martedì 6 dicembre 2011

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lunedì, 12 settembre 2011
Il coniglio: Perdita di pelo e problemi di pelle nei conigli: cause comuni e terapie




http://lacollina.altervista.org/coniglio.php?go=pelo

Perdita di pelo e problemi di pelle nei conigli: cause comuni e terapie

Esistono diversi motivi per cui un coniglio perde il pelo, alcune sono del tutto normali mentre altre sono un sintomo di problemi di salute o comportamentali.



leggi tutto l'articolo al LINK:
http://lacollina.altervista.org/coniglio.php?go=pelo



Normale muta: le cure adatte
Una dieta corretta aiuta a smaltire lungo l'intestino il pelo ingerito
Spazzolare spesso il coniglio aiuta a prevenire l'ingerimento di pelo



Perdita di pelo innaturale





Problemi di parassiti
Rogna Sarcotica
Acari del pelo
Acari delle orecchie
Acari da topo tropicale e piumati
Acaro della rogna (Trixacarus caviae)
Rimedi sicuri contro acari, pulci e zecche
Il fungo Tigna


Altre possibili cause di perdita di pelo
Perdita di pelo intorno alla bocca e sotto il mento: problemi di denti!
Perdita di pelo attorno al posteriore e alla pancia: bruciature da urina
Infezioni batteriche
Costruzione del nido dovuto a falsa (o reale) gravidanza
Eccessiva pulizia da parte del compagno
Lotte fra conigli
Sbalzi ormonali


Fonte

Fur Loss and Skin Problems in Rabbits: Common Causes and Treatments di Dana M. Krempels, Ph.D Department of Biology University of Miami, FL. Attenzione: nell'articolo originale sono presenti immagini forti.
Traduzione a cura di La collina.
Grazie a Dana M. Krempels per aver autorizzato la traduzione e diffusione dell'articolo su questo sito.
Articoli interessanti

La muta nei conigli

I parassiti esterni del coniglio di Marta Avanzi, Med. Vet. (Link esterno)







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lunedì, 12 settembre 2011
Vivere con un coniglio, alimentazione, salute, ecc




http://lacollina.altervista.org/coniglio.php


In questa sezione troverai molte informazioni utili ed indispensabili per la convivenza con un coniglietto, approfondimenti interessanti, alcuni volantini da tenere sempre con sè e, perchè no, distribuire per estendere le informazioni, ed infine un album fotografico di modelli lapini.

In breve: le regole d'oro.
I miti da sfatare: tante credenze sono sciocche, sbagliate e molto dannose per la salute del coniglio.

Non comprare una vita! Adottane una piuttosto! Perché?

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Queste informazioni derivano in gran parte dalla convivenza con coniglietti nani, ma anche e soprattutto dai preziosi consigli di Veterinari esperti, articoli veterinari, nonchè dal contributo di amici "conigliari" e da tutti coloro che vorranno partecipare alla crescita del sito.





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Vivere con un coniglio
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Come conquistare un coniglio timido
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Perdita di pelo e problemi di pelle
Una cucciolata! Cosa fare?
Come curare e nutrire coniglietti orfani
Pericoli stagionali
Incontinenza e bruciature da urina: sintomo di un problema più grande
Trattamento non chirurgico degli ascessi della testa nei conigli




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Progetto Encefalitozoonosi di Bunnies.it



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venerdì, 09 settembre 2011
Pannolini lavabili anche per cani e gatti incontinenti? basta fare il buco per la coda.. Ecco i consigli di una mamma x il bebe'


Pannolini lavabili anche per cani e gatti incontinenti? basta fare il buco per la coda....

Ecco i consigli di MammaSuperAbile per i pannolini scelti per il suo bambino

http://mammasuperabile.blogspot.com/2010/12/pannolini-lavabili.html
lunedì 13 dicembre 2010

Pannolini lavabili

Per prima cosa, giusto per identificar un mood sono abbastanza ecologica: non grandi cose… anzi no!
Si va dai comportamenti eco-friendly maniacali (vedi controllare qual è il percorso che mi fa compiere meno km per andare dal punto a) al punto b) incurante se si debbano attraversare paludi e sterrati degni di un pick-up) a comportamenti notevolmente “normali” (vedi mangiare le banane, anche se non sono mai di stagione né a km 0).
Un importante passo fatto alla nascita del pupo sono stati i pannolini lavabili.

