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mercoledì, 07 aprile 2010
Storie vere di animali disabili ma felici - la storia di Fagnà
http://www.disabilifree.it/smf/index.php?topic=10435.0
Storie vere di animali disabili ma felici
25 feb 2009 - Staff
AMICIZIE "SPECIALI" Storie vere di animali disabili ma felici
Storie vere di animali disabili ma felici
AMICIZIE "SPECIALI" raccoglie alcune testimonianze di autentico amore tra pelosi disabili e gli umani che se ne prendono cura.
L'handicap degli animali d'affezione era una realtà a me sconosciuta.
Se non avessi mai posato attenzione su quest'opera avrei continuato a sostenere che il bene per un animale molto malato fosse l'eutanasia, mi sono invece ricreduta, versando copiose lacrime nel corso della lettura. I pelosi disabili in queste pagine hanno sempre chiesto di poter vivere, ingoiando sofferenze e lottando ogni giorno insieme ai rispettivi padroni senza mai scoraggiarsi.
L'handicap o la malattia nell'animale rappresenta un problema più per noi. Questi pelosi hanno dimostrato che su tre zampe o spostandosi su un carrellino o essendo sordi o ciechi o sfigurati, si può vivere felici e bene, anche tra i loro simili che non ne avvertono la diversità.
Un' animale con handicap non è da considerarsi come un oggetto difettoso o rotto, da gettare nell'immondizia; e' una vita che ha solo maggior bisogno di cure e di attenzioni.
Non credevo che potessero esserci tante persone coraggiose e battagliere nell'offrire una vita dignitosa per il peloso diverso, che possiede la forza e l'istinto di andare avanti perché è il primo a non voler abbandonare la propria vita!
Persone dedite a qualsiasi sacrificio da quello economico a quello chilometrico alla ricerca di vari pareri e cure migliori, che senza alcuna difficoltà cambiano le proprie abitudini per il bene del loro peloso malato; che vivono come una missione salvare e dare una casa e una famiglia ai pelosi più sfortunati che vivono dietro le sbarre di un ricovero per animali. La famiglia e una casa sono un'ottima medicina e sicuramente ne allungano la vita!
Persone come la padrona di Bianchina che inseguito alla notizia di un gattino travolto da un auto e lasciato sull'asfalto, si precipita nel posto per rimuoverne il corpicino ancora vivo e agonizzante e fare di tutto per strapparlo alla morte. Bianchina crescerà bellissima ma resterà paralizzata, si trascinerà per sempre sul culetto a cui si dovrà sempre cambiare il pannolino, pulirla e curarla con cicatrizzanti per gli eventuali graffi che potrebbe causarsi spostandosi.
Persone che non si sono limitate solo a salvare un peloso disabile o ad adottarlo ma hanno messo a disposizione la loro esperienza e la loro conoscenza fondando associazioni e ricoveri col preciso compito di aiutare sia gli sfortunelli (non solo cani e gatti) sia i loro padroni. Esiste anche la raccapricciante realtà del maltrattamento e dell'abbandono del furetto che, spesso ignorandone la propria natura alquanto vivace e mordicchia, lo si abbandona a se stesso fino a creargli veri handicap è una lunga e sofferente riabilitazione.
Amicizie speciali! Davvero speciali! Dove la riconoscenza e l'affetto, che questi pelosi disabili sanno donare ai loro salvatori che gli hanno adottati o da cui si sono fatti adottare, è indelebile ed inattaccabile anche dal tempo.
Non si adotta la bellezza ma la vita che ci troviamo dinanzi.
Quasi sette anni fa ho adottato un battufolino tigrato di cui mi era stata taciuta l'esistenza. Apparteneva ad una cucciolata salvata da una volontaria dell'Enpa , la quale per le caratteristiche comportamentali alquanto anomale del micetto ne aveva deciso la reclusione in un oasi felice. Mi opposi e lottai per la sua adozione. Il destino aveva voluto che uscisse da dietro un mobile nel quale restava nascosto tutto il giorno proprio nel momento in cui stavo riponendo nel trasportino una delle sue sorelline. Fu amore a prima vista. Sì il mio Brivido ha un carattere veramente particolare ma è il mio bimbo che amo alla follia e poi questa è un'altra storia forse un giorno da raccontare ...
27 feb 2009 - Donatella60
Era il giugno 2005 ... a Favignana splendida isola in sicilia un sacco di gatti messi malissimo ammalati e affamati ... ovviamente casa mia diventa il ritrovo per questi gatti mangiano a turno perchè altrimenti si azzuffano ... una micia tricolore fa da padrona e si intrufola spesso e volentieri anche in casa ... due giorni prima della partenza sento dei mugolii ...”oddio Vito ci sono i topi in casa” apro la porta del ripostiglio e vedo tre micini nati da una settimana circa …2 sono su di un tavolino e uno è per terra ... li guardo li coccolo e vedo che due dei tre mici hanno una zampina che sembra rotta ... chiamo la signora di fianco per cercare un veterinario …e mi dice “scherza signora qui di veterinari non ce ne sono” ... e finiranno col morire come tutte le cucciolate che fanno ...sob!! parlo con Vito e ci guardiamo ... non possiamo portarli a casa ce ne sono altri 3 di gatti, ma chiamo la mia veterinaria a Milano e le dico Monica qui la situazione è questa…. ma io non posso tenerli oltretutto hanno una zampina rotta e vanno curati ... lei mi conforta e mi dice tranquilla portali a casa che li curiamo e poi li adottiamo ... lascio quello che stava bene con la sua mamma contro la volontà del mio veterinario, mi dispiaceva lasciare la mamma senza i suoi piccoli aveva miagolato per una settimana perchè molto probabilmente li aveva persi ... bene prendo uno stock di scatolette lo consegno alla vicina di casa con preghiera di curare lei il piccolino sano… io mi sarei portata via i due da far curare.
Compero biberon e latte in polvere sacca attaccata al grembo e si torna a casa ... allattamento ogni tre ore …
Arrivata a casa chiamo Monica che visita i due micini e non avevano una zampina rotta ma… non era rotta la zampina ma erano deformati, praticamente è come se noi avessi attaccato l'ulna e il radio alla scapola ...mancava un tratto delle zampa posteriore!
Monica mi guardò e mi disse mestamente ... se vuoi gli faccio una puntura ... (mi confesso dopo anni che me lo aveva detto perchè sapeva che non lo avrei mai chiesto).. ovviamente la mia risposta fu ma scherzi?? Allora iniziò l’inserimento con i gatti adulti che già avevo in casa ovviamente li schifavano … e durante il giorno li tenevo chiusi nella stanza di Laura con giochi e radio accesa perché tenesse loro compagnia … erano davvero minuscoli e gli altri gatti non erano proprio felici del loro arrivo … poi cominciarono a familiarizzare e a loro era dedicato sempre più tempo e attenzioni degli altri avevo paura anche a mandarli in giardino .. per ovvi motivi, alla presenza di un cane non sarebbero potuti scappare su di un albero e non erano così veloci rispetto gli altri gatti … ma qualcuno di vostra conoscenza mi disse: “smettila e lasciali uscire come gli altri” … era trascorso un anno e il maschio venne preso dal cane del vicino … inutile era stata la mia corsa dal veterinario … e ovviamente la prima persona con la quale inveii fu Ezio .. ecco hai visto?? Me lo hanno ucciso … e lui soave mi rispose “ha vissuto un anno da gatto libero” per cui sii felice di questo … cosa potevo rispondergli lui sapeva più di altri cosa significasse quella parola “libero”
Oggi la femmina è ancora con me in quanto femmina anche nel “campo” animale siamo più furbe si destreggia egregiamente … mi ha distrutto tutti i divani e le coperte … non perché sia stronzetta ma è che non potendo contare sullo slancio delle gambe posteriori si arrampica ovunque oppure usa comodamente la scaletta di tre gradini per arrivare dove non riesce ad arrampicarsi … oppure ti fa due miagolii piccoli piccoli e ti fa capire dove vorrebbe salire … ovviamente è la più coccolata ed è una ruffiana pazzesca … il suo fratellino “abile” rimasto a Favignana è scomparso dopo poco 6 mesi …la vicina di casa non lo ha più visto!
Come per le persone anche per gli animali non sono per l’accanimento terapeutico; ma sicuramente se c’è una strada da percorrere anche se più faticosa penso che valga la pena percorrerla.

