domenica 29 gennaio 2012

storie 10a

giovedì, 03 marzo 2011
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2011/02/28/un-delfino-salva-un-cane-intrappolato-in-un-canale.html

03/03/2011

Un delfino salva un cane intrappolato in un canale

Turbo in panne

Un Doberman di 11 anni, rimasto in acqua per 15 ore, deve la vita a un delfino.

Turbo, che appartiene a Cindy Burnett, era scivolato in un canale a Marco Island in Florida, attraverso il cancelletto aperto di una recinzione,
rimanendo a mollo per tutta la notte.


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Sono stati gli schizzi e il frastuono che ha fatto un delfino nello stesso specchio c'acqua ad attirare l'attenzione di una donna che ha
sentito il baccano e ha visto il cane in difficoltà.

Poco prima di pranzo, la Polizia ha ricevuto la telefonata di una residente di South Bahama che ha detto agli agenti di avere salvato un cane dopo aver sentito le grida di un delfino.

Turbo è stato trovato in un angolo del canale, in una spiaggetta che era emersa per la bassa marea.


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"Era infreddolito e disidratato" ha dichiarato Cindy "e aveva le zampe ferite, probabilmente per i tentativi di risalire sulla banchina. Sono infinitamente grata alla signora che l'ha tirato fuori e al delfino che ha dato l'allarme".

Turbo, che è stato portato immediatamente dal veterinario, si rimetterà in una settimana ma nel frattempo dovrà restare a casa per riprendere le forze e dimenticare la brutta avventura.


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La donna che lo ha salvato, e che ha voluto mantenere l'anonimato, ha dichiarato: "Il delfino e rimasto con la testa fuori dall'acqua, a
guardarci, finché non ho tirato il cane fuori  dal canale. Poi si è tuffato ed è sparito".



Fonte: Marco Island Florida.com
postato da: amicidigreta alle ore 14:31 | Link | commenti
categoria:storie varie
martedì, 01 marzo 2011
Gattopoli
http://www.gattopoli.it/news/forli-prende-il-bus-con-il-cane-condannato.html
FORLI': PRENDE IL BUS CON IL CANE. CONDANNATO
 

IL CANE PRENDE IL BUS. CONDANNATO
La strana vicenda è capitata ad un forlivese, vistosi multare per aver fatto salire il proprio cane sul mezzo pubblico nonostante stesse rispettando le regole. 
 
23 febbraio 2011 - Sharon ha tre pensieri: il suo padrone, la pallina di gomma che lui le lancia - si capisce che lei ci giocherebbe per tutto il giorno senza stancarsi - e prendersi più coccole che può, felice e scodinzolante. Non altrettanto spensierato è invece l’uomo che questo fedelissimo esemplare di schnauzer sale e pepe se lo porta al guinzaglio da dodici anni. Christos Vlantinoudis deve fare i conti con una condanna penale, una multa da 2.500 euro che il giudice gli ha appioppato per interruzione di pubblico servizio.
 

Sharon scodinzola e non sa che a monte di tutta questa spiacevole vicenda c’è proprio lei, come racconta il padrone, un 58enne nato in Grecia ma residente dal ’68 in Italia, prima a Pordenone e poi a Forlì, dove è stato responsabile qualità dei supermercati Coop. “Lo scorso ottobre ho avuto una discussione con un autista di autobus che non voleva che facessi salire Sharon sul mezzo. Avevo pagato il biglietto anche per il cane, le avevo messo guinzaglio e museruola, insomma avevo fatto tutto quel che occorre fare; invece mi sono trovato con una denuncia per interruzione di pubblico servizio e ora è arrivata la condanna”.
 