A dire il vero non proprio alla nascita perché il Maritino (ad alcuni noto come “Il Pigna”) lo trovava uno stress in più.
Io, da piccina, non ho mai potuto usare gli usa&getta e sospettavo che il deretano dell’erede avrebbe preso, com’è giusto che sia, il peggio dai due corredi cromosomici disponibili.
Si è quindi partiti con dermatiti sin dalla degenza ospedaliera.
A casa ci si sottoponeva a lunghe sedute a “kiuli nudi” avvolti in vecchie lenzuola (per fortuna che è nato in luglio!) e ad abbondanti spalmate di paste Hoffman ma ancora il Maritino non mollava.
Finalmente all’approssimarsi dell’autunno il comune ci comunica che volendo ci rimborsano una parte della spesa dei lavabili e la Mammasuperabile ha preso il controllo imponendo l’uso di 'sti stramaledetti pannolini che nessuno voleva!
Invece è stata subito una scoperta…
Son lontani gli anni ’80 con i ciripà, oggi si ha di tutto e di più… AIO, pocket, fitted, prefold, … 'na rivelazione!
Piacevole sorpresa sono stati i veli raccogli feci che permettono di non sporcare eccessivamente il pannolino stesso, sempre che il Nano malefico non evacui sul fianco, allora la liquid shit pre-svezzamento se ne va tutto in giro.
Nel complesso lo sforzo è MINIMO e se lo dico io, dovete fidarvi!
Col bimbo in braccio slaccio il pannolone direttamente nel bidet; se il velo è sporco lo butto nel water (è biodegradabile), se invece è solo bagnato rapida sciacquata nel lavandino mentre si aspetta l’acqua calda.
Finito il cambio, secondo il grado d’immonditudine del pannolino, segue rapida risciacquata o enunciazione di bestialità spazzolando energeticamente con un’idea di sapone di Marsiglia (non troppo se no il pannolino “si cera” e non assorbe più) e un’apposita spazzolina per unghie.
Stoccaggio in normale bidoncino per monnezza!
Ogni due giorni circa (dipende dai tempi di asciugatura che un ha!) si passa al lavaggio.
Io personalmente ho optato per:Far partire la lavatrice con un po’ di detersivo.
Stoppare dopo circa 10 minuti.
Risettare la lavatrice con programma eco 60°C, prelavaggio ed extrarisciaquo in delay di 6 ore.
In questo modo ho ottenuto risultati discreti, forse non è proprio ecologicamente il massimo ma io sono per le auree vie di mezzo.
Inoltre, per quanto uno si possa accanire, l’UNICO modo perché ridiventino bianchi è farli asciugare al sole.
Noi siamo andati sui classicissimi Popolini OneSize ma forse tornando indietro mi butterei sugli AIO (all in one, in altre parole i più simili agli usa&getta).
Con un'unico onere di circa 400 euro abbiamo praticamente esaurito la spesa alla voce pannolini; essendo questo modello regolabile con i bottoncini a pressione si riesce a coprire il periodo completo dell'uso del pannolino.
Ad ogni modo ecco alcune fotine esplicative:
pannolino semichiuso in taglia extra small


pannolino chiuso in taglia extra small


pannolino chiuso in taglia extra small con mutandina impermeabile


pannolino chiuso in taglia extra large

Ottimi consigli li trovate comunque sul sito
www.pannolinilavabili.info/.



