http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2011/09/07/un-pollo-senza-penne-e-diventato-una-celebrita.html
14/09/2011
Un pollo senza penne è diventato una celebrità
Peso piuma
Un polletto di cinque mesi completamente glabro è l'attrazione di una fattoria cinese.
Il suo padrone, Lao Yin, ha dichiarato che il povero non-pennuto è stato spesso tiranneggiato dai suoi simili piumati.
"Ho cominciato a vedere che era diverso dagli altri dieci giorni dopo la sua nascita perché, a differenza degli altri pulcini che erano coperti di peluria lanuginosa, lui era completamente pelato.
Lao Yin, che vive a Laoshan, nella provincia di Shandong, nel nord della Cina, ha battezzato il pollo Ha Mao, signor piuma.
Il polletto non ha solo il problema della calvizie ma anche quello della magrezza, infatti cresce molto lentamente.
A differenza dei suoi coetanei che pesano due o tre chili, Hao Mao ne pesa soltanto mezzo.
"Nella fattoria c'è anche un ristorante e spesso i clienti vogliono vedere il signor piuma e farsi fotografare con lui.
Alcuni mi hanno anche offerto un bel po' di soldi per lui ma ho sempre rifiutato. Non ho intenzione di separarmene, voglio accudirlo personalmente".
Fonte: Ananova News
Un polletto di cinque mesi completamente glabro è l'attrazione di una fattoria cinese.
Il suo padrone, Lao Yin, ha dichiarato che il povero non-pennuto è stato spesso tiranneggiato dai suoi simili piumati.
"Ho cominciato a vedere che era diverso dagli altri dieci giorni dopo la sua nascita perché, a differenza degli altri pulcini che erano coperti di peluria lanuginosa, lui era completamente pelato.
Lao Yin, che vive a Laoshan, nella provincia di Shandong, nel nord della Cina, ha battezzato il pollo Ha Mao, signor piuma.
Il polletto non ha solo il problema della calvizie ma anche quello della magrezza, infatti cresce molto lentamente.
A differenza dei suoi coetanei che pesano due o tre chili, Hao Mao ne pesa soltanto mezzo.
"Nella fattoria c'è anche un ristorante e spesso i clienti vogliono vedere il signor piuma e farsi fotografare con lui.
Alcuni mi hanno anche offerto un bel po' di soldi per lui ma ho sempre rifiutato. Non ho intenzione di separarmene, voglio accudirlo personalmente".
Fonte: Ananova News
postato da: amicidigreta alle ore 14:13 | Link | commenti
categoria:storie varie, storie di animali speciali, storie - polli calvi, storie - uccelli calvi
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http://blog.libero.it/05011952/9214280.html
Animali da compagnia: un cagnolino?? Un gattino? NO... UNA GALLINA !
Post n°1221 pubblicato il 01 Settembre 2010 da ferrarioretta
Per cominciare in bellezza,una notizia..che si commenta da sola, testimoniando....fin dove può arrivare..la "fantasia"... degli uomini
ORA PANNOLINI ...PER POLLI
L’australiano Courier Mail dà notizia del lancio di una nuova linea di coloratissimi pannolini per polli. Il prodotto è per chi vorrebbe poter includere una gallina nelle attività della famiglia come animale di compagnia e non più come semplice fonte di cosce e uova. “I polli sono diventati incredibilmente interattivi con le persone”, ha detto Ingrid Dimock, l’imprenditrice responsabile dell’iniziativa, “Quando torni a casa ti corrono incontro”. L’azienda della Dimock commercializza inoltre guinzagli e pettorali per i volatili: “La gente ci diceva che voleva la possibilità di portare i polli al parco per fare una grattatina in terra mentre i figli giocano a pallone”.
