venerdì 16 dicembre 2011

storie dis 62

mercoledì, 07 maggio 2008
copertina Amicizei speciali 2LA … STELLANOVELA
PROSEGUE LA CRONACHINA
DELLA VITA CON STELLA ‘CADENTE’
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Da quando ho deciso di tenere Stella con me,
tutti gli aspetti della mia vita hanno cominciato a illuminarsi...
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La gita in Toscana (2°parte)
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"Ho salutato a nasate la mitica Diana, ho fatto foto con lei e con la gioiosa Valeria delle Piccole Cucce, poi siamo andati nel posto dove riposare per la notte. (...)
stella toscana 6 IM000314
Il giorno dopo, grande pigrizia sotto il sole e la pergola, un po’ di passeggio e prima di ripartire, siamo andati in città, dove ho camminato e annusato sotto alberi e per sentieri lunghi lunghi.”
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Ecco le fotoricordo di quei memorabili momenti...
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stella toscana 9 IM000327
"Stanca? bah, non avevo mica tempo di pensarci, sapete???!!!"
mercoledì, 07 maggio 2008
Progetto*** PICCOLE CUCCE ***a cura dei Volontari di Lucca

Sotto una cupola azzurra ed un luminoso sole di fine aprile di è sprigionata l'allegria del 5° Raduno AN.DI. a Tassignano.
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Venti CODE FELICI, un gruppetto di AMICI SPECIALI e oltre sessanta persone incuriosite, hanno riempito i verdi angoli del consueto luogo di incontro! Diverso il nome, diversa la data, stesse motivazioni e stesso filo conduttore: stare insieme, chiaccherare, divertirsi, essere utili, riflettere e far riflettere.
Al Raduno non si organizzano noiose conferenze, si scrive e si legge, ma soprattutto si mettono insieme realtà tanto uguali quanto diverse: essere 'cani' ed esserlo in modo solito ed insolito, comune e speciale. Il paradosso è che il cane comune si sente diverso, il cane speciale è unico; nel suo modo di essere, di vivere, di comportarsi...

Al Raduno AN.DI. 2008 abbiamo goduto tutta la pienezza dell'ultimo dei nostri lieto fine: il 'piccolo' Lupacchiotto (adesso ARTU) che è arrivato fiero e felice deliziandoci con le sue leccatine e fiero e felice ha portato a casa le carezze dei molti che hanno conosciuto la sua storia e di quelli ai quali è stata sul momento raccontata...
Grazie Claudia!


mercoledì, 07 maggio 2008

http://attilathecat.altervista.org
 Ciao, mi chiamo Attila  e sono un gatto pirata!

NEWS


6 maggio 2008: Attila è sul Ponte dell'Arcobaleno. E' volato via oggi alle 16, dopo che una violentissima crisi questa mattina lo aveva fatto precipitare in uno stato comatoso da cui non poteva più riprendersi. Il nostro guerriero è stato accompagnato sul Ponte dall'amore della sua famiglia. Riposa in pace, Piratino.

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FOTO DI ATTILA:Attila & Tabata's blogIl blog per chi ama gli animali...

www.webgif.comil diario di Attila sul blog amicidigreta


martedì, 06 maggio 2008

http://attilathecat.altervista.org
 Ciao, mi chiamo Attila  e sono un gatto pirata!

NEWS


5 maggio 2008: Vorrei segnalarvi un breve video di Attila appena fatto: Video
Vi segnalo anche il Blog di Valentina , sul quale lei stessa posta spesso delle foto di Attila più aggiornate rispetto a quelle che ci sono qui sul sito. Le foto più recenti sono in alto, se scorrete la pagina verso il basso ci sono mano a mano le più vecchie.
04/05/08

 