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giovedì, 08 settembre 2011
Prurito e alopecia nei roditori domestici (cavia, coniglio, ratto, criceto, cincillà, topo, gerbillo, scoiattolo)


http://www.amicacavia.net/forum/topic/163-prurito-e-alopecia-nei-roditori/

Prurito e alopecia nei roditori domestici


Inviato 10 May 2007 - 06:27 PM
Ho trovato queste interessanti informazioni,sono tratte dal sito o meglio da un post scritto da una ragazza su "frammenti di natura"


PRURITO E ALOPECIA NEI RODITORI DOMESTICI

Le dermatosi associate ad alopecia o prurito rappresentano un tipico e frequente problema dei roditori da compagnia.
La causa principale di dermatosi � rappresentata dagli ectoparassiti, seguiti dai batteri, dai virus e da problemi di natura diversa, come quelli allergici, nutrizionali e comportamentali.

A) Cause parassitarie:
Le lesioni accompagnate da prurito pi� o meno accentuato devono far pensare ad un� eziologia parassitaria: infatti prurito, alopecie diffuse o localizzate e desquamazione sono i segni distintivi delle dermatosi parassitarie. Gli ectoparassiti colpiscono pi� frequentemente alcune specie (fra i roditori: cavia, criceto, cincill�, ma anche il coniglio, che non � un roditore ma un lagomorfo) e pi� raramente altre (ratto, topo, scoiattolo). Alcuni di questi parassiti sono trasmissibili all�uomo (zoonosi) per cui bisogna stare attenti durante la manipolazione degli animali. Sono anche frequenti le infezioni batteriche secondarie e i casi di presenza di pi� infestazioni parassitarie concomitanti. La cavia � particolarmente soggetta alle dermatosi parassitarie.
In caso di sospetta dermatosi l�esame a occhio nudo o con la lente di ingrandimento deve essere obbligatoriamente completato da un esame al microscopio dei raschiati cutanei, che � di importanza fondamentale e pu� eventualmente essere associato all� esame delle squame raccolte tramite spazzolatura e all� esame del pelo (tricogramma) che permettono di mettere in evidenza o meno la presenza degli ectoparassiti, rappresentati essenzialmente da insetti e acari ma anche da dermatofiti.
Possiamo dividere le parassitosi in: 1) parassitosi causate da insetti, 2) parassitosi causate da acari, 3) elmintiasi e 4) dermatofitosi.

1) Parassitosi causate da insetti:
- Pulci: le pulci si vedono ad occhi nudo (o con la lente d�ingrandimento) muoversi sul pelo e colpiscono soprattutto la cavia dove provocano una specifica dermatite allergica (per� anche il coniglio � molto colpito). I sintomi delle infestazioni da pulci sono: prurito, aree alopeciche, croste, escoriazioni, tendenza alle infezioni secondarie, rischi di anemia negli animali giovani.
- Pidocchi: anche i pidocchi si vedono ad occhio nudo o con la lente d�ingrandimento; � possibile fare un raschiato cutaneo o un tricogramma. Colpiscono soprattutto la cavia (ma anche i cincill� e gli scoiattoli). I sintomi sono: prurito, desquamazione, aree alopeciche crostose a livello di tronco, testa e collo nei soggetti debilitati.
- Ditteri: colpiscono i soggetti che vivono all�aperto (quindi soprattutto i conigli e le cavie) causando lesioni molto pruriginose.

