http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2011/10/10/cucciola-deforme-salvata-e-riabilitata.html
http://youtu.be/l-ScqWC5F-w
Puppy Harper!
19/10/2011
Cucciola deforme salvata e riabilitata
Piccola grande creatura
Una cucciola di pittbull nata deforme è stata salvata da morte certa e cammina di nuovo.
La piccola Harper è stata letteralmente strappata dalle mani di un uomo che l'aveva messa in un sacchetto per la spazzatura e la stava buttando in un cassonetto vicino a un supermercato di Sanford, in Florida.
La piccola era così storpia che non era in grado né di reggersi in piedi né di sollevare la testa.
La donna ha attirato l'attenzione di due agenti che erano nel marciapiede di fronte e ha raccontato l'accaduto, poi ha preso il sacchetto e l'ha portato in un rifugio per cani.
Purtroppo sia i veterinari che i gestori della struttura hanno detto che per Harper non c'erano speranze e che sarebbe stato meglio abbatterla.
Ma Erica Daniel, una delle impiegate del rifugio, è intervenuta e ha deciso di portarsela a casa per dedicarle almeno qualche ora di amore e attenzione.
La cucciola aveva quella che viene comunemente chiamata sindrome del cucciolo nuotatore e la maggior parte dei cani che ne sono affetti non sopravvive.
La malattia costringe i piccoli a giacere sul petto con le zampe perennemente divaricate, come se fossero delle rane che nuotano. E più rimangono in quella posizione e meno possono muoversi.
Una volta a casa, Erica ha cominciato a massaggiare le zampe di Harper, cercando di darle sollievo e farle sentire il suo affetto e dopo qualche ora la piccola ha sollevato la testa e ha cominciato ad annusare l'aria.
Gli arti sembravano meno rigidi tanto che la cucciola tentava di sollevarsi e, visto che non ci riusciva, si trascinava sul pavimento per spostarsi.
Convinta che Harper fosse determinata a vivere, la donna ha deciso di darle un'opportunità: ha cancellato tutti gli impegni del giorno successivo e l'ha portata alla clinica veterinaria dell'Università della Florida.
Dopo una quantità infinita di esami che hanno messo in luce che gli organi interni di Harper funzionavano bene e che sia il cuore e il cervello erano in buone condizioni, i medici hanno deciso di tentare il recupero.
I risultati sono stati strabilianti e immediati, e anche la solidarietà delle strutture veterinarie: l'Hip Dog Canine Hydrotherapy & Fitness ha regalato alla piccola le sedute di idroterapia e i massaggi per la riabilitazione.
Harper ha risposto così bene ai trattamenti che adesso non solo cammina, ma corre. Ha cominciato sull'erba, poi sui tappeti e infine sul cemento. Non può ancora farlo sul legno o sulle piastrelle ma è sulla buona strada.
Bev McCartt, una terapista dell'Hip Dog ha dichiarato:"La sua collaborazione e determinazione sono state fondamentali durante la terapia. Aveva voglia di vivere e di guarire, non si è mai tirata indietro e ha una tempra forte".
Harper, che adesso ha 11 settimane, è tornata a casa di Erica e trascorre le sue giornate giocando con gli altri sette cani della sua salvatrice che la riempie di amore e coccole.
"Tra circa un mese sarà in grado di camminare e correre ovunque e potrebbe essere data in adozione. Ma, in tutta onestà, non ho nessuna intenzione di separarmi da lei.
Aveva il mondo contro, ma è una combattente. E' un dono del cielo. E' una grande cretura" ha concluso la donna.
Fonte: Daily Mail
Foto: Dolly's Foundation e Flying Fur Pet Photography
http://www.youtube.com/watch?v=xH6xeeYx2_w
Meet little Harper, the beloved handicapped puppy.
Una cucciola di pittbull nata deforme è stata salvata da morte certa e cammina di nuovo.
La piccola Harper è stata letteralmente strappata dalle mani di un uomo che l'aveva messa in un sacchetto per la spazzatura e la stava buttando in un cassonetto vicino a un supermercato di Sanford, in Florida.
La piccola era così storpia che non era in grado né di reggersi in piedi né di sollevare la testa.
La donna ha attirato l'attenzione di due agenti che erano nel marciapiede di fronte e ha raccontato l'accaduto, poi ha preso il sacchetto e l'ha portato in un rifugio per cani.
Purtroppo sia i veterinari che i gestori della struttura hanno detto che per Harper non c'erano speranze e che sarebbe stato meglio abbatterla.
Ma Erica Daniel, una delle impiegate del rifugio, è intervenuta e ha deciso di portarsela a casa per dedicarle almeno qualche ora di amore e attenzione.
La cucciola aveva quella che viene comunemente chiamata sindrome del cucciolo nuotatore e la maggior parte dei cani che ne sono affetti non sopravvive.
La malattia costringe i piccoli a giacere sul petto con le zampe perennemente divaricate, come se fossero delle rane che nuotano. E più rimangono in quella posizione e meno possono muoversi.
