martedì 20 dicembre 2011

storie dis 18

venerdì, 11 giugno 2010

http://www.equiweb.it/forum/puledro-cieco-t3675-15.html
Consigli per un puledro nato cieco
26 maggio 2006.
mi è nato un puledro 6 giorni fa, ma purtroppo è cieco da entrambi gli okki :-(
il veterinario ci consiglia di abbatterlo x la vita difficile ke lo potrebbe aspettare, ma siamo molto in dubbio e cerco qlk1 ke possa darmi consigli o raccontarmi le proprie esperienze...

***   Irene scrive
non è che la vista sia così importante per un cavallo... non mette a fuoco (se non per una percentuale bassissima del suo campo visivo) già di suo, non distingue bene i colori, se tutto il resto è a posto e lo tiene al prato secondo me ha tutte le possibilità di vivere: esiste l'olfatto, il tatto, l'udito...

***   Rhox scrive
conoscevo una cavalla cieca completamente che lavorava benissimo col cavaliere perchè si faceva guidare.. però aveva problemi dopo in quanto stava a paddock in cui la recinzione era fatta completamente in legno ben piallato e la capannina era sospesa perchè la cavalla rischiava di sbatterci contro quando si spostava e aveva una compagna che se ne occupava..
ma era divenuta cieca man mano..
non saprei come potrebbe comportarsi un puledro

***   MarettaD scrive
Una volta mi é stata raccontata la storia di un cavallo completamente cieco (nn so se dalla nascita o a causa di un incidente), il quale viveva con un altro cavallo che gli faceva da guida, un po' come il cane con gli umani ciechi. Non so dirti di più, non ricordo la storia esatta.

***   Andrea scrive
In allevamento a pavia, hanno una cavalla cieca.. sta al paddok come le altre e vive bene e serena.
E' un'ottima mamma, si fida dell'uomo, col tempo ha preso i suoi riferimenti (ovvio a furia di testate poveretta..pero' ci è riuscita)non abbatterlo, dalla foto è bellissimo.. vedrai, si abituera'..gli animali hanno 1000 risorse!!

***   Fantasyname scrive
ti dirò, fosse cieco da un occhio solo la cosa sarebbe alquanto differente (un mio amico aveva un cavallo cieco da un occhio e saltava in C3), ma in queste condizioni, proprio non so che dirti se non riporre la tua fiducia in un buon veterinario. Qualsiasi sarà la tua decisione, ricordati che non sarà un cavallo come altri


***   RachiEZLN scrive
Ragazzi, leggete il libro di Giorgio Martinelli "Lo Stallone Cieco". Sono 25 storie vere di cavalli. Una di queste appunto parla dello stallone cieco...


***   Danielix scrive
vagando in rete ho trovato la storia di Valiant.. (vedi foto a lato) cavallo cieco e dressagista che merita una lettura !
ecco il link :
http://www.valianttrust.org
(con foto e video delle gare)
martedì, 08 giugno 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/05/25/una-piccola-king-charles-non-vedente-ha-il-suo-cane-guida.html

27/05/2010

Una piccola King Charles non vedente ha il suo cane guida

Luce dei miei occhi
 Ellie è una deliziosa cucciola cieca che nella sfortuna è molto fortunata perché ha un cane guida: Leo, un pastore tedesco che è anche il suo migliore amico.
cane-cieco_cane-guida2.jpg
Elli, una King Charles Spaniel, ha quattro mesi e a causa delle cataratte a entrambi gli occhi vede soltanto ombre.

Ma la presenza di Leo le consente di avere una vita quasi normale: il cane l'aiuta a camminare e le fa da guardia del corpo.

La padrona dei due
cani, Julie Lander, ha dichiarato: "Li porto a passeggiare nel parco, Leo guida Ellie e tiene i cani più vivaci lontani da lei".
cane-cieco_cane-guida1.jpg
 Julie, che abita a Royton in Inghilterra, sta cercando di racimolare i 3000 euro necessari per restituire la vista a Ellie.