(immagine: la mia gattina fagnà )
28 feb 2009 - Ubeclik
Il mio cane non è disabile ma solo un po’ sguarruppato!
Quando lo adottai la padrona mi disse che aveva un’orecchia moscia,
la masticazione con i denti al contrario e qualche ernia di troppo………
Rispetto a mè stava da dio, lo presi e oggi ha 8 anni!
postato da: amicidigreta alle ore 14:31 | Link | commenti
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venerdì, 02 aprile 2010
Storia Di Minni, un'altra storia dei miei mici... (tripode ed EX_paralizzata)
http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?showtopic=17545
Storia Di Minni, un'altra storia dei miei mici...
di Zarina
Minni era una bella gatta tricolore/bianco (ok calico).
La prima volta che l'ho incontrata era la festa del Santo patrono dell'isola, il 14 maggio, ed io scendevo per una delle stradine che collegano la piazzetta al porto.
Improvvisamente mi trovo tra i piedi una micetta di circa 5 mesi, con due occhi verde smeraldo un po' obliqui... da vera gatta! Da come si avvicina e fusa, con la codina in alto un pensiero si fa subito strada... "ecco che ne hanno buttata un'altra per strada prima del primo calore...".
La gattina sta bene, la strada non è carrozzabile ed io incrocio le dita e spero che sia di qualcuno che abita da quelle parti e proseguo.
Mese di agosto, telefono: - Antonella? -
Io: Sì?
- Sono S.... stavo tornando a casa dal mare e salivo a piedi... ed ho trovato... un gatto... è terribile... credo stia morendo... è pieno di mosche... puzza... Non so che fare, ma non voglio lasciarlo nel cortile dove sta...
- Va bene, portalo da me, vediamo se si può fare qualcosa -
fine I parte... eh eh eh

Quando apro lo scatolo la prima cosa che mi colpisce è il terribile odore di putrefazione... anzi, no, è un odore diverso, quello della cancrena.
Purtroppo davanti ai miei occhi c'è la bella gatta dagli occhi verdi, vittima sicura di un'auto che le ha fracassato un femore. Sembra in coma. A giudicare dallo stato avanzato di disidratazione e di cancrena della zampa fratturata si trova in quelle condizioni da almeno tre giorni.
- Sta morendo vero? - la ragazza mi guarda con un misto di speranza e disperazione...
- era a terra nel cortile di una casa... con tutte le mosche addosso... quando sono passata ha alzato la testa e mi ha guardato... non potevo lasciarla! I proprietari della casa hanno detto che il gatto non era il loro! -
Prendo coraggio e tiro la gatta fuori dallo scatolo. E' completamente abbandonata, non reagisce, ma al tatto mi sembra calda. Passo a guardare la zampa. La frattura è scoperta e la zampa posteriore è ormai perduta, piena di vermi che brulicano nella ferita. Prendo il termometro e vedo la temperatura. 39,5°.
La micia, sempre tenendo gli occhi ben chiusi, incomincia a FUSARE!!!
Ha la febbre, questo vuol dire che il suo organismo non si è ancora arreso alla cancrena ed alla disidratazione. La parte superiore della coscia ha ancora un colore roseo.
Una dose massiccia di anestetico e le atroci sofferenze di questa gatta sarebbero finite... eppure lei sta facendo le FUSA!
Contatto la mia vet. di fiducia che mi consiglia flebo reidratante e antibiotico in vena, ma lei è in Puglia, e se la gatta si riprende comunque non può operarla... ma noi tentiamo!