Una volta a casa, Erica ha cominciato a massaggiare le zampe di Harper, cercando di darle sollievo e farle sentire il suo affetto e dopo qualche ora la piccola ha sollevato la testa e ha cominciato ad annusare l'aria.
Gli arti sembravano meno rigidi tanto che la cucciola tentava di sollevarsi e, visto che non ci riusciva, si trascinava sul pavimento per spostarsi.
Convinta che Harper fosse determinata a vivere, la donna ha deciso di darle un'opportunità: ha cancellato tutti gli impegni del giorno successivo e l'ha portata alla clinica veterinaria dell'Università della Florida.
Dopo una quantità infinita di esami che hanno messo in luce che gli organi interni di Harper funzionavano bene e che sia il cuore e il cervello erano in buone condizioni, i medici hanno deciso di tentare il recupero.
I risultati sono stati strabilianti e immediati, e anche la solidarietà delle strutture veterinarie: l'Hip Dog Canine Hydrotherapy & Fitness ha regalato alla piccola le sedute di idroterapia e i massaggi per la riabilitazione.
Harper ha risposto così bene ai trattamenti che adesso non solo cammina, ma corre. Ha cominciato sull'erba, poi sui tappeti e infine sul cemento. Non può ancora farlo sul legno o sulle piastrelle ma è sulla buona strada.
Bev McCartt, una terapista dell'Hip Dog ha dichiarato:"La sua collaborazione e determinazione sono state fondamentali durante la terapia. Aveva voglia di vivere e di guarire, non si è mai tirata indietro e ha una tempra forte".
Harper, che adesso ha 11 settimane, è tornata a casa di Erica e trascorre le sue giornate giocando con gli altri sette cani della sua salvatrice che la riempie di amore e coccole.
"Tra circa un mese sarà in grado di camminare e correre ovunque e potrebbe essere data in adozione. Ma, in tutta onestà, non ho nessuna intenzione di separarmi da lei.
Aveva il mondo contro, ma è una combattente. E' un dono del cielo. E' una grande cretura" ha concluso la donna.
Fonte: Daily Mail
Foto: Dolly's Foundation e Flying Fur Pet Photography
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Meet little Harper, the beloved handicapped puppy.
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Puppy Harper!
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Pannolini lavabili in commercio per cani (e gatti) incontinenti
http://www.universoecologico.it/Pannolini-Lavabili/Pannolini-Lavabili-per-cani.htm

E' un AIO ovvero la parte assorbente è già cucita insieme alla mutandina. Non ci sono assorbenti da aggiungere.
Se hai bisogno di lavarli insieme ad altre cose, mettili prima in ammollo in acqua fredda, o fai un risciacquo in lavatrice sempre con acqua fredda.
La parte esterna impermeabile è in poliuretano laminato, mentre la parte interna a contatto con il cane, un morbidissimo tessuto di micropile. La parte assorbente è in microfibra e contiene un agente antibatterico per controllare gli odori.
Disponibile in 7 taglie per garantire una vestibilità ottimale per ogni cane.
Chiusura con il velcro.
Per scegliere il pannolino giusto per il Tuo cane considera principalmente la circonferenza.
Vuoi conoscere i prezzi o acquistare il prodotto?
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Taglia | Peso | Circonferenza | Vita/Coda |
XXS | fino 2Kg | 17/25cm | 10 cm |
XS | da 2 a 3Kg | 25/33cm | 15cm |
S | da 3,5 a 6Kg | 33/48cm | 20cm |
M | da 6,5 a 14,5Kg | 45/63cm | 24cm |
L | da 15 a 25Kg | 50/69cm | 28cm |
XL | da 22 a 40Kg | 64/86cm | 35cm |
XXL | da 40 a 60Kg | 80/92cm | 39cm |
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11/10/2011
Un cucciolo con una grave malattia della pelle indossa un pigiama
Un pigiama non basta (aiutiamo Bo!)
Un cucciolo di appena cinque mesi gravemente malato è stato salvato dall'eutanasia e adesso si sta riprendendo grazie all'aiuto di un pigiama protettivo.
Mr Bojangles ha rogna rossa, una dolorosa e critica malattia della pelle, e doveva essere abbattuto la scorsa settimana. Il piccolo meticcio, che non è mai stato curato, si era grattato e morso così tanto da infliggersi in tutto il corpo profonde ferite che si erano infettate.
L'Impawtant Pups Rescue, una piccola ma attivissima organizzazione che salva e recupera cuccioli, è intervenuta in tempo e ha evitato che Mr Bojangles fosse eliminato.
Il cucciolo si trovava in un canile del Cambridgeshire, in Inghilterra, quando Emma Nicholson, la responsabile di Impawtant Pups Rescue, è stata contattata perché lo salvasse.
"Siamo andati a prenderlo immediatamente, e appena in tempo, e abbiamo cominciato a curarlo. Gli abbiamo medicato le ferite, dato i farmaci per combattere la malattia ma soprattutto gli abbiamo fatto indossare dei pigiami che eviteranno che si ferisca di nuovo" ha dichiarao la donna.