La convinzione di Christos che tutta la faccenda sia un sopruso è supportata dalle carte mostrate da lui e dal suo legale, l’avvocato Paola Monaldi, che ha presentato opposizione al decreto allo scopo di far celebrare il processo in aula e dimostrare l’innocenza di Christos. “E’ scritto sul regolamento - spiega il padrone di Sharon - che per portare un cane sul bus bisogna pagare un biglietto in più, mettergli il guinzaglio e la museruola. Tutte cose che faccio regolarmente e che ho fatto anche in quella occasione”. Ma la vicenda ha preso una piega inaspettata. Christos Vlantinoudis stava per salire sulla linea 3 davanti all’ospedale Pierantoni, dove era andato per un ciclo di chemioterapia (“Sono invalido al 100 per cento, devo sottopormi alle cure e non ho nessuno tranne la mia Sharon. Mi muovo coi mezzi pubblici e la porto sempre con me”). L’autista del mezzo lo ha fermato mentre era ancora sullo scalino: “Guardi che il cane non può salire”.

La motivazione addotta dal conducente, secondo il racconto del signor Christos, era che il cane non era di piccola taglia. “Ho risposto che non c’entra nulla, che i regolamenti e le leggi consentono di portare a bordo cani anche di taglia media o grande se si rispettano le condizioni di cui ho già parlato, ma è stato inutile”. Ne è nata una discussione che ha ritardato la partenza del bus: Christos chiama le forze dell’ordine e dopo un po’ arriva una pattuglia delle volanti. Alla fine l’autobus riparte senza cane né padrone: “Ho chiamato un amico che ha lasciato il posto di lavoro per venirmi a dare un passaggio: cosa avrei dovuto fare, abbandonare Sharon?” Il brutto è che arriva anche la denuncia.
  
Al resto ci pensa la procedura. La pratica fa il suo corso negli uffici del tribunale e si arriva al decreto penale di condanna: un provvedimento che commina direttamente la pena, trasformandola in una multa, senza passare per il processo. Ma è possibile presentare opposizione per andare a processo, ed è quello che Christos e il suo legale hanno fatto. “La legge nazionale - spiega l’avvocato Monaldi - non impedisce agli animali l’accesso sui mezzi pubblici sulla base della taglia. Vogliamo andare a processo per dimostrare che il mio cliente è vittima di un’ingiustizia”. E per cancellare la condanna che pesa sull’ignara Sharon.
   
Paolo Bertuccio - romagnanoi.it 
postato da: amicidigreta alle ore 14:08 | Link | commenti
categoria:storie varie
lunedì, 28 febbraio 2011
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2011/02/24/animali-portano-conforto-agli-anziani-di-una-casa-di-cura.html

28/02/2011

Animali portano conforto agli anziani di una casa di cura

Amici in visita


Se qualcuno facesse una capatina alla casa di riposo The Alexander, a Morley in Inghilterra, non crederebbe ai propri occhi.

Cani, gatti e pefino galline sono di casa nella struttura e gli ospiti li accolgono con grande affetto ed entusiasmo.



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Ma è l'asinello Eeyore a riscuotere più successo di tutti gli altri. "E' ormai provato che il contatto con gli animali sia terapeutico.

Quando i nostri ospiti accarezzano un cane o un gatto, ricordano la loro infanzia e ricevono un input inconscio a occuparsi di loro, cosa che li fa sentire utili perché hanno ancora uno scopo nella vita" ha dichiarato la direttrice dell'Alexander, Wendy Evered.



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"Quando porto il mio Jack Russell, una signora che di solito non parla mai diventa vivace e trascorre un sacco di tempo ad accarezzarlo e a chiacchierare con lui.
 
Gli animali sono di grande aiuto e conforto agli anziani che soffrono di depressione o demenza senile perché riescono a farli uscire dal guscio in cui si sono rifugiati".


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Questo particolare servizio è organizzato dalla Elisabeth Svendsen Trust, un struttura che usa gli animali da fattoria come terapia alternativa per anziani e bambini.

La Elisabeth Svendsen Trust sorge a Eccup, nello Yorkshire, ed è un'oasi animalista che ospita asinelli, galline, caprette, cani e gatti e li impiega tutti un attività terapeutiche, di riabilitazione o di recupero.



