi di epilessia idiopatica (senza una causa riconoscibile) è raggiunta per esclusione delle altre forme di convulsioni secondarie ad altre malattie. In pratica se un cane ha tutti gli esami specifici negativi con TAC cerebrale ed esame del liquido cefalorachidiano normale si assume che abbia epilessia vera. Talvolta non si eseguono tutti gli accertamenti e si emette un sospetto diagnostico di epilessia soprattutto se le crisi compaiono per la prima volta ad una età tipica ( attorno ai 2-3 anni ). Un soggetto che manifesta la prima crisi a 5 mesi di età oppure ad 11 anni di età non ha certamente epilessia ed occorre indagare seriamente sulle cause sottostanti ( la lista è molto lunga ). Escludere un problema epatico congenito è semplice si puo' fare attraverso un semplice esame del sangue. E' comunque poco probabile che la prima crisi compaia in questi casi in età adulta ed in assenza di altri sintomi neurologici t ra una crisi e l'altra. Alcune razze ed alcune linee famigliari possono essere maggiormente predisposte alla epilessia idiopatica ( il termine significa che non se ne conosce la causa ). Una volta escluse le altre malattie o deciso che questa esclusione non sia necessaria occorre decidere se iniziare o meno una terapia anticonvulsivante. In genere nel cane si utilizzano a questo scopo i barbiturici ma esistono altre opzioni terapeutiche. La decisione se trattare o meno dipende dal numero e dalla durata delle crisi. Prima di decidere di sottoporre un cane ad una terapia a lungo termine è opportuno discutere con il veterinario dei vantaggi e dei svantaggi legati alla somministrazione dei farmaci. Per tranquillizzarti posso farti presente che per quanto brutte da vedere le crisi se di breve durata non sono considerate pericolose per la vita. Grazie per averci scritto. Dr Renato Assin

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mercoledì, 03 dicembre 2008
Vademecum *** ...COSA FARE PER... adottare un animale disabile *** (a cura di Progetto PiccoleCucce)


Progetto
*** PICCOLE CUCCE ***
a cura dei Volontari di Lucca

presenta

***
...COSA FARE PER...
adottare un animale disabile
***





***Da sapere***



notizie e orientamenti prima dell'adozione







Se arrivate a leggere queste righe orientative significa che state cercando informazioni sull’adozione di un amico ‘speciale’.



Ebbene, state per entrare in un mondo fantastico, talmente particolare che vi sembrerà di vivere una fiaba, state per divenire protagonisti della vita indiscutibilmente unica di un animale felice, diversamente felice.



Il perché di tanta entusiastica gioia? Lo scoprirete leggendo le testimonianze di altri amici, lo scoprirete vivendoci accanto perché la prima vera gioia è portarlo a casa (da un canile, dalla strada, da una clinica…), la seconda è vedere quante cose sarà in grado di fare… ve ne stupirete!











CECITA’ e SORDITA’







Vi sembrerà strano ma è più complicato vivere con un animale sordo piuttosto che con uno cieco.







La sordità, in un animale, è infatti più invalidante della cecità. Non è facile da comprendere poichè è l'unica malattia che dall'esterno non si vede, perciò un animale che non mostra la sua invalidità sembrerebbe un animale... sano.



Nell'ottica del pensiero umano comune ciò che allo sguardo sembra normale è sano, mai affermazione fu più sbagliata, gli animali non la pensano proprio così.







Da differenziare la malattia congenita che si scopre alla nascita e la malattia acquisita. Come per gli umani vale anche per gli animali; nascere con un problema ti permette di crescere affrontando una vita per te 'normale', acquisire un problema significa stravolgere la tua vita in relazione al quel problema.







Un animale SORDO non è in grado di relazionare con l'esterno attraverso la normale percezione di suoni, di rumori e dei comandi a lui impartiti. Essere sordo significa avere molte paure incomprese e non sentirne le rassicurazioni, un animale impaurito può essere un animale socialmente problematico. Ecco perchè chi scopre di avere un animale sordo o chi decide di adottarne uno deve sapere come comportarsi con lui, che strumenti usare per chiamarlo e soprattutto come evitare di mettergli paura.



