martedì 20 dicembre 2011

storie dis 16

martedì, 27 luglio 2010
il Forum dei coniglietti internauti
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La mia cricetina Achillina, quella zoppina...

13 Apr 2007
Gif 11     La mia cricetina Achillina, quella zoppina, aveva una pallina grande tra la sacca della guancia e il fianco. Mi sembrava, inoltre, contenesse dei grumi. Mi sono decisa a portarla da una vet che mi avevano detto brava...nonostante le mie tremende esperienze già avute.

Mi ha detto che era un ascesso. Ma non ha inciso. Mi ha detto di darle un antibiotico, dosi millimetriche. Ero suggestionabile fin da allora, ma ho COSTRETTO papà ogni giorno a farle la puntura (lei tra l'altro era il criceto meno buono in assoluto che ho avuto...). Non mi ricordo il nome dell'antibiotico.

Dopo una settimana la riporto. "continuare...prima o poi scoppierà da solo!!"

Continuare. Passa un'altra settimana e la pallina si apre. Ma non esce pus.

La porto dalla vet. Lei la guarda. "Sì...ehm...sssì...credo...non c'è più bisogno dell'antibiotico...è a posto."
"A posto? ma il gonfiore c'è ancora e non esce pus!"
"Sì...ecco...perchè...in questo caso è normale...l'ascesso..."
Passa uno che doveva essere uno studente. O un assistente. Un ragazzino. dice: "che è? un ascesso??? ma..."prende delle pinzette, ravana nell'apertura...e tira fuori semi. Un ascesso pieno di semi di girasole. Avevo undici anni e gli occhi fuori dalle orbite.
"La sacca dei semi???????"
"Sì, è una deformità della sacca dei semi. Essendo il criceto chiaramente deforme, non potevo immaginare che la sacca dei semi arrivasse fin lì e..."
"Le ho dato l'antibiotico per due settimane per curarle un'espansione non prevista della sacca dei semi???"
"L'animale è deforme. La sacca non dovrebbe arrivare fin lì."
"Arrivederci"

Non vide mai più me e il mio animale deforme, la cui ferita si rimarginò e visse per altri cinque anni col solo aiuto di madre natura. Dopo avere visto neve che moriva in mano a un veterinario per una dose di broncodilatatore che avrebbe ucciso un cavallo, dopo avere visto Criccy morire in mano a un veterinario per un farmaco sbagliato, dopo aver visto Spica morire in mano a un veterinario per qualcosa che tuttora non ho capito, e dopo avere avuto questa esperienza con achillina nessun vet vide mai più me e i miei animali, deformi o no. Mi dispiace soprattutto per Scar, perchè lui a cinque anni ha cominciato ad avere delle crisi...da cui si riprendeva. Non lo portavo dal vet, non volevo che morisse come gli altri...alla quinta crisi però non ha resistito.

Nessuno mi aveva detto che i vet specializzati in esotici esistevano, quelli che ho visto erano tutti esperti in tutto...

By Stefy
lunedì, 26 luglio 2010
http://amiciziespeciali.splinder.com/       -INDICE-
Amicizie Speciali (online) - Storie vere di animali disabili ma FELICI



Bianca, dagli occhi color del cielo...

di Renata


Nei giorni in cui sono nata io è nata anche Bianca.
Ricordo ancora oggi con vivida nitidezza i capelli candidissimi e gli occhi di un azzurro ancor più intenso di quelli di Paul Neumann del mio bisnonno materno, che è morto prima che compissi un anno di vita. E ricordo fin d’allora quella micina che aveva le stesse due caratteristiche che mi affascinavano: il pelo d’angora bianco scintillante e gli occhi blu.
Siamo cresciute insieme, ma non abbiamo mai interagito: Bianca se ne stava sola con la sua mamma Grisina, una micia dal pelo corto maculata con la schiena e pezzature varie grigie striate e petto e musino bianchi, che era il “terrore” del vicinato.
Sì, perché, chissà come mai, Grisina era capitata nel quartiere senza venire mai adottata da nessuno e per vivere doveva rovistare tra i rifiuti e cacciare gli uccellini, i topi e… le bistecche.
Mi raccontava mia nonna di quando una volta aveva sentito urlare e imprecare una delle nostre vicine. Affacciatasi alla finestra, mia nonna ha visto Grisina schizzare per il cortile con qualcosa in bocca. Era una bistecca! La micia era entrata di soppiatto in cucina dalla finestra a piano terra, si era piazzata sotto il lavandino ed aveva atteso pazientemente che la cuoca prendesse con le mani la bistecca adagiata sul tagliere sul ripiano del lavello e la facesse transitare sopra allo stretto spazio libero tra lavandino e stufa economica con annessa padella. E in quel preciso istante ZAC! veloce come un fulmine, Grisina è scattata e con un balzo si è appropriata della bistecca. E il tutto è stato così veloce che, mentre la cuoca si stava ancora grottescamente accingendo a distendere in padella un’invisibile fetta di carne, la bistecca stava già uscendo dalla finestra!
La fama della gatta faceva sì che tutti in quartiere la scacciassero e lei aveva quindi paura di tutti. Mia nonna invece le dava da mangiare, lasciandoglielo sul muretto divisorio tra il nostro ed altri cortili e ritirandosi poi perché Grisina e, in seguito, anche Bianca potessero sfamarsi.