"Bo è affettuoso, va d'accordo con tutti gli altri cani e si fa rispettare. Adora le coccole e i biscotti allo zenzero".
Mr Bo, il diminuitivo del suo lungo nome, è stato salvato e si riprenderà ma Emma ha bisogno di donazioni per sostenere le sue cure, e quelle degli altri sfortunati pelosetti, che sono costose e a lungo termine.
Per raccogliere fondi per le medicine di Bo e degli altri cuccioli ha anche creato una pagina su Facebook. Chi volesse saperne di più e fare una donazione può andare su www.facebook.com/impawtantpups.
Fonte: Daily Mail
Un cucciolo di appena cinque mesi gravemente malato è stato salvato dall'eutanasia e adesso si sta riprendendo grazie all'aiuto di un pigiama protettivo.
Mr Bojangles ha rogna rossa, una dolorosa e critica malattia della pelle, e doveva essere abbattuto la scorsa settimana. Il piccolo meticcio, che non è mai stato curato, si era grattato e morso così tanto da infliggersi in tutto il corpo profonde ferite che si erano infettate.
L'Impawtant Pups Rescue, una piccola ma attivissima organizzazione che salva e recupera cuccioli, è intervenuta in tempo e ha evitato che Mr Bojangles fosse eliminato.
Il cucciolo si trovava in un canile del Cambridgeshire, in Inghilterra, quando Emma Nicholson, la responsabile di Impawtant Pups Rescue, è stata contattata perché lo salvasse.
"Siamo andati a prenderlo immediatamente, e appena in tempo, e abbiamo cominciato a curarlo. Gli abbiamo medicato le ferite, dato i farmaci per combattere la malattia ma soprattutto gli abbiamo fatto indossare dei pigiami che eviteranno che si ferisca di nuovo" ha dichiarao la donna.
"Bo è affettuoso, va d'accordo con tutti gli altri cani e si fa rispettare. Adora le coccole e i biscotti allo zenzero".
Mr Bo, il diminuitivo del suo lungo nome, è stato salvato e si riprenderà ma Emma ha bisogno di donazioni per sostenere le sue cure, e quelle degli altri sfortunati pelosetti, che sono costose e a lungo termine.
Per raccogliere fondi per le medicine di Bo e degli altri cuccioli ha anche creato una pagina su Facebook. Chi volesse saperne di più e fare una donazione può andare su www.facebook.com/impawtantpups.
Fonte: Daily Mail
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categoria:consigli vari, storie varie, appelli e adozioni, storie di animali speciali, consigli x disabili, storie - cani probl pelle, consigli - cane probl pelle
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http://www.marcodevincentis.it/air/old_cat.htm
LE NECESSITÀ DEL GATTO ANZIANO
Quanto è anziano il mio gatto?
L'età che avanza non è una malattia
Cosa succede quando il mio gatto invecchia?
Il mio gatto è malato o è solo anziano?
Come posso aiutare a mantenere il mio gatto anziano in salute?
Spazzolare tutti i giorni
Nutrizione adeguata
Esercizio
Riduzione dello stress
In generale
Ruolo del veterinario
Preparato dal Cornell Feline Health Center, Cornell University, Ithaca N.Y. Traduzione ed adattamento di Enrico Cessi
Tratto liberamente da http://www.ambulatorio-veterinario.it
leggi tutto al link: http://www.marcodevincentis.it/air/old_cat.htm
LE NECESSITÀ DEL GATTO ANZIANO
Quanto è anziano il mio gatto?
L'età che avanza non è una malattia
Cosa succede quando il mio gatto invecchia?
Il mio gatto è malato o è solo anziano?
Come posso aiutare a mantenere il mio gatto anziano in salute?
Spazzolare tutti i giorni
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Ruolo del veterinario
Preparato dal Cornell Feline Health Center, Cornell University, Ithaca N.Y. Traduzione ed adattamento di Enrico Cessi
Tratto liberamente da http://www.ambulatorio-veterinario.it
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categoria:consigli vari, animali disabili, animali anziani, consigli x disabili, consigli - gatto anziano, consigli - gatto artrite
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http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/02/16/pinguino-inglese-terrorizzato-dall-acqua.html
18/02/2009
Pinguino inglese terrorizzato dall'acqua
Freddo frac
Un pinguino è diventato l'attrazione principale del Blackbrook Zoological Park di Leeke nello Staffordshire, in Inghilterra, perché non ama l'acqua.

Kentucky rimane da solo su una roccia, mentre gli altri 23 pinguini sguazzano nella piscina.
I gestori dello zoo sostengono che il suo piumaggio non sia abbastanza folto per proteggerlo dall'acqua ghiacciata.
L'addestratore di animali Adam Stevenson ha dichiarato: "Era il più piccolo della cucciolata e ha seri problemi con le penne, ne perde tante e di continuo.