2) Parassitosi causate da acari:
La diagnosi delle acariasi si effettua attraverso l�evidenziazione dei parassiti all�esame microscopico dei raschiati cutanei. Le forme di rogna causano lesioni cutanee la cui elevata gravit� � dovuta alla presenza dei parassiti nello spessore della cute. Le forme di pseudorogna sono invece caratterizzate da lesioni meno gravi e, in genere, maggiormente localizzate a causa del fatto che i parassiti si trovano a livello superficiale (base del pelo o a contatto dello strato corneo).
- Rogne: le lesioni si estendono generalmente a partire dalla testa verso il corpo, il prurito � intenso e si ha un interessamento delle condizioni cliniche generali. La rogna pi� tipica fra i roditori � quella della cavia, causata da Trixacarus caviae, che deve essere sempre sospettata in presenza di prurito e di lesioni che prima si presentano alopeciche ed eritematose e poi squamo-crostose o suppurate, a livello di testa, collo e infine tronco. L�evoluzione � sfavorevole.
Nelle rogne i parassiti possono rimanere sull�animale per lunghi periodi senza provocare la comparsa di segni clinici, per poi moltiplicarsi in seguito a uno stress. La rogna � una zoonosi.
- Pseudorogne: le lesioni sono generalmente localizzate, specialmente sul corpo, il prurito � intenso, ma le condizioni generali non sono alterate. La Pseudorogna pi� tipica fra i roditori � (ovviamente!) a carico della cavia, dove Chirodiscoides caviae causa lesioni localizzate, pruriginose, alopeciche e squamo-crostose soprattutto a livello di regione lombo-sacrale, tronco e testa. I parassiti vengono messi in evidenza pi� facilmente su animali morti, in quanto dopo la morte si spostano sulla sommit� del pelo.
- Demodicosi: numerosi Demodex specie-specifici possono parassitare i roditori e devono essere sospettati in presenza di lesioni scarsamente o per niente pruriginose, di aree alopeciche diffuse o localizzate (testa, tronco) e, talora, di lesioni eritemato-squamose. I parassiti si evidenziano attraverso un raschiato cutaneo. Questa � una parassitosi molto frequente nel criceto, soprattutto nei soggetti anziani; � meno frequente nelle altre specie.

3) Elmintiasi:
Sono da sospettare in presenza di lesioni perianali alopeciche e pruriginose, causate dalla presenza di ossiuridi che si evidenziano attraverso l�esame coproscopico.

4) Dermatofitosi:
Le dermatofitosi (tigne) sono frequenti nei roditori. � necessario sospettare questo tipo di patologia quando la ricerca di ectoparassiti abbia dato risultati negativi. Le dermatofitosi possono essere associate a infestazioni da acari o insetti. L�evidenziazione avviene attraverso l�esame diretto del pelo al microscopio, l�esame con lampada di Wood o la coltura. Il prurito � variabile ma generalmente trascurabile e le lesioni sono molto varie: da circolari a diffuse, da asciutte a suppurate, da uniche a multicentriche. I dermatofiti che si evidenziano pi� frequentemente sono: Tricophyton mentagrophytes, Microsporum canis, Microsporum gypseum.


Se all�esame del raschiato cutaneo la ricerca parassitaria risulta negativa bisogna considerare altre cause di alopecia o di prurito e precisamente:

Cause batteriche:
L�origine batterica deve essere sospettata in presenza di lesioni cutanee suppurate, infiammatorie, alopeciche, pruriginose ed estese, associate o meno ad adenopatie. In questo caso bisogna effettuare un prelievo cutaneo per l�esame batteriologico, un prelievo per apposizione per la ricerca microscopica di cocchi Gram + a catena, una nuova ricerca parassitaria attraverso raschiato cutaneo perch� le piodermiti sono spesso secondarie e un esame per la ricerca di infezioni interne. I batteri pi� spesso responsabili di piodermiti nei roditori sono: Streptococcus spp., Pasteurella spp., Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa.

C) Cause virali:
Nei roditori le possibili patolog�e di origine virale sono:
- la coriomeningite linfocitaria, tipica del topo e del criceto, che si manifesta come una blefarite associata a sintomi nervosi.
- la poxvirosi murina, tipica del topo e del ratto, che si manifesta con edema facciale, eritema generalizzato, eruzioni papulo-crostose a livello di dita, orecchie e coda con necrosi e successiva caduta delle estremit� affette. La diagnosi � di tipo istologico.
- la reovirosi del topo che colpisce i soggetti giovani.