*****
BUONGIORNOOO...MONDO
postato da: amicidigreta alle ore 13:43 | Link | commenti
categoria:consigli vari, storie varie, curiosità, consigli - gallina pannolino, consigli - pollo pannolino
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http://www.petsblog.it/post/3629/pitbull-come-baby-sitter-una-gallery-tenerissima
Pitbull come baby sitter. Una gallery tenerissima
Pubblicato: sabato 20 agosto 2011 da Roberto Russo
Che ci crediate o meno, per moltissimo tempo i pitbull sono stati considerati degli ottimi baby sitter, tanto da essere chiamati i “cani babsysitter”. La scelta cadeva su di loro per via della loro facilità di interazione con i più piccoli e perché sapevano come stimolarli. Di questa capacità di babysitteraggio dei pitbull ne rimane traccia nelle moltissime fotografie che ritraggono i cagnoni con i bambini.
È un vero peccato che, ora, i pitbull siano così demonizzati nell’immaginario collettivo. Del resto loro sono sempre gli stessi. E, tanto per cambiare!, la “colpa” è di noi umani…Via | DamnHot
postato da: amicidigreta alle ore 14:38 | Link | commenti
categoria:storie varie, vivere con un pitbull, amici x disabili umani -cani
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http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2011/07/28/un-baby-struzzo-abbandonato-si-e-affezionato-a-uno-struzzo-d.html
31/08/2011
Un baby struzzo abbandonato si è affezionato a uno struzzo di peluche
Amici di penne
A uno cucciolo di struzzo abbandonato dalla mamma è stato regalato uno struzzo di peluche che gli tiene compagnia.
Il piccolo, che vive alla Folly Farm in Galles, è stato rifiutato dopo pochissimi giorni dalla nascita ed è stato trovato dai gestori della struttura nel nido abbandonato.
Il pulcino viene nutriro artificialmente e cresce bene ma la mancanza della madre potrebbe creargli seri problemi di depressione. Per questo i gestori della struttura gli hanno affiancato lo struzzo giocattolo.
Tim Morphew, il responsabile della Folly Farm, ha dichiarato: "Il pulcino non beneficierà dell'affetto e dell'insegnamento materni e per lui sarà più difficile svilupparsi naturalmente.
Ma è forte e cresce rapidamente. Credo che più avanti potremo tentare di inserirlo in un altro zoo o creare un nuovo gruppo di struzzi qui alla Farm perché, essendo stato allevato dall'uomo, non potrà mai tornare nella comunità di origine.
Nel frattempo però ha il suo amico di peluche che gli tiene compagnia, e da cui non si separa mai, e la radio che lo intrattiene.
Abbiamo notato che il programmi radiofonici hanno un effetto calmante su di lui, soprattutto quelli in cui c'è molta musica, così gliela lasciamo accesa ventiquattr'ore al giorno".
Fonte: SWNS News
Foto: James Davies
A uno cucciolo di struzzo abbandonato dalla mamma è stato regalato uno struzzo di peluche che gli tiene compagnia.
Il piccolo, che vive alla Folly Farm in Galles, è stato rifiutato dopo pochissimi giorni dalla nascita ed è stato trovato dai gestori della struttura nel nido abbandonato.
Il pulcino viene nutriro artificialmente e cresce bene ma la mancanza della madre potrebbe creargli seri problemi di depressione. Per questo i gestori della struttura gli hanno affiancato lo struzzo giocattolo.
Tim Morphew, il responsabile della Folly Farm, ha dichiarato: "Il pulcino non beneficierà dell'affetto e dell'insegnamento materni e per lui sarà più difficile svilupparsi naturalmente.
Ma è forte e cresce rapidamente. Credo che più avanti potremo tentare di inserirlo in un altro zoo o creare un nuovo gruppo di struzzi qui alla Farm perché, essendo stato allevato dall'uomo, non potrà mai tornare nella comunità di origine.
Nel frattempo però ha il suo amico di peluche che gli tiene compagnia, e da cui non si separa mai, e la radio che lo intrattiene.
Abbiamo notato che il programmi radiofonici hanno un effetto calmante su di lui, soprattutto quelli in cui c'è molta musica, così gliela lasciamo accesa ventiquattr'ore al giorno".