"Nell'attesa, i suoi occhi sono quelli di Leo. Vederli insieme è meraviglioso, lei lo segue dappertutto e gli si accoccola accanto e lui la lecca e la protegge".

 Fonte: Manchester Evening News
venerdì, 07 maggio 2010

Home Page Portale

Il Portale Italiano dell'Ornitofilia V&A
Il forum amico degli uccelli

Ornitofilia - Ornitologia - Ornitocoltura - Avicoltura - Conservazione

Canarino con una zampa sola? con qualche accorgimento può condurre una vita normale!
http://lnx.verdiardesia.com/phpBB2/viewtopic.php?f=6&t=12846

Francesco ci spiega...
Avatar utente
(Se accade che si fratturi una zampa) l'uccellino va sistemato in una Cinciarella, con acqua e alimenti a portata di becco. Se l'irrorazione vascolare dell'arto spezzato non è stata compromessa, va a posto da sè in una ventina di giorni, altrimenti l'arto si secca e cade. Se volessi risolvere il risolvibile a regola d'arte, dovresti portare l'uccellino da un vet per una steccatura dell'arto leso.
Anche un canarino ad una zampa sola è in grado di riprodursi tranquillamente. Avevo una femmina priva di un arto che mi ha riprodotto per tanti anni, ovviamente aveva patito un trauma e non era certo nata così.



http://lnx.verdiardesia.com/phpBB2/viewtopic.php?f=6&t=13016
canarino senza zampa
Domanda - voi dite che si accoppi un canarino senza zampa? l'ha persa da un po' a causa dell'anello che portava. E' un bel maschio, l'anno scorso ha fatto dei belli esemplari e lo vorrei riutilizzare...
.
Risposta di FrancescoAvatar utenteCertamente, vai tranquillo. Io ho avuto una femmina senza una zampa che ha riprodotto per anni alla grande. Anche i maschi però sono in grado di farlo, perchè durante l'accoppiamento si alzano con le ali e le zampe fanno nulla.
.
Risposta di GAornitologico
Avatar utente
vai tranquillo io ne avevo 2 si accoppiavano con tranquillità... :)
 
L'esperienza di Dario L'avatar di Dario78Ho avuto tanti uccelli senza una zampa, non perchè le rompessero qui ma perchè io sono uno si quelli che dai negozi si porta a casa i "casi umani". E tutti questi hanno sempre vissuto bene..se almeno un pezzetto di coscia rimane riescono anche a stare bene in equilibrio (dopo un pò di abitudine). Questo era uno di quelli:

Come vedi era gravemente menomato, però non ha mai avuto per questo grossi problemi.

Gli uccelli nelle zampe per fortuna hanno molte meno connessioni nervose. Ne ho visti tanti con gravi ferite da quelle parti..e francamente si comportavano (nei limiti) come uccelli sani.
giovedì, 06 maggio 2010
il nuovo sito di Faith, splendida cagnolina nata con DUE zampe
Faith the Dog's Official Web Site
postato da: amicidigreta alle ore 14:55 | Link | commenti
categoria:animali disabili, storie di animali speciali, siti-blog animali disabili
mercoledì, 05 maggio 2010
http://amiciziespeciali.splinder.com/

Amicizie Speciali (online) - Storie vere di animali disabili ma FELICI

Dopo le due antologie Amicizie Speciali 1 e 2 abbiamo pensato di dar vita a un'antologia online multimediale per far sapere a tutti che gli animali disabili possono - molto spesso lo sono - essere FELICI e possono esserlo anche i loro conviventi umani. Basta qualche piccola accortezza. E basta soprattutto capire che un animale disabile non sarà mai oppresso dal probelma che prima riusciva a fare certe cose e ora non ci riesce più: cercherà semplicemente un altro modo per raggiungere il suo scopo. Chi vive con animali disabili sa benissimo come siano DIverSamente ABILI e spesso molto, molto abili...
 