 Attila video


5 maggio 2008: Oggi era il giorno in cui tutti gli amici di Attila si preparavano al dolore per la sua dipartita, il giorno temuto, il giorno più triste. E invece sembra che una tenue scintilla di speranza ancora brilli per il nostro piratino. Grazie all'intervento di un amico di Attila che ha molta esperienza in materia di convulsioni, gatti epilettici e problemi neurologici, si è fatta strada l'ipotesi che le crisi convulsive di Attila non sia dovute all'avanzare nel cervello del fungo, bensì ad un edema cerebrale causato dall'ultima, terribile anestesia che aveva lasciato Attila così provato, confuso e deble da non riuscire a camminare per molti giorni. Il peggioramento di Attila è iniziato da quel giorno e sembra una coincidenza troppo strana, nonostante i medici abbiano affermato che niente è andato storto durante l'anestesia. Oggi Valentina parlerà con una neurologa di fiducia, che non ha mai visitato Attila prima, per valutare questa possibilità e sentire il suo parere, per decidere se è sensato intraprendere una cura per l'edema, che con la giusta terapia potrebe riassorbirsi e permettere ad Attila di tornare alla normalità e smettere o almeno ridurre drasticamente le crisi. Ieri Attila ha passato una buona giornata, ha mangiato, è uscito per i bisogni e si è goduto il sole sul dondolo in giardino, sembrava più presente e più sereno, aveva passato una giornata e una notte intera senza crisi. Purtroppo però ieri sera na ha avuta una molto lunga, ben due ore. Chissà se è cosciente e se prova dolore in queste crisi, o se non le ricorda...? Speriamo di avere molte risposte dall'incontro con la neurologa oggi. Inoltre molti amici ci hanno segnalato l'argento colloidale come un rimedio molto efficace (quasi miracoloso, in certi casi) contro invasioni fungine e oggi Valentina parlerà con una veterinaria esperta per valutare se inserire nel protocollo di cura questa nuova terapia, insieme al posaconazolo che non è mai stato sospeso. Sembra quasi che tutte le rpeghiere e l'amore che abbiamo innalzato al cielo in questi giorni abbiano portato a qualcosa...! Non smettiamo di sperare e di indirizzare verso Attila tutti i nostri pensieri positivi e di incoraggiamento... forse un piccolo miracolo si è messo in viaggio alla volta del nostro piccolo Piratino!

4 maggio

FOTO DI ATTILA:Attila & Tabata's blogIl blog per chi ama gli animali...

martedì, 06 maggio 2008

PIPPO

STORIA DI UN CANE E DELLA PADRONA A CUI INSEGNO' LA LIBERTA'

Messaggio N°239
3 Maggio 2008 - 16:07
 
LA SITUAZIONE DEL CANILE DI CICERALE E´ dal 1980 che il canile Oasi San Leo "Canie Ciceralensis" costruito in Contrada San Leo (SA), sulle montagne di Cicerale del Cilento, vicino Agropoli continua a far mobilitare le associazioni animaliste di tutta Italia.
TESTIMONIANZA DI CHI LI' DENTRO CI E' STATO