Dobbiamo essere sempre visibili ai suoi occhi, accarezzarlo di continuo e con movimenti regolari, mai apparire a lui di colpo, nè di fronte nè dal retro. Utilizzare anche la voce, se è molto vicino a noi può percepirne le vibrazioni. Nel richiamo si usano dei lampi di luce o dei flash, efficaci più nelle ore notturne, ma utili anche di giorno. Ricordatevi che non udendo non sarà in grado di sentire il clacson di un auto, un grido di pericolo o il nostro richiamo, non lasciatelo solo all'aperto (che non sia il giardino di casa vostra).



Un animale sordo è comunque in grado di percepire gli odori, l'olfatto è un senso molto importante nella vita di un cane!







Un animale sordo non ha bisogno di assistenza, ma è necessario capire che dovrebbe vivere in casa (specialmente se è un gatto) o comunque condividere spazi recintati e non essere in grado di allontanarsi in libertà.







Un animale CIECO può tranquillamente assorbire le relazioni esterne, comprendendo suoni, vibrazioni, odori, attraverso queste sensazioni è in grado di 'vedere' chi siamo e dove ci troviamo e capire se si trova in una situazione di pericolo. E' comunque indubbio che abbia qualche difficoltà nella vita comune, è per questo che la sua famiglia deve prestare la massima attenzione a rendere la sua vita semplice e meno pericolosa.



Un cane cieco vive di spazi abituali, prima di tutto evitategli gli ostacoli, fare lo slalom fra gambi di sedie, vasi di fiori e attrezzi vari per lui è molto complicato. Le scale sono molto pericolose, non le vede e non hanno odore o suono particolare!



Lasciate cuccia, ciotole e giochi preferibilmente nello stesso posto. Sarà lui a spostarli e ritrovarli con l'olfatto.



Se il cane diviene cieco sappiate che dell'ambiente esterno ha visto tutto e sa riconoscere gli oggetti di uso comune dal loro odore e dal rumore. Riconosce il proprio padrone e la propria casa dai suoni e dagli odori ad essi associati. Se il cane invece nasce cieco è necessario insegnargli tutto!



Anche qui entrano in ballo le paure e le rassicurazioni. Il bagaglio di odori conosciuti che un cucciolo può avere è molto limitato, se non addirittura assente. Ciò che non vede è per lui motivo di paura. Un cucciolo cieco è un cane che si ritrae per abbandonarsi fra le vostre braccia solo dopo averlo toccato per molto tempo e reso tranquillo al punto da garantirgli estrema fiducia. Una volta appresi i normali atteggiamenti casalinghi il cane sarà in grado di condividere i vostri spazi in modo del tutto inaspettato.







Un adulto cieco con una vita sociale attiva, regolare ed equilibrata ed una famiglia attenta e cosciente, è un cane del tutto normale. Lo vedrete correre nei prati, passeggiare regolarmente al guinzaglio, incontrare e salutare persone od altri cani, interagire nel gioco e nelle relazioni, insomma tutto quello che è concesso ad un normodotato!











PROBLEMI AGLI ARTI







La diversità più eclatante è quella che coinvolge gli arti, paraplegia o amputazione sono infatti i problemi che possono colpire un cane (o un gatto) e renderlo quindi costretto a rivoluzionare la sua vita.



Ho detto rivoluzionare e non rinunciare poiché in questi casi (salvo eccezioni o altre gravi patologie annesse) non si deve pensare mai di ‘farlo smettere di soffrire’, lui non soffre affatto e non patisce la diversità così come la consideriamo noi.



Gli animali hanno occhi innocenti e superiori per guardarsi l’un l’altro… Noi no!







Un animale tripode (privo di una qualunque delle 4 zampe) è un animale da considerarsi pressoché normale. Può svolgere senza problemi tutte le sue attività quotidiane di gioco, relazione, passeggio, alimentazione… può andare al guinzaglio o camminare libero, può salire e scendere le scale, giocare a palla, nuotare, l’unico solo accorgimento è che non debba caricare eccessivamente sull’arto anteposto a quello amputato e se lo fa sarà necessario aiutarlo a superare dei piccoli dolori o lievi traumi (frequenti in età anziana).







Chiunque può prendersi cura di un animale tripode!







La paraplegia è la disabilità più grave e più invalidante (proprio come accade nelle persone).



I cani che hanno perso l’uso delle zampe posteriori (per malattia, trauma o degenerazione) cercheranno in qualunque modo una via per compiere i movimenti a loro preclusi e non appena verranno dotati di 2 ruote saranno cani felici!