 --- vuoi raccontarci la tua storia? ---
Hai un animale DISABILE e vorresti condividere la tua storia A LIETO FINE? se ti piacerebbe vederla pubblicata sul blog http://amiciziespeciali.splinder.com puoi inviarla all'e-mail amiciziespeciali@gmail.com
ATTENZIONE PERO'... deve essere una storia VERA e  TUA e non copiata da internet o scritta da qualche tuo amico o parente. Inviando l'e-mail ti assume la RESPONSABILITA'  anche ai fini legali che la storia è INEDITA o che IL COPYRIGHT E' TUO
Tieni conto che essendo un blog pubblico visibile a chiunque è possibile che la tua storia venga copiata a tua e nostra insaputa. Questo blog non fornisce garanzia che ciò non accada.
E' necessario che tu ci fornisca:
  • titolo
  • il nome che vuoi appaia come autore
  • il testo
  • eventuali fotografie (o link dove recuperarle) ed eventuali LINK da inserire per il video (non mandare video tramite e-mail perchè non ho modo di leggerli e pubblicarli)
  • eventuali link a siti di associazoni che hanno attinenza con la storia e che vuoi far conoscere a chi leggerà la tua storia

     --- NB ---  devono essere Amicizie Speciali, storie VERE di animali DISABILI ma FELICI, come recita il titolo di questo blog
    Se i requisiti di cui sopra non saranno rispettati i racconti NON verranno pubblicati
martedì, 04 maggio 2010
http://larcobalenodipatty.splinder.com/

Fonte: http://www.ilsussidiario.net/News/Curiosita/2010/4/27/YOUTUBE-RECORD-Video-Einstein-il-cavallo-piu-piccolo-del-mondo/82379/



YOUTUBE RECORD/ Video
 Einstein: il cavallo più piccolo del mondo


IL CAVALLO PIU’ PICCOLO DEL MONDO - Stentiamo a pensare che possa avere un futuro come stallone. Non ce lo vediamo neanche come cavallo da soma. Né da corsa, da competizione, o per le forze armate. Niente. Le sue microscopiche fattezze lo pongono in un’altra galassia rispetto ai suoi simili. Poverino. Prevediamo per lui una vita fatta di amarezze ed emarginazione, snobbato dai suoi analoghi più massicci perché considerato diverso. E’ diverso rispetti agli altri cavalli, Einstein, in effetti, lo è. Stiamo parlando del cavallo più piccolo del mondo. Così è stato battezzato dei suoi allevatori. Che, ne siamo certi, già si sono affezionati tantissimo a lui. Come può, infatti, una bestia del genere non ispirare tenerezza a chiunque lo veda? Ecco. Einstein, il cavallo più piccolo del mondo, ha un futuro come animale domestico. Del resto, le dimensioni sono quelle. Difficile pensare che il futuro gli regalerà molti centimetri in più. Il cavallo più piccolo del mondo, al momento, ha le dimensioni di un gatto. Col trascorrere degli anni potrà acquisire, al massimo, le dimensioni di un cane. Sempre di animale domestico trattasi.

LE MISURE DI EINSTEIN, IL CAVALLO PIU’ PICCOLO DEL MONDO - Einstein, il puledro più piccolo del mondo, pesa circa tre chilogrammi. E in altezza misura solamente 35 centimetri. Il cavallo più piccolo del mondo è nato il 22 aprile in Barnstead, nel New Hampshire, al Tiz Miniature Horse Farm. Pare che potrebbe entrare nel Guinnes come il cavallo più piccolo mai nato nella storia. Le sue dimensioni sono nettamente inferiori a quelle di un pony

EINSTEIN NON MOSTA SEGNI DI DARWINISMO - In ogni caso, non c’ è nulla da preoccuparsi. Einstein, il cavallo più piccolo del mondo, infatti, nonostante le minuscole dimensioni sta benissimo. Stando a quanto riportato dal Daily Mail, l'allevatore della fattoriadove è nato Einstein, ha detto che «a differenza di Thumbelina, un altro piccolo puledro, non mostra segni di darwinismo».







giovedì, 22 aprile 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/04/19/cucciolo-di-orso-indossa-il-pannolino.html

22/04/2010

Cucciolo di orso indossa il pannolino

Pappa, nanna e pipì!