D) Cause allergiche:
- Dermatite allergica da pulci della cavia, di cui ho parlato prima;

E) Cause endocrine:
- Ipercorticismo: tipico del criceto anziano e delle cavie a pelo lungo. I sintomi sono dati da un�alopecia bilaterale simmetrica, da melanodermia e dalla demodicosi frequentemente associata (criceto).
- Diabete mellito: tipico del criceto e delle cavie a pelo corto. I sintomi sono dati da alopecia, congiuntivite, dimagrimento, poliuria.
- Iperandrogenismo della cavia maschio: � uno stato cherato-seborroico generalizzato con ipercheratosi dei cuscinetti plantari che viene trattato con castrazione chirurgica o chimica, vaschetta di sabbia, agenti cheratomodulatori topici.
- Alopecia neuroendocrina della cavia femmina: � associata a cisti ovariche.

F) Cause nutrizionali:
- Ipovitaminosi C della cavia: dermatite nasale, cheilite, pododermatite, ferite e ulcere cutanee con tendenza alle infezioni secondarie.
- Alopecia associata ad alimentazione ipoproteica (criceto, cavia, ratto).
-Carenza di acidi grassi essenziali: dermatite eritematosa con alopecia e desquamazione, otite eritematosa (cincill�, cavia, criceto, ratto, topo).

G) Cause ambientali:
- Pica: frequente in quelle specie che vivono in gruppo (cavie) e nei giovani in particolare, i quali presentano il pelo tutto strappato. Bisogna aggiungere fieno alla razione e separare i soggetti colpiti.
- Dermatite essudativa causata da eccesso di umidit� nel gerbillo: si ha iperpigmentazione e pelo incollato a ciuffi.

H) Cause comportamentali:
-Grooming: � un comportamento di morsicatura tra i diversi individui (soprattutto topi, ratti e gerbilli) che pu� provocare la comparsa di aree alopeciche e di ulcere sulla testa e sul dorso (topo), sulla faccia e nella regione perineale (ratto), e alla base della coda (gerbillo).
-Caduta del pelo dovuta a stress nella cavia.
-Tricofagia da svezzamento dei giovani che mangiano il pelo della propria madre;
-Tricofagia da gerarchia delle giovani cavie, che perdono il pelo nella regione della testa, dell�addome e del perineo.
-Dermatite nasale del gerbillo provocata da stress ansiogeno.

I) Cause fisiologiche:
Non bisogna confondere le alopecie di cui sopra (comunque sempre associate a prurito pi� o meno intenso) con le alopecie che intervengono fisiologicamente in certi momenti della vita dei roditori, come nel caso dell� alopecia delle femmine gravide che preparano il nido strappandosi il pelo a livello di ventre e fianchi.





VIDEO - La diagnosi di Ecto-e endoparassiti in ratti e topi di laboratorio

http://www.jove.com/details.php?id=2767


postato da: amicidigreta alle ore 13:50 | Link | commenti
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martedì, 06 settembre 2011
Gli aiuti dalla natura: l’Iperico, antisettico antinfiammatorio e cicatrizzante per un’infinità di problemi della pelle




Stimola la rigenerazione
cellulare ed è infatti questo
il motivo della sua efficacia
contro le ustioni

Usato con successo anche
in caso di scottature, dolori
articolari, secchezza della pelle, piaghe da decubito,
punture di insetti, ulcerazioni,
reumatismi.



(tratto da
http://www.anagen.net/ip.htm)



http://mammasuperabile.blogspot.com/2010/12/gli-aiuti-dalla-natura-liperico.html

domenica 19 dicembre 2010

Gli aiuti dalla natura: l’Iperico

Sicuramente questo non è il luogo ed io non posseggo nemmeno le competenze per trattare quest’argomento dal punto di vista medico; tuttavia, a seguito dell’uso personale dell’Olio di Iperico e dopo ricerche su libri e su pubblicazioni scientifiche da voi stessi verificabili, mi sento di proporvi con entusiasmo l’utilizzo dell’Olio di Iperico.
L'Iperico o erba di san Giovanni o scacciadiavoli è una pianta officinale del genere Hypericum con svariate proprietà.
Ad esempio, indubbia, dal punto di vista scientifico, è la sua efficacia nel trattamento della depressione mediante somministrazione orale.
L'erba di san Giovanni ha una lunga tradizione nell'uso popolare: Ippocrate (il padre della medicina), Dioscoride, il più rinomato medico dell'antica Grecia, e Plinio il Vecchio (nell'antica Roma) la impiegarono per curare molte malattie.
Le sommità fiorite di Iperico (Hypericum perfoliatum L.) in veicolo oleoso rappresentano un comodo presidio per un’infinità di problemi della pelle: piccole scottature, soprattutto solari, abrasioni, irritazioni, pruriti, punture d’insetto che trovano sollievo immediato grazie anche alle specifiche proprietà antisettiche, antiinfiammatorie e cicatrizzanti.