Una volta che somministrai soluzione fisiologica ed antibiotico in vena per alcune ore la gatta incominciò a reidratarsi. Durante tutto il tempo della terapia, mentre la ripulivo dalle larve di mosca (bleah) continuò a fare le fusa, mantenendo quei suoi bellissimi occhi verdi chiusi.
Ho sempre creduto che pensasse di trovarsi in un sogno e che al riaprirsi degli occhi tutto sarebbe scomparso...
Nel frattempo riuscii a contattare una veterinaria che gestiva un rifugio per randagi in provincia di Napoli. La conoscevo perchè collaborava saltuariamente con la sezione della lega di Capri. Le spiego la terapia messa in atto e le chiedo se non sia il caso di reidratarla e somministrarle antibiotici per un paio di giorni prima di procedere all'amputazione della zampa, ma lei fu irremovibile. La gatta andava operata subito!
- Mettila in un trasportino grande, qui ho tutte le gabbie piene, così dopo operata la tengo un paio di giorni prima di rimandartela. -
In serata la gatta si era alzata su tre zampe e si era recata a bere, bene... adesso avrebbe "solo" dovuto superare l'intervento! La mattina sistemo la micia nel trasportino più grande che ho e la do a S. che si era offerta di portarla nell'ambulatorio (P.S.= fino a due/tre anni fa sull'isola non c'era un veterinario stabile) e la gatta parte per un lungo viaggio.
Alle 13.30 squilla il telefono, era la vet.: - Ho operato la gatta, l'ho anche sterilizzata, ma qui non posso tenerla, l'ho fatta mettere sull'aliscafo delle 13.00 - (!!!!)
Faccio presente che Napoli-Capri 50 minuti, casa mia-porto a piedi 30 minuti e con la funicolare dipende dalle code!!!
Insomma corsa a perdifiato per recuperare la povera micia. Quando prendo il trasportino sono convinta che la gatta sia morta! Invece è ANCORA completamente anestetizzata. Telefonata alla vet. che mi risponde: - era grave, se non si risveglia PAZIENZA - !!!
Contando fino a duemila faccio altra soluzione fisiologica in vena, in modo da aiutarle a smaltire l'anestetico, e per farle abbassare la temperatura (non dimentichiamoci che questa povera gatta ha fatto Capri-Na - amputazione-sterilizzazione e ritorno in 5 ore nel mese di AGOSTO!)
Verso sera Minni, ormai questo era il suo nome, si risveglia completamente e va a bere... ed io tiro un sospiro di sollievo!
Ma, il giorno dopo...
eh eh eh eh...
La mattina dopo l'intervento mi alzo di buonora per controllare la micetta. Sei ore prima stava benissimo, perciò prendo un po' di cibo e mi avvicino contenta alla cuccia. L'unico segno di vita della gatta è il suo sguardo obliquo smeraldo... ma non si muove!!!
COMPLETAMENTE PARALIZZATA!
Non vi dico la mia disperazione, tanta fatica, corse, contatta veterinari e poi... questo!
La dottoressa che l'aveva operata mi dice che probabilmente è lo shock per l'intervento, ma io sono piuttosto perplessa. La gatta camminava già a tre zampe, e la sera si era alzata per andare a bere... no, proprio non mi convince.
Alla fine, insieme alla mia veterinaria di fiducia pensiamo che la gatta abbia avuto una trombosi, cosa purtroppo frequente in interventi di amputazione. Ma sono convinta che se Minni non fosse stata messa per strada con quel caldo pazzesco subito dopo operata non sarebbe successo nulla...

Cominciai subito una terapia appropriata per le trombosi, sperando che presto Minni si riprendesse, ma i giorni passavano senza alcun miglioramento.
Minni muoveva soltanto la testa, le zampe anteriori, quella posteriore e persino la coda erano irrigidite ed immobili. Dovevo imboccarla, cambiarle il fianco su cui giaceva ogni due/tre ore, lavarla poichè non poteva fare i suoi bisogni normalmente.
A turno con mia madre le massaggiavamo le zampette, le piegavamo le articolazioni, in modo che non perdesse completamente il tono muscolare e soprattutto per alleviarle il dolore portatole dai crampi... insomma fisioterapia.
Minni sembrava comunque felice di tutti questi trattamenti, mostrava il suo disappunto solo quando la immergevo in una bacinella per lavarla. Allora i suoi stupendi occhi verdi si riducevano a due fessure e lampeggiavano.
Ma la vera angoscia la provava quando sentiva ronzare gli insetti, sicuramente ricordava quando le mosche le avevano deposto le uova nella zampa ferita!
Il mese di agosto finì e così le mie ferie, poi passò anche settembre e la gatta non mostrava alcun miglioramento. Ad ottobre fui costretta a chiedermi se fosse giusto mantenere un gatto come un vegetale... la risposta fu negativa. Minni era completamente dipendente da noi, persino per bere. Non era affatto giusto... telefonai alla dottoressa e fissammo un appuntamento. Erano trascorsi tre mesi, oramai non c'era più nulla da fare.
Con la morte nel cuore decidemmo per l'eutanasia. Era l'ultimo martedì di ottobre, ed il vet. sarebbe venuto il giovedì...
(continua)

E' mercoledì. Vado a lavoro dopo aver accudito Minni. Confesso che non l'ho quasi guardata, mi fa troppo male la decisione che ho DOVUTO prendere, ma le mie giornate lavorative sono pienissime, e accudire la gatta peserebbe soltanto su mia madre. Lei si occupa volentieri di Minni, ma continuo a ripetermi che non è giusto mantenere un animale in quelle condizioni.
Telefonata di mezzogiorno: Minni ha mangiato, ha fatto cacca, insomma tutto "normale", purtroppo.
Sono le 19 quando torno a casa ed apro la porta della mia stanza. I miei avevano un impegno e sono fuori. Minni è al solito posto sul mio letto, gira gli orecchi verso la porta. (Occhi ed orecchi sono le uniche cose che muove...).
Quando sta da sola la mettiamo girata verso la finestra, così può guardare fuori... che tristezza! Dentro di me la convinzione che costringerla ancora a vivere così è soltanto egoismo. Del resto sia la mia vet. di fiducia che quella che l'ha operata hanno detto che tre mesi senza alcun miglioramento non lasciano alcuna speranza.
Sul letto c'è un biglietto di mia mamma, dato che non c'incontriamo quasi mai abbiamo l'abitudine di lasciarci bigliettini... ma questo non è un bigliettino... è un cartello scritto a caratteri cubitali...
- EVVIVA LA GATTINA SI E' LAVATA!!! -
...lavata? come lavata? ma se non allunga neanche il collo? Confesso che penso ad un'invenzione di mia madre per evitare l'eutanasia...
ma mentre carezzo Minni noto che ha una minore rigidità del collo. Allora prendo un po' di omogenizzato e glielo spalmo su una zampa anteriore... e lei allunga il collo e lo lecca!
IL PRIMO SEGNO DI CAMBIAMENTO DOPO MESI!
Inutile dirvi che l'eutanasia è immediatamente RIMANDATA!