Huang Lijie, una signora cinese che vive a Dandong, nella provincia di Liaoning, ha adottato un orsetto abbandonato che nutre con il biberon e a cui ha messo il pannolino.
orsetto_pannolino1.JPG
Hu Niu, il piccolo, mangia latte e crema di riso quattro volte al giorno, gioca con il cagnolino di casa e si addormenta cullato, al suono della ninna nanna.

"Gli ho costruito un recinto di legno, in cui ho messo dei
cuscini, e Hu Niu dorme lì. Ma durante la notte si bagna sempre, allora gli ho messo il pannolino, così non si raffredda", ha dichiarato la donna.

Il piccolo è stato trovato da Yang Huichen, un'amica di Huang Lijie, che abita in un villaggio vicino a Dandong.

"I cuccioli erano due", ha detto Huichen, "uno purtroppo era morto e l'altro gridava a perdifiato.

Ho capito subito che erano stati abbandonati dalla mamma e ho deciso di salvare il sopravvissuto".

 orsetto_pannolino2.jpg
La donna ha portato l'orsetto All'Ente Protezione Animali della città più vicina ma lo staff del centro era molto pessimista sul futuro del cucciolo.

Il direttore dell'Ente ha comunque deciso di affidare il piccolo alla signora Huang che gestisce un piccolo ambulatorio per animali a casa sua.

E piano piano, con grande sorpresa di tutti, Hu Niu ha recuperato forza ed energia e adesso sta benissimo.

Il piccolo, che da quando sta con Lijie ha triplicato le sue dimensioni e pesa sette chili, verrà restituito alla natura tra qualche mese, quando raggiungerà i venti chili e sarà in grado di nutrirsi da solo.

 Fonte: Huashong Morning Post
giovedì, 15 aprile 2010

Amicizie Speciali (online) - Storie vere di animali disabili ma FELICI http://amiciziespeciali.splinder.com/

Bianca, dagli occhi color del cielo...

di Renata


Nei giorni in cui sono nata io è nata anche Bianca.
Ricordo ancora oggi con vivida nitidezza i capelli candidissimi e gli occhi di un azzurro ancor più intenso di quelli di Paul Neumann del mio bisnonno materno, che è morto prima che compissi un anno di vita. E ricordo fin d’allora quella micina che aveva le stesse due caratteristiche che mi affascinavano: il pelo d’angora bianco scintillante e gli occhi blu.
Siamo cresciute insieme, ma non abbiamo mai interagito: Bianca se ne stava sola con la sua mamma Grisina, una micia dal pelo corto maculata con la schiena e pezzature varie grigie striate e petto e musino bianchi, che era il “terrore” del vicinato.
Sì, perché, chissà come mai, Grisina era capitata nel quartiere senza venire mai adottata da nessuno e per vivere doveva rovistare tra i rifiuti e cacciare gli uccellini, i topi e… le bistecche.
Mi raccontava mia nonna di quando una volta aveva sentito urlare e imprecare una delle nostre vicine. Affacciatasi alla finestra, mia nonna ha visto Grisina schizzare per il cortile con qualcosa in bocca. Era una bistecca! La micia era entrata di soppiatto in cucina dalla finestra a piano terra, si era piazzata sotto il lavandino ed aveva atteso pazientemente che la cuoca prendesse con le mani la bistecca adagiata sul tagliere sul ripiano del lavello e la facesse transitare sopra allo stretto spazio libero tra lavandino e stufa economica con annessa padella. E in quel preciso istante ZAC! veloce come un fulmine, Grisina è scattata e con un balzo si è appropriata della bistecca. E il tutto è stato così veloce che, mentre la cuoca si stava ancora grottescamente accingendo a distendere in padella un’invisibile fetta di carne, la bistecca stava già uscendo dalla finestra!
La fama della gatta faceva sì che tutti in quartiere la scacciassero e lei aveva quindi paura di tutti. Mia nonna invece le dava da mangiare, lasciandoglielo sul muretto divisorio tra il nostro ed altri cortili e ritirandosi poi perché Grisina e, in seguito, anche Bianca potessero sfamarsi.