Per questo sente più freddo dei suoi amici. L'acqua per lui ha una temperatuta troppo bassa, e trascorre il suo tempo appollaiato su una roccia, guardandosi intorno con lo sguardo triste.
Lo staff dello zoo costringe Kentucky a entrare in acqua due volte al giorno, per mantenere le penne pulite. Ma subito dopo il bagno, il pinguino viene tamponato con asciugamani appena tiepidi.
Fonte: The Sun
Foto: Nick Wilkinson
Un pinguino è diventato l'attrazione principale del Blackbrook Zoological Park di Leeke nello Staffordshire, in Inghilterra, perché non ama l'acqua.

Kentucky rimane da solo su una roccia, mentre gli altri 23 pinguini sguazzano nella piscina.
I gestori dello zoo sostengono che il suo piumaggio non sia abbastanza folto per proteggerlo dall'acqua ghiacciata.
L'addestratore di animali Adam Stevenson ha dichiarato: "Era il più piccolo della cucciolata e ha seri problemi con le penne, ne perde tante e di continuo.

Per questo sente più freddo dei suoi amici. L'acqua per lui ha una temperatuta troppo bassa, e trascorre il suo tempo appollaiato su una roccia, guardandosi intorno con lo sguardo triste.
Lo staff dello zoo costringe Kentucky a entrare in acqua due volte al giorno, per mantenere le penne pulite. Ma subito dopo il bagno, il pinguino viene tamponato con asciugamani appena tiepidi.
Fonte: The Sun
Foto: Nick Wilkinson
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http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2008/12/17/un-gatto-e-stato-curato-con-le-lenti-a-contatto.html
08/01/2009
Un gatto è stato curato con le lenti a contatto
Hasta la Vista
Un gatto di quindici anni ha ricominciato a vedere grazie all'ausilio di lenti a contatto.

Ernest, ospite da tredici anni della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals di Godshill, nell'Isola di Wight, soffriva di entropion: le sue palpebre erano girate internamente e sfregavano sui bulbi oculari.
I veterinari hanno suggerito le lenti a contatto perché il gatto era troppo anziano per sottoporlo a un intervento chirurgico in anestesia totale.

"Adesso sta molto meglio. Prima i suoi occhi erano chiusi, adesso sono finalmente aperti" ha dichiarato Les Burrows l'amministratore dell'RSPCA di Godshill.
"Abbiamo sempre usato Ernest per testare i nuovi cani che arrivavano qui, per vedere se avevano paura dei gatti. Lui rimaneva sempre tranquillo.
Adesso invece è guardingo e sul chi va là perché riesce a vederli bene".
Le lenti dovranno essere rimosse e pulite dallo staff ogni tre settimane.

Ernest continuerà a vivere nella sede dell'RSPCA, ormai è una presenza familiare e amata alla reception del centro.
Fonte: Sky News
Foto: Robin Crossley
Un gatto di quindici anni ha ricominciato a vedere grazie all'ausilio di lenti a contatto.

Ernest, ospite da tredici anni della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals di Godshill, nell'Isola di Wight, soffriva di entropion: le sue palpebre erano girate internamente e sfregavano sui bulbi oculari.
I veterinari hanno suggerito le lenti a contatto perché il gatto era troppo anziano per sottoporlo a un intervento chirurgico in anestesia totale.

"Adesso sta molto meglio. Prima i suoi occhi erano chiusi, adesso sono finalmente aperti" ha dichiarato Les Burrows l'amministratore dell'RSPCA di Godshill.
"Abbiamo sempre usato Ernest per testare i nuovi cani che arrivavano qui, per vedere se avevano paura dei gatti. Lui rimaneva sempre tranquillo.
Adesso invece è guardingo e sul chi va là perché riesce a vederli bene".
Le lenti dovranno essere rimosse e pulite dallo staff ogni tre settimane.

Ernest continuerà a vivere nella sede dell'RSPCA, ormai è una presenza familiare e amata alla reception del centro.
Fonte: Sky News
Foto: Robin Crossley
postato da: amicidigreta alle ore 14:19 | Link | commenti
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http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2011/09/29/un-baby-pinguino-nato-senza-piume-e-tornato-dalla-sua-famigl.html
05/10/2011
Un baby pinguino nato senza piume è tornato dalla sua famiglia
Lotta alla calvizie
Un cucciolo di pinguino nato calvo e abbandonato al suo destino dai genitori si è trasformato in un piccolo pennuto dal folto piumaggio ed è stato riaccolto dalla famiglia.
"I genitori lo scacciavano fisicamente dal nido, con le zampe e col becco, e la mamma non lo nutriva, lasciandolo da solo" ha dichiarato uno dei gestori dell'LHT Pole Aquarium in Cina, dove è nato il piccolo.
Così i veterinari dell'acquario hanno deciso di alimentare il pulcino artificialmente per tentare di salvargli la vita.
I dottori hanno stabilito che il cucciolo era calvo perché faceva fatica ad assorbire e a digerire le sostanze nutritive.
