domenica 29 gennaio 2012

curiosità 12 b

giovedì, 25 settembre 2008
LE PAGINE DI GATTONA

...giorni felici e nn...

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Messaggio N°1800
23-09-2008 - 12:03
 
      MICIO  IN   CARROZZAAAAAAA!!!
Che i mezzi pubblici siano comodi lo sa anche Macavity, il gatto di Londra che usa l’autobus per i suoi spostamenti.
Il gattone bianco e’ stato visto usare l’autobus 331 alcune volte a settimana, generalmente di mattina, a partire dal gennaio di quest’anno.


           

Ad accorgersene e’ stato l’autista, ma all’inizio si pensava che il gatto girasse insieme al suo padrone; ad osservazioni più attente si e’ visto che il gatto, anche se munito di collare, viaggiava da  solo.  
                                                                                  Iviaggiatori che utilizzano il bus n. 331 a Londra ormai lo hanno adottato. Stiamo parlando di un gattone bianco, con un collare color porpora, che due o tre volte a settimana prende il mezzo pubblico sulla Walsall e scende alla fermata successiva, la Churchill Road: una corsa di soli 400 metri, ma particolarmente inressante per il felino perchè la fermata di destinazione porta proprio vicino a un negozio del tradizionale "fish and chip" (pesce e patatine) inglesi.
Probabilmente memori del misterioso gatto di T. Elliot, i passeggeri hanno voluto chiamare Macavity questo gatto con un occhio verde e uno blu. Il felino è comparso per la prima volta lo
scorso inverno: «E' veramente strano il comportamento di questo felino - ha detto l'autista al quotidiano Daily Mail -. La prima volta che l'ho visto salire a bordo ho pensato fosse di proprietà di qualcuno, ma poi mi sono reso conto che saliva e scendeva da solo».
  
postato da: amicidigreta alle ore 13:52 | Link | commenti
categoria:diario, curiosità
giovedì, 25 settembre 2008
http://blog.libero.it/ROSYLALEONESSA/

LA MIA AFRICA

LA MIA PASSIONE E’ L’AFRICA, UN POSTO CHE ESERCITA UN RICHIAMO E CREA UN LEGAME COME NESSUN ALTRO, HA TUTTA LA BELLEZZA E LA SPIETATEZZA DEL MONDO. IL MIO CUORE APPARTIENE A LEI, LE SUE DOLCI COLLINE, I SUOI SPAZII INFINITI PARLANO ALLA MIA ANIMA, NULLA PUO' SOSTITUIRLA.




Messaggio N°182
24-09-2008 - 12:00
 

LODEVOLE INIZIATIVA?



 

GUERRA AI PADRONI DEI CANI CHE SPORCANO
TORINO - Guerra ai padroni dei cani che sporcano, con le stesse armi usate dagli investigatori per smascherare gli autori di un delitto: a Vercelli sarà un test del dna a pizzicare gli animali di cui gli escrementi sono stati abbandonati in strada o nei giardini. Proprio in queste ore l'assessore comunale all'Ecologia e alla Qualità Urbana, Antonio Prencipe, sta definendo la delibera, anticipata da La Stampa che imporrà ai proprietari di cani di sottoporre i loro fedeli amici al test della saliva, utile poi a risalire ai padroni dei quadrupedi "sporcaccioni".

Ogni analisi di laboratorio, che sarà eseguita in un centro specializzato di Milano, costerà 13 euro. L'iniziativa del comune piemontese non è comunque la prima in Italia: ci hanno già pensato, due anni fa a Bologna, ma anche a Massa Carrara. Il test "anti-escrementi" è già usato in Germania, a Dresda e a Colonia, in Israele, a Tel Aviv.
M A H .... !!!
Lodevole iniziativa? Ho i miei dubbi…! In Italia si smaltiscono ogni giorno in discariche abusive, tonnellate di rifiuti d’ogni genere, pericolosi, soprattutto, e nessuno se ne preoccupa, ditemi se una cacchetta di cane, fastidiosa, senz’altro, se la becchi sotto le scarpe, deve smuovere addirittura il RIS di Parma per trovare il colpevole. E’ la fine del mondo…!!! Sono curiosa di sapere chi saranno gli incaricati al prelievo del “corpo del reato”. Vedremo uomini in tuta bianca, con guanti e mascherina, per non inquinare i reperti, prelevare e custodire in bustine cacchette di tutti i tipi e dimensioni ? Se la cacca è stata deposta da un cane di strada, la multa dovrà accollarsela lo stesso Comune, perché si sa bene che i cosiddetti randagi appartengono al sindaco del comune dove risiedono. Vorrei consigliare al sindaco di Vercelli di sottoporre al test del DNA ed a quello delle impronte digitali gli abitanti, per coloro che fumano e gettano le cicche a terra, per chi mangia una caramella o un dolcino e lascia in strada i relativi involucri… e non vado oltre, lascio alla sua fantasia tutto il resto……
ROSY
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categoria:eventi e iniziative, curiosità
martedì, 23 settembre 2008
http://loschermo.it/articolo.php?idart=11690