Io le spiavo mangiare e cercavo di avvicinarmi ogni giorno di più per farmele amiche. Volevo giocare con Bianca che sentivo “piccola” come piccola ero io, ma la chiamavo e Bianca non rispondeva. Faceva finta di non sentire… E io ci rimanevo male. Così, quando i miei se ne sono accorti, mi hanno spiegato che Bianca non faceva finta: non ci sentiva davvero!
E’ un difetto ereditario, legato a certi geni recessivi che codificano anche per il colore bianco tinta unita del mantello e l’azzurro degli occhi. Proprio le due caratteristiche che mi affascinavano portavano con sé anche la sordità!

Così Bianca è cresciuta senza “accorgersi” di ciò che esisteva al di fuori del perimetro del quartiere, senza mai essere attirata dalla strada con tutti i suoi pericoli, sfamata in parte da mia nonna, in parte dal marito della cuoca derubata (di nascosto dalla moglie, ovviamente..!).
Quattordici anni più tardi la mia famiglia si è trasferita a vivere a casa della nonna e così ho avuto l’opportunità di stare con Grisina e Bianca sempre e non solo qualche ora a settimana: il mio desiderio di renderle “domestiche” poteva forse realizzarsi...
Dalla vecchia abitazione abbiamo portato con noi tre miciotti tra loro fratelli.
Silvestro aveva la vocazione del buon samaritano: il suo primo salvataggio, a un mese dall’arrivo, è stata Cenerella, una micina di circa un mese d’età, tutta grigia e colle zampe e la coda corte che la facevano assomigliare più ad una pantegana che a un gatto. Abbiamo saputo che avevano investito ed ucciso - pare appositamente - la sua mamma davanti a casa nostra qualche giorno prima. Silvestro l’aveva adottata: potevamo non adottarla noi? Da allora se c’era un gatto in difficoltà nel raggio di un chilometro, quel gatto finiva immancabilmente a casa nostra.
Lizzie, la sorella, non ha mai avuto figli propri ma aveva la vocazione della mamma: ogni piccolo abbandonato che seguendo i nostri gatti arrivava nel nostro cortile veniva da lei adottato con trasporto e dedizione.
E infine Minou, un fiero ed atletico maschio che aveva uno spiccato senso della giustizia ed un cuore d’oro. Era l’indiscusso capobranco e a lui sembrava si rivolgessero tutti per dirimere le questioni interne. La sua specialità era recuperare i nostri gatti dispersi e portarne a casa di nuovi in difficoltà.

A tutto questo bisogna aggiungere che i miei hanno conosciuto la fame del tempo di guerra e mio papà in particolare: ha vissuto due anni (1943-1945) di prigionia come Internato Militare, dapprima nel campo di concentramento per ufficiali di Wietzendorf e in seguito come lavoratore coatto ad Amburgo. “Non dire che hai “fame” - mi insegnava -, perchè tu non hai davvero “fame”, ma “appetito”: la fame, quella vera, non sai nemmeno cos’è...”
Perciò a casa nostra c’era sempre una ciotola di pappa per tutti!