Dopo essere stato alimentato dallo staff della struttura per un mese, 24 ore su 24, il piccolo si è irrobustito e sono cominciate a crescergli le piume.
A quel punto i gestori e i veterinari dell'acquario hanno provato e rimetterlo nel nido, sperando che i genitori lo avrebbero accettato.
L'esperimento ha avuto successo e la vicenda si è conclusa felicemente con il reinserimento del piccolo pennuto all'interno della sua famiglia.
Fonte: NYDailyNews
Un cucciolo di pinguino nato calvo e abbandonato al suo destino dai genitori si è trasformato in un piccolo pennuto dal folto piumaggio ed è stato riaccolto dalla famiglia.
"I genitori lo scacciavano fisicamente dal nido, con le zampe e col becco, e la mamma non lo nutriva, lasciandolo da solo" ha dichiarato uno dei gestori dell'LHT Pole Aquarium in Cina, dove è nato il piccolo.
Così i veterinari dell'acquario hanno deciso di alimentare il pulcino artificialmente per tentare di salvargli la vita.
I dottori hanno stabilito che il cucciolo era calvo perché faceva fatica ad assorbire e a digerire le sostanze nutritive.
Dopo essere stato alimentato dallo staff della struttura per un mese, 24 ore su 24, il piccolo si è irrobustito e sono cominciate a crescergli le piume.
A quel punto i gestori e i veterinari dell'acquario hanno provato e rimetterlo nel nido, sperando che i genitori lo avrebbero accettato.
L'esperimento ha avuto successo e la vicenda si è conclusa felicemente con il reinserimento del piccolo pennuto all'interno della sua famiglia.
Fonte: NYDailyNews
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http://www.gattisinasce.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=192
L’allungamento della vita del gatto a cui abbiamo assistito nelle ultime decadi ha generato una serie di nuove patologie poco conosciute in passato. Articoli veterinari scritti prima del 1950 riportano pochi casi di artrite felina. Oggi invece la degenerazione delle articolazioni e’ una delle patologie piu’ comuni tra i gatti che hanno compiuto i 10-12 anni. Secondo una statistica americana sembra che il 30% dei gatti venga colpito (in forma lieve o grave) da artrite. In caso di artrite le vie cataboliche (di degradazione) vengono a prevalere su quelle anaboliche (di sintesi). La conseguenza di questo processo degenerativo e’ la condrodegenerazione. L’artrite puo’ essere degenerativa e infiammatoria. Certamente l’osteoartrite (degenerativa) felina ha piu’ incidenza tra i gatti che sono stati sottoposti a lunghe cure antibiotiche o cortisoniche piuttosto che gatti che hanno vissuto all’aria aperta. In altre parole l’artrite felina e’ piu’ un effetto collaterale di altre patologie che una naturale conseguenza dell’eta'. Una naturale causa o peggioramento e’ sicuramente l’obesita’ o il peso elevato del gatto. Come tra gli umani il peso che il gatto deve sostenere con lo scheletro puo’, soprattutto in assenza di muscoli o muscolatura indebolita, avere effetti negativi sulle giunture ossee. Se i sintomi dell’osteoartrite avanzata sono chiari (assottigliamento osseo, letargia e depressione causate dal dolore) e’ piu’ difficile invece capire i primissimi sintomi, cioe’ quando ancora si puo’ intervenire con una cura di sostegno e di rallentamento della patologia. Si deve controllare attentamente l’umore del gatto, la sua riluttanza nel saltare come in passato e soprattutto la sua apparente pigrizia causata dal dolore soprattutto al risveglio. Uno dei primi effetti dell’artrite (visto che questa causa dolore in particolare in prossimita’ degli artigli) e’ la riluttanza a grattarsi o a "farsi le unghie". Difficilmente un gatto zoppica o dimostra il dolore con forti miagolii. Nonostante cio’ le articolazioni perdono di elasticita’ e i movimenti sono sempre piu’ rigidi. Come in tutti casi rilevare la malattia al piu’ presto e stabilire subito una terapia puo’ correggere e ritardare la patologia.
Una volta diagnosticata l’osteoartrte con le dovute analisi, radiografie, ultrasuoni e altri sofisticati meccanismi da stabilire con il proprio veterinario (possibilmente esperto in ortopedia) si puo’ passare ad un a cura adeguata.
-Possibili terapie di prevenzione oppure terapie in caso di artrite non ancora avanzata
-Condroitin solfato (4 e 6) e glucosamina sono componenti naturali della cartilagine. Questi possono attivare la ricostruzione del tessuto cartilagineo e bloccare l’eventuale eccesso distruttivo. Nel migliore dei casi generano un auto-rinnovamento della cartilagine articolare. La glucosamina solitamente proviene da creature marine (aragoste, gamberi, squali) ed e’ simultaneamente usato come antidolorifico e rigenerante. In caso di diabete fare molta attenzione nell’uso della glucosamina che, per il suo contenuto di zucchero, puo’ far salire i livelli di glicemia.