Io le spiavo mangiare e cercavo di avvicinarmi ogni giorno di più per farmele amiche. Volevo giocare con Bianca che sentivo “piccola” come piccola ero io, ma la chiamavo e Bianca non rispondeva. Faceva finta di non sentire… E io ci rimanevo male. Così, quando i miei se ne sono accorti, mi hanno spiegato che Bianca non faceva finta: non ci sentiva davvero!
E’ un difetto ereditario, legato a certi geni recessivi che codificano anche per il colore bianco tinta unita del mantello e l’azzurro degli occhi. Proprio le due caratteristiche che mi affascinavano portavano con sé anche la sordità!

Così Bianca è cresciuta senza “accorgersi” di ciò che esisteva al di fuori del perimetro del quartiere, senza mai essere attirata dalla strada con tutti i suoi pericoli, sfamata in parte da mia nonna, in parte dal marito della cuoca derubata (di nascosto dalla moglie, ovviamente..!).
Quattordici anni più tardi la mia famiglia si è trasferita a vivere a casa della nonna e così ho avuto l’opportunità di stare con Grisina e Bianca sempre e non solo qualche ora a settimana: il mio desiderio di renderle “domestiche” poteva forse realizzarsi...
Dalla vecchia abitazione abbiamo portato con noi tre miciotti tra loro fratelli.
Silvestro aveva la vocazione del buon samaritano: il suo primo salvataggio, a un mese dall’arrivo, è stata Cenerella, una micina di circa un mese d’età, tutta grigia e colle zampe e la coda corte che la facevano assomigliare più ad una pantegana che a un gatto. Abbiamo saputo che avevano investito ed ucciso - pare appositamente - la sua mamma davanti a casa nostra qualche giorno prima. Silvestro l’aveva adottata: potevamo non adottarla noi? Da allora se c’era un gatto in difficoltà nel raggio di un chilometro, quel gatto finiva immancabilmente a casa nostra.
Lizzie, la sorella, non ha mai avuto figli propri ma aveva la vocazione della mamma: ogni piccolo abbandonato che seguendo i nostri gatti arrivava nel nostro cortile veniva da lei adottato con trasporto e dedizione.
E infine Minou, un fiero ed atletico maschio che aveva uno spiccato senso della giustizia ed un cuore d’oro. Era l’indiscusso capobranco e a lui sembrava si rivolgessero tutti per dirimere le questioni interne. La sua specialità era recuperare i nostri gatti dispersi e portarne a casa di nuovi in difficoltà.

A tutto questo bisogna aggiungere che i miei hanno conosciuto la fame del tempo di guerra e mio papà in particolare: ha vissuto due anni (1943-1945) di prigionia come Internato Militare, dapprima nel campo di concentramento per ufficiali di Wietzendorf e in seguito come lavoratore coatto ad Amburgo. “Non dire che hai “fame” - mi insegnava -, perchè tu non hai davvero “fame”, ma “appetito”: la fame, quella vera, non sai nemmeno cos’è...”
Perciò a casa nostra c’era sempre una ciotola di pappa per tutti!