E così in breve tempo si è formata un nutrita colonia felina nel nostro cortile, alimentata anche da tutti i gatti del vicinato che passavano la maggior parte della giornata da noi, in compagnia.
Gatti di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutti i caratteri. Gatti sani e altri con acciacchi vari come Bengalina che è arrivata da noi colla mascella fratturata e le è rimasto per sempre il faccino storto, Zoppetto che era già anziano e aveva problemi alla zampa posteriore sinistra e traeva un po’ di beneficio esponendo la parte per ore e ore al sole, Griso arrivato con una micosi che non ha mai contagiato nessuno ma che non siamo riusciti a debellare del tutto e quando si ripresentava il problema diventava insofferente ed aggressivo, Michelino trovato cucciolo colle costole rotte e che a distanza di anni ogni tanto si lamentava se lo prendevi in braccio male.
O come Sciabalina, letteralmente buttata giù da un’auto davanti alla porta di casa nostra in condizioni spaventose: una giovane adulta tanto magra da avere solo la pelle sopra le ossa, che si vedevano sporgere soprattutto a livello delle costole e della schiena, dove il bacino rientrava tanto da avere la larghezza stessa dello scheletro; e per di più zoppa alla zampa posteriore sinistra che era rigida e storta. La prima persona che ha aperto il portone e l’ha chiamata è stato mio padre e l’amore e la dedizione che questa gattina ha avuto nei suoi confronti per tutta la vita non ha eguali! Basti dire che non potevamo entrare nello studio di mio padre senza chiedergli il permesso: bastava dire “papà, posso entrare?” e lui, anche dal fondo del giardino, rispondeva “sì” e Sciabalina era la micia più affettuosa del mondo, ma se ti dimenticavi la frase di rito... era sicuro che ti saresti ritrovato una belva furibonda aggrappata unghie e denti ai tuoi polpacci!!!

Con tutta questa baraonda, Grisina e Bianca hanno cominciato a lasciarsi avvicinare. E un bel giorno Bianca ha addirittura accettato di prendere il cibo direttamente dalle mie mani! Ricordo ancora l’emozione di quel momento: Bianca che non aveva mai avuto motivo di fidarsi di nessuno ora si fidava di me! Che bello!!!
Certo qualche inconveniente c’era... Ogni tanto non distingueva bene la carne-pappa dalla carne-dito... Che morsicate! E il problema era che non sentendoci non mollava la presa nemmeno se mi mettevo ad urlare o protestare! Semplicemente si rendeva conto che era troppo “coriacea” la cosa che aveva tra le fauci e, con un certo disappunto, spalancava gli occhi prima socchiusi in un’espressione beata, e ti guardava fissa con fare interrogativo allentando la morsa...

Un giorno, per caso, mentre stavo gorgheggiando in giardino e stavo provando fino a che note acute era in grado di arrivare la mia voce da soprano ho notato che Bianca si è voltata nella mia direzione, accorgendosi della mia presenza. In effetti i cani sentono gli ultrasuoni: che Bianca riuscisse a percepire i miei strilli acutissimi? Ho riprovato e ne ho avuto conferma!Ero felicissima! Ora sapevo - per la “gioia” del mio vicinato - come richiamare Bianca!
E quando la chiamavo, Bianca arrivava subito!

Ma un giorno non è venuta. E anche uno dei nostri gatti, Tigre, che stava sempre con lei, non era tornato per cena...
Mia mamma aveva sentito un vicino di casa brontolare per la presenza di “quella vecchia gatta bianca” sul tetto appena rifatto del suo garage...
Per un anno non c’è stata traccia dei due gatti, poi è arrivato a casa Tigre e un paio di giorni dopo mia mamma ha visto Bianca nel giardinetto del palazzo di fronte a casa nostra. L’ha chiamata ma, non avendo la voce “ad ultrasuoni” come la mia, non è riuscita a farsi notare dalla micia sorda. Così ha mandato in missione il nostro Minoù e, non so se grazie al suo intervento, la mattina seguente Bianca era di nuovo con noi!

