lunedì 16 gennaio 2012

INTERVISTA - Piccole Cucce crescono…

POST RECUPERATO DAL BLOG DI SPLINDER CHIUSO


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mercoledì, 13 maggio 2009
http://www.oknovara.it/4zampe/?p=155

Piccole Cucce crescono…


Valeria e Chicco
Valeria e Chicco
Valeria Del Carlo, l’anima delle ‘Piccole Cucce’, inizia a raccontarsi, a partire dalla foto…
“mi ritrae in un momento tenero e delicato della mia esperienza, forse il più toccante.
Il cucciolo che vedi fu l’unico sopravvissuto di una cucciolata di 8 neonati, la mattina che li trovai tutti morti dopo ore di agonia, quasi racchiudevo tutta la cucciolata nel panno… per sempre… lui iniziò ad urlare… aveva 5 giorni… l’ho dato in adozione a 52 giorni bello come il sole…”
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Come è nato il tuo amore per gli animali?Beh, da quando ero piccola… vivo in aperta campagna, in giro per casa c’erano sempre cani e gatti nel cortile, galline, uccellini, di fronte a casa mia una mucca, il gregge delle pecore….
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Quanti animali hai in casa?
In totale… 5 (se non ho sbagliato a contare…) ma se fanno numero anche i pesciolini allora… 12-13…se poi mi conti anche gli ospiti… 15! Sì, esatto, adesso 15.
Viviamo con Tigo e Camilla, i nostri cani, Siberia la micia, Pigo e Pigo i due pappagalli, un acquario con 7 pesci e al momento 2 micetti di un mese in stallo!
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Come e perché è nato il progetto delle Piccole Cucce?
Piccole Cucce è nata nel 2004, ma già dall’inizio del 2003, insieme a Chiara, una cara amica, ho iniziato a occuparmi di animali abbandonati. Portavamo semplicemente a spasso i cani del Canile di Lucca.
All’inizio una, due volte alla settimana. Poi era bello pensare di poter fare qualcosa in più e quindi ci siamo date da fare con foto e volantini e proposte per le adozioni.
Poi, mentre eravamo lì al canile, capitava che si trovassero dei micetti oppure segnalavano dei cuccioli e, per via di un istinto particolare di protezione verso i ‘piccoli’, non resistevamo e portavamo a casa gli scriccioli. Da quel momento eravamo diventate un po’ il punto di riferimento proprio per i micetti (era estate e se ne potevano contare a decine!), ci eravamo organizzate per fare dei banchetti alle sagre alla sera, tanti volantini, un buon passaparola: il 2003 passò così, con veramente diverse decine di gattini dati in felice adozione.

Poi nel 2004 ci fu la storia di Tito che ha dato poi avvio (e nome) al Titoraduno. Tito arrivò da una collega volontaria a febbraio del 2004. La sua storia è proseguita fino a maggio-giugno, poi lei ha deciso di tenerlo con sé, ma per molto tempo è rimasto la mascotte del gruppo e del raduno.
L’idea del raduno nacque da lui, dall’esigenza e dalla necessità, per chi si trova nella stessa nostra difficoltà – e cioè: reperire informazioni, indirizzi, dettagli – di sapere che non è solo, che ci sono persone disposte a dare consigli e dire come e dove li ha trovati.
Il raduno, il primo Titoraduno, venne fatto sempre a Tassignano, a settembre del 2004.
Poi, sempre nel 2004, ci prendemmo cura della prima cucciolata ‘da cassonetto’, cagnolini neonati di pochi giorni. Erano sei e tutti e sei, oggi, godono di ottima salute, Uno è Tigo, che è rimasto con me. Affinando la tecnica lo abbiamo fatto molte altre volte, mettendo in piedi tutte quelle manovre particolari che servono quando devi allattare una cucciolata neonata. Da li abbiamo pensato che il nostro è un piccolo grande lavoro, che ci costringe a creare cucce e giacigli caldi e accoglienti per i cuccioli; piccolo, perché l’età media degli ospiti che accogliamo è molto bassa; ma grande, perché c’è sempre tanto da fare; e le cucce, perché sono un po’ il simbolo della nostra opera. Da lì il nome PiccoleCucce. Abbiamo formalizzato poi l’associazione a settembre del 2005, in occasione del secondo raduno.
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Di che cosa si occupa il sito? Ci parli delle iniziative? (raduni, libri, ecc)Il sito innanzitutto deve essere una fonte di informazioni per i visitatori. Lo gestisco in prima persona, cerco di mettere gli appelli per le adozioni, ma anche di arricchirlo con tante informazioni utili per chi semplicemente cerca aiuto, consigli, storie da leggere o esperienze da condividere. Siamo molto legati al tema della disabilità animale in tutte le sue sfaccettature, ma cerchiamo anche di occuparci di animali a 360°. Sul sito si trovano vademecum per l’adozione o per la cura e l’accoglienza di un disabile, elaborati sulla sterilizzazione o sull’accoglienza di un neonato; si trovano foto e schede dei gatti ospiti (e non), che abbiamo raccolto in una sezione chiamata ‘il gattile virtuale’. Inoltre, si trovano dettagli in generale sulle nostre iniziative e sulle nostre partecipazioni. Il raduno AN.DI.  ad esempio è una nostra iniziativa, il libro Amicizie Speciali, una nostra partecipazione.
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Cosa ne pensi di una rete informativa di siti animalisti?
Può essere utile: conta che ce ne sono veramente tanti di siti che si occupano di animali, è un mare immenso. Se non fossi volontaria e volessi avvicinarmi al mondo animalista, beh, farei fatica a capire da dove iniziare.
Ci sono le organizzazioni istituzionalizzate come ENPA, LAV, ma poi attorno a queste, una marea di altre piccole organizzazioni, ognuna delle quali ben organizzata, con il proprio spazio, le proprie risorse, i propri volontari… Devo dire la verità: un po’ di abbiamo provato a mettere insieme un qualcosa di più organizzato, ma non è facile, il mondo del volontariato (l’ho sempre detto) è molto più complesso di quanto si pensi, ha un’utilità immensa, ma a volte pensare di creare dei raggruppamenti, una rete, un’organizzazione… forse non è la cosa migliore…
Giovanni Savoini

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