Lo Schermo Lucca

La dieta vegan salva l'ambiente

Anima-li : Animali
del 14/09/2008 di Anna Benedetto

La dieta vegan è quella con il minore impatto sull’ambiente. Lo spiega l'associazione di consumatori tedesca “Foodwatch”, che il 25 agosto scorso ha pubblicato un report sull'impatto dell'agricoltura e dell'allevamento sull'effetto serra, il primo nel suo genere che confronta anche la metodologia di produzione (agricoltura e allevamento biologici o meno). Lo studio è stato svolto dall'Istituto tedesco per la Ricerca sull'Economia Ecologica (IOeW), e ha tenuto conto delle emissioni di CO2 risultanti dalla coltivazione dei mangimi per gli animali, dall'utilizzo dei pascoli per l'allevamento e dalle deiezioni prodotte dagli animali stessi. In Italia, questi risultati sono annunciati dal Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione .
“Il risultato che ne emerge – spiegano - è che, come già noto da altri studi, il tipo di alimentazione più ecologista è quella 100% vegetale, vale a dire l'alimentazione vegan. L'alimentazione vegetariana ha un impatto 4 volte più alto, quella onnivora 8 volte più alto. Questo solo per quanto riguarda l'effetto serra, ma va tenuto presente che come impatto ambientale totale contano anche i consumi di acqua, sostanze chimiche, terreni, e l'inquinamento da deiezioni in generale”.
I numeri. Se confrontiamo le emissioni di gas serra dovute al cibo consumato da una persona per un anno intero, e le esprimiamo come equivalente in km percorsi in auto (è stata presa come esempio una BMW) in un anno, questi sono i risultati numerici dello studio: con una alimentazione vegan e cibi da agricoltura bio si ‘fanno’ 281 km, con cibi da agricoltura convenzionale 629; con una alimentazione latto-ovo-vegetariana da agricoltura bio si percorrono 1978 km, con cibi da agricoltura convenzionale 2427; con una alimentazione onnivora e cibi da agricoluta bio si fanno 4377 km, e con cibi da agricoluta convenzionale 4758”.
“Come si vede – proseguono -  l'agricoltura biologica è una scelta molto ecologica, ma solo se si consumano direttamente i vegetali: con un'alimentazione vegan, si possono dimezzare le emissioni di gas serra se si scelgono vegatali da agricoltura biologica. Ma anche con l'agricoltura convenzionale, la scelta vegan batte di molte lunghezze le altre due possibilità. Viceversa, la scelta biologica non è molto rilevante nell'alimentazione onnivora (è quasi insignificante), e nemmeno in quella latto-ovo-vegetariana”.
“È importante notare che non è vero, come in molto credono, che il problema sia solo quello del metano emesso da bovini, pecore e capre durante la digestione: il problema esiste per tutti gli animali d'allevamento, perché è dovuto in larga misura al fatto che per produrre 1 kg di carne è necessario coltivare appositamente una quantità di mangime che va da 4 a 35 volte tanto, con tutti gli sprechi - di energia, acqua, sostanze chimiche, ecc. che questo comporta”.
Qual è la soluzione, e perché non viene messa in pratica?
Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione sostiene che i governi abbiano difficoltà con le lobby degli allevatori, che sono esentati dal programma per ridurre l’emissione dei gas serra (nonostante il settore zootecnico sia responsabile del 18% del totale dell'effetto serra, molto di più dell'intero settore dei trasporti  che lo è al 13,5%). Inoltre, questo settore continua, come spiega il Centro Internazionale, ad avere sovvenzioni pubbliche e lancia una petizione perché questo non accada più, così che vengano premiate le produzioni con meno emissioni di CO2, quindi sostanzialmente quelle vegetali per il diretto consumo umano, ancora di più se biologiche.
Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione ha a questo proposito lanciato una petizione popolare a livello europeo per chiedere esplicitamente l'eliminazione di tutti i sussidi al settore zootecnico, in quanto dannoso per l'ambiente e la salute umana. Si può firmare on-line o si possono raccogliere firme su una petizione cartacea, andando alla pagina: www.nutritionecology.org/it/news/stop_subsidies.html
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categoria:curiosità
mercoledì, 17 settembre 2008

PIPPO

STORIA DI UN CANE E DELLA PADRONA A CUI INSEGNO' LA LIBERTA'

 
Messaggio N°353
16 Settembre 2008 - 16:44
 
CANE FIUTA DIABETE E SALBA BIMBO DA ATTACCO IPOGLICEMICO
Due occhi dolci, un muso impiccione, ma soprattutto un fiuto fuori dal normale. Bianca, un cane di razza labrador retriever e di colore nero, non è un semplice animale da compagnia: può infatti salvare la vita del suo padroncino Noah in ogni momento. Semplicemente annusandolo e captando in anticipo l’arrivo di un attacco di ipoglicemia dovuto a una grave forma di diabete di tipo 1. E una notte di qualche settimana fa ha salvato il piccolo dal pericolo di morte, dovuto proprio all’abbassamento forte e improvviso degli zuccheri nel sangue.