E così in breve tempo si è formata un nutrita colonia felina nel nostro cortile, alimentata anche da tutti i gatti del vicinato che passavano la maggior parte della giornata da noi, in compagnia.
Gatti di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutti i caratteri. Gatti sani e altri con acciacchi vari come Bengalina che è arrivata da noi colla mascella fratturata e le è rimasto per sempre il faccino storto, Zoppetto che era già anziano e aveva problemi alla zampa posteriore sinistra e traeva un po’ di beneficio esponendo la parte per ore e ore al sole, Griso arrivato con una micosi che non ha mai contagiato nessuno ma che non siamo riusciti a debellare del tutto e quando si ripresentava il problema diventava insofferente ed aggressivo, Michelino trovato cucciolo colle costole rotte e che a distanza di anni ogni tanto si lamentava se lo prendevi in braccio male.
O come Sciabalina, letteralmente buttata giù da un’auto davanti alla porta di casa nostra in condizioni spaventose: una giovane adulta tanto magra da avere solo la pelle sopra le ossa, che si vedevano sporgere soprattutto a livello delle costole e della schiena, dove il bacino rientrava tanto da avere la larghezza stessa dello scheletro; e per di più zoppa alla zampa posteriore sinistra che era rigida e storta. La prima persona che ha aperto il portone e l’ha chiamata è stato mio padre e l’amore e la dedizione che questa gattina ha avuto nei suoi confronti per tutta la vita non ha eguali! Basti dire che non potevamo entrare nello studio di mio padre senza chiedergli il permesso: bastava dire “papà, posso entrare?” e lui, anche dal fondo del giardino, rispondeva “sì” e Sciabalina era la micia più affettuosa del mondo, ma se ti dimenticavi la frase di rito... era sicuro che ti saresti ritrovato una belva furibonda aggrappata unghie e denti ai tuoi polpacci!!!

Con tutta questa baraonda, Grisina e Bianca hanno cominciato a lasciarsi avvicinare. E un bel giorno Bianca ha addirittura accettato di prendere il cibo direttamente dalle mie mani! Ricordo ancora l’emozione di quel momento: Bianca che non aveva mai avuto motivo di fidarsi di nessuno ora si fidava di me! Che bello!!!
Certo qualche inconveniente c’era... Ogni tanto non distingueva bene la carne-pappa dalla carne-dito... Che morsicate! E il problema era che non sentendoci non mollava la presa nemmeno se mi mettevo ad urlare o protestare! Semplicemente si rendeva conto che era troppo “coriacea” la cosa che aveva tra le fauci e, con un certo disappunto, spalancava gli occhi prima socchiusi in un’espressione beata, e ti guardava fissa con fare interrogativo allentando la morsa...

Un giorno, per caso, mentre stavo gorgheggiando in giardino e stavo provando fino a che note acute era in grado di arrivare la mia voce da soprano ho notato che Bianca si è voltata nella mia direzione, accorgendosi della mia presenza. In effetti i cani sentono gli ultrasuoni: che Bianca riuscisse a percepire i miei strilli acutissimi? Ho riprovato e ne ho avuto conferma!Ero felicissima! Ora sapevo - per la “gioia” del mio vicinato - come richiamare Bianca!
E quando la chiamavo, Bianca arrivava subito!

Ma un giorno non è venuta. E anche uno dei nostri gatti, Tigre, che stava sempre con lei, non era tornato per cena...
Mia mamma aveva sentito un vicino di casa brontolare per la presenza di “quella vecchia gatta bianca” sul tetto appena rifatto del suo garage...
Per un anno non c’è stata traccia dei due gatti, poi è arrivato a casa Tigre e un paio di giorni dopo mia mamma ha visto Bianca nel giardinetto del palazzo di fronte a casa nostra. L’ha chiamata ma, non avendo la voce “ad ultrasuoni” come la mia, non è riuscita a farsi notare dalla micia sorda. Così ha mandato in missione il nostro Minoù e, non so se grazie al suo intervento, la mattina seguente Bianca era di nuovo con noi!

