martedì 17 gennaio 2012

Un articolo su Marina dell'Oasi dei veterani (Oasis-des-veterans)

POST RECUPERATO DAL BLOG DI SPLINDER CHIUSO


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martedì, 25 settembre 2007
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Un omaggio a Marina...
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Ho trovato solo ora questo bellissimo articolo sulla nostra amica Marina, dell'Oasi dei Veterani in Svizzera, la meravigliosa oasi di cui si parla nella prima antologia "Amicizie speciali - Storie di animali disabili ma FELICI".
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Tutti i giorni si occupa dei suoi 22 quattrozampe ultracentenari: incontinenti, diabetici, ipertesi e bisognosi di particolari cure
Marina Tami
“La mia vita tra Matusalemme pelosi”
Da Lugano a Friborgo per aprire il primo ricovero romando per cani anziani

di Patrizia Guenzi



VAULRUZ (Friborgo) - Eliane e Pacha sono ipertesi e si godono il sole sulla sdraio. Doris e Fanny diabetiche, si fanno compagnia sotto un albero. Tina e Rasta, invece, non si reggono sulle gambe per via dell’artrite. E poi c’è Timmi, 80 chili e una protesi all’anca, e Baian, che si guarda bene dal fare il minimo sforzo e osserva tutto e tutti con sguardo placido. Benvenuti all’“Oasi dei veterani”, a Vaulruz, nel canton Friborgo, dove, giornalmente, si fanno i conti con incontinenza, problemi di cuore, gengiviti, colesterolo, diabete e attacchi epilettici. Ma non siamo in un istituto per persone anziane, come potrebbe sembrare in un primo momento, bensì di un ospizio per cani in età Avs. È gestito da Marina Tami, 48 anni, che due mesi fa ha traslocato dal Luganese con i suoi figli, di 15, 12 e 11 anni, e ben 22 cani al seguito. “La maggior parte sono dei veri Matusalemme - spiega -. Vivono in casa con me perché hanno il diritto di trascorrere in modo dignitoso i loro ultimi anni”.



In realtà, l’impegno di Marina Tami è ormai decennale. “Ho sempre avuto la passione per i cani anziani - spiega -. In passato, durante le vacanze, invece di comperarmi un abito o qualcosa per ricordo visitavo il canile e mi portavo via l’ospite più vecchio”. Nata e cresciuta nella Svizzera francese, dopo il divorzio ha pensato di farvi ritorno. “Qui gli spazi sono più ampi - dice -. Infatti, ho avuto la fortuna di trovare questa fattoria immersa in oltre tremila metri quadrati di verde. Un luogo tranquillissimo, dove i cani non danno fastidio a nessuno e dove, in futuro, avrò anche la possibilità di ingrandirmi”. Una sorta di vocazione quella di Marina che non ha l’aiuto di nessuno. Soltanto quello dei tre figli, molto apprezzati dai vecchi Fido. “Soprattutto i due più piccoli - aggiunge. Passano ore e ore ad accudirli, carezzarli, parlarci”. Ma oltre all’impegno materiale c’è pure quello economico. “L’unico sostegno che ho è il padrinato - spiega -. Fortunatamente, grazie al sostegno di altre associazioni, tutti i cani hanno un padrino che mi assicura un’entrata di venti franchi al mese. Così, almeno le spese del veterinario sono più o meno pagate”.
Indubbiamente una sorta di vocazione quella di Marina. E, pure, una gran fatica! La giornata inizia alle 6.30 di mattina. “Bisogna immediatamente pulire la pipì dei cani incontinenti - spiega ridendo -. Poi c’è la distribuzione delle pasticche che devo mimetizzare con mille sotterfugi, altrimenti non le ingoiano”. Poi, proprio come in un qualsiasi istituto per persone anziane, segue la preparazione del pasto, la pulizia dei locali e, per quelli peggio messi, la visita dal veterinario. Ma non solo. Marina si occupa a tempo pieno anche dei tre figli. Infine, la sera tardi, aggiorna il sito (www.oasis-des-veterans.com), sul quale, giornalmente, riceve un centinaio di richieste che però non riesce a soddisfare. Spera al più presto di ingrandirsi e sta frequentando un corso per guardiano di animali che le consentirà di accudirne un numero superiore di quello attuale. Insomma, un bel daffare. Che però non spaventa questa donna dal piglio energico e dal cuore d’oro. “Quello che ricevo in cambio è incalcolabile - precisa -. Ogni volta che la famiglia si ingrandisce è una gioia. Mi capitano cani anziani di persone costrette ad andare al ricovero; oppure animali troppo vecchi dei quali nessuno si vuole occupare. Ultimamente, anche una cagnona di 13 anni che i padroni hanno abbandonato perché puzzava troppo. L’ho accolta a braccia aperte”.
Ciò che stupisce è che, in questo piccolo Eden, tutti vadano d’accordo. “Cosa impossibile tra cani giovani - aggiunge Marina -. Invece, loro si capiscono, si affezionano, si formano coppie di amici inseparabili. E poi si rispettano. Esiste una sorta di gerarchia al contrario: per il pranzo, la precedenza va a chi è paralizzato, senza che questi debba sgomitare per ingoiare un boccone. E ogni volta che uno ci lascia è una tragedia. Per tutti”.


Pubblicato il: 19 novembre 2006

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