E’ rimasta in vita ancora un paio d’anni dopo quell’esperienza ed ha imparato in quel periodo ancora una cosa importante: sono riuscita a sfiorarla e, se agli inizi sembrava sorpresa e lievemente infastidita dal sentirsi toccare, dopo qualche mese ha imparato che le carezze potevano essere molto piacevoli e gratificanti! Ti si buttava addosso alla mano con tutto il suo peso, tanto che se l’avessi tolta sarebbe finita sicuramente a terra, e ti dava zuccate e morsicchiatine a non finire, faceva le fusa rumorosamente e sottolineava la goduria con miagolii rochi e stonati!
Un brutto giorno di giugno Bianca ci ha detto addio, questa volta per sempre. Era vecchia e lo si vedeva. Mangiava ma dimagriva lo stesso e gli ultimi giorni faceva anche fatica a mangiare. Ma come mi ha visto, mi si è avvicinata trascinandosi e mi ha dato una zuccata: il suo ultimo pensiero è stato per me e il suo ultimo desiderio è stata una carezza. Una carezza che per 25 anni non aveva mai conosciuto ma che negli ultimi mesi della sua vita l’aveva fatta sentire amata. Amata e finalmente pienamente felice!
FOTOGRAFIA 12.5 - bianca da Casa Greta.
(Bianca all'età di venticinque anni e mezzo)
Chissà perchè certi animali ti lasciano un ricordo forse più indelebile di altri. Mio papà un giorno, mentre si discorreva sui vari santi patroni, ci ha pensato un attimo e poi mi ha detto che se mai fosse diventato santo gli sarebbe piaciuto essere il “protettore dei cuccioli degli animali piccoli”. Il protettore dei più deboli tra i deboli, quindi. Forse è proprio questo il motivo: la loro debolezza, il loro handicap, che ti costringe a non dare per scontato nulla, nemmeno l’amore e la gratitudine che ricevi da loro, e ad aprire il tuo cuore accettandoli ed amandoli nel modo più giusto: per quello che, semplicemente, sono...
Parafrasando Orwell, “tutti gli animali sono speciali, ma alcuni animali sono più speciali di altri”... 

(Tratto parzialmente dal libro "Il Santo Protettore" di prossima pubblicazione)
postato da: amicidigreta alle ore 14:39 | Link | commenti
categoria:animali disabili, storie di animali speciali, storie - gatti sordi
martedì, 13 aprile 2010
Il sito dei ricci



Tratto da http://hedgehogs.altervista.org/forum/showthread.php?tid=106 Sponty, riccetto nato senza la zampa anteriore sinistra: bello, simpatico, ciccione e sveglio!   
15 settembre 2006
Un mesetto fa ho trovato nel giardino di casa un riccetto magro magro ancora piccolo (circa 8-10cm) senza una zampa. è proprio nato malformato e fa fatica a camminare. l'ho tenuto fino ad ora in una grossa gabbia (ho 2 cani) e nel giro di pochi giorni dandogli crocchette per gatti, prosciutto e carne ha cominciato a riprendere peso. gli ho tolto le zecche e mi sembra che stia molto bene. ogni giorno gli faccio fare qualche passeggiata ma non posso lasciarlo libero altrimenti i cani...
Secondo voi un riccio senza una zampa può sopravvivere in natura? in alternativa vorrei costruire per lui una recinzione in giardino in modo da proteggerlo dai cani ma da permettergli di camminare e muoversi meglio che in una gabbia...
Sponty non ha la zampa anteriore sinistra e ad oggi pesa 370 grammi.
Per poter andare in letargo con buone possibilità di sopravvivenza dovrebbe pesare almeno 600 / 700 grammi, oltre ad avere un buon rifugio caldo. C'è da dire che io vivo a Cagliari e qui l'inverno arriva tardi e non è freddissimo...
Se il riccio non è sufficientemente cresciuto, l'unico modo per permettergli di sopravvivere è farlo svernare al riparo, in un ambiente non necessariamente riscaldato, ma dove la temperatura non scenda mai sotto i 10°C. Così salterà il letargo (cosa che non gli fa affatto male, anzi) e potrà essere messo in giardino a primavera! In alternativa, se dovesse capitarti e non hai modo di sistemarlo al chiuso, puoi portarlo in un Centro Recupero Animali Selvatici.