L’Olio d’Iperico ottenuto dalla macerazione dei fiori e delle foglie fresche in Olio di Mandorle o di Oliva può essere utilizzato anche come “dopo sole” in caso di scottatura da esposizione solare.
Da questo punto di vista si rivela, infatti, valido come protettore dai raggi solari e astringente per pelli arrossate e delicate.
Il trattamento delle ustioni di primo grado trae indubbio giovamento dalle applicazioni di Olio di Iperico: oltre alle proprietà antisettiche, manifesta un’azione anestetica locale, blanda ma costante, modera le reazioni infiammatorie e favorisce la riparazione del rivestimento epidermico.
Quindi, oltre ad arrecare un sollievo immediato, porta alla guarigione in tempi rapidi con restituito ad integrum (significa completa guarigione) della cute.
L’Olio, dopo il raffreddamento della parte, può essere applicato direttamente oppure è possibile utilizzare una garza sterile imbevuta da applicare sulla zona interessata: è opportuno cambiare la medicazione ogni 5-6 ore.
Inoltre, in caso di raffreddore porre sul naso infiammato e arrossato Olio d’Iperico apporta subito sollievo.
Effetto non documentato ma provato sulla mia pelle (in tutti i sensi) è l’induzione al parto.
Mi si sono rotte le acque quattro ore dopo essermi fatta massaggiare la panciona piena di smagliature.
Dopo il bagnetto del “Piccolo Rospetto” (sempre rigorosamente in acqua tiepida e senza sapone perché il mio bimbo di quattro mesi non lavora né nei campi né in miniera) un bel massaggino con la nostra personale riserva di Olio di Iperico è sempre stato ampiamente gradito.
L’Olio di Iperico è facilmente reperibile in farmacie con vene naturalistiche e in erboristeria; molti dei produttori di olio di oliva biologico ne impiegano una parte per confezionare in casa il preparato.
Per i più volenterosi e per gli amanti delle passeggiate estive (periodo in cui è comprovata la maggiore concentrazione dei principi attivi) lascio due “ricettine”.

Ricettario

Olio di Iperico
Fiori freschi d’Iperico 30 g
Olio di Oliva 100 ml
Far macerare per sei settimane in flaconi ben chiusi, a temperatura ambiente, quindi esporre al sole.
Il preparato assume colore rosso rubino.
Filtrare e conservare in flaconi di vetro scuro.

Oleolito protettivo
Iperico sommità fiorite 10 g
Mandorle dolci Olio 200 ml
Far macerare in un flacone di vetro a chiusura ermetica le sommità fiorite di Iperico in metà della dose di Olio.
Esporre il vaso al sole per due settimane, filtrare spremendo a fondo i fiori e aggiungere il restante Olio, mescolare bene il tutto e porre in bottiglia di vetro scuro.



Fonte:
“Fitopediatria. Manuale pratico per medici e farmacisti”
di Enrica Campanini


Pubblicato da mammasuperabile




Altre informazioni sulle proprietà dell'iperico ai link qui sotto:

http://www.erboristeriadulcamara.com/iperico.htm

http://www.anagen.net/ip.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Hypericum_perforatum

http://www.erboristeriaedaltro.com/BORRI%20IPERICO.html

http://www.altrasalute.it/aromaterapia_000049.html

http://www.saperesalute.it/medicina-naturale/piante-officinali/iperico



postato da: amicidigreta alle ore 13:52 | Link | commenti
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martedì, 06 settembre 2011
Animali da compagnia: un cagnolino?? Un gattino? NO... UNA GALLINA ! (lanciata una nuova linea di pannolini per polli)


http://blog.libero.it/05011952/9214280.html

Animali da compagnia: un cagnolino?? Un gattino? NO... UNA GALLINA !
Post n°1221 pubblicato il 01 Settembre 2010 da ferrarioretta