E’ rimasta in vita ancora un paio d’anni dopo quell’esperienza ed ha imparato in quel periodo ancora una cosa importante: sono riuscita a sfiorarla e, se agli inizi sembrava sorpresa e lievemente infastidita dal sentirsi toccare, dopo qualche mese ha imparato che le carezze potevano essere molto piacevoli e gratificanti! Ti si buttava addosso alla mano con tutto il suo peso, tanto che se l’avessi tolta sarebbe finita sicuramente a terra, e ti dava zuccate e morsicchiatine a non finire, faceva le fusa rumorosamente e sottolineava la goduria con miagolii rochi e stonati!
Un brutto giorno di giugno Bianca ci ha detto addio, questa volta per sempre. Era vecchia e lo si vedeva. Mangiava ma dimagriva lo stesso e gli ultimi giorni faceva anche fatica a mangiare. Ma come mi ha visto, mi si è avvicinata trascinandosi e mi ha dato una zuccata: il suo ultimo pensiero è stato per me e il suo ultimo desiderio è stata una carezza. Una carezza che per 25 anni non aveva mai conosciuto ma che negli ultimi mesi della sua vita l’aveva fatta sentire amata. Amata e finalmente pienamente felice!
FOTOGRAFIA 12.5 - bianca da Casa Greta.
(Bianca all'età di venticinque anni e mezzo)
Chissà perchè certi animali ti lasciano un ricordo forse più indelebile di altri. Mio papà un giorno, mentre si discorreva sui vari santi patroni, ci ha pensato un attimo e poi mi ha detto che se mai fosse diventato santo gli sarebbe piaciuto essere il “protettore dei cuccioli degli animali piccoli”. Il protettore dei più deboli tra i deboli, quindi. Forse è proprio questo il motivo: la loro debolezza, il loro handicap, che ti costringe a non dare per scontato nulla, nemmeno l’amore e la gratitudine che ricevi da loro, e ad aprire il tuo cuore accettandoli ed amandoli nel modo più giusto: per quello che, semplicemente, sono...
Parafrasando Orwell, “tutti gli animali sono speciali, ma alcuni animali sono più speciali di altri”... 

(Tratto parzialmente dal libro "Il Santo Protettore" di prossima pubblicazione)

link proposti dall'Autore
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venerdì, 23 luglio 2010
Gattopoli
http://www.gattopoli.it/lettere-a-gattopoli/la-mia-piccola-sgnuffy-e-le-adozioni-del-cuore.html



  
 

Cara Elena,
 
scrivo al vostro sito per raccontare la storia della piccola Sgnuffy, una tenera micina di 4 anni appena scomparsa.
 
Lo scorso autunno ero in cerca di una piccola compagna pelosa,sapevo poco di gatti, se non che mi piacciono neri e con il pelo lungo.
Un giorno, tramite conoscenti, venni a sapere che una coppia per motivi di lavoro non poteva più tenere la piccola Sgnuffy, o meglio, l'avrebbero anche tenuta ma sarebbero rincasati solo nei fine settimana.
 
Allora andai a prenderla, sapendo che la piccola era felv-fiv+. Dopo essermi documentato sulle patologie mi resi conto che comunque la piccola avrebbe avuto una vita relativamente sana, ma soprattutto che ne aveva diritto.
 
A quel tempo non sapevo nulla sulle adozioni del cuore, non sapevo si chiamassero così, non sapevo che tutti quei piccoli amici a quattro zampe stanno nelle gabbiette dei gattili, non sapevo che le persone si disfano dei gatti malati come fossero vuoti a perdere, non sapevo di tutti quei volontari che si affannano perche i piccoli  abbiano quotidianamente un pasto nella speranza di trovare una famiglia.
Quella piccola dolce amica pelosa è rimasta poco tempo con me, ma abbastanza da farmi capire quanto quella compagnia fosse importante, abbastanza da farmi piangere da giorni la sua mancanza, da farmi provare il senso di frustrazione ed impotenza nel non riuscire a farla stare meglio, nonostante le cure, le flebo, i farmaci.
 
Quando la veterinaria ha messo fine alle sue sofferenze io ero li, l'ho accarezzata mentre lentamente si addormentava, mentre quegli occhietti verdi si chiudevano e pareva che lei stesse capendo tutto. 
Nonostante mi scendano ancora le lacrime scrivendovi, sento il dovere, e lo sento con orgoglio, di voler consigliare a chiunque visiti il vostro sito, di fare una adozione del cuore, adesso so come si chiama, adesso so cosa vuol dire, adesso che lei non è più qua so il perchè di questo nome.
Non so se deciderai o meno di pubblicare la mia mail, spero comunque che tanti altri micini abbiano la fortuna di trovare una famiglia che li adotti.
Adesso cercherò sul vostro sito una nuova micina, alla quale dare e dalla quale ricevere tanto, perchè il volo sul ponte dell'arcobaleno della mia piccolina non sia stato vano.
 