-L’acido dl-alfa-lipoico e’ un antiossidante presente in molte fonti nutrizionali. Questo acido spinge il glucosio verso i muscoli attivando l’energia del tono muscolare, protegge i tessuti di contenimento (muscoli, tendini e legamenti) da danni ossidativi, che si innescano quando i radicali liberi eccedono le riserve antiossidanti (ad esempio in caso di artrosi). Fare attenzion ein caso di iperglicemia.
-La glutamina è l’aminoacido maggiormente presente nel muscolo scheletrico e purtroppo quello che viene maggiormente colpito in caso di esercizio fisico e artrosi. La glutamina attiva la sintesi delle proteine, ne diminuisce l’ eliminazione e coopera attivamente con l’acido lipoico nella sua protezione antiossidante.
-La quercetina, protegge dai danni conseguenti all’iperproduzione di radicali liberi che caratterizza l’artrosi. Essa e’ un buon condroprotettivo contro l’ ossidazione articolare. I bioflavonoidi quercitina, rutina ed esperidina aumentano la resistenza dei capillari e regolano la loro permeabilità, sono essenziali per la protezione dall'ossidazione della vitamina C, proteggono dalle emorragie e dalle rotture dei capillari.
-Il chitosano come la glucosamina e’ estratto da creature del mare (in questo caso il granchio) e quindi si pensa che possa avere buoni effetti nel rinforzare lo scheletro.
-Molti di queste sostanze sono contenute nei seguenti prodotti farmaceutici, ottimi per la prevenzione piuttosto che per la cura dell’artrite: Condrostress, Condrogen, Eltam Condrojal (forse il piu' appetibile), Fortiflex e l’americano Syn-Flex. Secondo la mia esperienza questi prodotti sono degli eccellenti supplementi nutrizionali del metabolismo articolare del cane e del gatto ma possono fare ben poco in caso di patologia avanzata o in una particolare forma di infiammazione.
-E’ importante evitare se non assolutamente necessario l’uso di qualsiasi cortisone. Una terapia prolungata di cortisonici puo’ causare danni ben peggiori dell’artrite stessa: diabete, sindrome di Cushing e assottigliamento delle ossa. In caso di uso di cortisone e’ secondo la mia esperienza il Deflan (Deflazacort) a causare effetti collaterali inferiori rispetto ad altri cortisonici dimostrando una migliore sinergia nella diminuzione del dosaggio. Comunque dopo qualche anno di terapia sono apparsi diabete, insufficienza renale, assottigliamento pelle e scheletro.
-Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono (quasi certamente) avere effetti immediatamente devastanti sul gatto: da forme molto forti di vomito a dolori addominali e diarrea, senza avere alcun effetto antidolorifico. Secono la mia esperienza il VetKetofen ha causato tragici episodi di vomito e diarrea con forte stress e perdita dei sensi. Meglio pensare ad antidolorifici di origine oppiacea.
-L’omotossicologia e’ ricca di rimedi per combattere l’artrite e anche come terapia del dolore. Tra i rimedi piu efficaci ci sono L’Arnica della Heel in fiale iniettabili che puo essere utile nei processi infiammatori articolari (*). Ultima Ratio di Omeopiacenza anch’essa in fiale iniettabili si e’ rivelata utile nelle algie, infiammazioni, artriti ed artrosi a livello dell’articolazione. Se iniettati in forma mesoterapica questi rimedi hanno avuto un ottimo risultato
Quando notiamo che le articolazioni non sono piu’ elastiche e i movimenti si fanno piu’ rigidi possiamo agire verso un aiuto anche pratico e concreto. Prima norma da rispettare e’ la riduzione dello stress del gatto. Se il gatto soffre di un artrite abbastanza avanzata cerchiamo di evitargli ogni sforzo. Innanzitutto senza fargli mancare il nostro affetto non prendiamolo in braccio, non obblighiamolo a movimenti bruschi, non induciamolo a supplicarci di essere lasciato in pace. Poi per esempio lasciamo la ciotola dell’acqua e del cibo a brevissima distanza dalla cuccia e poniamole su un supporto che le rialzi da terra a livello della bocca cosi da evitare il doloroso abbassamento con le zampe anteriori. Nei giorni invernali poniamo la parte dolorante del gatto sotto i raggi infrarossi di una apposita lampada con tutti i dovuti accorgimenti. Stessi accorgimenti da prendere durante l’estate quando i raggi artificiali possono essere sostituiti da quelli naturali del sole. Sicuramente il freddo e l’umido fanno aumentare il dolore e avanzare la patologia. Quindi evitare di lasciare il gatto all’aria aperta e soprattutto sotto la pioggia.
Tiziano
N.B. Questa scheda informativa non ha nessun valore scientifico e si basa quasi totalmente sull’esperienza personale nelle cure di una gatta anziana con artrite avanzata.