Tag: curiosità, galline, intelligenza, notizie dal mondo, novità, pannolini





Per cominciare in bellezza,una notizia..che si commenta da sola, testimoniando....fin dove può arrivare..la "fantasia"... degli uomini



ORA PANNOLINI ...PER POLLI







L’australiano Courier Mail dà notizia del lancio di una nuova linea di coloratissimi pannolini per polli. Il prodotto è per chi vorrebbe poter includere una gallina nelle attività della famiglia come animale di compagnia e non più come semplice fonte di cosce e uova. “I polli sono diventati incredibilmente interattivi con le persone”, ha detto Ingrid Dimock, l’imprenditrice responsabile dell’iniziativa, “Quando torni a casa ti corrono incontro”. L’azienda della Dimock commercializza inoltre guinzagli e pettorali per i volatili: “La gente ci diceva che voleva la possibilità di portare i polli al parco per fare una grattatina in terra mentre i figli giocano a pallone”.



*****

BUONGIORNOOO...MONDO
postato da: amicidigreta alle ore 13:43 | Link | commenti
categoria:consigli vari, storie varie, curiosità, consigli - gallina pannolino, consigli - pollo pannolino
venerdì, 02 settembre 2011
antinfiammatori naturali ai gatti?


antinfiammatori naturali ai gatti?



Leggi tutta la discussione a questo LINK:
http://www.micimiao.net/forum/archive/index.php/t-81992.html
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giovedì, 01 settembre 2011
Come evitare che il cane si spaventi per i rumori forti




http://www.petsblog.it/post/1883/come-evitare-che-il-cane-si-spaventi-per-i-rumori-forti
Come evitare che il cane si spaventi per i rumori forti
Pubblicato: mercoledì 22 settembre 2010 da Roberto Russo


Molti cani hanno reazioni di paura – a volte anche di terrore – dinanzi ai rumori forti, quali, ad esempio, quelli prodotti dai tuoni, dai fuochi d’artificio, dalle sirene, dai motori, dalle grida e via dicendo. Le reazioni possono andare da una immobilità del cane alla corsa per andarsi a nascondere da qualche parte, dal pianto ad un continuo uggiolio incontrollabile che risulta molto fastidioso soprattutto perché non sappiamo come comportarci e come tranquillizzare il nostro amico peloso.

Prima di adottare una qualsiasi misura atta a calmare Fido, dobbiamo fare due “cose”: la prima è rimanere calmi noi per non trasmettere nervosismo al cane; l’altra è cercare di osservare il più possibile il cagnolone per capire quali sono i rumori che lo spaventano e, per quanto possibile, anticiparli distraendo il cane con una leccornia, per esempio.

Una buona terapia di desensibilizzazione consiste nel registrare quei rumori che spaventano il cane e farglieli ascoltare partendo da un volume molto basso e poi aumentandolo mano a mano. Se all’aumentare del volume il cane rimane tranquillo, allora un premio ci sta tutto. Se invece Fido mostra segni di impazienza, paura o lamentazioni varie non dobbiamo dargli alcuna ricompensa, per non rafforzargli tale atteggiamento.

Tenete presente che tale terapia di desensibilizzazione potrà essere lunga e, a volte, anche difficile: ma vale la pena di attuarla perché l’obiettivo finale è il benessere del nostro amico peloso.