Grazie ragazzi per quello che fate per i piccoli sfortunati.
 
Gianluigi



giovedì, 22 luglio 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/07/06/un-pulcino-di-airone-cammina-grazie-a-dei-calzini.html

22/07/2010

Un pulcino di airone cammina grazie a dei calzini

I calzini di sua maestà
 Un piccolo di Airone Coronato Africano è riuscito a camminare dopo aver indossato piccoli calzini verde smeraldo che gli raddrizzano le dita delle zampe.
Il pulcino è nato con una leggera malformazione, le dita di entrambe le zampe erano storte e gli impedivano di camminare.
airone_calzini1.jpg
I responsabili del Paradise Park in Hayle, in Cornovaglia, gli hanno fatto indossare dei calzini in modo da tenere le dita dritte e questa soluzione ha permezzo al pulcino di poter camminare correttamente.

Il direttore del Parco ha dichiarato: "I primi giorni gli abbiamo bendato le dita in modo che stessero dritte e questo ha fatto in modo che crescessero nel giusto modo.

 airone_calzini2.jpg
Poi abbiamo fatto realizzare dei calzini correttivi e contenitivi che gli abbiamo fatto indossare quando ha cominciato a muovere i primi passi".

Il pulcino, che è stato rifiutato dalla madre alla nascita, è nutrito artificialmente dallo staff del Parco che lo conduce anche a fare delle passeggiate sull'erba in modo da rafforzare le zampe.

airone_calzini3.jpg
 Una volta che sarà del tutto riabilitato, verrà messo insieme agli altri aironi. Nel frattempo si gode le coccole, le cure e la super alimentazione dello staff del Parco.
 Fonte: The Telegraph
mercoledì, 21 luglio 2010
Gattopoli
http://www.gattopoli.it/il-club-di-gattopoli/mino.html

Il Club di Gattopoli - Mino, gatto famoso
 
 
 
Mino ha 5 anni....ed è il gatto ufficiale di Vanna nel senso che lei ne ha tanti, come molte volontarie, nelle colonie che segue e che ama come fossero tutti suoi!

E' cieco in un occhietto e fa fatica a camminare con le zampine posteriori (per problema neurovegetativo dalla nascita). E' adorabile e, a quanto pare, nonostante l'occhietto, molto birichino....
Fra l'altro la sua storia verrà presto pubblicata su un libro che si chiama "Amicizie speciali nr.2" che racchiude le storie bellissime di animali con handicap più o meno gravi che però riescono a convivere benissimo con le loro famiglie.
Sarà presto un..gatto famoso!

Vanna
martedì, 20 luglio 2010
LA … STELLANOVELA
PROSEGUE LA CRONACHINA
DELLA VITA CON STELLA ‘CADENTE’
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Da quando ho deciso di tenere Stella con me,
tutti gli aspetti della mia vita hanno cominciato a illuminarsi...
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LISA è arrivata il 21 gennaio 2010
è una bretonina come Stella e come Stella è … una stellina cadente
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STELLA NOVELA 2010


15 luglio 2010

… cu cu!
Mamma mia, persino per me i mesi volano via come uccellini nel bosco – se li inseguissi, cosa che non faccio mai, mi limito a osservarli, considerandoli con filosofia!
Giusto un attimo fa era gennaio, le giornate erano corte grigie e fredde. Mi sono 'distratta' un attimo, ed è scoppiata l'estate! Luglio: giornate lunghissime, luminosissime e caldissime.
Spesso, con Giovanni, le trascorro al parco in città. Quest'anno, le nostre vacanze saranno molto 'casalinghe', ma c'è una novita... siamo in tre!!!

Non pensiate che i punti esclamativi corrispondano al mio carattere, molto riservato, li ho messi solo per una decorazione estetica: che gusto vero?
Nemmeno sono da riferirsi al mio entusiasmo, per lo meno iniziale, quando è capitato quel che sto per cominciare a raccontarvi.