Nel buio - riporta il tabloid britannico «Daily Mail» - Bianca, come fanno molti cani durante l’oscurità, si aggirava attorno al letto di Noah, annusandolo. E il suo naso le ha subito suggerito che qualcosa non andava. Il quattro zampe ha svegliato i genitori, Samantha e Keith Brown, marito e moglie di Sidcup, nel Kent (Gb), che si sono accorti della situazione e hanno immediatamente somministrato al piccolo di quattro anni un gel zuccherino che entra velocemente in circolo combattendo l’ipoglicemia. Ma la strada per arrivare all’adozione di Bianca non è stata semplice per la famiglia Brown: Sam aveva letto che in Australia i cani vengono utilizzati come "fiuta-diabete" ma in Inghilterra esiste solo un’organizzazione che li addestra a captare i sintomi del cancro.

La donna è riuscita ugualmente a ottenere il nome di un’addestratrice, Claire Guest, con esperienze in questo tipo di training. Dopo aver ottenuto il labrador da un’associazione di persone cieche, Sam ha affidato il cane a Claire per l’addestramento, che ancora oggi va avanti. «Bianca fiuta molti attacchi ipoglicemici ma non ancora tutti - dice la mamma di Noah - eppure siamo molto speranzosi. Già ci sta offrendo la possibilità di dormire durante la notte, senza doverci alzare per misurare ogni poche ore la glicemia di nostro figlio». (LAZAMPA.IT)
 
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categoria:diario, -blog di pippo cane 1 occhio, curiosità
mercoledì, 17 settembre 2008
http://www.canigatti.eu/scheda-annuncio/leprotto-senza-mamma-adottato-da-cagnolina-15556.aspx
Leprotto senza mamma adottato da cagnolina
Data: 25/07/2008
LIBERO - 24 LUGLIO 2008

Leprotto senza mamma adottato da cagnolina


Un’altra incredibile storia di animali. Ve la ricordate la gatta che allattava un cucciolo di panda rosso? Anche le cagnoline, davanti a un cucciolo abbandonato di qualunque specie, sviluppano senso materno. E’ grazie a questo primordiale istinto che un leprotto appena nato ha avuto salva la vita grazie all’affetto di una cagnolina amorevole. Il coniglietto in questione si chiama Tamburino, ed è talmente piccolo da stare dentro il palmo di una mano. Tamburino era diventato da poco orfano. La sua mamma, purtroppo, era morta durante lo sfalcio in un campo di fieno. Carlo, un agricoltore mantovano che dall’alto del trattore ha assistito alla scena, ha trovato Tamburino accanto al corpo della sua mamma. La bestiolina era affamata e col cuore che batteva a mille. Per salvarlo è bastato affidarlo alle cure di Penny, una femmina di pincher che l’ha adottato e si è fatta venire il latte per nutrirlo.
La coppia adesso è inseparabile. Penny coccola e lava il “suo” piccolo come la più premurosa delle mamme, ma guai ad avvicinarsi perché lei ringhia e si trasforma in una belva. Pace fatta fra il cane e la sua preda più ambita. Una volta tanto.
postato da: amicidigreta alle ore 13:16 | Link | commenti
categoria:curiosità
lunedì, 15 settembre 2008

PIPPO

STORIA DI UN CANE E DELLA PADRONA A CUI INSEGNO' LA LIBERTA'

Messaggio N°351
15 Settembre 2008 - 07:28
 
UK: il nuovo animale domestico
Un marsupiale piccolo piccolo che ama le coccole...ma attenzione alle sue necessita'
Londra - E' delizioso, sta in una mano e, volendo, può anche volare: in inglese si chiama "Sugar glider", in italiano, "Petauro dello zucchero". Certamente la traslazione nella nostra lingua non lo aiuta, ma in realtà il curioso animaletto potrebbe avere un certo successo.

Si tratta di un marsupiale originario dell'Australia, dove probabilmente amerebbe restare, ma tant'è. Il suo carattere socievole lo ha reso celebre e molto amato dalla nostra specie. La caratteristica più divertente, a parte il musetto che ispira immediata simpatia, è la capacità di volare. In realtà, più che di un volo vero e proprio, si tratta di lunghi balzi che, grazie alle membrane che si trovano lungo le zampe, sia anteriori che posteriori, gli permettono una certa tenuta aerea.
Il piccolo animaletto arboricolo ha anche una discreta lingevità, circa 15 anni. Si ciba di frutta e verdura fresche. Ovviamente, come per tutti gli animali con cui si decide di condividere una parte della propria vita, è necessario conoscerne abitudini e necessità, come, per esempio quella di stare in gruppo o, altrimenti di essere coccolato almeno per un'ora al giorno. La solitudine lo può, addirittura, portare alla morte.

Sulla rete ecco un sito interamente dedicato alla bestiola, con tanto di video e foto:  www.ilpetaurodellozucchero.it  (Federica Giordani)


 

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