Da quel giorno in cui Minni aveva ricominciato a lavarsi la strada fu tutta in discesa!
In pochi giorni ricominciò a muovere la coda, poi le zampe anteriori ed infine anche quella posteriore e... voilà, si alzò e camminò come se non avesse mai fatto altro!
Non ho mai capito se davvero fosse stata colpita da una trombosi, oppure se la sua paralisi fosse dovuta davvero allo shock postoperatorio... ed anche la sua ripresa, diciamo in extremis, ha qualcosa di miracoloso (o di furbesco). Comunque, per evitarle qualsiasi altro stress, Minni rimase a casa nostra.
(Forse non vi ho detto che la ragazza che l'aveva trovata era disposta ad adottarla...).
Della sua bruttissima avventura, oltre a sole tre zampe, le rimasero un leggero strabismo ed una paura folle del ronzio degli insetti... bastava che sentisse volare una mosca che correva a nascondersi sotto il letto!
Nonostante il suo handicap correva come un treno, era sempre la prima a correrci incontro quando rientravamo in casa.
E nei suoi occhi verdi, quando alzava la testa ed incrociava il tuo sguardo, potevi leggere un'infinita gratitudine...
(mia mamma diceva sempre che Minni ci guardava con occhi da cane... tanto per darvi un'idea!)

EPILOGO
Da qualche anno Minni non è più con noi. Purtroppo un tumore ce l'ha portata via all'età di undici anni. Era così attaccata alla vita che nonostante avesse l'addome ed i polmoni pieni di liquido continuava a mangiare. Quando le abbiamo fatto la puntura stava stesa al sole, con le ultime forze si era trascinata fuori, per godere fino all'utimo della vita che comunque era stata abbastanza buona con lei.
Ancora oggi mi mancano i suoi occhi obliqui, la sua andatura saltellante, ed il suo carattere dolce, caparbio ed affettuoso.

Minni era una gattina davvero speciale, ed anche adesso, a quasi quattro anni dalla sua scomparsa, ci manca tantissimo...
postato da: amicidigreta alle ore 16:19 | Link | commenti (2)
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martedì, 30 marzo 2010
Amicizie Speciali (online) - storie vere di animali disabili ma FELICI
Da oggi
Amicizie Speciali (online) - storie vere di animali disabili ma FELICI
http://amiciziespeciali.splinder.com
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giovedì, 25 marzo 2010
L'ARRESTO DEL CARLINO - Dove l'acqua è più blu - Gatto australiano adora nuotare in piscina - cane paralizzato cammina di nuov
Jacque ha fondato il Centro Doggy Paddle Swim Centre, unico nel suo genere, per il suo cane che aveva perso l'uso delle zampe posteriori dopo un'embolia.
"Dopo sei mesi di nuoto Ubud ha ricominciato a camminare".
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/03/18/gatto-australiano-adora-nuotare-in-piscina.html
24/03/2010
Gatto australiano adora nuotare in piscina
Dove l'acqua è più blu
Un micio ha sfatato il mito della famosa paura felina dell'acqua facendo tutti i giorni il bagno in piscina.

Prinny, un persiano che vive a Melbourne in Australia, si tuffa tutti i giorni insieme al suo amcio Bandit, un cane da pastore, al Doggy Paddle Swim Centre.
Bandit fa nuoto tutti i giorni, per curarsi il mal di schiena e il gatto lo segue in acqua, per gioco.
Jacque Olsen, la padrona del Centro, ha dichiarato: "Non ho mai visto un gatto nuotare e divertirsi tanto a farlo.

Bandit è arrivato qui con seri problemi alla schiena e il suo padrone mi ha rivelato che a casa era abituato a nuotare con Prinny, il suo amico gatto.
A quel punto gli detto di portare anche lui la volta successiva. Non appena Prinny ha visto Bandit in acqua si è tuffato senza pensarci due volte!"
Jacque ha fondato il Centro, unico nel suo genere, per il suo cane che aveva perso l'uso delle zampe posteriori dopo un'embolia.
"Dopo sei mesi di nuoto Ubud ha ricominciato a camminare", ha dichiarato la donna.

Il Doggy Paddle swim centre si occupa della riabilitazione di più di 150 cani. E del divertimento di un gatto.
Fonte: Herald Sun
http://cryptozoologynews.blogspot.com/2010/03/soggy-moggy-enjoys-swimming-pool.html

f
http://www.youtube.com/watch?v=uPKdHj4s0yo
postato da: amicidigreta alle ore 14:39 | Link | commenti
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mercoledì, 24 marzo 2010
L'ARRESTO DEL CARLINO - Four is better than three - Zampa artificiale per elefantessa ferita da una mina
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/11/05/zampa-artificiale-per-elefantessa-ferita-da-una-mina.html
10/11/2009
Zampa artificiale per elefantessa ferita da una mina
Four is better than three
Motola, una femmina di elefante tailandese, cammina di nuovo quasi normalmente grazie a una protesi ortopedica.
L'elefantessa ha perso una parte della zampa sinistra per aver camminato su una mina mentre lavorava trasportando legname in un accampamento lungo il confine col Myanmar, una zona piena di ordigni non esplosi.

Veterinari e orpotedici hanno preso l'impronta della zampa menomata e hanno realizzato un arto meccanico che le hanno attaccato qualche giorno fa.
"Spero che accetterà la nuova zampa come ha fatto Mosha, un cucciolo di elefante che è stato ferito da una mina nel 2007 e che è cresciuto con un arto finto", ha dichiarato Soraida Salwala, segretario generale dell'associazione non governativa Friends of the Asian Elephant.

Entrambi gli animali sono stati curati e operati all'Elephant Hospital, una struttura creata da Soraida nel 1993.
Motola è stata ferita nel 1999 in una zona della Tailandia che più di cinquant'anni di guerre civili hanno disseminato di mine anti-uomo.