Stella benedizione animali 16012010168(17 gennaio Stella alla festa di S.Antonio)
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Si vede che Sant'Antonio, quando mi vide seduta davanti all'altare in chiesa, deve aver equivocato sulle mie richieste, o forse le ha anticipate. Infatti, per farla breve, nemmeno un mese dopo, è arrivata a casa nostra una nuova cagnolina: Lisa.

LisaVip2 da amicidigreta.(Lisa)

Sempre i santi ci mettono lo zampino: Lisa è arrivata il 21 gennaio vicino alla festa di San Gaudenzio, il patrono della città di Novara, dove abitiamo Giovanni e io.
Lisa è una bretonina come me e come me è … una stellina cadente.

Giovanni l'aveva incontrata tempo prima e poi me l'aveva presentata in una cascina, un giorno di nebbia. Devo dire che allora non ci siamo annusate più di tanto... del resto, chi poteva immaginare???

LisaVip da amicidigreta.
(da sinistra: Stella Giovanni Lisa)

Lisa è arrivata una sera, accompagnata da due volontarie del canile dove era rimasta fino a quel momento, un posto curato da volontari della stessa associazione che tiene il rifugio dover ero stata io, solo che sono due 'sezioni' diverse.

Mi si è presentata davanti agli occhi quest'arruffina di pelo rosso, tutta agitata. Anche se Giovanni diceva che non sapeva ancora se tenerla definitivamente oppure no, io sapevo già come sarebbe andata a finire: non ero forse anche io uno 'stallo temporaneo'? E vivo qui da regina dal 2007...

Nei primi giorni girava in casa come chi non sa bene da che parte è girato o quale sarà la sua sorte. Mangiava tutto di corsa e poi... veniva a mangiare dalla mia ciotola! Dico! Io sono buona e cara e tanto paziente, ma una cosa così non mi era mai capitata! Meno male che Giovanni è riuscito a darci... tavoli separati!

Una piccola frana, che non sapeva giocare, andare a passeggio, scodinzolare, stare col guinzaglio.
Mi sono accorta che subito si è messa a guardarmi per studiare le buone maniere, ed è stata un'allieva molto in gamba, desiderosa di fare bene le cose.

Un bel giorno, che ti fa la Lisa? Io stavo riposando sulla mia branda, la piccola (davvero piccola, è la metà di me!) è salita, appoggiando il suo sedere al mio, piano. Stava seduta, io girata a destra, lei a sinistra. Chi mi tocca il sedere? Mi sono girata e l'ho vista, allora mi sono seduta anche io. L'ho guardata, mi ha guardato per un secondo; io mi sono osservata le zampe, stavo riflettendo. Tutto sommato poteva anche stare lì. Mi sono risdraiata: si è risdraiata anche lei. Io ho sospirato, ha sospirato anche lei. Abbiamo chiuso gli occhi tutte e due, per il nostro primo sonnellino insieme. Direi che è stato in quel momento che ha rotto il ghiaccio. Le cose non erano ancora tranquille, ma direi che quello è stato il primo passo... 

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 09022010339 da amicidigreta.

24022010400 da amicidigreta.

 


giovedì, 15 luglio 2010
http://amiciziespeciali.splinder.com/       -INDICE-
Amicizie Speciali (online) - Storie vere di animali disabili ma FELICI


Minù: la mia storia a lieto fine
di Carlotta Rossi


Minù, in arte Cippi, è una gattina bianca di 2 anni a cui manca la zampa anteriore dx praticamente da quando è nata.
Non so chi siano i genitori, so solo che è stata ritrovata all'età di due mesi in un paesino della provincia con una zampetta che presentava frattura esposta. Fortunatamente nella mia città c'è un gattile che accoglie gattini e gatti incidentati, ed è proprio lì che ci siamo incontrate. Io e la mia famiglia siamo volontari nella
struttura e tra una pulizia e l'altra siamo incappati in questa meraviglia!! (anche se a dire la verità, da cucciolina non era proprio una meraviglia:-) ma gli occhi di una mamma vedono solo il bello dei figli!!) 

-Minù!.
Era abbastanza spaventata, ma cercava l'affetto di tutti! Era sempre attaccata ad un giochino a forma di topolino bianco che le avevamo regalato, e quando miagolava
non si sentiva perché era senza voce!
Non potevamo resistere e, anche se avevamo già 3 gatti adulti in casa, l'abbiamo adottata. 