Per raggiungere questo girone infernale ho impiegato due ore di viaggio, un tornante dopo l´altro, come sulle montagne russe, mi sono inerpicata sulle colline che a strapiombo cadono sulla costa cilentana, un´ altro mondo, ai confini della realtà, recintata da teloni neri che nascondono l´orrore, ecco l´oasi di ciotola, il rifugio di Cicerale, chilometri quadrati di bosco trasformati in forni crematori d´estate e pozzanghere argillose d´inverno, anche il prato verde ha smesso di esistere, si è consumato ed estinto a causa dello strofinio con la cute di centinaia-migliaia di cani transitati in quell´incubo, non un abbaio ma un boato di latrati proveniva da tutta la collina, una stradina che scendeva tortuosa mi portava all´ingresso del gulag. Bello l´ingresso, alberato con viottoli piastrellati in pietraviva, qualche gabbia a cubo chiuso, ancora non arrugginita, corredate da microcuccia e 4 - 5 - 6 cani di piccola taglia che saltellavano come grilli, in verticale perché camminare in orizzontale era impresa impossibile. Più avanti un numero imprecisato di box in cemento di pochi metri quadri, chiusi da rete anche sulla parte superiore, contenevano i cani della Legge Sirchia, quelli pericolosi, li´ inscatolati per espiare le colpe dei balordi umani padroni delle loro vite, decine e decine di Kalashnikov pronti ad uccidere, dilaniare, massacrare qualsiasi cosa fosse vicina alle proprie mandibole, l´odore dell´uomo scatenava in quei molossi una reazione chimica capace di innescare un´atomica tanto era l´odio che nutrivano nei confronti di chi li privava anche dell´aria da respirare.
Lo scenario che si allargava nel bosco circostante creava nel mio cuore inaudita sofferenza, per chilometri si estendevano fatiscenti reticolati consumati dalle intemperie e dalle migliaia di denti spezzatisi in quelle maglie di ferro alla ricerca della libertà, si perdevano a vista d´occhio,
quadrati irregolari scoscesi in cui uno,due,cinque,dieci,venti,trenta cani, maschi con femmine, alcune gravide, cuccioli con adulti, piccole taglie con cagnoni enormi, scheletrici, sporchi, peli ammassati, guardi assenti, bava alla bocca, terrore gerarchico negli occhi, abbandonati alla morte in angoli, crepacci o in quel che restava di cucce in cemento affossate nella terra maleodorante, monchi, inebetiti, cani abbandonati dall´uomo ma in questa circostanza anche da Dio.
L´area di calpestio dei recinti aveva, nella sua totalità, una pendenza
dell´80%, su di essa i cani si arrampicavano, di un colore inesistente nella sfera ottica umana, sul suolo aleggiava uno strato di polline misto a peli ed escrementi liofilizzatisi, ogni zampata sollevava una nube di polvere fetida.
Dalla terra fuoriuscivano pietre appuntite, tronchi spezzati, tante piccole escrescenze simili a mani che dal sottosuolo con movimenti convulsi tentavano di avvinghiare e catturare quei dannati rinchiusi in un luogo per il quale non sono stati creati ed in cui si dibattevano come le anguille catturate per essere vendute. In questo scenario spettrale un solo operaio, originario dei paesi dell´Est, mezzo svestito, si affaccendava senza far nulla di utile, in un baraccone un Veterinario, presumo, alle prese con bisturi operava in dolce compagnia femminile, mentre, una ragazzina in abiti da lavoro trasportava su di una carriòla, barella etnica, un cane anestetizzato da rimettere nel branco, un Veterinario dell´ASL competente per territorio giustificava l´alto tasso di mortalità nella struttura dovuto a decessi per arresto cardiocircolatorio. Dulcis in fundo in quattro gabbioni da trasporto sei nuovi randagi appena arrivati nell´inferno da chissà quale Comune pronto a pagare la retta giornaliera di 1 euro e 49 centesimi per sempre, visto che dopo la microchippatura e lo smistamento nei recinti nessun padrone andrà mai a controllarli come nessun pazzo salirà mai su quella montagna per prendere in affido un cane, è utopia . Lo scopo della mia visita era un controllo (insieme a rappresentanti di una Amministrazione Comunale) per accertare l´esistenza in vita di 92 cani di un paese a 150 chilometri circa di distanza dal campo di sterminio, le ultime fatture ne elencavano una quarantina,la prima verifica sommaria ne dava 24 presenti ma il proprietario della struttura non sapeva dove, in quale recinto della montagna, fra gli oltre 2000 cani si trovassero, "era necessaria una ricerca che richiedeva tre o quattro giorni, fissare un appuntamento", rifare il viaggio e sperare di trovare in loco fisicamente il proprietario, "altrimenti nella galera nessuno vi permetterà di accedere". Dopo solo 15 minuti di visita guidata eravamo già fuori al cancello.
Mi capita ogni qualvolta che oltrepasso i cancelli di un lager di non dormire per notti e notti, mi riprometto ogni volta di smetterla di aiutare gli indifesi, imponendomi di vivere come fanno tutti. Non ci riesco. L´indifferenza assoluta dell´opinione pubblica è la pena più dolorosa. "Lontano dagli occhi lontano dal cuore", è quanto impera incosciamente nel tessuto sociale moderno, questo lo hanno carpito i nuovi imprenditori aguzzini, mentre gli animalisti rincorrono la cagnetta da sterilizzare che gli accalappiacani dell´ASL non riescono a catturare, battibeccano con il cattivo detentore del cane a catena corta, ergono barricate per bloccare furgoni carichi di animali destinati alla vivisezione in Germania, Svizzera ed in chissà quante altre parti del Mondo , si impegolano in questioni di ordinaria quotidianità per strappare all´offesa o alla morte uno, dieci, cento cani o gatti, mentre altri mille, in quello stesso momento esalano l´ultimo respiro dopo giorni,
mesi di agonia e stenti in appartati ed isolati lager, regolarmente autorizzati dall´Azienda Sanitaria Locale,mai controllati dagli Organi preposti alla vigilanza ed al rispetto dalla normativa vigente in materia, laddove esiste un Comando o Stazione delle Forze dell´Ordine che alla richiesta d´intervento per un controllo non risponda "tale attività non rientra nelle nostre competenze". Sono ogni giorno più convinta che in questi quindici anni dal 1991, anno dell´entrata in vigore della Legge Nazionale sul Randagismo, poco o nulla è stato fatto in termini di concretezza per realmente tutelare gli animali d´affezione e prevenire il fenomeno randagismo in Italia, terra, le cui comunità stentano a recepire sia pubblicamente che privatamente il significato del termine "benessere animale", dove buona parte della popolazione resta poco incline alla solidarietà e sensibilità verso gli animali da compagnia, dimostrando intolleranza nei confronti degli animali abbandonati, operando arbitraria giustizia sugli stessi sterminandoli nei modi più raccapriccianti.
I miei occhi sono stati scelti dagli amici animalisti dell´UNA di Pontecagnano per visitare con raziocinio, serietà, competenza ed esperienza un rifugio ritenuto ineccepibile da molti Dottori e Sapientoni, fasulli tutori del benessere animale, il mio modo di vedere, sentire, recepire immagini e sensazioni non mi accomuna a coloro che per prestigio e convenienza girano lo sguardo ed incassano la ricompensa. Perciò vi chiedo, in nome e per conto di quelle anime dannate, GIUSTIZIA.
Angela Luongo, Presidente AIPA, Guardia Zoofila Regionale