(*) = Io ti consiglio Arnica Compositum che e' sia iniettabile che ingeribile. Pero' ha un effetto piu immediato e efficace quando iniettato. A seconda del tuo problema ti consiglio anche Zeel e osteoheel. Il primo iniettabile e il secondo in compresse
ALTRE INFORMAZIONI RIGUARDO L'ARNICA
http://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=89334&page=2
sto usando con grande successo l'arnica, per i dolori articolari della mia Tilly. Il dosaggio è di due compressine al gg nelle fasi acute, 1 al gg per una settimana, quando inizia a stare meglio.
Riguardo le interazioni con i medicinali che la micia già prende, davvero dovresti sentire un vet, perchè l'arnica com. Heel contiene anche belladonna, aconito... insomma.... meglio stare tranquilli....
![]() | L'Artrite nel Gatto Anziano |
L’allungamento della vita del gatto a cui abbiamo assistito nelle ultime decadi ha generato una serie di nuove patologie poco conosciute in passato. Articoli veterinari scritti prima del 1950 riportano pochi casi di artrite felina. Oggi invece la degenerazione delle articolazioni e’ una delle patologie piu’ comuni tra i gatti che hanno compiuto i 10-12 anni. Secondo una statistica americana sembra che il 30% dei gatti venga colpito (in forma lieve o grave) da artrite. In caso di artrite le vie cataboliche (di degradazione) vengono a prevalere su quelle anaboliche (di sintesi). La conseguenza di questo processo degenerativo e’ la condrodegenerazione. L’artrite puo’ essere degenerativa e infiammatoria. Certamente l’osteoartrite (degenerativa) felina ha piu’ incidenza tra i gatti che sono stati sottoposti a lunghe cure antibiotiche o cortisoniche piuttosto che gatti che hanno vissuto all’aria aperta. In altre parole l’artrite felina e’ piu’ un effetto collaterale di altre patologie che una naturale conseguenza dell’eta'. Una naturale causa o peggioramento e’ sicuramente l’obesita’ o il peso elevato del gatto. Come tra gli umani il peso che il gatto deve sostenere con lo scheletro puo’, soprattutto in assenza di muscoli o muscolatura indebolita, avere effetti negativi sulle giunture ossee. Se i sintomi dell’osteoartrite avanzata sono chiari (assottigliamento osseo, letargia e depressione causate dal dolore) e’ piu’ difficile invece capire i primissimi sintomi, cioe’ quando ancora si puo’ intervenire con una cura di sostegno e di rallentamento della patologia. Si deve controllare attentamente l’umore del gatto, la sua riluttanza nel saltare come in passato e soprattutto la sua apparente pigrizia causata dal dolore soprattutto al risveglio. Uno dei primi effetti dell’artrite (visto che questa causa dolore in particolare in prossimita’ degli artigli) e’ la riluttanza a grattarsi o a "farsi le unghie". Difficilmente un gatto zoppica o dimostra il dolore con forti miagolii. Nonostante cio’ le articolazioni perdono di elasticita’ e i movimenti sono sempre piu’ rigidi. Come in tutti casi rilevare la malattia al piu’ presto e stabilire subito una terapia puo’ correggere e ritardare la patologia.
Una volta diagnosticata l’osteoartrte con le dovute analisi, radiografie, ultrasuoni e altri sofisticati meccanismi da stabilire con il proprio veterinario (possibilmente esperto in ortopedia) si puo’ passare ad un a cura adeguata.
-Possibili terapie di prevenzione oppure terapie in caso di artrite non ancora avanzata
-Condroitin solfato (4 e 6) e glucosamina sono componenti naturali della cartilagine. Questi possono attivare la ricostruzione del tessuto cartilagineo e bloccare l’eventuale eccesso distruttivo. Nel migliore dei casi generano un auto-rinnovamento della cartilagine articolare. La glucosamina solitamente proviene da creature marine (aragoste, gamberi, squali) ed e’ simultaneamente usato come antidolorifico e rigenerante. In caso di diabete fare molta attenzione nell’uso della glucosamina che, per il suo contenuto di zucchero, puo’ far salire i livelli di glicemia.
-L’acido dl-alfa-lipoico e’ un antiossidante presente in molte fonti nutrizionali. Questo acido spinge il glucosio verso i muscoli attivando l’energia del tono muscolare, protegge i tessuti di contenimento (muscoli, tendini e legamenti) da danni ossidativi, che si innescano quando i radicali liberi eccedono le riserve antiossidanti (ad esempio in caso di artrosi). Fare attenzion ein caso di iperglicemia.
-La glutamina è l’aminoacido maggiormente presente nel muscolo scheletrico e purtroppo quello che viene maggiormente colpito in caso di esercizio fisico e artrosi. La glutamina attiva la sintesi delle proteine, ne diminuisce l’ eliminazione e coopera attivamente con l’acido lipoico nella sua protezione antiossidante.
-La quercetina, protegge dai danni conseguenti all’iperproduzione di radicali liberi che caratterizza l’artrosi. Essa e’ un buon condroprotettivo contro l’ ossidazione articolare. I bioflavonoidi quercitina, rutina ed esperidina aumentano la resistenza dei capillari e regolano la loro permeabilità, sono essenziali per la protezione dall'ossidazione della vitamina C, proteggono dalle emorragie e dalle rotture dei capillari.