-Ngangolina
.
All'inizio era diffidente e un pò impaurita, ma poi è cambiata ed è sbocciata.(forse anche grazie a tutte le scatolette che ha fatto fuori, soffiandole da sotto il naso ai suoi 3 zii miciosi)
Adesso è una gattina adorabile, mi segue ovunque in casa e non ha nessun problema a correre e a saltare, ANZI è lei che vince tutti i combattimenti per aggiudicarsi le cucce migliori!!! Insomma è un diavoletto travestito da
angioletto!! 

-BotteCippiHutch
.
Noi ormai ci siamo dimenticati che le manca una zampina, tranne forse quando gratta inconsciamente la lettiera con la spalluccia dx.. Lì ci rendiamo conto che la Minù non è una gatta normale, E' UNA GATTA SPECIALE!!

Nelle foto la vedete nella gabbia al gattile, mentre  s'azzuffa con lo zio Hutch e adesso!

link proposti dall'Autore
 - www.oscardog.it     il sito degli animali disabili

venerdì, 09 luglio 2010

Una tartaruga può sopravvivere senza una zampa? Winky, 50 anni, Tartaruga con Rotella al posto della Zampa
http://www.pausaxn.it/2009/04/tartaruga-con-rotella-al-posto-della-zampa/
Delle volte un piccolo aiuto umano può rendere migliore la vita di un animale che ha qualche problema (anche se molto spesso è il contrario mi piace sperare nel meglio di tanto in tanto). In questo caso una tartaruga che ha perso una zampa è stata aiutata attraverso l’impianto, un po’ sperimentale ma sicuramente efficace, di una rotella che la aiuta a rimanere stabile e a camminare con meno fatica. Se ne vedono molti di cani ormai vecchi o con problemi che girano con il carrellino e le rotelle, ma una tartaruga… è la prima volta per me.


in natura:
http://www.herpetosavona.it/portal/cheloni/testuggine-palustre-europea.html
Testuggine Palustre Europea
Scritto da Fabio Rambaudi -Mercoledì 12 Novembre 2008 19:08
(Emys orbicularis - Linnaeus, 1758)

Emys orbicularis
Gli adulti non hanno pressoché nemici, grazie alla presenza di una robusta corazza ossea, alla loro capacità criptica ed alla rapidità di fuga in acqua; a tal proposito bisogna però segnalare il ritrovamento di un maschio adulto con una zampa amputata, probabilmente da un cinghiale.

giovedì, 08 luglio 2010

http://www.tartaportal.it/forums/9352-non-muove-le-zampe-posteriori.html
Teresa, tartaruga baby hermanni ex-paralizzata
                      18/06/2007

Non muove le zampe posteriori

Salve a tutti,
ho da due giorni una baby hermanni di 20 grammi che non muove le zampe posteriori e la codina. La tartina non si ritrae dentro al carapace neppure se stimolata, mangia e beve se le vengono messi cibo e acqua sotto il naso e non si muove. E' nata ad agosto 2006 e ha fatto regolarmente il letargo.
Non mi sembra nulla di buono, da l'idea di essere paralizzata.
Rieccomi a darvi notizie!
Ho trovato la Dr. ssa Torelli, cordialissima e molto preparata ( lei stessa alleva tarte ). Mi ha consigliato di intensificare i bagnetti e di farglieli con il Supradyn, perchè si tratta verosimilmente di un disturbo neurologico da carenza vitaminica. quindi 4 o 5 bagnetti al giorno, più Betotal da far assumere come possibile, eventualmente tramite il Sera raffy, se riesco, oppure, vista l'emergenza, con un pezzettino di pane. ha suggerito di darle anche la parte polposa della foglia dell'aloe, che ha una buona azione antinfiammatoria.Ho seguito le istruzioni e già dopo il primo bagnetto le gambe sono meno rigide e le muove impercettibilmente, fa qualche abbozzo di movimento verso il cibo ma si stanca molto facilmente.
Non mi ha dato certezze, ma mi ha consigliato tantissima pazienza e quella non manca.
Io non so se il peso sia troppo basso o no, è nata a fine agosto e fa parte di una nidiata di tartine decimate da un inverno troppo caldo.
Vi ringrazio davvero tutti, continuerò a darvi notizie.