 
lunedì, 05 maggio 2008
Il mondo di DianaDiana VINCITRICE del concorso Nutripet
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Pappa assicurata da parte di Diana per il nostro rifugio!!!!!!!!!!!
Il Giardino di Quark Cuccia Serena: casa di ospitalità e sostegno per la terza età canina

http://www.ilgiardinodiquark.it/
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Diana  ha vinto il concorso NUTRIPET fotografico.
Diana è nata vincente e fortunata anche grazie alla super-visione dall'alto dei suoi amici Patty e Quark
Ciao a tutti dagli orgogliosissimi mami e papi
Guardate il sito:
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Diana sulla neve
 evviva !!!!!!!!!!!!!!!!!


lunedì, 05 maggio 2008
http://www.rifugiodelcane.it/
copertina Amicizei speciali 2A volte anche chi ha un padrone non può ritenersi un cane fortunato. Principessa è stata abbandonata dalla sua proprietaria perchè a seguito di un misterioso incidente, è rimasta paralizzata al treno posteriore. Quando ci è stata portata il trauma era già datato di almeno un paio di settimane e pertanto un intervento d'emergenza sarebbe stato inutile..una delle zampette era già in necrosi e delle grosse piaghe infette dimostravano che era stata tenuta in quelle condizioni da tempo. Non riusciremo a ridare la possibilità di camminare alla piccola Principessa, ma grazie all'aiuto di Sergio e poi di Max e Lisa può girare orgogliosa per il bosco, grazie al suo magnifico carrellino. Quello creato da Sergio era molto artigianale, ma ci ha permesso di capire che Principessa voleva vivere e "camminare" nel mondo. Max e Lisa ne hanno costruito uno molto professionale e tornano a trovarla con il loro Cioby, anche lui paralizzato. Max e Lisa sono eccezionali e possono aiutarvi. Per qualsiasi informazione http://caneparalizzato.interfree.it/
Principessa è stata  ADOTTATA!!!   
Sabato scorso Principessa ha raggiunto la sua nuova famiglia e i suoi nuovi fratelli cani e gatti e furettino e... sta cercando di capire se le può piacere. Molti indizi dicono di sì... si rotola, gioca, corre con carrello e (sul prato) anche senza, riesce a fare qualche passettino e con l'aiuto di mamma che la sostiene si sente in grado di scalare una montagna!
Credo proprio che la nuova famiglia già le piaccia. E molto, anche!!!
lunedì, 05 maggio 2008
Carrellino modello Titty
Titty presto ci spiegherà come mamma e "zia" lo hanno costruito...
per ora ecco l'anteprima
carrello titty 025