-Il chitosano come la glucosamina e’ estratto da creature del mare (in questo caso il granchio) e quindi si pensa che possa avere buoni effetti nel rinforzare lo scheletro.
-Molti di queste sostanze sono contenute nei seguenti prodotti farmaceutici, ottimi per la prevenzione piuttosto che per la cura dell’artrite: Condrostress, Condrogen, Eltam Condrojal (forse il piu' appetibile), Fortiflex e l’americano Syn-Flex. Secondo la mia esperienza questi prodotti sono degli eccellenti supplementi nutrizionali del metabolismo articolare del cane e del gatto ma possono fare ben poco in caso di patologia avanzata o in una particolare forma di infiammazione.
-E’ importante evitare se non assolutamente necessario l’uso di qualsiasi cortisone. Una terapia prolungata di cortisonici puo’ causare danni ben peggiori dell’artrite stessa: diabete, sindrome di Cushing e assottigliamento delle ossa. In caso di uso di cortisone e’ secondo la mia esperienza il Deflan (Deflazacort) a causare effetti collaterali inferiori rispetto ad altri cortisonici dimostrando una migliore sinergia nella diminuzione del dosaggio. Comunque dopo qualche anno di terapia sono apparsi diabete, insufficienza renale, assottigliamento pelle e scheletro.
-Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono (quasi certamente) avere effetti immediatamente devastanti sul gatto: da forme molto forti di vomito a dolori addominali e diarrea, senza avere alcun effetto antidolorifico. Secono la mia esperienza il VetKetofen ha causato tragici episodi di vomito e diarrea con forte stress e perdita dei sensi. Meglio pensare ad antidolorifici di origine oppiacea.
-L’omotossicologia e’ ricca di rimedi per combattere l’artrite e anche come terapia del dolore. Tra i rimedi piu efficaci ci sono L’Arnica della Heel in fiale iniettabili che puo essere utile nei processi infiammatori articolari (*). Ultima Ratio di Omeopiacenza anch’essa in fiale iniettabili si e’ rivelata utile nelle algie, infiammazioni, artriti ed artrosi a livello dell’articolazione. Se iniettati in forma mesoterapica questi rimedi hanno avuto un ottimo risultato
Quando notiamo che le articolazioni non sono piu’ elastiche e i movimenti si fanno piu’ rigidi possiamo agire verso un aiuto anche pratico e concreto. Prima norma da rispettare e’ la riduzione dello stress del gatto. Se il gatto soffre di un artrite abbastanza avanzata cerchiamo di evitargli ogni sforzo. Innanzitutto senza fargli mancare il nostro affetto non prendiamolo in braccio, non obblighiamolo a movimenti bruschi, non induciamolo a supplicarci di essere lasciato in pace. Poi per esempio lasciamo la ciotola dell’acqua e del cibo a brevissima distanza dalla cuccia e poniamole su un supporto che le rialzi da terra a livello della bocca cosi da evitare il doloroso abbassamento con le zampe anteriori. Nei giorni invernali poniamo la parte dolorante del gatto sotto i raggi infrarossi di una apposita lampada con tutti i dovuti accorgimenti. Stessi accorgimenti da prendere durante l’estate quando i raggi artificiali possono essere sostituiti da quelli naturali del sole. Sicuramente il freddo e l’umido fanno aumentare il dolore e avanzare la patologia. Quindi evitare di lasciare il gatto all’aria aperta e soprattutto sotto la pioggia.
Tiziano
N.B. Questa scheda informativa non ha nessun valore scientifico e si basa quasi totalmente sull’esperienza personale nelle cure di una gatta anziana con artrite avanzata.
(*) = Io ti consiglio Arnica Compositum che e' sia iniettabile che ingeribile. Pero' ha un effetto piu immediato e efficace quando iniettato. A seconda del tuo problema ti consiglio anche Zeel e osteoheel. Il primo iniettabile e il secondo in compresse
ALTRE INFORMAZIONI RIGUARDO L'ARNICA
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Riguardo le interazioni con i medicinali che la micia già prende, davvero dovresti sentire un vet, perchè l'arnica com. Heel contiene anche belladonna, aconito... insomma.... meglio stare tranquilli....
postato da: amicidigreta alle ore 14:29 | Link | commenti
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postato da: amicidigreta alle ore 13:40 | Link | commenti
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per una funzione cerebrale attiva dopo gli otto anni di età nel cane e i dodici nel gatto
Dopo gli otto anni di età nel cane e dodici nel gatto si assiste ad una modificazione morfologica e funzionale delle cellule nervose che comporta una riduzione del numero e del volume dei neuroni ed una riduzione del numero delle sinapsi.
NEUROGEN PET della NBF Lanes è il primo preparato che per la sua composizione può risultare d’aiuto per una funzione cerebrale attiva dopo gli otto anni di età, grazie alla sua attività antinfiammatoria e di protezione dei neuroni.
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