Sponty non può tornare del tutto libero, il suo handicap è troppo grande.  Dato il suo handicap ha tutte le caratteristiche per diventare un riccio "domestico".... con questo voglio dire che in questi casi se tu ne avessi il desiderio potresti tenerlo nel tuo giardino per tutta la vita senza incorrere in nessun problema legale (i ricci normalmente non possono essere tenuti in cattività in quanto animali protetti).
Per ora gli costruirò uno spazio recintato in giardino e poi al limite me lo terrò in casa... con un musetto così potrei arrivare a concedergli qualsiasi cosa!
Posso concedergli tutto tranne una cosa: è necessario eliminare subito e del tutto il prosciutto e tutti gli insaccati dalla sua alimentazione! Ai ricci piacciono molto, ma provocano danni gravissimi proprio alla mobilità degli arti - l'ultima cosa di cui il nostro riccetto ha bisogno, direi...! Se alimentati a lungo con insaccati, i ricci sviluppano difficoltà deambulatorie sempre più gravi, fino ad arrivare alla paralisi.
Il mio consiglio, se dovesse capitarti in giardino un simile ospite e vuoi aiutarlo a superare il letargo invernale, è di dare una bella letta a tutto il nostro sito in modo da farti un'idea generale su come accudire un riccio http://hedgehogs.altervista.org.
Sponty sta molto bene direi... gli ho costruito una casetta in giardino e ieri l'ho pesato: in 10 giorni da 370 grammi è passato a 500. qui fa ancora molto caldo (min 18 e max 28) quindi credo che non ci sia ancora il problema del letargo.
Sponty è davvero bellino! e simpatico... anche se ieri mi ha morso! in realtà è stata colpa mia... sono partita e per un paio di settimane non sarò a casa (ma c'è chi si occuperà di lui) e volevo salutarlo... ma lui voleva dormire! e quindi sgnam! mi ha morso un dito!

Come sta sponty..? è più bello che mai! ciccione e sveglio!    ;-)))
by Silvia

venerdì, 09 aprile 2010
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/04/07/una-cicogna-ferita-e-stata-guarita-dall-amore.html
La storia di Malena una cicogna che da 17 anni è zoppa e ha un'ala paralizzata. Ma è molto, molto amata...

09/04/2010

Una cicogna ferita è stata guarita dall'amore

The Power of Love
Nel 1993 alcuni cacciatori italiani hanno ferito gravemente una cicogna femmina in Croazia.

Malena è rimasta zoppa, con un'ala irrimediabilmente danneggiata e i veterinari che l'hanno curata erano certi che non avrebbe volato mai più.

Non potendo fare nient'altro per aiutarla, l'hanno riportata al suo nido pensando che non avrebbe superato l'inverno.

 cicogna_ferita2.jpg
Poi Rodan, il suo compagno, è volato al Sud con i loro piccoli e Malena è rimasta da sola. I veterinari a quel punto si aspettavano di trovarla morta da un giorno all'altro.

Ma le loro previsioni si sono rivelate errate perché la famiglia Vokic, proprietaria del terreno dove Malena aveva fatto il nido, l'ha cibata e tenuta al caldo, aiutandola a superare l'inverno.

Ma la cosa più incredibile è che Rodan non l'ha dimenticata e la primavera successiva è tornato da lei e continua a farlo da 17 anni.

Ogni primavera i due uccelli si accoppiano e danno vita a una nuova nidiata di pulcini.
 
cicogna_ferita1.jpg
Rodan percorre 13.000 chilometri, dal Sudafrica alla Croazia, per accoppiarsi e trascorrere la primavera con la sua compagna, poi torna indietro portando con sé i loro piccoli.

Visto che Malena è rimasta zoppa e ha un'ala paralizzata, tocca a Rodan insegnare ai pulcini a volare e accompagnarli al Sud.

Malena resta nel nido, accudita dalla famiglia Vokic, in attesa che insieme alla primavera ritorni il suo amore. 

Fonte: Croatia News

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