Per salvarle la vita è stato necessario ampultarle la parte ferita e ha camminato precariamente su tre zampe finché, due anni dopo, non le è stato applicato un arto temporaneo molto rudimentale.
La nuova zampa artificiale è stata costruita dalla Prostheses Foundation che realizza anche protesi ortopediche a bassissimo prezzo ma di qualità per umani.
Fonte: nydailynews
postato da: amicidigreta alle ore 14:32 | Link | commenti
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mercoledì, 24 marzo 2010
Henry - Cane paralizzato cammina di nuovo
http://www.fuoridalcoro.org/news.aspx?id=763&id_categoria=7
Henry
Cane paralizzato cammina di nuovo
15/10/2009
La medicina fa passi da gigante, ma non soltanto per gli esseri umani! Anche per i nostri carissimi amici a quattro zampe si aprono prospettive prima inaudite. Il bassotto a pelo lucido Henry - sei anni di vita - era ormai paralizzato da novembre, dopo aver subito alcune ernie del disco. Ora, invece, il piccolo Henry riesce di nuovo a camminare e ad agitare la sua coda. Tutto questo grazie a un trattamento messo a punto dagli scienziati della Cambridge Veterinary School, che hanno prelevato cellule dal suo naso per poi iniettarle nella spina dorsale. La padrona, Sarah Beech - 34enne di Birmingham - non sta più nella pelle, specialmente dopo che il suo veterinario le aveva addirittura consigliato di sopprimere Henry. Ma Henry invece è qua, e non possiamo che augurargli di trascorrere ancora tantissimi anni con la sua affezionata proprietaria!
(da Dailymail.co.uk)
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/10/13/cane-paralizzato-riesce-a-camminare-di-nuovo.html
15/10/2009
Cane paralizzato riesce a camminare di nuovo
Camminare a naso
Un bassotto nano che aveva perso l'uso delle gambe è riuscito a camminare di nuovo grazie a un intervento innovativo messo a punto dall'Università di Cambridge.

Dopo il successo ottenuto con Henry, gli scienziati sperano che il trattamento potrà essere usato anche con gli umani affetti da gravi lesioni alla spina dorsale.
Il cagnolino era rimasto paralizzato lo scorso novembre, a causa della rottura di un disco della colonna vertebrale.
Adesso Henry, che ha sei anni, ha ricominciato a camminare e a muovere la coda grazie a un intervento degli studiosi della Cambridge Veterinary School che gli hanno prelevato alcune cellule dal naso e le hanno introdotte nella spina dorsale.
"E' incredibile, credevo che Henry non avrebbe mai più mosso un passo", ha dichiarato Sarah Beech, la padrona del bassottino.

"Prima dell'intervento era depresso, non riusciva ad abituarsi alla nuova condizione di immobilità.
Ma adesso sta molto meglio, riesce a fare piccoli passi e soprattutto scodinzola per mostrare la sua felicità.
I dottori mi hanno detto che tra un anno camminerà quasi normalmente".
Henry aveva perso l'uso delle gambe da un giorno all'altro.
"Una mattina l'ho preso in braccio e ha guaito, due giorni dopo non camminava più. L'ho fatto operare una prima volta alla spina dorsale per tentare di alleggerire la pressione del disco, ma non ha funzionato.