Fonte: SWNS News
Foto: James Davies
postato da: amicidigreta alle ore 14:36 | Link | commenti
categoria:consigli vari, storie varie, consigli x disabili, consigli - uccello nidiaceo, consigli - struzzo nidiaceo, consigli - uccello orfano, consigli - struzzo orfano
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http://www.petsblog.it/post/3043/cane-sordo-impara-il-linguaggio-dei-segni
Cane sordo impara il linguaggio dei segni
Pubblicato: giovedì 24 marzo 2011 da luca
Un bassotto di nome Sparky ha imparato a capire quello che gli si dice. Nulla di particolare, penserete voi, anche il mio cane/gatto/coniglio eccetera, capisce quello che gli dico. Qui la situazione di partenza è lievemente diversa. Vi ricordate quando vi abbiamo insegnato a riconoscere i segnali che lancia il vostro cane? beh, Sparky ha fatto il percorso opposto. Il bassottino in questione è stato abbandonato ma ha avuto la fortuna di essere “adottato” da una scuola per ragazzi audiolesi del Missouri. La cosa non è casuale visto che anche Sparky è sordo.
La cosa non è stata percepita immediatamente. I primi giorni i responsabili della struttura non si erano nemmeno accorti di questo deficit uditivo del cane ma hanno intuito qualcosa quando si sono resi conto che Sparky non reagiva agli stimoli acustici. I ragazzi sordomuti, in compagnia di alcuni ragazzi del locale riformatorio impegnati in lavori socialmente utili, si sono adoperati per isegnare a Sparky ad interpretare il linguaggio dei segni. Sparky, adesso, sa rispondere esattamente a tutti i comandi che un cane normodotato conosce. Oramai conosce il “seduto”, il “no” e tanti altri comandi. Sia per i ragazzi del centro che per quelli del riformatorio Sparky è un “pet therapist” prezioso per la responsabilizzazione e per l’amore verso i diversamente abili.
Via| NY Daily News
Foto|Flickr
Foto|Flickr
postato da: amicidigreta alle ore 14:05 | Link | commenti
categoria:consigli vari, storie varie, animali disabili, storie di animali speciali, consigli x disabili, storie - cani sordi, consigli - cane sordo, amici x disabili umani -cani, curiosità
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http://www.petsblog.it/post/3622/una-vita-da-regina-dei-cani-sindrome-di-asperger-e-pet-therapy
Una vita da regina... dei cani. Sindrome di Asperger e pet therapy
pubblicato da Roberto Russo in: Libri e riviste Pet Therapy
Luisa Di Biagio – addestratore ENCI, tecnico abilitato all’addestramento dei cani da Pet Therapy, psicologa e counselor esperta in attività e terapie assistite dagli animali – ha pubblicato per i tipi della Erickson un intenso libro di memorie dal titolo Una vita da regina… dei cani. Memorie e riflessioni di una persona Asperger.
La sindrome di Asperger – di cui parla, per esempio, anche Jodi Picoult nel suo romanzo Le case degli altri –
è collocata, come l’autismo, tra i Disturbi Pervasivi delle Sviluppo, e si discute tuttora se essa debba considerarsi una forma mite di autismo, o se costituisca un disturbo a sé stante. C’è chi la identifica con l’HFA (High Functionning Autism, tradotto letteralmente: autismo ad alto funzionamento) che è quella parte dello spettro autistico che riguarda i soggetti “verbali” con un buon quoziente intellettivo, e chi invece la ritiene da essa distinguibile principalmente per il più precoce sviluppo del linguaggio.