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Eeyore è uno dei 19 asinelli che vivino nell'oasi e le sue visite all'Alexander sono sempre accolte con grande entusiasmo, sia dagli ospiti che dal personale della casa di cura.


Fonte: Yorkshire Evening Post
venerdì, 25 febbraio 2011
L\
http://arcadirita.blogspot.com/2010/06/gatto-corre-per-3000-km-e-ritrova-la.html

GATTO CORRE PER 3.000 KM E RITROVA LA SUA PADRONA

giovedì 24 giugno 2010

 



La sua padrona aveva traslocato, spostandosi di oltre tremila chilometri, da Gulistan, in Uzbekistan, a Liska, in Russia. Ma Karim, un gattino grigio evidentemente molto legato alla sua proprietaria, non si è rassegnato all'idea di non vederla più: si è messo in viaggio e alla fine l'ha trovata, due anni dopo. La donna, di nome Ravila, 52 anni, è tornata a casa e si è ritrovata il felino sulla porta, rimanendo decisamente sorpresa. "Sapevo che pochi giorni dopo il nostro trasloco i vicini, ai quali lo avevamo lasciato, non lo ritrovavano più - racconta Ravila - dicevano che era triste e che era fuggito, di lui non avevamo saputo più nulla. Poi un giorno sono tornata a casa e ho visto questo gatto davanti alla porta, sembrava che mi stesse aspettando. Quando l'ho preso in braccio, ho visto che era Karim". Il gatto era stato lasciato in Uzbekistan perché si pensava che non avrebbe retto un viaggio così lungo, fino alla Russia. Nonostante ciò ha attraversato tre nazioni, Uzbekistan, Kazakistan e la stessa Russia, per tornare dalla sua famiglia. "Quando siamo arrivati qui abbiamo subito telefonato ai nostri vicini per chiedere come stava Karim - dice Lev Kondratyev, 46 anni, marito di Ravila - ma loro ci dissero che era scappato, e da allora ogni giorno per settimane abbiamo sperato di avere sue notizie". Al suo arrivo, i suoi vecchi padroni non lo hanno trovato molto in forma. "Sembra che abbia usato tutte le sue nove vite per trovarci, ma alla fine ce l'ha fatta".

Fonte Leggo 24/06/2010
postato da: amicidigreta alle ore 14:32 | Link | commenti (1)
categoria:storie varie, lieto fine
giovedì, 24 febbraio 2011
http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/10/14/una-bufala-accende-la-luce-per-mangiare-o-bere-durante-la-no.html

16/10/2009

Una bufala accende la luce per mangiare o bere durante la notte

Altro che bufala!

Un agricoltore che non riusciva a capire chi fosse che accendeva la luce della stalla durante la notte, ha scoperto che la responsabile è un bufalo femmina.

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Mo Zhaoguang, che ha una fattoria nella provincia cinese di Hubei, ha dichiarato che, da circa cinque anni, sia lui che i suoi familiari continuavano a trovare la luce della stalla accesa.

"Io e mia moglie abbiamo litigato un sacco di volte per questo motivo, accusandoci a vicenda di dimenticare di spegnerla".

Alla fine Mo ha deciso di restare a dormire nella stalla per vedere chi fosse il responsabile e ha visto una delle due femmine di bufalo tirare con i denti la cordicella e accendere la lampadina.


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"La accende quando ha fame o sete, poi la spegne e va a dormire. E quando la lascia accesa è perché la mangiatoia è vuota e vuole richiamare la nostra attenzione.

Quando l'ho raccontato ai miei amici non mi credevano, a quel punto ho chiesto se volevano scommettere 10 Yuan a testa. Quella sera ho vinto 50 Yuan!"


Fonte: Wuhan Evening Post
postato da: amicidigreta alle ore 14:28 | Link | commenti
categoria:storie varie

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