Il carrellino è infatti l’ausilio (per non dire protesi) che permette all’animale di tornare a svolgere, con qualche modifica, le attività di vita normali e sufficienti a garantirgli un’esistenza degna e serena.



Non pensiate sia un accanimento, l’istinto degli animali è quello di poter raggiungere dei piccoli obiettivi (annusare, mangiare, muoversi, relazionare…) e solo il non poterlo fare li deprime, non certo il farlo ‘diversamente’.



L’animale non vede nell’altro la differenza rispetto a sé stesso, ognuno compie i propri movimenti come meglio crede, non c’è intolleranza o paura della diversità, in questo noi umani siamo sempre mentalmente molto indietro…



Un animale disabile carrellato ha però bisogno di un’assistenza costante e di spazi piani e ampi in cui muoversi.







La famiglia adatta dovrebbe avere un giardino in pianura o un lastricato ampio senza scalini, poter garantire la presenza di qualcuno in diversi momenti della giornata e un po’ di pratica nel far espletare all’animale le funzioni fisiologiche che, spesso, sono assenti o deficitate.











ALTRE DISABILITA’







Spesso a causa di un trauma (cranico) si possono avere residue difficoltà neurologiche che non per forza siano la cecità o la paraplegia, ma affezioni di carattere generale che per praticità definiremo ‘problema neurologico’.



In alcuni casi può esserci associata una difficoltà di deambulazione, ma senza una precisa lesione, né midollare né ossea.



Per affrontare un problema simile sarà comunque necessario un approccio concordato con il proprio veterinario o una metodologia schematica in base alle varie difficoltà che sono insorte.



Per meglio chiarire questo aspetto, vi faccio un esempio pratico molto comune soprattutto nei gatti.







Lo scorso anno trovammo una miciona adulta investita che non riusciva a stare in piedi sulle sue 4 zampe, nonostante non si fossero evidenziate lesioni midollari. La micia mangiava con appetito, muoveva autonomamente le singole zampe e le varie parti del corpo, non aveva lesioni interne né fratture, urinava e defecava in modo autonomo e regolare, riusciva a vedere e mettere a fuoco normalmente e le sue analisi del sangue erano a posto.



Col passare dei giorni il quadro iniziò a prendere forma ed un esame più approfondito evidenziò la rottura del timpano. Oltre alla lesione (che di solito guarisce spontaneamente) appariva un problema di equilibrio. La micia tentava di sollevarsi, ma (pensiamo) una forte vertigine le impediva di sorreggersi per più di qualche secondo. Per molti giorni la terapia è stata aiutarla a camminare sfruttando gli angoli delle pareti verticali più lunghe in modo che l’equilibrio fosse mantenuto dal muro e lei avrebbe dovuto soltanto camminare e cercare di non cadere.



Servirono circa 20 giorni per rimetterla in piedi con la possibilità che le rimanesse sempre quell’atteggiamento curioso con la testolina girata da un lato.



Oggi la micia è sanissima, mantiene una lieve flessione del capo, ma si muove in perfetta autonomia.







Se volete leggere informazioni, storie e appelli esclusivamente di animali disabili, consulta il sito http://www.oscardog.it/















Piccole Cucce si occupa di cuccioli in difficoltà, accoglie, presso i volontari che aderiscono al progetto, i piccoli trovatelli segnalati o recuperati da situazioni difficili oppure promuove direttamente la loro adozione divulgando volantini, articoli o passaparola.
Il più delle volte sono gli stessi operatori del Canile a contattarci, invitandoci ad offrire aiuto a cuccioli non in grado di sopravvivvere in una struttura. Ci organizziamo attivando tutta una serie di procedure che oramai ci sono familiari, come allestire appositi spazi, acquistare presidi adatti (latte in polvere, omogeneizzati, integratori...), accertare, tramite visite veterinarie, il loro stato di salute e procedere alle cure, promuovere la loro adozione o chiedere sostegno per accudirli.




Visita il nostro sito: http://www.piccolecucce.it/



Per sostenerci: c/c postale 72909740 Progetto PiccoleCucce



***Procedure per le adozioni***



Compilazione, accettazione e firma modulo di affido, trascrizione documenti, controlli futuri. Per i cani iscritti all'anagrafe obbligatorio passaggio di proprietà, solo a maggiorenni e con il consenso dei famigliari.