Quando ho sentito parlare di questo nuovo intervento per animali paralizzati, non ho avuto alcun dubbio e ho contattato la struttura che ha inserito Henry nel processo di sperimentazione. Ha funzionato!"
Fonte: Daily Mail
Foto: Geoff Robinson Photography
postato da: amicidigreta alle ore 14:23 | Link | commenti
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martedì, 23 marzo 2010
E se trovo un gattino con una zampa da amputare??? che vita farà??? (testimonianze dal web) - la bellissima storia di Minni
E se trovo un gattino con una zampa da amputare??? che vita farà??? (testimonianze in giro per il web)
La bellissima storia di Minni:
leggete tutto qui
http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?showtopic=17545
questo è solo un assaggio della storia:
Della sua bruttissima avventura, oltre a sole tre zampe, le rimasero un leggero strabismo ed una paura folle del ronzio degli insetti... bastava che sentisse volare una mosca che correva a nascondersi sotto il letto!
Nonostante il suo handicap correva come un treno, era sempre la prima a correrci incontro quando rientravamo in casa.
E nei suoi occhi verdi, quando alzava la testa ed incrociava il tuo sguardo, potevi leggere un'infinita gratitudine...
(mia mamma diceva sempre che Minni ci guardava con occhi da cane... tanto per darvi un'idea!)
e poi... domande e risposte....
Micina tripode dopo investimento
(http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?showtopic=18385)
DOMANDA:
Qualche settimana fà, mia nonna ha trovato una micina, era "abbastanza" mal ridotta a quanto mi ha detto e si vedeva che stava male, così l'ha portata subito dal vet.
Il vet. gli aveva consigliato di farle la puntura e di farla "dormire" per sempre avendo una zampetta in cancrena. Ma mia nonna non ce l'ha fatta e ha autorizzato la vet a tentare di operarla e togliere la zampetta.
adesso la micina sta discretamente anche se è sempre un pò impaurita, ma si fa coccolare e fa le fusa...cammina e sta seduta essendo la zampetta davanti quella mancante....
Fà una tenerezza infinita a guardarla...ma come potremo renderle la vita il più normale possibile? Pensate che un giorno potrà andare fuori o meglio tenerla sempre in casa?
RISPOSTA
ti posso raccontare questo: da 23 anni vado in ferie sempre nello stesso posto, al mare, alta collina, dove ci sono sempre stati un sacco di gatti e ne ho visti di tutti i tipi; cechi, senza orecchie, senza coda, mandibola non proprio in sede e... un, dapprima gattino, poi gattone ora gattone anziano, con la zampetta anteriore sinistra a penzoloni. eppure, sono stati tutti li, li ritrovavo ogni anno, qualcuno perso per strada per cause naturali, altri adottati anche se selvatici... ma sono sempre stati li. poi ovviamente sono arrivati anche i figli dei figli... e nascendo, così, per strada, qualcuno se l'è cavata bene, altri hanno avuto incidenti di "fuoriuscita"..
quindi, tanto più se starà per così dire in casa, non avrà grossi problemi di adattamento. certo non è il massimo, ma mica deve alzarsi la mattina per andare a lavorare, e nemmeno deve andare a cercarsi la preda perchè sennò rimane senza pranzo...
dai vedrai che ti stupirà!
RISPOSTA
ho anch'io una micia con una zampa amputata... sai la mia micia credeva di essere una pantera e quindi ha tentato da sola di fermare un autobus in corsa!!!
Bè ora anche senza una zampetta vive benissimo ed è anzi è quella che comanda in casa sugli altri gatti del clan.
Tranquilla... se vuoi leggere esperienze di persone con animali con handicap compra il libro OSCAR DOG animali disabili ma felici....
A tre zampe dalla nascita
(http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?showtopic=16926)
DOMANDA
(La micia) ieri o stanotte ha partorito un piccolo in un armadio di casa. Stamattina non vedendola arrivare al cibo l'ho cercata e l'ho trovata lì dentro con il cucciolo. Il problema è che gli manca la zampina anteriore sinistra ma non è una malformazione, è stata troncata a metà dell'omero. Sintetizzo: entrambi stanno bene, l'osso sporge di 1/2 cm, la ferita praticamente non sanguina, non ci sono tracce di sangue o altro sul luogo del parto (che è pulitissimo), la zampina è sparita e penso l'abbia mangiata (non sappiamo come sia andata: il cucciolo è lungo 14/15 cm, la gestazione di 69 gg e magari è più grosso del normale e lei ha avuto problemi o nel lacerare la placenta l'ha ferito e poi ha fatto sparire le tracce come fanno con la placenta...). Il cucciolo è uno solo (il vet l'ha palpata e l'ha confermato -ma senza lastra), non so nulla della placenta, il cucciolo mangia.
Premetto che sono assolut. contrario all'accanimento terapeutico. Il solito vet dice che si potrebbe operare togliendo anche il moncone rimasto e ha sentito un suo collega ortopedico che mi ha dato appuntamento per domani alle tre. Altri che ho sentito mi hanno detto che non ha senso andare avanti: un travaglio per il cucciolo, una o più operazioni a rischio e molto costose, forte possibilità di infezioni, una vita di qualità ridottissima, ecc
Pur dispiacendomi terribilmente avrei deciso di portarle direttamente domattina dal vet per far sopprimere il cucciolo e per fare una lastra definitiva a martini.
Scusate il messaggio lunghissimo, ma mi piacerebbe conoscere il vostro parere prima di domattina..
RISPOSTA
Se ad essere amputata sarebbe stata una zampa posteriore, non avrei avuto dubbi a dirti di tentare l'intervento, perchè il gatto continua ad avere una buona mobilità, riesce a saltare (io ne avevo una amputata in seguito ad un incidente che catturava persino gli uccelli). Con una zampa anteriore la menomazione è un po' più evidente. Il gatto ha maggiore difficoltà a mantenere l'equilibrio, a saltare, ad arrampicarsi, e quindi è più soggetto ad incidenti.
Ma questo non vuole assolutamente significare che devi sopprimerlo!!!
Innanzitutto il fatto che lui sia "praticamente" nato senza la zampa gli consentirà di adattarsi prima a questo stato di cose, e se tu lo tieni in appartamento non vedo controindicazioni al tenerlo anche con tre zampe. Gli animali hanno spettacolari capacità di adattamento, e credo che anche con una zampa anteriore in meno il micino potrebbe avere una buona qualità di vita. Una volta in ambulatorio abbiamo dovuto eseguire un'intervento del genere in un gatto adulto, e pochi mesi dopo l'ho visto che saltava da un muro all'altro della strada (circa 2 mt) quasi senza difficoltà.
SVILUPPI ULTERIORI
l'ortopedico mi ha detto che secondo lui la situazione è stabile e senza problemi: per il momento non c'è infezione e a questo punto forse non arriverà più. A 3-4 mesi si può operare, a un costo ragionevole, e sarebbe risolutivo, quindi niente avanti e indietro dal veterinario e inutili sofferenze del micio. E secondo lui il gatto, essendo nato senza un arto avrà una vita quasi perfettamente normale, perché si svilupperà in funzione delle tre zampe.
Ho chiesto anche a un altro e mi ha confermato la cosa. Quindi a questo punto sopprimerlo vorrebbe dire solo seguire i miei bisogni personali (è triste a dirsi, ma una vocina mi dice che ho già tre gatte e questo mi impedirà di averne un altro più "perfetto") e non i suoi. Visto che non sono a favore dell'eugenetica e che il micio -speriamo- non avrà grossi problemi, il problema non si pone più e la scelta migliore mi sembra quella di tenerlo e crescerlo con tutte le attenzioni.
Sperando che la ferita non si infetti (quello sarebbe davvero un problema
RISPOSTA
io concordo pienamente con la decisione che hai preso......e x darti ancora un po piu di sicurezza nella tua scelta ,ti posso assicurare che quanto ti hanno detto sul "vivere con 3 zampe" è perfettamente vero!