postato da: amicidigreta alle ore 13:58 | Link | commenti
categoria:libri, storie varie, storie di umani disabili, amici x disabili umani -cani
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http://www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/416835/
25/08/2011 - il caso
"Ti amo, ma ti abbandono"
Palermo, la lettera di un bambino ritrovata insieme a un setter gettato nel cassonetto
palermo
«Ti amo», gli ha scritto prima di vederlo chiudere dentro il sacco della spazzatura. «Ti amo», gli ha forse ripetuto prima di vederlo scivolare nel cassonetto. Un saluto, l'ultimo. Un epitaffio, scritto con la grafia incerta di un bambino, letto sul biglietto che accompagnava il cane agonizzante ritrovato tra i rifiuti del quartiere Bonagia di Palermo in una mattina arroventata dal sole. Ma Tao, come i volontari hanno chiamato quello scheletro coperto di pulci, non voleva morire. Pelle e ossa, il muso come un teschio, la lingua fuori dai denti, la coda ridotta a uno spago arido, il corpo irrigidito in una curva innaturale, il pelo tormentato da piaghe e mosche cavalline, ha avuto la forza di emettere un lamento.
Il ritrovamento L'ha sentito un passante, l'ha segnalato a una pattuglia di vigili urbani impegnati con l'autovelox pochi metri più in là. Un agente è entrato nella clinica veterinaria di fronte, la «Palermovet». Lì dentro ci ha trovato, segno della Provvidenza canina, un gruppo di giovani della Lida, la Lega italiana dei diritti dell'animale. Dentro il cassonetto c'era un setter di quattro anni. Rantolava, ormai in agonia. «Ci siamo precipitati - racconta Marco Meli, uno dei volontari - l'ho tirato fuori dal sacco, l'ho liberato dal collare di nylon, gli ho avvicinato una ciotola d'acqua. E mi sono ritrovato tra le mani quel messaggio scritto su un tovagliolo di carta, di quelli leggeri da bar. Una scritta incerta, tracciata con una biro blu. Mia moglie fa la maestra, non ha avuto dubbi: è quella di un bambino». Un «ti amo» carico di dolore, di senso di colpa, di disperata rassegnazione.
Meli convince gli agenti a caricare il cane sul camioncino, quelli lo portano al presidio veterinario del canile municipale, i medici gli mettono una flebo di glucosio nella zampa, lo disinfettano. E lì succede l'incredibile. Perché quella carcassa comincia a dare segni di vita. Reagisce, muove una zampa, non si rassegna a morire.
Il giorno dopo viene trasferito in uno studio privato, sotto le cure del veterinario Ivano Santoro. Che gli fa una trasfusione di sangue, le analisi, i test neurologici, gli prenota una Tac. In quattro giorni la diagnosi passa da morte sicura a salvezza probabile.
Il cane viene chiamato Tao, «in omaggio al nome di un locale che ci dà una mano nell'accogliere i cuccioli - spiega Meli - ma anche alla "tau", la lettera dell'alfabeto greco che è il segno della vita».
Si sparge la voce in città, l'agenzia Geapress diffonde la notizia, sulla pagina di Facebook della Lida arrivano messaggi dall'Australia e dalla Svezia. Qualcuno chiede online quale sia il problema con la salute dell'animale: pochi istanti e qualcuno risponde che «la malattia che ha quasi ucciso questo splendido cane si chiama "stupidità umana"». Arrivano anche offerte in denaro per sostenere le cure.
Tao diventa, suo malgrado, il testimonial contro l'abbandono degli animali d'estate, ma anche il protagonista di un mistero da risolvere. Chi ha scritto quel «ti amo» volato via nella concitazione dei soccorsi? «Ci piace credere - dice Alessandra Musso, responsabile della Lida che sia stato un bambino, forse ingannato da un adulto che aveva spacciato Tao per morto».
L'appello Tutti fanno appello a quel bambino. Nessuno si illude che possa rivelarsi e denunciare, perché oggi l'abbandono d'animale è un reato, ma sarebbe bello che riuscisse a sapere che il cane è vivo. «Che imparasse a sperare dice Meli - anche quando gli adulti disperano».
Il resto è deduzione. Probabilmente Tao è vissuto in una stalla della zona, magari una di quelle che ospitano i cavalli delle corse clandestine. Di sicuro è stato abbandonato, malnutrito al punto da non avere più muscolatura, forse anche picchiato. «Non vede bene e non annusa dal lato sinistro - spiegano i volontari - ma solo la Tac potrà chiarire se il problema deriva da un trauma, da un ictus, da una malattia neurologica». Poi si penserà all'adozione. «Ma dev'essere una famiglia speciale», dicono i volontari. Magari andrà a chiederlo un bambino che nel frattempo avrà imparato a scrivere e a ribellarsi.