Se cerchi un cane di razza, non acquistarlo! http://adozionidirazza.splinder.com/





Il team di PiccoleCucce



















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lunedì, 01 dicembre 2008
consigli su maltrattamenti


http://socialblog.qzlife.it/canilegnano/2008/10/29/consigli-su-maltrattamenti/
protezione animali di legnano
cani e gatti in cerca di adozione





consigli su maltrattamenti

spesso mi arrivano e-mail in cui si pone il problema di come
affrontare dei casi di maltrattamento.
sono sempre situazioni difficili, spesso è il vicino di casa, e
non si vogliono avere problemi, spesso non si riesce a far
intervenire sul posto le autorità, nonostante la nuova legge
contro i maltrattamenti.
vi allego alcuni recapiti di associazioni o enti che si occupano
di questo tipo di problemi in modo particolare, e che potranno
dare senz’altro dei consigli utili su come muoversi.
questi recapiti si trovano anche sul nostro sito, alla pagina
“legislazione”:
www.protezioneanimalidilegnano.com/legislazione.htm
numero di cellulare del Collettivo Animalista (Lombardia)
per segnalazione e informazioni su maltrattamenti:
3 4 8 2 5 3 8 3 0 5
http://www.infolav.org/ (n. verde per maltrattamenti e per segnalazioni
canili lager:
848 588 544)
1515: numero di telefono a cui risponde un nucleo specializzato
del Gruppo Forestale preparato per affrontare ed investigare su
abbandoni, maltrattamenti, e su tutto ciò che riguarda i nostri amici
a 4 zampe
800 253 608: Il Comando Carabinieri per la tutela
dell’ambiente d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio mette a disposizione del cittadino un
numero verde 8 0 0 2 5 3 6 0 8 per segnalare emergenze
legate ad abbandoni o maltrattamenti di animali. L’intervento
del Comando dei Carabinieri può essere sollecitato anche
attraverso indirizzo e-mail: cctass@carabinieri.it allegando
un’eventuale documentazione fotografica.
L’ANGOLO DELL’AVVOCATO seguita dall’avv. Michele
Pezone
http://www.zampette.it/leggi/pezone/avvocato_online.htm
Per segnalare casi di maltrattamenti o di animali tenuti in
condizioni inadatte, scrivere a:
sosmaltrattamenti@vitadacani.org
http://www.vitadacani.org/sosmaltrattamenti.html
NIRDA Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali,
v. Nizza 142, Roma, tel. 0685230251, fax 0684240060,
nirda@corpoforestale.it , info sul sito del Corpo Forestale
(servizi e attività - polizia ambientale e forestale)
www2.corpoforestale.it/web/guest/home
www2.corpoforestale.it/web/guest/serviziattivita/poliziaambientaleforestale/Attivita/ufficioreati
Con una telefonata ai numeri di telefono dell’OIPA
02 6427882, del Comune 02 88467700 o con l’invio di
una mail a guardiemilano@oipaitalia.com sarà possibile
attivare l’intervento delle guardie in caso di maltrattamenti,
accattonaggio con cuccioli, comportamenti di vario genere
contro gli animali.
Dal 1° gennaio 2004 è operativo l’Osservatorio nazionale
sui maltrattamenti agli animali, inglobato nell’ORCA -
Osservatorio reati contro gli animali, sempre voluto dall’Enpa.
L’ORCA è una struttura che quotidianamente si occupa di
monitorare il fenomeno dei maltrattamenti e dei reati contro
gli animali attraverso una rete di osservatori (volontari
Enpa, Guardie Zoofile Enpa), tramite un lavoro di ricerca
centralizzato, di verifica dei casi e di analisi. L’ORCA
(Osservatorio reati contro gli animali) ha sede presso l’Enpa
nazionale, in Via Attilio Regolo, 27 a Roma. E-mail: maltrattamenti@enpanet.it
IL CERCAPADRONE Onlus ha attivato un servizio di consulenza
legale aperto a volontari e privati che dovessero riscontrare
problemi ad accedere ai canili, ad adottare un cane ivi recluso,
a svolgere un’attività di volontariato. Il servizio è rivolto anche agli
enti locali che dovessero riscontrare problemi con gare d’appalto e convenzioni o che desiderino essere consigliati su come redigere i capitolati.
La consulenza legale che abbiamo attivato intende indirizzare
verso le vie legalmente percorribili per ottenere ciò che la legge
prevede e risponde solo a problematiche attinenti a quelle sopra
citate.
Per saperne di più o per usufruire del servizio, basta collegarsi
al nostro sito istituzionale:
http://www.ilcercapadroneonlus.it/ ed entrare nella relativa sezione.
Oppure visitare direttamente la pagina:http://www.ilcercapadroneonlus.it/legale.htm
Dal mese di aprile 2008 EMERGENZANIMALI lancia una
nuova sfida . Nasce il primo ed unico
studio di consulenza legale in materia di animali ed ambiente .
Esperti del settore che a tempo
pieno lavorano per gli animali , professionisti delle tematiche
animaliste ed ambientali in
materia civile , penale, amministrativa , comunitaria e di ricerca
a livelli accademici.
Non appena lo studio sarà operativo ne verrà data ampia
comunicazione su tutti i siti di animali
ed ambiente . Per informazioni e fissare appuntamenti già da o
ra si prega di utilizzare i seguenti recapiti provvisori : info@emergenzanimali.com, info@fefeambiente.com,
TEL: 3381198455 - 3342448739 SEDE OPERATIVA : MONTEGRANARO , PROVINCIA DI
FERMO , REGIONE MARCHE, Via Largo Conti 8 ,
cap 63014
L’associazione “Arca 2000″ onlus diritti dell’animale malato di S.Benedetto del Tronto (Ap) associazione che si occupa di
malasanità animale e tutela sanitaria degli animali d’affezione,
ha sancito un accordo di collaborazione con lo studio di consulenza
legale “Animali e ambiente”di Montegranaro(Ap) che offrirà un
servizio di consulenza legale in materia di malasanità animale
(omissione di soccorso, negligenza, diagnosi errate da parte
di medici veterinari….) problematiche animaliste e ambientaliste. I
n tal caso lo studio, con i suoi esperti in materia, tra cui la fondatrice, dott.ssa Francesca Testella consulente legale, valuterà ogni
singolo caso, offrendo i necessari strumenti giuridici.
L’associazione “Arca 2000″ senza accollarsi alcun onere di
spesa, metterà in contatto i proprietari di animali con lo studio
anche tramite il proprio sito http://www.arca2000.it/. Allo studio si
potranno rivolgere cittadini, associazioni ed enti pubblici.
Verrà inoltre sviluppata un’ attività propria e un centro studi
sulle tematiche animaliste ed ambientali in modo da elaborare
strumenti nuovi anche in settori dove ancora poco si è riusciti
a fare. Per ogni ulteriore informazione : “Arca 2000″ onlus
diritti dell’animale malato – 3406720936 - arcanimali@tiscali.it
Per contattare lo studio legale:”Emergenza animali” http://www.emergenzanimali.com/ oppure www.fefeambiente.it-
TEL: 3381198455 - 3342448739
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il vostro cane o il vostro gatto?