pensa che ben 8 anni fa la mia bassottina si è paralizzata in modo irreversibile alle gambe posteriori e io ho deciso di tenerla lo stesso e di curarla......non mi sono mai pentita ,tornassi indietro farei la stessa scelta altre mille volte........avrei perso 8 anni meravigliosi con lei se avessi dato retta a chi mi consigliava di sopprimerla!
il tuo gattino è ancora "nuovo" e un po' sconosciuto x te........ma se ne riparleremo fra qualche mese io sono sicura che tu sarai orgoglioso di te stesso x questa decisione!!
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martedì, 23 marzo 2010
IO & TIGO
Progetto
*** PICCOLE CUCCE ***
a cura dei Volontari di Lucca
http://www.piccolecucce.it/
IO & TIGO Scrivo di te, adesso che sei sempre con me, perchè il giorno che te ne andrai non sarò più tanto lucida da poter ricordare tutte le belle giornate e le belle cose che abbiamo fatto insieme... Tu sei sempre qua, accanto a me, nonostante tutto stai abbastanza bene, mi guardi, mi chiami, mi scodinzoli e soprattutto hai tanto appetito da far paura e voglia a non finire di giocare con le tue bottiglie di plastica!!!
Il giorno che arrivasti da me eri piccolo e indifeso.
Avevi 4 o 5 giorni di età ed eri stato barbaramente abbandonato in una cesta assieme agli altri tuoi 7 fratelli, 2 se ne andarono in fretta perchè fragili e sofferenti, gli altri 5, come te, ce la fecero, attaccati alla vita e a quel benedetto biberon che erogava latte a non finire.
Decisi che saresti rimasto con noi, dopo quella terribile gastroenterite a soli 21 giorni...
Mi dissi, e ti dissi, che se ce l'avresti fatta, ti avremmo tenuto con noi, così è stato!
Da lì ha avuto inizio una splendida avventura, durata, sino ad ora quasi 6 anni.
Ti saresti chiamato Tigo, perchè sei un meticcione fantasia, molto molossoide, tutto tigrato e Tigro sarebbe stato un nome troppo scontato.
Il rapporto fra me e te è sempre stato speciale e so che tale è, e rimarrà per sempre, a prescindere da tutto e da quanti pelosi abbia io, in vita mia, amato e coccolato. Ogni peloso ha il suo posto nel nostro cuore, nessuna sostituzione, nessun paragone, nessuna preferenza...
Sei cresciuto in fretta, facendomi dannare, ma poi neanche così tanto! Mi accorgevo che saresti diventato grande, molto grande, molto più di quello che la nostra piccola casa avrebbe potuto permettersi.
In fondo, però, ci si adatta a tutto e i tuoi 34 kg non mi hanno mai spaventato.
Ho deciso da subito che ti avrei portato a scuola perchè la tua mole ed il tuo incrocio potevano far di te un cane eccessivamente esuberante.
Oggi posso dire che, stazza a parte, se c'è mai stato qualcuno di agitato ed esuberante in casa, quella è Camilla, canetta adorabile e dolcissima, un terzo del tuo peso, che ti ha sempre comandato a bacchetta, alla quale hai sempre dato poche soddisfazioni perchè alle sue provocazioni non hai quasi mai reagito!
Le hai sempre obbedito, ascoltando i suoi 'bau' ed i suoi 'grrr', ma poco spesso hai rincorso in giardino quando lei, furbetta, ti rubava le cose facendoti vedere bene che lo aveva fatto, nella speranza di ingaggiare un duello per il gioco conteso.
Tu sei sempre stato così, il tuo motto? Vivi e lascia vivere...!
Grande e pacato, un bambinone, pronto a tante coccole, ti vedo beato e sornione sul tuo cuscino a dormire e russare, tenendo un occhio aperto!
Mentre scrivo questi pensieri ti sento in lontananza mentre agiti una delle tue bottiglie in plastica o tieni stretta in bocca la tua coperta... Ti è rimasto sempre quel vezzo di 'ciucciare' qualcosa, in fondo, lo hai fatto dalle mie mani per oltre un mese e non fosse stato per quello, ad oggi non saresti sopravvissuto!
Non so quanto potrai stare ancora con me, spero il più possibile, spero ancora tanti mesi, tanti almeno da permettermi di scrivere molti capitoli ancora sulla nostra vita... La notizia della tua malattia mi ha sconvolto... mi sono sentita alienata ed impotente e, non ci crederai, quasi arrabbiata con te, perchè mai, e dico mai, mi sarei aspettata una cosa del genere, eppure accade, accade a molte più famiglie di quanto si pensi, e per quanto possa sembrare assurdo, chi ama un animale come noi, soffre quasi come se la malattia avesse colpito un caro amico, ebbene, sì, in effetti, di caro amico si tratta...!
Abbiamo iniziato un percorso insieme, una cura che possa aiutarti a stare bene il più possibile e tu, nel ringraziarmi, mi dimostri che ce la stai mettendo tutta, accetti e adori quelle pasticchette nascoste nel wurstel di pollo, aspetti in gloria quel tuffetto di pane con le goccine e ti sbaffi le perline che mescolo alla pappa, insomma, tu non sai di essere malato e anche se il tuo aspetto è un po' cambiato, se hai perso un po di peso, se hai meno voglia di correre, fai tutto il resto come se nulla fosse mutato, ami e vivi come il Tigo che conosco sa fare e ti adoro perchè non mi fai pesare la scelta di aver intrapreso una cura che so essere dura e debilitante, ma che 'insieme' abbiamo deciso di fare.
Oggi è il mio compleanno ed avrei un grande desiderio, più di altri, più di mille regali... vorrei chiudere gli occhi ed immaginare che la tua malattia se ne fosse andata, che improvvisamente tutti gli sforzi, avessero prodotto quello che so essere impossibile, ma che per un giorno mi concedo di sognare.
Vorrei vederti libero da quello che si chiama CANCRO e che ti sta portando via, perchè lo so, con te, se ne andrà inevitabilmente una parte del mio cuore...
Ora, comunque, tu sei sempre qua, vicino a me, ogni tanto mi 'zucchi' con la testa sulle ginocchia e abbai impaziente se vedi che prendo il caffé, ah... dimenticavo, un altro tuo vezzo? Sapere perfettamente che dopo il caffè degli umani, c'è la pappa per i cani!
Forza Tigo, metticela tutta, fallo per te, ma anche un po' per noi.
Questa lettera è dedicata anche a chi mi dice da tempo: "E' solo un cane...!"
Valeria
Il team di PiccoleCucce
PiccoleCucce è un'associazione che si occupa di cani, gatti e amici 'speciali'.
Visita il sito: http://www.piccolecucce.it/
Per sostenerci: c/c postale 72909740 Progetto PiccoleCucce IBAN IT 40 O 07601 13700 000072909740
***Procedure per le adozioni***
Compilazione, accettazione e firma modulo di affido, trascrizione documenti, controlli futuri. Per i cani iscritti all'anagrafe obbligatorio passaggio proprietà, solo a maggiorenni e con il consenso dei famigliari.
Dal 1° ottobre è possibile prenotare il nuovo CagendaRIO 2010 dedicato al raduno AN.DI. 2009 ed il cui ricavato andrà a sostegno dei casi disabili accolti dall'associazione.
postato da: amicidigreta alle ore 14:14 | Link | commenti
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martedì, 16 marzo 2010
Gatto funge da guida per cane cieco e sordo
http://gattivity.blogosfere.it/2008/02/gatto-funge-da-guida-per-cane-cieco.html
Feb 08 3
Gatto funge da guida per cane cieco e sordo
Pubblicato da Paola Segurini alle 08:22 in Notizie feline
Ecco una storia - non è recente, perciò chissà se i protagonisti ci sono ancora - indicativa e singolare. Terry Burns di Middleburg, Pennsylvania ha mandato a un periodico la descrizione del ruolo di gatto-guida che Libby (7 anni all'epoca) rivestiva nei confronti di Cashew, labrador sordo e cieco di 14 anni. Come si vede nella foto, il felino guida il cane in giro, specialmente nel percorso verso la ciotola. I due stavano sempre insieme, giorno e notte, salvo quando Cashew usciva per la sgambata quotidiana accompagnato da Terry.
postato da: amicidigreta alle ore 15:01 | Link | commenti
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martedì, 16 marzo 2010
anche un cane cieco può continuare a vivere felicemente...