Il ritrovamento L'ha sentito un passante, l'ha segnalato a una pattuglia di vigili urbani impegnati con l'autovelox pochi metri più in là. Un agente è entrato nella clinica veterinaria di fronte, la «Palermovet». Lì dentro ci ha trovato, segno della Provvidenza canina, un gruppo di giovani della Lida, la Lega italiana dei diritti dell'animale. Dentro il cassonetto c'era un setter di quattro anni. Rantolava, ormai in agonia. «Ci siamo precipitati - racconta Marco Meli, uno dei volontari - l'ho tirato fuori dal sacco, l'ho liberato dal collare di nylon, gli ho avvicinato una ciotola d'acqua. E mi sono ritrovato tra le mani quel messaggio scritto su un tovagliolo di carta, di quelli leggeri da bar. Una scritta incerta, tracciata con una biro blu. Mia moglie fa la maestra, non ha avuto dubbi: è quella di un bambino». Un «ti amo» carico di dolore, di senso di colpa, di disperata rassegnazione.
Meli convince gli agenti a caricare il cane sul camioncino, quelli lo portano al presidio veterinario del canile municipale, i medici gli mettono una flebo di glucosio nella zampa, lo disinfettano. E lì succede l'incredibile. Perché quella carcassa comincia a dare segni di vita. Reagisce, muove una zampa, non si rassegna a morire.
Il giorno dopo viene trasferito in uno studio privato, sotto le cure del veterinario Ivano Santoro. Che gli fa una trasfusione di sangue, le analisi, i test neurologici, gli prenota una Tac. In quattro giorni la diagnosi passa da morte sicura a salvezza probabile.
Il cane viene chiamato Tao, «in omaggio al nome di un locale che ci dà una mano nell'accogliere i cuccioli - spiega Meli - ma anche alla "tau", la lettera dell'alfabeto greco che è il segno della vita».
Si sparge la voce in città, l'agenzia Geapress diffonde la notizia, sulla pagina di Facebook della Lida arrivano messaggi dall'Australia e dalla Svezia. Qualcuno chiede online quale sia il problema con la salute dell'animale: pochi istanti e qualcuno risponde che «la malattia che ha quasi ucciso questo splendido cane si chiama "stupidità umana"». Arrivano anche offerte in denaro per sostenere le cure.
Tao diventa, suo malgrado, il testimonial contro l'abbandono degli animali d'estate, ma anche il protagonista di un mistero da risolvere. Chi ha scritto quel «ti amo» volato via nella concitazione dei soccorsi? «Ci piace credere - dice Alessandra Musso, responsabile della Lida che sia stato un bambino, forse ingannato da un adulto che aveva spacciato Tao per morto».
L'appello Tutti fanno appello a quel bambino. Nessuno si illude che possa rivelarsi e denunciare, perché oggi l'abbandono d'animale è un reato, ma sarebbe bello che riuscisse a sapere che il cane è vivo. «Che imparasse a sperare dice Meli - anche quando gli adulti disperano».
Il resto è deduzione. Probabilmente Tao è vissuto in una stalla della zona, magari una di quelle che ospitano i cavalli delle corse clandestine. Di sicuro è stato abbandonato, malnutrito al punto da non avere più muscolatura, forse anche picchiato. «Non vede bene e non annusa dal lato sinistro - spiegano i volontari - ma solo la Tac potrà chiarire se il problema deriva da un trauma, da un ictus, da una malattia neurologica». Poi si penserà all'adozione. «Ma dev'essere una famiglia speciale», dicono i volontari. Magari andrà a chiederlo un bambino che nel frattempo avrà imparato a scrivere e a ribellarsi.
postato da: amicidigreta alle ore 14:37 | Link | commenti
categoria:storie varie, animali disabili, appelli e adozioni, storie di animali speciali
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