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di condominio in merito alla tenuta di animali domestici?
Avete delle richieste o delle domande specifiche in merito
alla gestione di colonie feline in spazi condominiali o
spazi pubblici?Il vostro vicino deturpa l’habitat dove
vivono gli animali domestici o rompe il nido delle rondini
o spara ai piccioni? Bene avete trovato il posto giusto
dove chiedere consulenza amministrative e legali
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Stiamo parlando dello sportello animali dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, uno sportello al
quale potete rivolgervi con una semplice e-mail fornendo
i vostri dati e ponendo il vostro quesito. La risposta
garantita nel giro massimo di tre giorni vi aiuterà
a trovare la miglior soluzione al vostro problema.
Ma non è tutto.



Lo sportello animali di AIDAA è anche ufficio di
conciliazione tra le parti ed inoltre in caso di
violazione delle leggi di tutela degli animali offre
consulenza legale diretta gratuita e procede qualora
ne fosse il caso a portare il caso in questione davanti
alla magistratura. Siamo qui come sempre al servizio
di uomo-natura ed animali.Per rivolgersi allo sportello
e porre i propri quesiti è sufficiente mandare una email
completa dei vostri dati e del vostro quesito o della
vostra storia all’indirizzo di posta elettronica



sportelloanimali@libero.it
Entro tre giorni lavorativi i nostri esperti si metteranno in
contatto con voi dandovi le risposte, i consigli ed i
suggerimenti che aspettate e qualora sia necessario
intervenendo direttamente presso gli amministratori del
vostro condominio o del vostro caseggiato.
PER INFORMAZIONI A.I.D.A.A. Ass. It. per la difesa di
Animali ed Ambiente
sportelloanimali@libero.it cell. 3478883546




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