http://www.incontria4zampe.com/html/modules.php?name=News&file=article&sid=2
news: anche un cane cieco può continuare a vivere felicemente...
Tra gli innumerevoli disturbi che possono, purtroppo, affliggere il nostro cane, non da poco sono quelli che vanno ad interessare l'occhio e le sue funzioni . Uno di questi, tutt'altro che trascurabile, è il GLAUCOMA! Ciò che vorrei dire in questa sede è che il Glaucoma può portare alla perdita della vista, ma come se ciò non bastasse, non è una malattia che si arresti con questo terribile epilogo!
Già, perché l'ipertensione non si arresta una volta che l'occhio sia ormai completamente compromesso, bensì permane perennemente, con fasi "ondulatorie", ma permane! Questo comporta ulteriori problemi, in quanto un cane che non ci vede più è facilmente vittima di piccoli "traumi" oculari che sono assai pericolosi!
Dobbiamo considerare che un semplice rametto o un colpetto, apparentemente insignificante per un cane sano, sono una sciagura per un cane malato di glaucoma!! E possono arrecare danni e sofferenze enormi. Ad oggi sono quasi due anni che il nostro Jack è stato colpito da questa inaspettata sciagura e, per fortuna, siamo riusciti ad evitargli almeno i traumi fisici... ma viviamo costantemente in allerta, sperando in un pò di fortuna... Perchè mi prendo la briga di scrivere tutto ciò? È molto semplice: perché in tanti casi una diagnosi immediata può mettere uno specialista in grado di poter operare per una cura appropriata che possa salvare il nostro amico e noi da tutto ciò. O quantomeno rallentare considerevolmente il decorso della malattia... Assolutamente mi sento di sottolineare l'importanza del tempismo per quel che riguarda questa malattia, perché se lo stato dell'occhio non è ancora disastroso ci sono buone possibilità di poter intervenire, sia con medicinali sia con interventi chirurgici.
Devo constatare purtroppo che gli specialisti non sono numerosi , che il TOMOMETRO (una penna ottica che consente in pochi secondi e con nessun dolore di misurare la pressione dell'occhio e quindi di diagnosticare il Glaucoma con sicurezza) è uno strumento pressoché introvabile in un comune studio veterinario e che gli eventuali interventi sono assai costosi! Considerate però che piuttosto che fare 10 kilometri per 25 volte inutilmente (com'è successo a noi col nostro EX veterinario, senza che capisse nulla!) è assai meglio farne 300 una volta sola, ma con la coscienza di essere in un posto qualificato e con la speranza di poter intervenire per tempo, considerando inoltre che se si è tempestivi (e fortunati) la cura potrebbe limitarsi all'uso di colliri specialistici che, da soli, possono già essere efficaci in questa lotta che, diversamente ha un solo epilogo: la perdita completa della vista del vostro amico!
Siccome non amo essere "negativo" vorrei chiudere il discorso con alcuni aspetti inconsueti che hanno stupito me per primo. Questa malattia,almeno nel nostro caso, si è rilevata dolorosa nei primi due mesi, cioè nel tempo in cui ha compiuto tutto il suo devastante percorso. Con l'andare del tempo è subentrato una sorta di assestamento,che fa sì, perlomeno, che il nostro cane non viva in perenne sofferenza, ma riesca a convivere con il suo stato. Sì, occasionalmente potrà avere qualche fastidio, ma non direi provochi al cane un vero e proprio stato di sofferenza. La perdita della vista, che per noi umani rappresenterebbe un vero dramma... è vissuta dal cane in modo del tutto "naturale", voglio dire che le capacità di orientamento del nostro Jack sono a dir poco sbalorditive!
Anch'io pensavo che la cecità rendesse un cane statico , insicuro, semi-immobile e soggetto a continui traumi... niente di tutto ciò! Il nostro cagnetto, pur non vedendoci più, è praticamente quello di prima, il carattere non è cambiato di una virgola, sta fisicamente bene e si comporta quasi esattamente come prima! Naturalmente non ha più lo sprint di due anni fa (è un Jack Russel... fate voi !), diciamo che è un pò più cauto, ma riesce ad inseguire il postino da dentro il giardino incazzatissimo come allora, tiene sottomessa la nostra American Staffordshire come sempre e in quanto all'orientamento sono veramente sbigottito. "Conosce la casa e gli odori", direte voi, beh... siamo stati in montagna una settimana in un posto che lui non aveva mai conosciuto e vi assicuro che ha evitato ogni ostacolo come se lo vedesse! Questo tipo di chiusura positiva non è fine a se stessa... è un ulteriore messaggio, per sfatare il luogo comune che un cane cieco debba essere soppresso per pietà... come mi è toccato udire... udite udite... da un altro veterinario ancora!!
Propongo l'eutanasia per certi luminari... quelli sì inguaribili, in modo che non debbano più soffrire della loro idiozia e sopprattutto non facciano soffrire gli altri proprio a causa del loro stato! Vorrei concludere affermando che anche un cane cieco può continuare a vivere felicemente con la sua famiglia e con chi gli vuole bene. Ora che il suo stato si è "normalizzato" posso giurarvi che gli unici a soffrire siamo noi, in quanto umani e soggetti a mille riflessioni e stati d'animo... per quel che riguarda lui, sono felice che, nella sua disgrazia sia ancora qui con noi, sostanzialmente come prima!
Nota: a volte basta solo un pò di tatto.....
postato da: amicidigreta alle ore 14:52 | Link | commenti
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