lunedì, 05 maggio 2008
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26 aprile 2008
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ormai è da due anni che, dopo aver letto questa storia abbiamo preso la decisione drastica di amputare la zampina al mio povero bart un meticcio di 7 anni trovato in sardegna durante un stagione in un villaggio turistico a stintino, tutto a causa di un cancro alla zampa posteriore sx decisione difficilissima ma ora bart ha 9 anni e si difende ancora bene certo non senza sacrifici.
Grazie di cuore per questa meravigliosa storia che ci ha dato la forza per mantenere nel bene o nel male un essere vivente che da solo amore e amicizia come nessuno mai farebbe per te e solo grazie a voi e stato possibile
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un saluto da mauro monica bart e lisa
postato da: amicidigreta alle ore 13:35 | Link | commenti (1)
categoria:storie di animali speciali, oscardog guestbook testimonianze
lunedì, 05 maggio 2008

http://attilathecat.altervista.org
 Ciao, mi chiamo Attila  e sono un gatto pirata!

NEWS


2 maggio 2008: Attila sta per lasciarci, sta per abbandonare questo mondo in cui ha conosciuto l'amore, la gioia, la serenità, la dolcezza, la protezione e la tenerezza ma anche la sofferenza, il dolore, la sfortuna, l'amarezza di lottare senza poter vincere. Lascerà tutto questo e partirà per il suo ultimo viaggio, per un luogo in cui potrà correre, saltare, rincorrere farfalle, mangiare biscottini al cocco e vedere di nuovo con due occhi, sereno, in forze, felice e spensierato come è giusto che sia un bel micione di 4 anni. Se lo merita, di andarsene da tutto questo dolore, come ricompensa per una vita passata a lottare senza paura di perdere, senza scappare di fronte alla sofferenza. Lasciarlo andare è la decisione più difficile e dilaniante che una mamma possa mai dover fare per il suo cucciolo, ma è anche il più puro e nobile gesto d'amore e di altruismo che si possa fare, quando la sofferenza è immensa e la speranza non brilla più. Valentina lo sa, lo vede negli occhi del suo piccolo guerriero che è troppo stanco, che non vuole più star male, lo capisce da come fa le fusa, da come le sta vicino, da come le lecca la mano. Una mamma lo sente, e con il cuore a pezzi e gli occhi gonfi ha scelto di accompagnare il suo adorato piccolo in questo suo ultimo viaggio, con il coraggio e la forza con cui ha lottato per lui e con lui nell'ultimo anno. Attila lo sa, Valentina gli ha spiegato cosa succederà e il Ponte dell'Arcobaleno lo aspetta, con tutti i suoi nuovi compagni di giochi, che troppo presto ci hanno lasciati e da lassù ci vegliano e ci aspettano. Attila ci lascerà lunedì, se un miracolo o un peggioramento repentino non sopraggiungeranno, circondato dall'amore puro e incrollabile della sua famiglia. Pensatelo allora, che il vostro amore e le vostre preghiere siano una luce che guiderà la sua anima coraggiosa verso il luogo in cui il nostro piccolo guerriero potrà finalmente riposare ed essere di nuovo sereno.

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