Via | i-perros
Foto | Flickr
postato da: amicidigreta alle ore 21:22 | Link | commenti
categoria:consigli vari, consigli - cane comportamento
giovedì, 01 settembre 2011
La boccia per i pesci rossi? Non va bene




http://www.petsblog.it/post/3443/la-boccia-per-i-pesci-rossi-non-va-bene
La boccia per i pesci rossi? Non va bene
Pubblicato: giovedì 23 giugno 2011 da luca






Ammetto la mia profonda ignoranza sul discorso “pesci rossi”. Pur avendone avuti diversi ho sempre ritenuto che la classica “boccia” di vetro fosse il miglior acquario che si potesse usare per farli vivere comodamente pur fuori dal loro habitat naturale (che, per inciso, non so quale sia). Forse perché abituato a vedere in tv i pesci nella palla di vetro, forse perché convinto da chissà quale legge della fisica, forse perché: “Se tutti hanno la boccia di vetro per i pesci vuol dire che è l’acquario giusto” fatto sta che i miei pesci, poverini loro, sono sempre vissuti lì.

Ora, ammetto con enorme ritardo, apprendo che la boccia di vetro è quanto di più deleterio possa esserci per un pesce rosso. Anzitutto la boccia di vetro è troppo piccola. Contiene troppa poca acqua e la sua conformazione obbliga il pesce a girare sempre in tondo causandogli deformazioni alla colonna vertebrale. La stretta imboccatura, poi, non permette una corretta ossigenazione dell’acqua (per questo il pesce boccheggia in superficie, non per chiamarvi!). Il cambio dell’acqua per la pulizia rischia di stressare il pesce sia per lo shock che per uno sbalzo termico.

Un piccolo consiglio: se volete bene al vostro pesce rosso fate qualcosa per lui. In commercio esistono acquari anche di piccole dimensioni, da circa 10 litri, dotati di pompa, filtro eccetera, a prezzi decisamente contenuti. Se volete divertirvi a costruirgli una “casetta” poi potete ornarla con le apposite sabbiette o alghe e con le numerose decorazioni presenti sul mercato. Ricordatevi che un pesce è comunque un vostro amico, poco importa se non scodinzola o non fa le fusa, non è un pet “soprammobile“.

Via|Eco di Bergamo
Foto|Flickr
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categoria:consigli vari, consigli x disabili, consigli - pesce info
giovedì, 01 settembre 2011
Le tartarughe acquatiche proliferano? Un piccolo consiglio




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Le tartarughe proliferano? Un piccolo consiglio
Pubblicato: martedì 07 giugno 2011 da luca




Abbiamo ricevuto da un nostro lettore, Tartaruganinja, una richiesta di aiuto per una questione un po’ anomala per le nostre pagine. Ecco che ve la sottoponiamo:


Stamattina ho ritirato i filtri dell’acquario per lavarli e ci ho trovato sotto almeno undici uova gentilmente offerte dalla mia coppietta di tartarugone (età stimata minimo attorno ai 20 anni). Stavolta sembrano essere state deposte in un luogo completamente al sicuro. Altre volte sono state sbranate all’istante ma erano al massimo due o tre. Ho bisogno di qualsiasi consiglio LE VOGLIO TUTTE!

Da quanto scritto suppongo che le tartarughe siano in un apposito “tartarugario” di dimensioni adeguate alla loro stazza e con un adeguato ricircolo dell’acqua. Il fatto che le tartarughe si moltiplichino in cattività denota il loro buono stato di salute e il fatto che il nostro amico le curi in maniera appropriata.

Quello che posso suggerire è di mettere una rete all’interno dell’acquario per fare una sorta di zona separata. La rete deve essere a maglie sufficientemente larghe da poter permettere un corretto ricircolo dell’acqua ma non così larghe da far entrare le tartarughe più grandi. Non metterle da parte perché il cambio di ambiente (clima, acqua, luce eccetera) può essere deleterio. Un piccolo trucchetto suggerito da un mio amico appassionato: dai da mangiare alle tartarugone dei gamberetti belli succosi: saranno più invogliate da quelli che dalle mini tartarughine. E voi avete qualche suggerimento?

Foto|Flickr
postato da: amicidigreta alle ore 14:12 | Link | commenti
categoria:consigli vari, consigli - tartaruga neonati

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