Mi permetto solo di consigliarti di fare i bagnetti al caldo sotto la lampada, al chiuso senza correnti d'aria, e di tamponarla molto bene dopo, perchè se è debole ci sono forti rischi che si raffreddi.
Appena è asciutta, portala a prendere del sole vero, magari evita le ore più calde, e sorvegliatela, se lei ha difficoltà a camminare potrebbe restare troppo a lungo sotto il sole.
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20/06/2007
Teresa sta facendo dei piccoli progressi incoraggianti: continua a bere e ieri ha urinato. Inoltre ha mangiato un po' di indivia riccia tagliata a pezzettini, "condita" con qualche goccia di Betotal. Adesso i movimenti sono più decisi, anche se è ancora molto debole e non riesce a strappare la verdura. Non uso lampada perchè non ne ho nessuna esperienza e non voglio imparare a spese sue e penso che siano meglio dei bagni di sole vero. La teniamo in un piccolo terrario trasportabile, tenuto nella "lolla" della casa campidanese di mia madre, che ha dei finestroni perennemente aperti da cui entra il sole e delle zone in ombra ma con una temperatura abbastanza calda. Il terrario viene spostato ogni due ore circa dal sole all'ombra e come indicatore della gradevolezza della temperatura usiamo la sorellina di Teresa, che ha la stessa età, lo stesso peso, ottima vitalità e un appetito robustissimo. Il liquido del bagnetto viene riscaldato al sole e Teresa sta al sole durante i 10 minuti di bagnetto e nella mezz'ora successiva. Fa comunque i bagni nelle ore più calde della giornata ed il primo bagno della giornata, quello in cui beve di più, è arricchito con il Betotal, mentre gli altri li fa nel Supradyn, come mi ha suggerito la tartavet.
.
25/06/07
Un piccolo aggiornamento su Teresa, sperando che possa essere utile a chi ha problemi simili e per ringraziarvi dei vostri incoraggiamenti e consigli.
Oggi ha mangiato metà foglia di indivia, due centimetri quadri di radicchio e qualche boccone di fico molto maturo .
Ha gli occhietti molto più vispi, gira la testina intorno e sembra interessarsi a quello che succede: è bellissimo vederla "puntare" il cibo e stiracchiarsi per raggiungerlo, anche se ancora non cammina bene e quindi la aiutiamo mettendoglielo sotto il naso. Ora riesce a tenere fermo il cibo per strappare i bocconi ma glielo spezzettiamo comunque per non affaticarla, anche se i movimenti sono molto più decisi.
Non vorrei peccare di ottimismo ma mi sa che Teresona ha svoltato
, devo ringraziare molto anche mia madre che la cura mentre io sono a lavoro. Domani sentirò la vet per chiederle lumi ulteriori per la continuazione/sospensione delle vitamine ( nonchè per vedere il suo strepitoso allevamento come mi ha gentilmente promesso )
Vi ringrazio tutti e auguro di cuore a chi ha tarte malate di vederle riprendersi al più presto.
dai un'occhiata anche qui:
http://www.tartarughe.org/testo/malattie_d.htm
mercoledì, 07 luglio 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/06/29/a-un-gatto-sono-state-impiantate-due-zampe-meccaniche.html

06/07/2010

A un gatto sono state impiantate due zampe meccaniche

Il gatto bionico
Un gatto ha ricevuto due arti biomeccanici che potrebbero trasformare radicalmente i trattamenti medici per le persone che hanno subito un'amputazione.
gatto_arti-bionici1.jpg
 Oscar era privo delle zampe posteriori in conseguenza di un incidente con una mietitrice, ma adesso può correre e saltare di nuovo, grazie a due impianti meccanici.

Le protesi sono state attaccate alle caviglie del gatto e poi trattate con una sostanza che permette alle ossa e alla pelle di ricostituirsi attorno al metallo.

 gatto_arti-bionici2.jpg
Il giorno dopo l'operazione, eseguita dal pionieristico veterinario inglese Noel Fitzpatrick, Oscar ha tentato di alzarsi e una settimana dopo camminava. Adesso riesce perfino a correre.

Questo tipo di protesi innovative, sviluppato da un team dell'University College London guidato dal by Professor Gordon Blunn, è stato usato per la prima volta, e con risultati sorprendenti, su una donna che aveva perso una gamba nel 2005.

 Fonte: BBC

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